.selettore { font-family: 'VCR OSD Mono', sans-serif }

The Darkwood

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    2
    Posts
    2,327

    Status
    ONLINE
    Quando la sua copertura salta. Quando il ramo si spezza, con più chiasso di quanto non avrebbe desiderato, consegnandole una rudimentale arma e l'attenzione di un predatore che fortunatamente, si svela essere meno temibile di quanto non lo avesse creduto.
    Quando esso la guarda, occhi negli occhi, ed infine decide che caricare verso di lei sia l'idea migliore...non il corso d'azione più saggio, ma quello che più probabilmente riempirà il suo stomaco di nuova carne.
    Luna si scopre sollevata, alleggerita. Dalla consapevolezza che anche li come altrove, tutta la sua esistenza di riduce a quegli ultimi, fatali istanti.
    Il pensiero non le appartiene, come molti di quelli che formula. Era Raksaka a pensarlo spesso, a sognare l'adrenalina di quei momenti, e corteggiare tanto il rischio quanto la morte, sfruttando il primo per trovarsi sulla vertiginosa soglia sella seconda.
    E lei ha imparato, prima standogli a fianco e poi avendolo nel petto. Così come ha appreso l'arte della caccia, quella della lotta e l'onore che entrambe portano, così come ha appreso chi insultare quanto il mondo è più ingiusto di quanto non dovrebbe, perchè c'è un Martire per ogni delusione che ai loro figli viene inflitta.
    E se lui, forte ma piccolo, poteva affrontare e vincere giganti alti come montagne e distruggere le loro zanne, rovesciare i loro pugni, strappare i loro cuori. Lei potrà di certo uccidere uno stupido, affamato cane, e sopra al suo cadavere dirsi che nonostante tutto, non sia cambiato nulla.
    Alza il bastone, lo osserva correre, ignora la bambina che sfruttando quella distrazione se la fila, perchè in quell'istante non è lei ad essere importante. La recupererà, forse, l'agguanterà per scoprire ciò che sa dell'incubo in cui s'è risvegliata, abitante dello stesso o forse come lei rapita, dal sogno della selva e del cielo rosso e di ciò che al suo centro l'ha inghiottita, ogni albero un suo dente.
    Stringe il legno finchè le nocche non fan male, dimentica ciò che farà poi perchè nulla ha valore, se non i secondi che seguono l'istante che sta vivendo. I suoi occhi adesi all'animale, non alle sbavanti fauci ma alle zampe, alla maniera in cui rapide sfregiano il suolo umido e molliccio, pronte all'unica azione che è certa debban compiere: ha poche armi, non esiste dubbio riguardo il come tenterà di vincerla. I suoi abbai rimbombano nel petto di chi dovrebbero spaventare, trovano al posto d'un cuore solo vuoto, ove i rombi di tuoni distanti riecheggiano più deboli che mai ma ciò nonostante presenti, ciò nonostante feroci. Rimane immobile, ferma e salda, finchè la sua mente non capta gli elementari pensieri di chi finalmente è abbastanza vicino, da farle intuire quanto profonda sia la sua fame. E da saltare, pronto ad azzannarla. E da cadere, perchè nello scegliere ha sbagliato.
    Cala il bastone, mira alla sua testa, spinge con il braccio e la spalla e tutto il busto, vibrando un fendente più pesante di quelli che è abituata a sferrare con Thamaja, perchè il legno non sarà mai efficace quanto il cristallo, nello stroncare ciò che incontra. Un passo a lato mentre compie il gesto, perchè la linea su cui spinge con tutto ciò che ha sia più pulita, e nel caso abbia compiuto errori il suo corpo sia spostato rispetto al vettore del balzo, con cui la bestia s'è proiettata su di lei. Tratta le zanne della smagrita belva come fossero una lancia, il loro duello come scherma, perchè a tale s'è allenata avendo scelto una spada come arma, e sorella di battaglia. Sperando che l'armatura che indossa la possa proteggere da eventuali sbagli, e non sprecando l'occasione nel caso invece non ne abbia commessi, perchè un colpo come quello che ha scagliato dovrebbe rispedire a terra chi l'ha abbandonata nella speranza di tornarvi con la bocca colma di sangue, e non ha intenzione di lasciarsi sfuggire l'opportunità di infierire su una vittima stordita e spaventata; due braccia farebbero comodo, ma allo stesso modo l'avrebbe sempre fatto un cuore in petto, e l'esperienza l'ha resa maestra nell'arte d'arrangiarsi. Per questo è pronta, nel caso sia riuscita a far ciò che ha desiderato, a balzare sul cane e trattenerlo a terra con l'asta che s'è procurata, premendogliela sul collo ma accontentandosi anche del suo busto, nel caso la gola sia un bersaglio troppo difficile: un'estremità nella sua mano, l'altra l'avrebbe spinta verso il basso col ginocchio, caricandovi nuovamente tutto il proprio peso in un tentativo di strozzarlo, spezzargli il collo magari, o forse solamente qualche costola. Sfruttando la sua apparente fragilità, ed il suo corpo smagrito e debole per sovrastarlo, ed infliggergli più danni possibile senza rischiare ritorsioni: brutale, efficace, senza pietà. Proprio come Raksaka l'avrebbe voluta, quando ancora era al suo fianco per insegnargli come vivere.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    31,403
    Location
    dalla stella che brilla di meno...un BUCO NERO O_O

    Status
    ONLINE
    Fuggi, Nami. Alle tue spalle non odi che un sordo tonfo e pietosi mugolii, ma non ti lasci il tempo di domandarti se appartengono alla bestia che t'ha assalito o all'ombra incappucciata che è sorta ad affrontarla. Quando qualcosa fa di nuovo crack, forse un altro ramo o forse un osso, sei già abbastanza distante da udirne solamente l'eco. I pattini funzionano meglio ora, il terreno si fa meno brullo abbandonate le radici che stavan divorando la baracca in cui hai visto la morte in faccia. Gli arbusti non svaniscono ma si fanno meno enormi, meno ritorti, aprendosi in un bosco cupo ma su cui t'è più facile far scorrere le ruote ai tuoi piedi.
    Una sottile nebbia aleggia attorno alle tue caviglie, le tracce di quello che forse un tempo era un sentiero ormai quasi cancellato dall'erba scura ed affilata finiscono presto ed attorno a te non c'è che assoluto, opprimente silenzio. Il battito del tuo cuore terrorizzato pulsa nelle orecchie, e la domanda sorge spontanea. Ti sentirai mai abbastanza lontana da essere al sicuro? Puoi esserlo, ora che non hai che sottili alberi dietro cui nasconderti...ed attorno a te soltanto quel bosco, e possibili minacce ad ogni lato?
    Ti senti osservata, anche se i tuoi sensi s'ostinano a negare tale possibilità. E' il tuo istinto a parlare, o piuttosto il terrore d'essere sbranata da qualcosa di peggiore del malfermo cane da cui sei stata costretta a fuggire?
    Sei sola...distante da casa, distante da tutto ciò che hai mai conosciuto. Dispersa in un incubo che dubiti persino essere tuo...e dove tutto, persino gli immobili alberi i cui rami ondeggiano appena al vento quieto. Sembra avere zanne, artigli affilati. E volerli usare per divorarti.


    Nami si allontana abbastanza mentre Luna combatte da arrivare alla parte centrale del bosco che anche Luna stessa ha attraversato. Da qui può scegliere ogni direzione: sia tornare indietro, sia proseguire dritta, sia svoltare verso sinistra o verso destra...sia fare qualsiasi altra cosa desideri u.u



    Il bastone fischia nell'aria, Luna, intercetta il tuo avversario poco prima che le sue zampe ti raggiungono. Il tonfo è sordo, senti qualcosa in lui spaccarsi, i guaiti che sputa assieme al sangue una volta che atterra ti danno quasi la soddisfazione d'un fendente ben eseguito.
    Non è abbastanza, però, lo scegli quando gli cali sopra come una mannaia. Il dolore l'ha stordito per un istante solo, ma le sue zampe rimangono più veloci dei tuoi goffi movimenti: avresti voluto premergli il legno sulla gola, vederlo soffocare o almeno comprimergli il costato, impedirgli d'inquinare oltre la sua stessa aria con un indegno respiro.
    Invece quando ci provi, quando premi il ginocchio al suolo sperando d'incastrarlo tra legno e terra, tutto ciò che cogli non è altro che una delle sue zampe posteriori. Non ciò che avresti voluto, ma poco male. Il CRACK con cui si spezza è solamente l'overture delle grida che egli lancia, ringhi mischiati ad abbai mischiati a guaiti disperati mentre senza successo tira ancora ed ancora ed ancora l'arto ferito tentando di liberarlo dalla morsa in cui l'hai rinchiuso. Non può voltarsi, soffre troppo per riuscirci. Le zanne che son la sua unica arma troppo distanti da te per impensierirti, e da decidere rimane una cosa soltanto.
    Potresti liberarlo, inerme come l'hai reso, la velocità della sua corsa ormai nient'altro che un ricordo. Non potrebbe più cacciare, non potrebbe più nutrirsi. Non sopravvivrebbe a lungo, tormentato dal dolore e dalla fame.
    Ed allora forse la seconda opzione è quella più pietosa. Finirlo, porre fine alla sua vita. Guadagnandoti così la prima preda, e chiarendo al mondo che t'ha intrappolata cos'è che sei rimasta, con o senza spada e braccio.

    Il cane subisce danni abbastanza pesanti, e sembra incapace di girarsi e morderti mentre gli premi la zampa al suolo così come di scappare. Sicuramente la sua velocità di corsa è diminuita ora che la zampa è evidentemente rotta, a te la scelta se tentare di finirlo o piuttosto permettergli di andarsene!



    Senti qualcosa mordere, Mangiasogni, quando sulle piume di cui ti sei avvolto si schianta la nera lingua della bestia che hai scelto d'affrontare. Qualcosa che v'aderisce, che preme con forza e che risucchia, prima di ritirarsi con lo schiocco d'una frusta quando capisce di non poter penetrare la difesa di cui ti sei avvolto: nulla ostacola la tua caduta, la creatura pallida solleva il muso su cui la tua falce sanguigna cala impietosa.
    Lo sezioni, aprendolo in due con facilità inaspettata. L'acqua malsana che t'accoglie nuovamente si colora di sangue scuro e maleodorante che sgorga dall'immensa ferita che hai aperto in maniera innaturalmente lenta: la bocca dell'anfibio è completamente aperta da un taglio verticale, profondo a sufficienza d'assicurarti che abbia raggiunto persino il cranio. Per un attimo la bestia giace immobile, come se davvero tale assalto fosse bastato ad abbatterla.
    Ma poi qualcosa s'agita nelle sue viscere, ora che le sei vicino sei quasi certo d'aver visto la parte bassa del suo torace agitarsi e pulsare. Poi degli occhi vitrei e ciechi che il tuo colpo ha rovesciato torni a vedere le sbiadite iridi, e le fauci rimaste semichiuse dopo la ferita che gli hai inflitto s'aprono all'improvviso. Grandi abbastanza per ingoiarti tutto intero, puzzano di marcio e di cadavere ed è con uno scatto che tentano di chiudertisi addosso: non hanno denti, forse li hanno persi o forse non ci son mai stati. Eppure mentre t'accorgi di come la lancia che hai usato per ferirla sia rimasta impantanata nella fangosa acqua della palude, e di come attorno ad essa innumerevoli cose viscide stiano brulicando, avventandosi sul lauto pasto che hai servito a tutte loro. Sei più che certo che basterà l'impatto di quella mandibola enorme per triturarti, e spedirti nello stomaco di quel mostro enorme come nient'altro che un sanguinolento ammasso di carne e piume.


    Il colpo va a segno! Non colpisce la lingua nera, che si ritira velocissima prima che tu possa colpirla (usa effettivamente una tecnica di "scatto" per rifugiarsi nel corpo), ma il muso dell'anfibio che finisce quasi del tutto sezionato in verticale.
    Eppure ciò non basta ad ucciderlo, rivelando invece ancor di più come sembri in qualche maniera immune ai danni? Ed anzi dopo un solo istante di stordimento prova a morderti, chiudendoti in una morsa con potenza del 150% (sempre grazie alle sue due fisiche, Velocità Lv2 e Forza Lv3). Occhio perché essere tornato in acqua lasciandoti cadere t'ha impantanato abbastanza nel basso fondale da impedirti d'usare le ali per evitarlo, a meno che tu non faccia qualcosa per liberare le zampe prima!


    Edited by boide12 - 22/1/2024, 07:29
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    sono arrabnbiata issima cont utt9i suojl rave à vkiposdhf

    Group
    0-1
    Posts
    360

    Status
    OFFLINE
    Chissà chi era la sfigata che ormai sarà diventato il pasto simpatico del cane rabbioso.

    Se lo chiese mentre freneticamente pattinava e ansimava, il suo respiro sempre più corto le faceva pensare a tutte le volte in cui qualcuno le aveva chiesto come facesse ad essere così magra senza fare sport: i traumi. Sicuramente non aveva il fiato per correre così a lungo o per pattinare, i polpacci iniziavano a farsi sentire e il suo petto sembrava voler esplodere da un momento all'altro.

    Non appena fu abbastanza lontana da non temere per la propria vita, si fermò un attimo a riprendere fiato. Si acquattò per un attimo, cercando di inspirare ed espirare con un ritmo normale, finché riuscì a calmarsi e anche lo sguardo divenne più tranquillo. Vide altri alberi, un bosco che iniziava e sembrava scurissimo, non si sentiva un rumore che fosse uno. A parte quello della tizia a cui venivano spaccate le ossa manco fossimo al macello. Si guardò attorno e vide sempre alberi, alberi, cazzo di alberi, rami, cazzo di rami: niente di utile.

    Si può sapere dove cazzo sono?

    Sempre più convinta di aver sbagliato a mixare qualche pasticca, ricordò un tossico che le aveva fatto un pippone sul come bisogna rispettare qualsiasi direzione prenda il tuo trip, perché insomma se la tua anima proietta cose di questo tipo, significa che ne hai bisogno.
    Ora, dimmi di che cazzo ho bisogno che sono finita in un buco di niente pieno di rami?!


    Non era mai stata una fan del campeggio, della natura o di ste cazzate. Di solito, non c'era niente da fare se non boh, camminare. Che era molto stupido, visto che lo puoi fare ovunque. QUINDI, perché cazzo era finita in sto bosco degli orrori? E poi, un bosco dove ci stanno delle bestie feroci che vogliono solo sbanarti, almeno poteva scegliere che ne so, un bosco in cui non succede un cazzo.
    Perché aveva sempre pensato che la natura e il mondo magico dei folletti negli alberi fosse come nei film. le fatine che giocano e saltano, le puttanate che si raccontano, il lupo cattivo che una volta l'anno fornisce il motivo di trama per concludere l'arco narrativo e basta, no? Chi cazzo si aspettava una roba horror psichedelica che davvero, non si capiva come cazzo ci fosse finita?

    Forse aveva menato la tipa sbagliata.
    Forse quella bastarda a cui aveva ficcato la tequila in un occhio si era vendicata e l'aveva cacciata in un posto di merda.
    O FORSE NON ERA NEANCHE LI, CAPITO? MAGARI ERA UN CAZZO DI TRIP CHE DOPO POCO SAREBBE FINITO.


    E chi cazzo mi ha dato sta merda?
    L'ha tagliata con le chiappe del suo culo pieno di AIDS, perché altrimenti giuro che non capisco.



    Ad ogni modo, incazzarsi era frustrante, perché alla fine non ci poteva fare niente. Era lì, fine. Doveva darsi una mossa e cercare di uscire dal Truman Show horror, trovare la porta in mezzo al cielo (ma tanto non ci vedeva un cazzo con sta nebbia umida e schifosa) e darsela a gambe.
    Si rialzò, convinta che non sarebbe durata più di tre ore in quel labirinto di bestie. Non era sicuramente una buona idea starsene ferma, la bestia avrebbe finito di mangiarsi la tizia e quindi sarebbe tornata a cercarla. Lo sapeva. Non si abbandona mai una cena così sostanziosa (mica tanto).
    Quindi si incamminò/ pattinò verso sinistra, sperando di trovare qualcosa di meglio, in realtà terrorizzata in ogni sua cellula.
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

    Group
    0-1
    Posts
    4,687

    Status
    Anonymous


    Gli si disegna sul becco un ghigno compiaciuto, osservando il muso sfigurato della bestia che fino ad un attimo prima gli prometteva dolore e morte.
    La Caccia si era dunque conclusa, ed una volta di più si era conclusa a favore del Cacciatore.
    Non era dunque quello il giorno in cui le fredde fauci della morte si sarebbero chiuse sulle sue piume, non quello il momento in cui la sua lancia avrebbe mancato il bersaglio, segnando il suo destino.
    Mangiasogni sapeva bene come quello fosse, senza alcuna possibilità di fuga, il suo fato. Prima o poi sarebbe incappato in quella che sarebbe stata la sua ultima Caccia.
    Era il destino di ogni Cacciatore, soccombere sotto il peso della Caccia stessa.

    Ma non oggi.
    Non in quel tetro bosco, non in quella putrida palude.

    - Siamo ancora ... prigionieeeeeeeri gli ricordò Ingos, sussurrando con la sua voce corale. Con un verso stizzito, Mangiasogni dovette dargli ragione.
    La sua vita era costellata di scenari simili a quello.
    Veniva sospinto, condotto, a volte trascinato in scure foreste, umide caverne, tetri castelli diroccati, dove dava la caccia a qualsiasi cosa infestasse quei luoghi.
    Poi, quando Ichor reclamava il suo tributo di sangue, quando la sua lama d'argento si infilava nel cuore della bestia, il Cacciatore passava oltre, la Caccia dissetata e soddisfatta.

    Non quella volta.
    Aver ucciso il re di quel pantano non gli avrebbe fatto da chiave per sfuggire a quel luogo, ma quali fossero le mosse che quella scacchiera gli richiedeva non lo avrebbe di certo scoperto restando li.

    Mangiasogni discese verso la superficie, senza però affondare le zampe nell'acqua limacciosa. La sua arma, tornata alla sua consueta forma di lancia, svettava come una bandiera dal terreno, la punta saldamente infilzata oltre il livello dell'acqua e sicuramente diverse dita oltre il fango freddo e umido.
    Il Corvo allungò la mano, cercando di riprendere possesso dell'arma strappata al suo controllo dalla bestia morente quando ...

    - LA'! SI MUOVE, PICCOLO CORVO!

    Agli occhi attenti di Ingos non era sfuggito il movimento alieno nelle viscere della bestia ormai sconfitta, ma Mangiasogni dovette accontentarsi di vedere, quando rialzò lo sguardo, gli occhi del mostro tornare ad aprirsi ciechi nella sua direzione.
    Istintivamente, le sue dita si chiusero lungo il braccio della lancia, cercando di divellerla dal terreno, ma questa non si mosse di un centimetro, mortalmente abbracciata da quella terra maledetta.
    Sudore freddo gli scorse lungo la spina dorsale, mentre la bestia si rialza, nonostante il capo sezionato dal suo precedente assalto.
    Le fauci sdentate si spalancano per poi scattare nella sua direzione, minacciando di richiudersi come una trappola per orsi.
    Meno di un istante per liberare l'arma e rispondere all'offensiva, ma questa non vuole muoversi. L'occhio di Ichor balza dal corvo al mostro, l'iride piccola come una capoccia di spillo.
    Devi muoverti, piccolo corvo. Anche se forse non farai in tempo, anche se la tua arma dovrà restare indietro.

    Anche se questo volesse dire sacrificarla a quelle fauci, per non rimanerne stritolato tu stesso.

    Sei pronto a questo sacrificio, Cacciatore?
    Perdere la tua amata lancia, ultimo legame con il tuo Ordine, con la tua vita passata?
    Quando il tuo nome non era Mangiasogni, quando eri ancora amato da Ingrid, quando avevi ancora fratelli e sorelle dai quali tornare?

    Sei pronto a veder di nuovo libero ICHOR, a vederlo ergersi in quel cielo e a tingerlo del sangue che fino a pochi istante fa eri pronto a utilizzare per i tuoi scopi?

    Il corvo ha a disposizione ogni strumento per potersela cavare in quella situazione.
    A mente fredda, il suo addestramento, il suo istinto gli avrebbero salvato le piume con una facilità sorprendente.
    Ma in quel momento, preso alla sprovvista...

    ... Mangiasogni ha paura.
    E il suo unico pensiero è che non vuole morire in quel bosco, da solo.

    - Non da solo, Piccolo Corvo. Maaaaaai solo.

    Ingos gli cresce dentro, sbocciando come un fiore di sangue e violenza.
    La trasformazione prende meno di un battito di ciglia, le ossa che schioccano per poi rinsaldarsi e i muscoli che si espandono, anche dolorosamente.
    E invece che saltare al riparo, la Creatura scatta in avanti, terribile come un Orrore Uncinato del buio profondo, come una maledizione lanciata verso Superbia, come una battutaccia sul sesso anale urlata in un megafono durante la messa della domenica.

    That the best you got?
    Then your best won't do.
    You're among wolves now.
    And these are our woods.



    Sangue nero scorre denso dalle ferite che il Lupo inferse al Corvo quella notte, su quella Torre malconcia. Se chiude gli occhi, Ingos può ancora sentire la pioggia fredda colpirgli le piume.
    Ed è la ferocia del Lupo ad abbattersi sul re della palude, è la sua fame a scorrere lungo i suoi artigli.
    La bestia della palude voleva mangiarsi il Piccolo Corvo?

    "Viè qua, che te devo dare n'bacino."



    Che ci provasse.
    Che provasse a chiudere le sue fauci sul Corvo Nero. Avrebbe trovato i suoi artigli, pronti a straziare le carni molli della sua bocca, con tutta l'intenzione di renderla il più possibile ... inutilizzabile.

    Un lavoro da macellai, con artigli come lame di rasoi, mossi dalla ferocia animale del vero Re dei boschi.
    E una volta che le sue zampe si fossero lordate di sangue, tenendo ben spalancate le fauci della Bestia, avrebbe fatto emergere la bocca di fuoco della vecchia spingarda dal suo becco, eruttando una rosa di proiettili d’argento in gola al suo avversario.

    Poi, avrebbe continuato.
    A scavare.
    Il sangue a imbrattargli gli artigli, il fumo che gli usciva dal becco dal quale aveva appena sparato.
    C'era qualcosa, che si agitava nelle viscere di quella bestia. Qualcosa che andava convinta, con sane argomentazioni e onesta dialettica, a smettere di agitarsi per sempre.







    Note:

    Mangiasogni rischia di farsi smangiare, preso completamente alla sprovvista dall'assalto del bestio redivivo e momentaneamente impossibilitato a recuperare la sua arma.
    Interviene l'unico, bellissimo, inimitabile Ingos, a salvare una volta di più la situazione!
    Prima si buffa con Our Woods (eheh), portando l'abilità Ingos a 3, poi attacca con Grudge, che parte da un simpatico 120%, doppio scaling in Forza. Assieme alla velocità di Way of the Hunt dovrebbe bastare a coprire l'offensiva nemica e avanzare per fare qualche danno.
    Ci infiliamo anche una pistolettata di The Old Boomstick, primo colpo sparato da quando mi è stato gentilmente donato a giugno! Per amor di narrazione lo descrivo come una "rosa di proiettili" perché è un fucile a pompa, ma può essere tranquillamente contato come proiettile singolo ai fini delle limitazioni di Darkwood.

    Il piano?
    Il più bello di tutti: infilarsi dentro la bestia e cercare un punto debole.
    Poi mangiarselo.

    Le ali vengono perse all'arrivo di Ingos, che tanto era il loro ultimo turno di efficacia.
    Ingos dura 3 turni ma preferirei centellinarlo, a seconda di come va questo attacco, decido se tenerlo attivo anche per i prossimi due.



    Darkwood
    - Malus ambientale: tutte le abilità sono da considerarsi di livello 1
    Tecniche disponibili:
    Coagulation [Rt]
    Our Woods [Ig]
    Red Blade [Rt]
    Leeching [Rt]
    Grudge [Ig]

    Le forme di Red Tide sono:
    Falce - forma alternativa per Ichor
    Tentacolo di sangue prensile
    Dardo di sangue

    Redtide
    Una notte il Cornuto sanguinò per far impazzire tutta l'umanità.
    Fu allora che l'Ordine venne fondato. Fu allora che i Bloodhunter nacquero.
    Non è un caso che la prima preda di un aspirante Bloodhunter sia un demone del sangue.
    Non è un caso che la manipolazione del sangue sia la nostra prima arma.

    Ricorda, Mangiasogni...
    Mangiasogni?
    Mangiasogni basta cazzeggiare con quelle ali di sangue. Scendi e ascolta.

    [Manipolazione del Sangue di Lv3, che permette a Mangiasogni di modellarlo e coagularlo nelle forme che preferisce.
    Malus: L'abilità necessita il contatto con Ichor per essere utilizzata.]


    Mimicry

    Ad un kenku basta ascoltare una sola volta una frase, prima di essere in grado di riprodurla fedelmente per tutta la vita.
    Gli basta un’occhiata ad un’opera d'arte, per poterla ridisegnare senza alcuno sforzo.
    Un kenku bloodhunter può portare questa caratteristica ad un nuovo livello.
    Al Cacciatore basterà uccidere la sua preda perché sia in grado di riprodurre una sua abilità alla perfezione, facendola sua e adattandola alle sue esigenze.
    Il corvo potrà manifestare solo una abilità ottenuta in questo modo per volta, e questa sarà adeguata al livello della personalizzazione.

    [Personalizzazione livello 2. Mimicry diventa un’abilità copiata da una preda uccisa da Mangiasogni. La personalizzazione puó imitare un’abilità per volta, eventualmente cambiabile tramite un azione.]

    - SoLewd [Psichica di eccitazione/disgusto, conta come di Lv3 ma agisce solo se si entra in contatto con la lingua di un Licker il sangue di Mangiasogni.]



    Way of the Hunt
    Finezza invece di forza. Precisione e destrezza, invece di armature pesanti. Istinto e addestramento, invece di rabbia e brutalità.
    Non soldati. Nemmeno guerrieri.
    Noi siamo Cacciatori.
    L'addestramento di un Bloodhunter comincia nelle sale dell'ordine e continua lungo la Via, senza mai aver davvero fine. Ogni mostro ucciso, ogni vita salvata, ogni taglia riscossa è una nuova lezione, una possibilità in più di sopravvivere alla caccia successiva.
    Le nostre prede hanno il vantaggio che la loro innaturale esistenza gli ha fornito alla nascita... noi abbiamo solo il nostro addestramento.
    Chi sceglie di intraprendere la Via dovrà essere agile e veloce tanto quanto la sua preda, se non vorrà cadere vittima di artigli e zanne.
    Anche a costo di spingere le proprie possibilità oltre i limiti del proprio corpo.

    [Abilità fisica: velocità. Lv1 2 Malus: L'utilizzo dell'abilità porta a logorare l'utilizzatore, infliggendogli 10% di danno fisico ogni due turni di utilizzo.]



    Ingos
    Ricorda, Mangiasogni.
    E' nostra responsabilità contenere i nostri demoni e, a volte, usarli.
    Anche se questo può voler dire cambiare.
    Anche se questo può voler dire diventare più simili ai mostri che abbiamo giurato di cacciare.
    A volte, non abbiamo scelta se non venire a patti con i mostri che abbiamo dentro, per affrontare quelli che troviamo fuori.
    Non farlo mai a cuor leggero, e non cedere mai nell'oscurità.

    Liiiiiiiberami, Piccolo Corvo!
    Piume intrise di sangue, muscoli tesi allo spasmo, una voce silente ora grida!
    Violenza e morte, non più Piccolo, ora Grande, ora Terribile!
    Uuuuuusami, Piccolo Corvo! E in cambio, ti chiedo solo il tuo dolore.
    Sooooooooffri. Soffri senza possibilità di redenzione.
    SOFFRI E UUUUUUUSAMI.

    [Status forma alternativa di lv 1
    Forza e Resistenza di pari livello per 3 turni
    Malus: Le cure dirette a Mangiasogni sono ridotte del 10% per ogni livello di Ingos]

    2/3



    Red Sigil - Cabala
    Le mani permettono il richiamo di diversi poteri occulti. Con precisi gesti vengono disegnati nell’aria i più svariati cerchi e sigilli, stregonerie che si manifesteranno nella realtà tangibile con la funzione di status variabili, pagando col 10% di danno psichico ogni loro livello. Toccare il dominio degli Dèi è proibito, la tua creazione cela in sé un terribile scherzo: non sarai mai in grado di stabilire un contatto privo di conseguenze, perché la tua natura è limitata. Difettosa. Ogni incantesimo da te intonato sarà un colpo per la tua comprensione. Anche ora che sei solo un apprendista, nessun dolore ti verrà risparmiato.
    Con le tue capacità attuali, sei in grado di invocare un singolo incantesimo dalla durata di sei turni prima che le forze ti vengano meno e per questo, ottenere un nuovo effetto cancellerà l’esistenza del precedente.

    [Status variabile, lv2: 1/3]



    Corvus Dei - Edoné
    Chi non sceglierebbe questa esistenza? Il corpo divino è animato da una vitalità incontenibile, un desiderio di spargere il proprio seme, di sentire sapori, di guerreggiare e respirare, godere del sole sulla pelle, il sale del mare negli occhi. In un corpo così vitale, come è possibile mantenere il controllo? Tutti avranno sentito una leggenda nata dalla lussuria incontenibile di un Dio, letto epiche sull’ira funesta dei loro figli, i mortali incapaci di opporsi e nient’altro che assaggi per soddisfarne i giganteschi appetiti. Un mare si agita, fatto di sensazioni che non possono essere arginate, immensi piaceri e laceranti dolori: per questo, possedere un corpo divino significa essere perennemente soggetti a una diminuzione delle proprie capacità di giudizio – che si riflette in una vulnerabilità mentale tale da subire le Psichiche avversarie come se fossero di 1lv superiore – che rende difficile affidarsi alla razionalità piuttosto che abbandonarsi alle proprie passioni. Ma l’icore che scorre nelle vene prolunga ogni espressione vitalistica, sforzo e interazione, donando un turno extra ai power up a cui si deciderà di abbandonarsi.

    [Supporto, lv2: Malus Psichico perenne, ma vale di 1lv superiore]






    Our Woods [Ig]

    Successe sulla vetta di una torre diroccata, di una Fortezza dove gli Dei irretirono l'umanità. Il Cacciatore assaporò il vero potere, scendendo a patti con un Mostro per sconfiggerne un altro.
    E anche se la loro comunione durò poco, tracce di quel potere restano incise nell'anima del Kenku, come una ferita aperta.
    Solo una punta della ferocia del Lupo, tale da essere insopportabile da sostenere dal corpo del Cacciatore.

    [Aumenta di Lv 2 l'abilitá Ingos per 5 6 turni.
    Malus: 20% di danno all'attivazione
    Bonus: permette di durare un turno extra]


    Grudge [Ig]

    Ti hanno dato una lancia, Piccolo Corvo.
    Così che tu potessi affrontare i tuoi Mostri da lontano, al sicuro.
    Così che tu potessi distaccarti dalla tua natura.
    Ma il Lupo ce lo ha mostraaaaato.
    Quello che già sapevamo.
    Quello che siamo.

    Siamo Cacciatori
    e a volte, siamo Mostri.

    E quando siamo Mostri, sono le nostre mani a sporcarsi di sangue, a lordarsi delle budella nemiche.

    [Offensiva Fisica: Mangiasogni effettua un attacco con potenza di tecnica. Necessita Artigli e di essere sotto l'effetto di un PowerUp. 120% di partenza, scaling aggiuntivo in Forza]



    Ichor [x]


    Questa, Mangiasogni, non è soltanto un arma.
    Non è soltanto metallo, assetato del sangue delle tue prede.
    Non è solo la prigione del primo demone da te affrontato,
    attraverso il quale catalizzi i tuoi poteri,
    attraverso il quale sigilli il mostro nel tuo cuore.
    Questa non è soltanto un arma.

    Questa è un simbolo.
    Il simbolo del nostro ordine.

    Accettandola, rinnovi il tuo giuramento.
    Brandendola, accetti di farti guidare dal codice.
    Attaccando con essa ... beh, direi che farai un gran male a qualcuno.


    Ingos ha lasciato che Strahd prendesse la lancia.
    Forse il conte pensava di indebolirmi, tenermi assoggettato al suo volere. Forse Ingos sperava di tenere il controllo.
    Ma anche lui si è accorto delle false promesse del vampiro.
    Non importa. Ho trovato il modo.
    Ichor non lascerà più il suo legittimo proprietario.
    E Ingos può amdarsene a fanculo.

    [Equipaggiamento - Lancia
    Incantata con Lampo]



    <span style="font-size: 15px;">Numisma: Heart of Strahd

    Successe quasi troppo in fretta, anche se non senza sacrificio.
    Nelle catacombe di Castel Ravenloft, nell'oscurità e nel freddo abbraccio di quelle sale, Ichor trapassò il petto del Conte di Barovia, ponendo fine alla sua vita innaturale.
    Dopo mesi di tribolazioni, il gruppo di eroi aveva finalmente ucciso l'antico monarca, spezzando il ciclo di morte e maledizioni che attanagliava la regione delle nebbie.
    E mentre gli avventurieri festeggiavano la fine dell'incubo, mentre gli abitanti di Barovia tiravano un sospiro di sollievo... il demone Ichor bevve il sangue del vampiro.

    - Egestas: Cursed Blood

    Ogni decisione ha le sue conseguenze, ogni scelta il suo prezzo.
    Nell'oscurità dei sotterranei di castel Ravenloft, il dente d'argento del Cacciatore morse il cuore maledetto del Conte di Barovia.
    Così il demone Ichor bevve il nero sangue di Strahd, accogliendo nella sua iride parte del suo empio potere.
    Ora quel potere è nascosto nel cuore pulsante del demone, per sempre intrappolato nell'argento della lancia.
    L'unica chiave per poterlo liberare, è il dolore del suo carceriere.
    [ Personalizzazione status livello 2: i danni delle tecniche derivanti da Red Tide ottengono uno scaling aggiuntivo pari al danno subito da Mangiasogni ]
    2/3


    - Dominatio: Blood Rain

    Come detto è l’intera realtà a piegarsi al volere del Dio, mettendogli a disposizione gigantesche riserve dell’elemento che esso domina. Il proprio Dominio può essere espanso saturando ogni centimetro cubo di spazio con l’elemento in questione, attraverso un fenomeno meteorologico – in questo caso una pioggia di sangue – che riempirà i venti metri circostanti al punto in cui verrà evocato, per circa cinque turni. Sebbene tale manifestazione non faccia danni diretti né ostacoli i nemici in alcun modo, le sue emanazioni potranno essere manipolate tramite l’abilità principale del caster e manterranno tutte le proprietà originali + quelle aggiuntive dovute all’abilità Egestas.
    [Bonus Malus: Adrenalina - Utopia]



    Crow's claws

    Artigli nella carne, sangue che sgorga!
    Sventra, dilania, uccidi!
    Uccidi uccidi uccidi!
    Usami, Piccolo Corvo!

    [Artigli, armi naturali - forma alternativa]


    The old Boomstick [x]

    Trema ad ogni boato, la struttura poco solida per gestire il rinculo di tutti quei grani di polvere pirica. Sputa piombini o schegge solide di sangue a seconda di ciò che Mangiasogni ha a disposizione in una rosa dal raggio d'una ventina di metri ma che da il meglio di se sulla breve distanza, perché i mostri vomitano fiamme e sanguinano veleno ed è giusto che un Cacciatore si munisca di strumenti per snellire il divario tra ciò che nasce per uccidere e chi invece dovrebbe soltanto esserne vittima. Tenuta assieme da spago, sangue e cattive intenzioni, adoperabile con una mano sola per quanto il rinculo tenda ad essere pesante. Persino Ingos sembra essercisi affezionato, per questo quando prende il controllo tende ad implementarla alla massa che aggiunge al piccolo Corvo trasformandola in un'arma naturale, posizionandone la canna nel proprio becco così che ogni suo grido possa essere fatale.

    [Arma da fuoco / armi naturali - forma alternativa]




    Note - Skills - Tech - Equip - Scheda



    Edited by Sarcad is Offline - 29/2/2024, 20:18
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    2
    Posts
    2,327

    Status
    ONLINE
    Il primo crack, quello del bastone che s'abbatte sul predatore in balzo, la soddisfa.
    Il secondo, che giunge quando con tutto il proprio peso vi si lancia sopra, intenzionata a finirlo. Le fa bollire il sangue nelle vene, la eccita, nonostante la riuscita solamente parziale del suo piano d'attacco.
    Sa riconoscere una preda finita quando ne vede una. Ha cacciato abbastanza a lungo, ucciso sufficienti creature, per capire qual è il punto in cui persino una belva s'arrende, realizzando come l'oblio sia un'alternativa migliore al dolore.
    Non per questo si permette di sottovalutarlo, quel povero ed ormai storpio cane. Non per questo s'illude di poter far altro che portare a termine quanto iniziato, e nel farlo rendersi efficacie come sa di dover essere, per mantenere lo status che ha guadagnato armandosi di coraggio, esperienza ed un ramo sufficientemente robusto.
    Si lancia su di lui, allora. Abbandona la propria arma improvvisata, consapevole che sollevarsi anche per un solo istante vorrebbe dire permettergli di fuggire, e doverlo dunque inseguire, sprecando energie che ha già intuito le saran preziose. Si sbilancia in avanti, cade sulla sua schiena, il suo peso esiguo aumentato sperabilmente a sufficienza dalla corazza che indossa, da impedirgli di voltarsi o sollevarla; costole probabilmente rotte, una zampa sicuramente spezzata, l'unico braccio che le è rimasto lo poggia al retro del suo collo, così da premergli a terra il muso ed impedire che le sue zanne possano tornare ad essere una minaccia. Un ginocchio puntallato a terra, mentre con l'altra gamba tenta ulteriormente di schiacciarlo, premere le sue anche verso il basso così che l'arto rotto dolga a sufficienza da impedirgli di tentare di sfilarsi, dalla morsa in cui ha ogni intenzione d'ucciderlo.
    Potrebbe attendere che soffochi, che il peso con cui l'ha premuto sul terreno porti il suo costato compromesso a collassare, e l'istinto che lo costringe a lottare per la sopravvivenza anche quando questa non vorrà dire altro che dolore, ad arrendersi finalmente all'evidenza che non vi sia alcuna via d'uscita dopo lo sbaglio commesso nell'assalire lei, anzichè l'altro bersaglio che s'è lasciato sfuggire. Ma Luna non ha intenzione d'aspettare così a lungo.
    Non è la fretta di raggiungere l'unica altra persona che ha scorto, forse rapita come lo è stata lei o forse indigena di quell'incubo, a spingerla a trovare un altro modo per colpire. Non è la volontà di scoprire, o la fame di conoscenza a portarla a levare appena il capo, prima di crollarlo sulla testa della creatura che ha tentato di sbranarla: è piuttosto quell'eccitazione sorda, quella ferocia bestiale che l'ha animata nel comprendere di poter ancora vincere, di poter ancora sopravvivere e per questo uccidere, nonostante tutto ciò che le è stato tolto.
    A convincerla a schiantare la propria fronte sulla testa dell'animale, poi alzarla e calarla ancora, ignorare le fitte di dolore che quel gesto le provoca nella coscienza che per l'altro siano peggio, per l'altro sian ancora più crudeli, chiodi della bara a cui non ha intenzione di lasciarlo fuggire, sia perchè l'ha minacciata, sia perchè ha bisogno di sentirlo spirare.
    Colpisce, lo farà tutte le volte che potrà, ripeterà il gesto finchè sarà necessario, stringendo i denti e ringhiando a se stessa, per motivarsi nel colpire ogni volta con più vigore.
    Finchè la bestia non riuscirà a liberarsi, o al contrario sarà morta. Finchè lei non tornerà ad esser potenziale preda, vittima in potenza dei denti che hanno puntato al suo collo, quelli del cane quanto quelli della foresta stessa.
    O si confermerà piuttosto nel ruolo che vuole appartenerle, perchè è l'unico in cui si sia mai sentita davvero se stessa. Quello di predatrice, quello di cacciatrice. Di colei che non deve davvero temer nulla. Perchè son gli altri a tremare, gli altri a saper d'esser giunti di fronte alla fine, quando la scorgono e capiscono che se gli sta mostrando i denti, non è per un sorriso.
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    31,403
    Location
    dalla stella che brilla di meno...un BUCO NERO O_O

    Status
    ONLINE
    La nebbia si dirada un poco, Nami, mentre procedi verso nord. La selva diviene meno fitta ed il ritirarsi delle sue scheletriche e scure fronde ti permette d'adocchiare il cielo per la prima volta da quando ti sei svegliata, trovando magra consolazione nell'uniformità del suo smorto ed uniforme grigio. Un velo funebre di nubi simili a denso fumo ne ammanta lo sprazzo che riesci a scorgere quando le sottili dita degli arbusti si ritirano abbastanza da permettertelo, guidando il tuo sguardo verso qualcosa di più interessante della sua monotonia: sei fuggita dai resti di una casa, indizio riguardo il fatto che qualcuno un tempo abitasse la cupa landa del feroce incubo in cui sei precipitata...e ciò a cui ti trovi innanzi continuando ancora a camminare è ben più imponente.
    Si staglia verso il cielo, la superficie un tempo bianca macchiata dai segni dell'incuria e dalla vegetazione parassitaria che nel tempo gli è cresciuta attorno, in un tentativo di strangolamento ancora in corso. Riesci persino ad individuarne l'ingresso a malapena nascosto da spinosi cespugli, mentre le sue finestre scure e vuote di scrutano come le orbite d'un teschio: il silo è imponente, la sua ombra minacciosa. Ma ad ogni passo che compi verso la sua direzione altro ti perplime, perché forse è vero che le tue sinapsi non stanno lavorando come dovrebbero. Come può esser vero altrimenti che in un luogo feroce e selvaggio come quello che ti sei ritrovata a dover attraversare qualcuno, nascosto tra le mura di quell'edificio, stia facendovi echeggiare una struggente e sontuosa melodia?
    Un violino arpeggia sinuoso, le note di quello che parrebbe un pianoforte lo seguono arricchendone la sinfonia. E tu devi esser più matta di quanto già non ti creda, ma neppure la follia può soccorrerti dal dover prendere una decisione. Scoprire chi è a star suonando, se davvero è al di fuori della tua stessa testa che tale musica risuona...oppure no e proseguir per la tua strada?
    Anche girare i tacchi è un'opzione valida, per quanto il fato della figura in nero e del cane rabbioso che ti sei lasciata alle spalle ti sia sconosciuto. Possibile che chiunque tra quei due abbia prevalso non stia già cercandoti, determinato a farti del male come tutto sembra volerlo fare?



    Prova a resisterti, Luna, guidato dall'istinto che sei certa a parti inverse ti costringerebbe a far lo stesso. Incapace di sfruttare a dovere l'attimo in cui la tua mano lascia il bastone per sfuggire alla tua morsa si ritrova schiacciato dal tuo peso, e zoppo e magro com'è non può che cedere sotto di esso, la gola premuta a terra e le zampe che nonostante l'evidenza ancora grattano il terreno nella speranza di scavarvi una via di fuga.
    Il primo colpo che la tua fronte gli infligge lo stordisce, è dal secondo che i suoi guaiti si fan più acuti e disperati. Eppure non demordi, eppure non ti fermi, neppure quando gli spasmi ne scuotono il morente corpo appestando l'aria con l'odore acre dell'urina. Neppure quando la tua stessa pelle si spacca, lasciandoti colare sul viso calde gocce di sangue candido, mischiandolo a quello cremisi che la bestia piange e cola dalle orecchie. Neppure quando con l'ennesimo rivoltante crack il suo cranio finalmente si spezza, e basta una sola altra botta a renderti sicura che ciò che schiacci al suolo non sia più una potenziale minaccia ma solamente il suo cadavere.
    Hai vinto, sei sopravvissuta. Il silenzio ti piomba addosso come una corona, interrotta solo dal pulsare del sangue nelle tue stesse doloranti tempie. La testa del cane è ridotta ad un'informe poltiglia e nessun nuovo sfidante sembra voler mettere in discussione il ruolo che ti sei appena guadagnata, lasciandoti libera di riprenderti dalla brutale ordalia che hai appena inscenato e lasciare che il tuo sguardo torni a fuoco nonostante il breve stordimento che ti sei procurata: la fronte duole, il cranio pulsa, ma non sarà certo questo a fermarti.
    Innanzi a te la cupa baracca da cui la tua vittima è uscita, inseguendo la bambina bionda che è fuggita lasciando a te l'onore di quel primo sangue. Immobile ed apparentemente deserta ora, t'invita col suo mistero ad esplorarne le interiora nel caso non volessi metterti all'inseguimento di colei che forse ormai ha fin troppo vantaggio per poterla realisticamente raggiungere: hai visto le ruote ai suoi piedi, hai notato quanto rapidamente le permettevano di pattinare, e senza la tua spada non t'è permesso stringere il cuore di colui che avrebbe potuto renderti altrettanto lesta. La selva s'infittisce aldilà della casupola, tanto da lasciarti immaginare che senza una lama sia difficile avventurarcisi. Eppure non è proprio da quella direzione che senti sempre più forte la sensazione che qualcuno ti stia osservando?


    Luna si prende un incredibilmente letale 2% di danno per le capate inflitte alla povera bestiola u.u





    Ti opponi, Mangiasogni. Alla fine della Caccia, alla morte solitaria cui l'ennesima bestia sembrava intenzionata a consegnarti per renderti l'ennesima macchia di sangue e carne utile a nutrire ciò che di disgustoso brulica nelle sue viscere. Lasci che un demone ti prenda, gonfi il tuo corpo fino a rischiare di spezzarlo, dandoti la forza che ti permette di sopravvivere ancora una volta al giudizio d'una fine tra le cui spire sei ormai esperto a scivolare: è lui a graffiare, è lui a beccare, è lui a scavar nella pallida carne che ha tentato di schiacciarti strappandone a sufficienza i muscoli perché non faccia altro che crollarti addosso inerme ed incapace di stritolarti come avrebbe voluto, come avrebbe dovuto. Sangue putrescente e bava appesantiscono le tue piume quando assieme scegliete d'esplorare quelle interiora anziché scapparne, il fisico rigonfio della massa che Ingos v'ha aggiunto un ostacolo ovviato dal tuono che divampa dalle vostre fauci illuminando a giorno la stretta gola di quella creatura: la maggior parte della rosa che la spingarda esplode deturpa ulteriormente i tessuti molli di fronte a voi, tramutandoli in una cascata di scura e maleodorante. Solo alcuni, solo pochi s'avventurano nelle tenebre più profonde di quel corpo ed è nell'istante in cui colpiscono qualcosa al suo interno che violenti e brutali spasmi lo scuotono da testa a piedi: le zampe s'agitano, la coda sventola, gli occhi che non puoi più vedere ruotano innaturalmente nelle orbite in cui sembran sprofondare. L'anfibio balza e si dimena ed in un rapido guizzo arretra, le sdentate fauci ancora strette con forza attorno a te, gettandosi in quelle stesse acque che fino ad ora avevi tentato d'evitare: l'impatto con la superficie di quell'acqua fangosa ti strappa l'aria dai polmoni, riducendo drasticamente il tempo in cui potresti resistere senza riemergere. E la creatura nuota forsennata sbattendo il muso in cui ti sei introdotto sul fondale, tentando con ogni colpo di maglio di schiacciarti come una volta ha già fallito nel fare; nessuna traccia della lunga lingua con cui aveva tentato d'agguantarti, strappandoti dalle fronde degli alberi per invitarti nello stomaco che ora sembri ben intenzionato ad esplorare. Per qualche motivo lo noti proprio in quei frenetici istanti, la vista annebbiata dall'acqua fosca e macchiata dal sangue che hai versato e le membra in lotta per non esser stritolate.


    Il 30% di danno che riesci ad infliggere alla bocca del bestione, così come la maggior parte della fucilata (fai pure la rosa di pallottole, no prob u.u) della spingarda, non sembrano addurre danni significativi abbastanza da fermarlo: tuttavia parte dello sparo sembra colpire qualcosa più in profondità nella sua gola, e questo porta l'axololt ad impazzire e gettarsi in acqua. Senza poter respirare Mangiasogni durerà un massimo di due turni prima di svenire, e le fauci non lo lasciano andare continuando a premere su di lui con la loro Forza Lv3 tentando sempre e comunque di stritolarlo!
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    sono arrabnbiata issima cont utt9i suojl rave à vkiposdhf

    Group
    0-1
    Posts
    360

    Status
    OFFLINE
    Ad un certo punto gli alberi finirono: chissà quanti erano, chissà se qualche stronzo li aveva mai contati per poi pensare di costruirci qualcosa di più utile di una foresta. Non aveva mai capito la gente che amava la natura, era così fastidiosa e finta: la realtà era che un posto come quello non serviva a nessuno, se non ai cani rabbiosi che ci sputavano dentro. Schifosi. Odiosi.

    Non appena vide uno spazio fra le fronde alzò la testa e guardò il cielo, pure quello faceva schifo.

    Un colore che sia uno non esiste in sto posto eh, che cazzo è, l'inferno?

    In effetti non avrebbe mai abitato in un posto come quello, vabbe per mille motivi, ma anche perché non c'era un singolo colore, il che era assurdo se pensava che in natura dovrebbero esistere cose tipo l'erba verde, i fiori, cazzoneso, le margherite?!
    Forse l'ultima natura che aveva conosciuto era in realtà costruita da chi governava il mondo dello zucchero filato e per questo non sapeva davvero cosa avrebbe dovuto vedere. Era tutto così strano. Così cupo.
    Finché non si accorse di una specie di torre (?), 'na roba altissima e di pietra, una di quelle cose che costruiscono le persone, che non vuol dire niente perché magari sono delle persone del cazzo, però almeno sono persone, no^? E non animali imbestialiti da chissà quale odio represso.

    Raga. Ma. cosa?
    Iniziò a sentire una canzone. Nella sua testa di solito passava una radio che Alastor non era niente, ma forse stavolta era fuori dai suoi pensieri distorti. Sembrava davvero che qualcuno stesse suonando, cioé non era malaccio, ma...

    Che cazzo di posto è per mettersi a suonare? Ma tutto bene?
    Chiunque fosse il musicista, non stava bene ma per un cazzo, perché

    davvero COSA SUONI IN MEZZO AD UNA FORESTA DOVE TUTTI TI VOGLIONO AMMAZZARE MA CHE CAZZO DI PROBLEMI HAI?
    A meno che...
    non sia un fantasma
    un animale che vuole uccidermi
    il capo degli animali feroci
    Rad (?)
    quello a cui non ho pagato la birra che gliel'avevo promesso
    la sorella che non ho mai avuto ma che improvvisamente vuole conoscermi
    Annie?
    Sol?
    Tutta la gente che giustamente dovrebbe prendermi a calci
    E poi chi ancora?
    Una ex? Ma chi se le ricorda...



    Confusa sui suoi sbagli nel passato e anche su quelli del futuro, Nami si incamminò verso la struttura, perché tanto tutti volevano ammazzarla, magari lì ci stava qualcosa di più creativo. Si tastò comunque la borsa, ricordando che sembrava aver perso metà delle cose che anche questo era strano in effetti, ma boh, tutto quel mondo era strano.

    Soprattutto dai un coglione che suona il pianoforte ed il violino.
    Ma come si fa a suonare tutti e due insieme?
    Non è che è una roba registrata

     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

    Group
    0-1
    Posts
    4,687

    Status
    Anonymous


    La vista gli si tinge di rosso, poi di nero.
    Tutto si fa viscido, e affilato, e caldo, e incredibilmente bello.
    La coscienza di Mangiasogni scivola via, come una foglia soffiata via da un uragano di artigli e piume e sangue e violenza.
    E' Ingos a spingere. Ad affondare i suoi artigli lunghi come coltelli nelle carni della sua preda. A staccare a beccate la carne marcescente della gola dell'axolotl.
    A scaricare una rosa di piombo giú per il cavo orale della bestia.
    E' un arma della Caccia quella, la sofferenza dei Mostri é il suo scopo. La sua ragione d'esistere. Farla crescere dal suo becco, come se fosse una sua naturale estensione, é quanto di piú facile e istintivamente giusto ci possa essere.

    "ROSSO SANGUE UCCIDI SMEMBRA TAGLIA AFFETTA UCCIDI UCCIDI UCCIDI UCCIDI!"

    Ingos canta, con la voce di mille anime. Canta della violenza, del sangue, della sublime sofferenza che prova e che infligge.
    Dell'eterna lotta per sentirsi vivi, dove l'unico colore é il rosso e l'unico calore é quello delle carcasse delle tue prede.

    Ingos, mentre scava all'interno del corpo martoriato, non puó che sentirsi vivo.
    Giusto.

    "UCCIDI I MOSTRI UCCIDI LA VITA UCCIDI TUTTO CIO' CHE TI FA PAURA"

    Mangiasogni chiude gli occhi, adagiato sul fondale sabbioso della sua coscienza.
    Istintivamente vorrebbe non vedere. Non accorgersi.
    Cosí da poter poi giustificarsi dicendo che era Ingos il mostro, non lui.
    E mentre il Piccolo Corvo mente a se stesso, l'animalesco assalto di Ingos raggiunge ció che si nasconde nelle profonditá delle viscere dell'axolotl.
    Non capisce se sono stati i suoi artigli, o il piombo della sua spingarda, ma qualcosa la sotto urla.
    Urla senza voce, senza parole. Senza spalancare le fauci che probabilmente non ha, qualcosa urla.

    E la carcassa risponde, nuovamente animata.

    "SI! COMBATTI, BESTIA! DIMENATI, NON ARRENDERTI ALLA FREDDA MORTE! FAMMI! DIVERTIRE! ANCORA!"

    Le pareti attorno a lui si contraggono, il sangue putrido che ormai lo ricopre ribolle.
    La bestia si dimena. Possibile che sia ancora in vita?
    Possibile che tutta quella orchesca violenza, tutta quel giustificato furore, non siano stati abbastanza?

    Ingos non lo crede. Nonostante sia urlando, rischiando di affogare nel sangue della sua stessa preda, di aver finalmente trovato una creatura degna dei suoi artigli, di qualcuno in grado di porre fine all'eterna Caccia...
    Ingos non lo crede. Non davvero.

    Di nuovo la bestia sbalza, colpendo la superficie limacciosa dell'acqua. Sbattendo contro lo specchio della palude. Prima di affondare in esso.

    E Ingos ride. Ride di quel tentativo, ride della carne morta attorno a lui. Ebbro del sangue nero del Lupo, quello stesso sangue che lui stesso, quella notte, ha temuto.
    Ebbro della sua superioritá.
    Soffia via l'acqua oleosa mista a interiora e sangue marcescente che rischia di affogarlo e serra il becco, tendendo i muscoli.
    Il Dono é forte, il Dono lo rende il predatore perfetto.

    Le sue spalle si flettono, robuste, reggendo la pareti ormai a brandelli che minacciano di stritolarlo.
    Poi, afferrando con forza l'interno della gola con una mano artigliata, quasi arpionandola da dentro, Ingos spinge a fondo l'altro braccio verso l'interno della bestia, la dove la precedente offensiva ha evidentemente risvegliato qualcosa.

    Con un sonoro schiocco, Ichor gli compare in mano, infilandosi di prepotenza ben oltre la portata del braccio.
    Il sangue nero del corvo, facendosi strada fra acqua e interiora, ne ricopre la punta, rendendo nuovamente la lancia una falce cremisi, pronta ad arpionare qualsiasi cosa si potesse muovere in quelle molli e marcie profonditá.

    E mentre il Cacciatore trattiene il fiato, mentre l'acqua salmastra lo rende quasi cieco... Ingos strattona indietro il braccio, cercando di strappare qualsiasi cosa ci fosse in quel corpo per portarla a se, a portata del suo becco.







    Note:

    Eccoci, amici sportivi!
    Ingos, forte della sua Resistenza 3 (Ingos + Our Wood) resiste ai tentativi di stritolamento da parte della preda, mentre con la sua Forza 3 (sempre Ingos + Our Wood) continua a infliggere danni da dentro.
    Ormai ha più o meno capito dove affondare le mani, ma visto che la sua lancia - lasciata fuori e incastrata a terra - ha Lampo, sceglie di utilizzarla come rastrello per strappare qualsiasi cosa ci sia la sotto e portarsela vicino.

    Secondo turno di Ingos! Uno rimanente.
    Secondo turno di Our Woods.
    E... forse ho contato male i turni delle ali. Sono comunque ovviamente disattivate, poi controllo.



    Darkwood
    - Malus ambientale: tutte le abilità sono da considerarsi di livello 1
    Tecniche disponibili:
    Coagulation [Rt]
    Our Woods [Ig]
    Red Blade [Rt]
    Leeching [Rt]
    Grudge [Ig]

    Le forme di Red Tide sono:
    Falce - forma alternativa per Ichor
    Tentacolo di sangue prensile
    Dardo di sangue

    Redtide
    Una notte il Cornuto sanguinò per far impazzire tutta l'umanità.
    Fu allora che l'Ordine venne fondato. Fu allora che i Bloodhunter nacquero.
    Non è un caso che la prima preda di un aspirante Bloodhunter sia un demone del sangue.
    Non è un caso che la manipolazione del sangue sia la nostra prima arma.

    Ricorda, Mangiasogni...
    Mangiasogni?
    Mangiasogni basta cazzeggiare con quelle ali di sangue. Scendi e ascolta.

    [Manipolazione del Sangue di Lv3, che permette a Mangiasogni di modellarlo e coagularlo nelle forme che preferisce.
    Malus: L'abilità necessita il contatto con Ichor per essere utilizzata.]


    Mimicry

    Ad un kenku basta ascoltare una sola volta una frase, prima di essere in grado di riprodurla fedelmente per tutta la vita.
    Gli basta un’occhiata ad un’opera d'arte, per poterla ridisegnare senza alcuno sforzo.
    Un kenku bloodhunter può portare questa caratteristica ad un nuovo livello.
    Al Cacciatore basterà uccidere la sua preda perché sia in grado di riprodurre una sua abilità alla perfezione, facendola sua e adattandola alle sue esigenze.
    Il corvo potrà manifestare solo una abilità ottenuta in questo modo per volta, e questa sarà adeguata al livello della personalizzazione.

    [Personalizzazione livello 2. Mimicry diventa un’abilità copiata da una preda uccisa da Mangiasogni. La personalizzazione puó imitare un’abilità per volta, eventualmente cambiabile tramite un azione.]

    - SoLewd [Psichica di eccitazione/disgusto, conta come di Lv3 ma agisce solo se si entra in contatto con la lingua di un Licker il sangue di Mangiasogni.]



    Way of the Hunt
    Finezza invece di forza. Precisione e destrezza, invece di armature pesanti. Istinto e addestramento, invece di rabbia e brutalità.
    Non soldati. Nemmeno guerrieri.
    Noi siamo Cacciatori.
    L'addestramento di un Bloodhunter comincia nelle sale dell'ordine e continua lungo la Via, senza mai aver davvero fine. Ogni mostro ucciso, ogni vita salvata, ogni taglia riscossa è una nuova lezione, una possibilità in più di sopravvivere alla caccia successiva.
    Le nostre prede hanno il vantaggio che la loro innaturale esistenza gli ha fornito alla nascita... noi abbiamo solo il nostro addestramento.
    Chi sceglie di intraprendere la Via dovrà essere agile e veloce tanto quanto la sua preda, se non vorrà cadere vittima di artigli e zanne.
    Anche a costo di spingere le proprie possibilità oltre i limiti del proprio corpo.

    [Abilità fisica: velocità. Lv1 2 Malus: L'utilizzo dell'abilità porta a logorare l'utilizzatore, infliggendogli 10% di danno fisico ogni due turni di utilizzo.]



    Ingos
    Ricorda, Mangiasogni.
    E' nostra responsabilità contenere i nostri demoni e, a volte, usarli.
    Anche se questo può voler dire cambiare.
    Anche se questo può voler dire diventare più simili ai mostri che abbiamo giurato di cacciare.
    A volte, non abbiamo scelta se non venire a patti con i mostri che abbiamo dentro, per affrontare quelli che troviamo fuori.
    Non farlo mai a cuor leggero, e non cedere mai nell'oscurità.

    Liiiiiiiberami, Piccolo Corvo!
    Piume intrise di sangue, muscoli tesi allo spasmo, una voce silente ora grida!
    Violenza e morte, non più Piccolo, ora Grande, ora Terribile!
    Uuuuuusami, Piccolo Corvo! E in cambio, ti chiedo solo il tuo dolore.
    Sooooooooffri. Soffri senza possibilità di redenzione.
    SOFFRI E UUUUUUUSAMI.

    [Status forma alternativa di lv 1
    Forza e Resistenza di pari livello per 3 turni
    Malus: Le cure dirette a Mangiasogni sono ridotte del 10% per ogni livello di Ingos]





    Red Sigil - Cabala
    Le mani permettono il richiamo di diversi poteri occulti. Con precisi gesti vengono disegnati nell’aria i più svariati cerchi e sigilli, stregonerie che si manifesteranno nella realtà tangibile con la funzione di status variabili, pagando col 10% di danno psichico ogni loro livello. Toccare il dominio degli Dèi è proibito, la tua creazione cela in sé un terribile scherzo: non sarai mai in grado di stabilire un contatto privo di conseguenze, perché la tua natura è limitata. Difettosa. Ogni incantesimo da te intonato sarà un colpo per la tua comprensione. Anche ora che sei solo un apprendista, nessun dolore ti verrà risparmiato.
    Con le tue capacità attuali, sei in grado di invocare un singolo incantesimo dalla durata di sei turni prima che le forze ti vengano meno e per questo, ottenere un nuovo effetto cancellerà l’esistenza del precedente.

    [Status variabile, lv2]



    Corvus Dei - Edoné
    Chi non sceglierebbe questa esistenza? Il corpo divino è animato da una vitalità incontenibile, un desiderio di spargere il proprio seme, di sentire sapori, di guerreggiare e respirare, godere del sole sulla pelle, il sale del mare negli occhi. In un corpo così vitale, come è possibile mantenere il controllo? Tutti avranno sentito una leggenda nata dalla lussuria incontenibile di un Dio, letto epiche sull’ira funesta dei loro figli, i mortali incapaci di opporsi e nient’altro che assaggi per soddisfarne i giganteschi appetiti. Un mare si agita, fatto di sensazioni che non possono essere arginate, immensi piaceri e laceranti dolori: per questo, possedere un corpo divino significa essere perennemente soggetti a una diminuzione delle proprie capacità di giudizio – che si riflette in una vulnerabilità mentale tale da subire le Psichiche avversarie come se fossero di 1lv superiore – che rende difficile affidarsi alla razionalità piuttosto che abbandonarsi alle proprie passioni. Ma l’icore che scorre nelle vene prolunga ogni espressione vitalistica, sforzo e interazione, donando un turno extra ai power up a cui si deciderà di abbandonarsi.

    [Supporto, lv2: Malus Psichico perenne, ma vale di 1lv superiore]









    Ichor [x]


    Questa, Mangiasogni, non è soltanto un arma.
    Non è soltanto metallo, assetato del sangue delle tue prede.
    Non è solo la prigione del primo demone da te affrontato,
    attraverso il quale catalizzi i tuoi poteri,
    attraverso il quale sigilli il mostro nel tuo cuore.
    Questa non è soltanto un arma.

    Questa è un simbolo.
    Il simbolo del nostro ordine.

    Accettandola, rinnovi il tuo giuramento.
    Brandendola, accetti di farti guidare dal codice.
    Attaccando con essa ... beh, direi che farai un gran male a qualcuno.


    Ingos ha lasciato che Strahd prendesse la lancia.
    Forse il conte pensava di indebolirmi, tenermi assoggettato al suo volere. Forse Ingos sperava di tenere il controllo.
    Ma anche lui si è accorto delle false promesse del vampiro.
    Non importa. Ho trovato il modo.
    Ichor non lascerà più il suo legittimo proprietario.
    E Ingos può amdarsene a fanculo.

    [Equipaggiamento - Lancia
    Incantata con Lampo]



    <span style="font-size: 15px;">Numisma: Heart of Strahd

    Successe quasi troppo in fretta, anche se non senza sacrificio.
    Nelle catacombe di Castel Ravenloft, nell'oscurità e nel freddo abbraccio di quelle sale, Ichor trapassò il petto del Conte di Barovia, ponendo fine alla sua vita innaturale.
    Dopo mesi di tribolazioni, il gruppo di eroi aveva finalmente ucciso l'antico monarca, spezzando il ciclo di morte e maledizioni che attanagliava la regione delle nebbie.
    E mentre gli avventurieri festeggiavano la fine dell'incubo, mentre gli abitanti di Barovia tiravano un sospiro di sollievo... il demone Ichor bevve il sangue del vampiro.

    - Egestas: Cursed Blood

    Ogni decisione ha le sue conseguenze, ogni scelta il suo prezzo.
    Nell'oscurità dei sotterranei di castel Ravenloft, il dente d'argento del Cacciatore morse il cuore maledetto del Conte di Barovia.
    Così il demone Ichor bevve il nero sangue di Strahd, accogliendo nella sua iride parte del suo empio potere.
    Ora quel potere è nascosto nel cuore pulsante del demone, per sempre intrappolato nell'argento della lancia.
    L'unica chiave per poterlo liberare, è il dolore del suo carceriere.
    [ Personalizzazione status livello 2: i danni delle tecniche derivanti da Red Tide ottengono uno scaling aggiuntivo pari al danno subito da Mangiasogni ]
    2/3


    - Dominatio: Blood Rain

    Come detto è l’intera realtà a piegarsi al volere del Dio, mettendogli a disposizione gigantesche riserve dell’elemento che esso domina. Il proprio Dominio può essere espanso saturando ogni centimetro cubo di spazio con l’elemento in questione, attraverso un fenomeno meteorologico – in questo caso una pioggia di sangue – che riempirà i venti metri circostanti al punto in cui verrà evocato, per circa cinque turni. Sebbene tale manifestazione non faccia danni diretti né ostacoli i nemici in alcun modo, le sue emanazioni potranno essere manipolate tramite l’abilità principale del caster e manterranno tutte le proprietà originali + quelle aggiuntive dovute all’abilità Egestas.
    [Bonus Malus: Adrenalina - Utopia]



    Crow's claws

    Artigli nella carne, sangue che sgorga!
    Sventra, dilania, uccidi!
    Uccidi uccidi uccidi!
    Usami, Piccolo Corvo!

    [Artigli, armi naturali - forma alternativa]


    The old Boomstick [x]

    Trema ad ogni boato, la struttura poco solida per gestire il rinculo di tutti quei grani di polvere pirica. Sputa piombini o schegge solide di sangue a seconda di ciò che Mangiasogni ha a disposizione in una rosa dal raggio d'una ventina di metri ma che da il meglio di se sulla breve distanza, perché i mostri vomitano fiamme e sanguinano veleno ed è giusto che un Cacciatore si munisca di strumenti per snellire il divario tra ciò che nasce per uccidere e chi invece dovrebbe soltanto esserne vittima. Tenuta assieme da spago, sangue e cattive intenzioni, adoperabile con una mano sola per quanto il rinculo tenda ad essere pesante. Persino Ingos sembra essercisi affezionato, per questo quando prende il controllo tende ad implementarla alla massa che aggiunge al piccolo Corvo trasformandola in un'arma naturale, posizionandone la canna nel proprio becco così che ogni suo grido possa essere fatale.

    [Arma da fuoco / armi naturali - forma alternativa]




    Note - Skills - Tech - Equip - Scheda

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    2
    Posts
    2,327

    Status
    ONLINE
    Quando la vittima si ferma...quando la preda evidentemente muore. Luna colpisce ancora con la fronte, si dice di starlo facendo per sicurezza, per assicurarsi che la carcassa non stia fingendo, per aprofittare della sua ingenuità e poi morderla alla gola.
    Infierisce una volta, e poi un'altra ancora perchè la certezza non è mai troppa. E poi una in più, ed è allora che smette di mentirsi. Ammettendo con se stessa di starlo facendo perchè le piace, perchè ne ha bisogno. Perchè quel trionfo è un balsamo sulla ferita che il suo orgoglio ha sopportato, e sulle perdite che ancora bruciano e non è certa smetteranno mai di farlo, perchè ciò che le è stato portato via potrebbe non tornare alle sue mani, ed essere perso per sempre.
    Si ferma molto dopo rispetto a quando avrebbe potuto, a quando sarebbe stato saggio farlo. Il cuore che batte all'impazzata, i polmoni che annaspano, la bocca che ingurgita aria ad ampie boccate cercando di calmare ciò che è stata lei a voler sfinito, a voler famelico.
    Il braccio con cui l'ha tenuto a terra duole, il gomito premuto con troppo vigore a terra, i muscoli ardenti per la troppa enfasi che v'ha imposto anche quando avrebbe potuto lasciar andare. A far ancor più male la fronte, schiantata troppe volte contro un bersaglio già spezzato, fino al punto in cui le schegge d'un cranio infranto non son riuscite a graffiarla, permettendole d'assaggiare mischiato a quello rosso della sua prima preda, il proprio stesso bianco sangue.
    Sbuffa, ansima, prosegue a farlo finchè una parvenza di calma non è recuperata. Solo allora si alza, solo allora si solleva. Lo sguardo fisso su ciò che ha ucciso, mentre recupera il bastone che l'ha servita bene, lo stringe con dita traditrici, che vorrebbero una spada nera ma son costrette ad accontentarsi.
    Lo osserva a lungo, prima di riuscire a pensare ad altro. Prima di dirsi d'aver assorbito a sufficienza quella sensazione, da esser finalmente davvero pronta ad affrontare ciò che fin da subito avrebbe dovuto confrontare, e da cui invece è perlopiù fuggita.
    Fare mente locale, dissipare la ferale nebbia che ha offuscato i suoi pensieri, richiede uno sforzo cosciente. Ricordare ciò che è venuto prima, il contesto in cui è calata, gela lo spirito predatore che ha dovuto risvegliare...facendola tornare automa, bambola. Creatura fredda e logica, capace di pianificare e ragionare.
    Allora questo fa, mentre considera le proprie opzioni. Ricorda la bambina bionda, colei che il suo intervento ha probabilmente salvato dalla fame di quel cane. Ricorda il modo in cui è fuggita, la velocità con cui si muoveva, pattinando sul terreno.
    La consapevolezza di non esser sola, circondata unicamente da bestie, in quell'incubo la colpisce solo in quel momento. La volontà d'inseguirla, di incontrarla, di parlarle si fa quasi assoluta per un istante...
    Ma dubita che la sua fuga si sia fermata presto, che raggiungerla presto sia un'opzione. Si guarda attorno, aguzza lo sguardo nel buio e nel silenzio, domandandosi se per caso la ragazzina sia rimasta ad osservarla, a valutare la conclusione di quel confronto. Quando a risponderle non giunge nulla, quando il suo sguardo manca di notar la tinta paglierina della sua chioma, lascia perdere l'intento d'incontrarla, concentrandosi piuttosto sulle conseguenze della sua presenza.
    Indigena o vittima a sua volta, era testimone del fatto che in quella selva esistessero altro che belve dissennate...ed allo stesso ruolo avrebbe potuto ascrivere l'abitazione innanzi a lei, per quanto diroccata e sul punto d'esser divorata dalla vegetazione.
    Esplorarla diviene la conseguenza naturale di quei pensieri, allora. Fa per abbassarsi, per afferrare la carcassa che s'è guadagnata con la mano che non stringe l'arma improvvisata cui s'è già affezionata, ricorda solo dopo essersi già piegata di non averne alcuna. Impreca a bassa mezza voce, un masticato insulto ai Martiri, per poi assicurare il bastone sotto l'ascella così da reggerlo ed al contempo afferrare una zampa dei resti ai suoi piedi, e condurli all'interno della casupola che in quell'incubo dai denti aguzzi, potrebbe essere soltanto una tappa o magari un rifugio.
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    31,403
    Location
    dalla stella che brilla di meno...un BUCO NERO O_O

    Status
    ONLINE
    Prosegui verso l'ingresso della struttura, Nami, attirata dalla melodia come un marinaio dal canto d'una sirena. L'ingresso è innanzi a te, attraversarlo ti costa qualche graffio perché i cespugli che occludono il passaggio tentano d'aggrapparsi ai tuoi vestiti, e gli occhi impiegano qualche istante ad abituarsi alla penombra dell'interno: la struttura è ciclopica, più alta ora che t'ha inghiottita di quanto non ti fosse parsa all'esterno. Un cilindro di cemento sorretto da un'ampia colonna centrale, attorno a cui vedi svilupparsi verso l'alto diversi ingranaggi ormai mangiati dalla ruggine...
    Il suono che t'ha attirata in quelle viscere rimbomba ancor di più ora che ne condividi lo spazio, ed individuarne la fonte è tutt'altro che difficile. In un angolo dell'ampio piano terra, al lato opposto rispetto all'uscio che hai attraversato per intrufolartici, la dove la parete s'è spezzata lasciando che la scura vegetazione dell'esterno ne invadesse una parte...
    C'è una coppia di creature intente ad inscenare quel concerto. Puoi osservarli per qualche istante, capire che le stranezze del loro viso son dovute alle maschere che indossano piuttosto che a vere somiglianze con gli animali che incarnano. Prima che il più basso dei due, colui che suona uno sgangherato e polveroso piano, alzi i propri occhi su di te e concluda la propria performance con un'improvvisa nota acuta.
    Sorellona, ferma! Abbiamo nuovi ospiti!
    Oh!
    Sembra un gatto nero, tanto gli abiti quanto il costume raffazzonati e sporchi. La voce stridula, raggiunge colei che lo accompagna prima che le sue dita inizino a premere a caso i tasti innanzi a lui, rompendo la meraviglia della sonata ormai conclusa con una cascata di note dissonanti.
    Al suo fianco una figura ben più alta ed elegante, era lei a suonare il violino. Sobbalza prima di voltarsi e mostrarsi come una raffinata volpe rossa, che posa con cura il proprio strumento a terra prima di sospirare con una mano sul petto e rivolgertisi con garbo.
    Perdona mio fratello, piccola...non ha tutte le rotelle a posto.
    Ridacchia appena, un palmo a coprire il muso canino, il chiasso musicale proveniente dal pianoforte che aumenta in volume e rapidità quand'anche il gatto sogghigna prima di fermarsi finalmente, lasciando che l'interno di quel silo cada finalmente nel silenzio.
    Io sono V, mia cara.
    Ed io invece G!
    La volpe s'inchina con grazia, il gatto sale in piedi sul sedile innanzi al suo ampio strumento per imitarla con molta meno classe.
    E' lei ad avvicinartisi poco dopo, marciando quieta con una mano dietro la schiena e l'altra tesa verso di te in segno di saluto, mentre suo fratello s'acquatta a quattro zampe sul piano e finge di leccarsi una zampa.
    E dimmi...cosa porta una cara bimba in un brutto, brutto posto come questo?



    Entri, Luna, nel rifugio da cui hai visto uscire la tua preda e colei che ti lasci con pochi dubbi alle spalle. Trascini la carcassa che hai guadagnato come trofeo, lasciando che il suo capo in frantumi sparga il suo sangue nella scia che ti insegue fino all'interno, dove i tuoi piedi finalmente incontrano qualcosa di diverso da terra pregna d'umidità e legno ritorto.
    La baracca è diroccata e silenziosa, più ampia di quanto l'opprimente esterno t'avesse lasciato intendere. Alla tua sinistra un'ampia sala spoglia se non per vecchi mobili accatastati alle pareti in quelle che ti sembrano barricate di fortuna, impressione rinforzata dalla maniera in cui ogni finestra è sbarrata da assi marcescenti inchiodate ai suoi stipiti.
    Una di esse è infranta, ai suoi piedi i trucioli di ciò che una forza esterna ha sfondato. Ed il cadavere di un uomo dal ventre aperto e sanguinante, in cui ti è facile immaginare immerso il muso ormai spappolato della bestia che hai abbattuto.
    Ha uno zaino sulla schiena, i suoi abiti lerci sono colmi di tasche in cui forse potresti frugare. Innanzi a te però una parete interna, la cornice di una porta che non c'è più, conduce ad una stanza più piccola e forse l'unica altra di quel tugurio. Ti sembra di scorgervi qualcosa di metallico, la penombra non permette di indagare oltre senza avvicinarsi e sfidarne l'occlusione. Nessun respiro, nessun movimento...nulla di vivo sembra essere ospitato da quelle mura, già una volta traditrici di chi credeva d'avervi trovato rifugio. Puoi riprendere fiato, organizzarti, indagare su chi come te è rimasto intrappolato in quell'incubo ed ha finito per perirvi. Oppure girare i tacchi ed andartene, lasciando questo cimitero a marcire nella sua tesa quiete.



    Ti abbandoni, Mangiasogni. Alla caccia a cui tuo fratello inneggia, alla violenza cui entrambi siete stati consacrati. Ingos non rifugge l'acqua ma ci si battezza, Ingos non teme la fine ma la accoglie, pronto a trascinare negli inferi qualsiasi cosa stia animando la carcassa che scioccamente avete tentato d'abbattere fin'ora. E' la sua spregiudicatezza a condannarvi, e la sua follia a salvarvi. Perché quando il lungo braccio affonda nelle carni pallide di quel cadavere, quando una lancia riappare tra le sue grinfie e si fa strumento di cattura, il corpo dell'anfibio vien spezzato dallo spasmo più violento l'abbia scosso fino ad ora. L'acqua stagnante che v'affoga non blocca del tutto l'inquietante scrocchiare d'ossa infrante, ne l'impressione che qualcosa abbia tentato con quell'inconsulto movimento di nascondersi ancor di più in profondità nel burattino con cui ha tentato d'ingoiarti: quando il demone tira verso di se la propria arma qualcosa tenta d'opporre resistenza, fallendo e sanguinando sulla lama rossa che è riuscita ad agganciarlo. Nubi cremisi offuscano ancor di più la vista provenienti tanto dalla nuova oblunga ferita che Ichor scava nel corpo putrido nelle cui viscere ha rimestato quanto dalla creatura strisciante e nera che vi strappa: non era una lingua, era un verme. La sua assenza dalle budella dell'anfibio porta la sua carcassa ad adagiarsi sul fondale della palude, ma per quanto esso si riveli finalmente come il cadavere che è sempre stato ciò che ha scelto d'usarlo come ospite anche dopo la sua morte non è altrettanto inerme ed anzi s'avventa all'istante contro l'invasore che l'ha sottratto al suo nido, sfruttando la vista compromessa per avvolgerglisi attorno e tentare innumerevoli volte di morderlo: le piume di Ingos resistono, la carne resa solida dalla possessione demoniaca non cede a quelle deboli fauci. E' allora che l'invertebrato, avvoltosi nel panico attorno al busto del corvo, rinuncia all'idea di divorarne le interiora e stringe le proprie membra con tutta la propria forza. Tentando di stritolarlo, di spezzarlo, d'ucciderlo nel fango. Così che nessuno oda più il suo gracchiare, e che il suo cadavere giaccia per sempre sul fondo della palude che ha sfidato.


    Bravo Sarcad, l'axolotl era in effetti già cadavere, "guidato" dal vermone nero al suo interno u.u Ingos riesce a tirarlo fuori dalle sue budella e questo blocca completamente i movimenti dell'axolotl, ma il vermone non demorde ed attacca! Sfruttando una velocità di Lv3 ed il fatto che con tutto quel sangue versato sott'acqua ormai Ingos non veda praticamente nulla, gli si avvolge attorno e tenta di morderlo parecchie volte prima di capire che la Resistenza Lv3 è troppo per lui. Dunque piuttosto tenta la boa constrictorata provando a stritolarlo con una potenza del 100%!
    Ricorda che dal prossimo turno si inizia ad annegare u.u
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    sono arrabnbiata issima cont utt9i suojl rave à vkiposdhf

    Group
    0-1
    Posts
    360

    Status
    OFFLINE

    Beh, almeno non è una canzone registrata. Sembrava così vera...infatti lo era, genio.



    Nami era arrivata al silo, convinta che avrebbe trovato una radio o un incantesimo che fosse in grado di controllare più strumenti, ma si trovò davanti a due persone (?) con fattezze animali.
    Le loro fattezze potevano anche essere dei cosplay furry per quanto ne sapeva, ma erano maschere davvero eleganti. Forse ne avrebbe voluta una a forma di ciliegia. Molto più colorata e carina di quelle così scure e spente. Ma poi Rad avrebbe avuto un po' il panico, a volte (non si sa come) dimenticava chi fosse la persona di fronte, nonostante avesse soltanto una maschera indosso e mica avesse resettato tutte le sue impostazioni di fabbrica. Quindi no, niente maschera per la biondina.
    Solo curiosità morbosa.

    'Sta gente non sta bene per niente. Viene qui nella foresta e suona (?), ma cosa suonano bastaaaaaaaa!



    Poi si presentarono e si sentì intrappolata in una barzelletta. Queste due persone o animali strani che dicono i propri nomi, ma hanno solo una lettera come nome e poi suonano come dei pazzi, tatatata, tutto veloce che quasi spaccano i tasti e le corde.

    Perché cazzo non la smettono di fare rumore?

    P-piacere mio, sono Nami.

    Titubante, si presentò, ancora convinta che forse le buone maniere l'avrebbero salvata. Sembravano due psicopatici, ma non aveva capito se fossero armati o meno: meglio essere previdenti.

    O prenderli per il culo.

    Qual buon vento mi porta qui? Oh, la sete di conoscenza.

    Poi si grattò il mento come se stesse pensando, in realtà nella sua testa girava la frase FAI LA HIPSTER INTELLETTUALE, FORZA, GRATTATI IL MENTO, PENSIEROSA, BRAVAH, BENE.

    Che location inusuale per una suonata così..ehm...colorita!

    Non aveva senso come frase, ma sembrava abbastanza hipster da funzionare per la situazione in cui era finita. Il suo unico intento era prenderli in giro e fingere di essere una di loro, sapendo che avrebbe fallito di sicuro alla prima bestemmia. Non doveva dire le sue solite frasi scazzate, ma fingere per un pochino, giusto il tempo di capire cosa ci facevano lì.
    Psicopatici.

    Lo dicevano che la gentrificazione porta la gente ad essere scema e fare cose a caso, ma cazzo, suonare come dei folli in un posto del genere...

     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

    Group
    0-1
    Posts
    4,687

    Status
    Anonymous


    A volte, la transizione é quasi istantanea.
    Mai indolore, ma ... organica.
    Come il risvegliarsi da un sogno, o il ridestarsi da un pensiero particolarmente profondo.

    A volte, Mangiasogni deve lottare contro il suo alterego.
    E' come dover attraversare una foresta di rovi, flagellare volutamente il proprio corpo nel semplice tentativo di andare avanti.
    Strappare a mani nude i rami irti di spine, sentirli conficcare nella carne e bere il sangue caldo che scorre a fioti dalle ferite.

    Con la consapevolezza che il passo successivo sará ancora piú atroce, ancora piú complesso.
    Con la consapevolezza di non potersi fermare.

    "FREDDA E' LA MANO LE OSSA IL CUORE, FREDDO IL SANGUE DEL CACCIATORE!"

    Ingos continuava a vivere la sua Caccia, a cantare la sua canzone. Probabilmente non si era nemmeno accorto di essere sull'orlo di affogare.
    O forse, non gli importava.
    Qualcosa lo aveva portato oltre il limite, facendogli ignorare i suoi stessi avvertimenti.
    Forse il sangue del Lupo che ormai scorreva in entrambi, forse il brivido di una caccia contro un nemico apparentemente immortale, capace di continuare a combattere dopo aver incassato ferite piú che letali.
    O forse, era quel luogo.
    Quel bosco.

    La falce miete, strappando dalla carcassa quell'orrida mostruositá che si era fatta marionettista di un cosí brutale burattino.
    Non una lingua, come quelle che aveva strappato nelle profonditá del Bludd, bensí un verme, un serpente degli abissi. Un parassita, forse responsabile della vera morte di quella grossa creatura che faceva da re in quella fetida palude, e che da allora ne vestiva le carni come un armatura.

    Quante anime aveva mietuto, nascosta fra le pieghe di quel corpo in putrefazione?
    Di quanti altri corpi si era vestita?

    Ingos ride sguaiatamente, ride come farebbe una iena.
    Ride del verme, dei suoi patetici tentativi di morderlo.
    Di mordere lui.

    Forse dovrebbe ricambiare il favore.
    Forse dovrebbe chiudere il suo becco sul corpo molliccio e putrescente del verme.
    Assaporare le sue interiora, cosí come il mostro aveva fatto con l'axolotl.

    Basterebbe davvero poco.
    Aprire il becco e...

    Con un grido di sorpresa, Mangiasogni riesce a riprendere il controllo del suo corpo.
    Ingos urla, si dimena, lo insulta.
    Lo chiama traditore, lo chiama infame.
    Lo chiama mostro, per avergli sottratto il piacere ultimo della vittoria.
    Lo sente gemere di un dolore invisibile, lo sente affondare i suoi artigli nelle sue viscere, nel tentativo di risvegliarsi.

    E per un istante, Mangiasogni sorride.

    A ognuno il suo parassita.

    Poi l'istante passa, e il corvo sa che non c'é tempo da perdere.
    Il verme gli si stringe sul corpo, strizzandoli il fiato dai polmoni, facendogli scricchiolare le costole giá malandate.
    Prezioso ossigeno, che da li a poco sarebbe stato fondamentale per la sua sopravvivenza, scivola via dal suo becco.

    Soffocando un gemito, Mangiasogni stringe gli artigli attorno all'impugnatura della lancia, attento a non perdere la presa con la sua unica ancora di salvezza.
    La lama si colora di rosso sangue, mentre i tentacoli di Ichor si liberano dalle loro costrizioni, allungandosi verso la loro preda.

    "I Mostri riesce a dire, la voce spezzata dal fiato mozzato in gola devono morire."

    Con un rapido scatto del polso, il Cacciatore rotea la sua arma in modo da colpire il verme che lentamente lo sta stritolando, non con l'intento di trafiggerlo quanto quello di permettere al Demone del sangue di avvolgere le sue spire sulla creatura, e di assorbire qualsiasi energia potesse avere quella ributtante protuberanza mangia cadaveri e trasferirla al Cacciatore.

    Anche in quella situazione, nel ventre di un cadavere mentre lentamente affondavano verso il fondo limaccioso della palude, l'influenza del Bosco si faceva sentire. Il sangue del demone era debole, poco reattivo.
    L'energia assorbita da Ichor sarebbe dovuta bastare a ridare nuova vita al suo arsenale.

    Stringendo gli artigli attorno alla lancia, il cacciatore indurisce quindi le sue piume, bagnandole con il suo sangue e rendendole solide come una vera e propria armatura.

    Il parassita non lo intimoriva, non ora che non controllava piú il grosso cadavere che lo aveva trascinato in acqua.
    No, a dargli pensiero era l'acqua stessa.

    In piú di un occasione ho avuto modo di specificare come Mangiasogni non fosse capace di nuotare, giusto?

    Ignorando il dolore, ignorando il verme ancora avvolto al suo corpo, ignorando le protese di Ingos, per la seconda volta Mangiasogni cercó di stendere la mano verso di se, come ad afferrare qualcosa.

    ˌˌ·ǝɹɐpuoɟɟɐ pɐ ǝɹɐnuᴉʇuoɔ ···oʅos ᴉʌǝꓷ ·ouᴉɔᴉʌ nᴉd ǝɹdɯǝs ᴉǝS ·oɹpɐꓶ ʻoɯɐᴉpǝʌ ᴉꓕˌˌ ·ǝɹoʇɐᴉɔɔɐꓛ ʅǝp ǝsǝɹdɯᴉ ǝʅ ǝɹɐʌɹǝsso ɐ ouɐnuᴉʇuoɔ ᴉʅʅɐᴉɓ ᴉɥɔɔo ᴉʇuǝʇʇɐ ǝnp ʻᴉpnʅɐd ǝʅʅǝnb ᴉp ɐʇᴉpuoɟoɹd ǝʅʅǝN

    Nuovamente, quella strana magia lo avvolge, colando dentro di lui nel momento in cui stringe la mano a pugno e ne strappa il potere per se.
    Questa volta non sono due ali eteree a spuntarli dalle spalle... ma con una bruciante sensazione di dolore, due paia di squarci gli si disegnano ai lati del collo.

    Mangiasogni pregó che la magia avesse funzionato nel modo giusto, pregó che quello fosse sufficiente a portarlo fuori da quell'abisso.
    Pregó qualsiasi divinitá avesse avuto modo di incrociare, nei suoi viaggi.

    Pregó perfino Superbia.
    Cazzo, a dirla tutta, pregó perfino quel buffo goblin che andava dicendo di essere il dio del tuono.

    Tutto, pur di non affogare in quella pozza oscura.

    Poi cominció a spingere, cercando uno squarcio abbastanza largo nella carcassa da poter usare come uscita.









    Note:

    ECCOCI ECCOCI, ho postato, Boide puoi liberare la mia famiglia.

    Una volta capito che Ingos sarebbe andato volentieri giú con la barca che affonda, Mangiasogni riprende lestamente il controllo, conservandosi un ultimo turno di ultraviolenza per il futuro.

    Poi colpisce il verme con Leeching. Magari non é abbastanza per ammazzarlo (65% di efficacia) ma dovrebbe ricaricare tutte le tecniche derivanti da Red Tide di uno slot, rimpolpando un po' le sue possibilità e dandogli modo, se gli riesce, di rispondere allo stritolamento usando Coagulation che, con il suo 115% di efficacia dovrebbe essere piú che sufficiente.

    Infine, utilizza Rituali per cosarsi un bel paio di branchie.
    Superbia benedica le variabili.



    Darkwood
    - Malus ambientale: tutte le abilità sono da considerarsi di livello 1
    Tecniche disponibili:
    Coagulation [Rt]
    Our Woods [Ig]
    Red Blade [Rt]
    Leeching [Rt]
    Grudge [Ig]

    Le forme di Red Tide sono:
    Falce - forma alternativa per Ichor
    Tentacolo di sangue prensile
    Dardo di sangue

    Redtide
    Una notte il Cornuto sanguinò per far impazzire tutta l'umanità.
    Fu allora che l'Ordine venne fondato. Fu allora che i Bloodhunter nacquero.
    Non è un caso che la prima preda di un aspirante Bloodhunter sia un demone del sangue.
    Non è un caso che la manipolazione del sangue sia la nostra prima arma.

    Ricorda, Mangiasogni...
    Mangiasogni?
    Mangiasogni basta cazzeggiare con quelle ali di sangue. Scendi e ascolta.

    [Manipolazione del Sangue di Lv3, che permette a Mangiasogni di modellarlo e coagularlo nelle forme che preferisce.
    Malus: L'abilità necessita il contatto con Ichor per essere utilizzata.]


    Mimicry

    Ad un kenku basta ascoltare una sola volta una frase, prima di essere in grado di riprodurla fedelmente per tutta la vita.
    Gli basta un’occhiata ad un’opera d'arte, per poterla ridisegnare senza alcuno sforzo.
    Un kenku bloodhunter può portare questa caratteristica ad un nuovo livello.
    Al Cacciatore basterà uccidere la sua preda perché sia in grado di riprodurre una sua abilità alla perfezione, facendola sua e adattandola alle sue esigenze.
    Il corvo potrà manifestare solo una abilità ottenuta in questo modo per volta, e questa sarà adeguata al livello della personalizzazione.

    [Personalizzazione livello 2. Mimicry diventa un’abilità copiata da una preda uccisa da Mangiasogni. La personalizzazione puó imitare un’abilità per volta, eventualmente cambiabile tramite un azione.]

    - SoLewd [Psichica di eccitazione/disgusto, conta come di Lv3 ma agisce solo se si entra in contatto con la lingua di un Licker il sangue di Mangiasogni.]



    Way of the Hunt
    Finezza invece di forza. Precisione e destrezza, invece di armature pesanti. Istinto e addestramento, invece di rabbia e brutalità.
    Non soldati. Nemmeno guerrieri.
    Noi siamo Cacciatori.
    L'addestramento di un Bloodhunter comincia nelle sale dell'ordine e continua lungo la Via, senza mai aver davvero fine. Ogni mostro ucciso, ogni vita salvata, ogni taglia riscossa è una nuova lezione, una possibilità in più di sopravvivere alla caccia successiva.
    Le nostre prede hanno il vantaggio che la loro innaturale esistenza gli ha fornito alla nascita... noi abbiamo solo il nostro addestramento.
    Chi sceglie di intraprendere la Via dovrà essere agile e veloce tanto quanto la sua preda, se non vorrà cadere vittima di artigli e zanne.
    Anche a costo di spingere le proprie possibilità oltre i limiti del proprio corpo.

    [Abilità fisica: velocità. Lv1 2 Malus: L'utilizzo dell'abilità porta a logorare l'utilizzatore, infliggendogli 10% di danno fisico ogni due turni di utilizzo.]



    Ingos
    Ricorda, Mangiasogni.
    E' nostra responsabilità contenere i nostri demoni e, a volte, usarli.
    Anche se questo può voler dire cambiare.
    Anche se questo può voler dire diventare più simili ai mostri che abbiamo giurato di cacciare.
    A volte, non abbiamo scelta se non venire a patti con i mostri che abbiamo dentro, per affrontare quelli che troviamo fuori.
    Non farlo mai a cuor leggero, e non cedere mai nell'oscurità.

    Liiiiiiiberami, Piccolo Corvo!
    Piume intrise di sangue, muscoli tesi allo spasmo, una voce silente ora grida!
    Violenza e morte, non più Piccolo, ora Grande, ora Terribile!
    Uuuuuusami, Piccolo Corvo! E in cambio, ti chiedo solo il tuo dolore.
    Sooooooooffri. Soffri senza possibilità di redenzione.
    SOFFRI E UUUUUUUSAMI.

    [Status forma alternativa di lv 1
    Forza e Resistenza di pari livello per 3 turni
    Malus: Le cure dirette a Mangiasogni sono ridotte del 10% per ogni livello di Ingos]





    Red Sigil - Cabala
    Le mani permettono il richiamo di diversi poteri occulti. Con precisi gesti vengono disegnati nell’aria i più svariati cerchi e sigilli, stregonerie che si manifesteranno nella realtà tangibile con la funzione di status variabili, pagando col 10% di danno psichico ogni loro livello. Toccare il dominio degli Dèi è proibito, la tua creazione cela in sé un terribile scherzo: non sarai mai in grado di stabilire un contatto privo di conseguenze, perché la tua natura è limitata. Difettosa. Ogni incantesimo da te intonato sarà un colpo per la tua comprensione. Anche ora che sei solo un apprendista, nessun dolore ti verrà risparmiato.
    Con le tue capacità attuali, sei in grado di invocare un singolo incantesimo dalla durata di sei turni prima che le forze ti vengano meno e per questo, ottenere un nuovo effetto cancellerà l’esistenza del precedente.

    [Status variabile, lv2]



    Corvus Dei - Edoné
    Chi non sceglierebbe questa esistenza? Il corpo divino è animato da una vitalità incontenibile, un desiderio di spargere il proprio seme, di sentire sapori, di guerreggiare e respirare, godere del sole sulla pelle, il sale del mare negli occhi. In un corpo così vitale, come è possibile mantenere il controllo? Tutti avranno sentito una leggenda nata dalla lussuria incontenibile di un Dio, letto epiche sull’ira funesta dei loro figli, i mortali incapaci di opporsi e nient’altro che assaggi per soddisfarne i giganteschi appetiti. Un mare si agita, fatto di sensazioni che non possono essere arginate, immensi piaceri e laceranti dolori: per questo, possedere un corpo divino significa essere perennemente soggetti a una diminuzione delle proprie capacità di giudizio – che si riflette in una vulnerabilità mentale tale da subire le Psichiche avversarie come se fossero di 1lv superiore – che rende difficile affidarsi alla razionalità piuttosto che abbandonarsi alle proprie passioni. Ma l’icore che scorre nelle vene prolunga ogni espressione vitalistica, sforzo e interazione, donando un turno extra ai power up a cui si deciderà di abbandonarsi.

    [Supporto, lv2: Malus Psichico perenne, ma vale di 1lv superiore]





    Coagulation [In]

    Sei deeeeeeeeeeeeeeeeeeeebole,
    Piccolo Corvo.
    Fraaaaaaaaaagile. Lascia a noi le ferite. Uuuuuuusaci, Piccolo Corvo.
    Non nasconderti dietro il potere di Ichor. Non nasconderti dietro il suo sangue.
    Facci soffriiiiiiiire.
    Così che noi possiamo far soffrire gli altri.

    [Tecnica di difesa. Mangiasogni crea uno scudo di piume e sangue coagulato sfruttando i poteri combinati di Ichor e di Ingos. Grazie alla manipolazione del sangue, lo scudo può manifestarsi in varie forme, a seconda delle necessità. La tecnica necessita di Ichor per essere utilizzata. Ottiene uno scaling aggiuntivo pari a Red Tide.]

    Leeching [Rt]

    Ichor è un demone del sangue, ma al contrario dei vampiri, dalla moneta dell'anima altrui non trae vitalità, bensì energia.
    Un tempo, prima che l'ordine lo relegasse nella sua attuale forma, Ichor ha utilizzato il sangue delle sue prede per accrescere il suo potere, per alimentare le sue arti demoniache e schiavizzare le sue vittime.
    Ricorda, Mangiasogni. È di un demone, che ti stai servendo. Anche se ora ha la forma di un’arma. Usa i suoi doni... ma non diventarne mai dipendente.
    [Attacco fisico: Mangiasogni utilizza Ichor per colpire un avversario, infliggendogli danno ridotto ma assorbendo da lui abbastanza energia per poter continuare a usufruire delle sue arti. Danno base 45%, scaling aggiuntivo pari a Red Tide, ricarica gli slot di una delle tecniche di Mangiasogni o un singolo uso delle tecniche derivanti da un abilità. Necessita Ichor.]



    Ichor [x]


    Questa, Mangiasogni, non è soltanto un arma.
    Non è soltanto metallo, assetato del sangue delle tue prede.
    Non è solo la prigione del primo demone da te affrontato,
    attraverso il quale catalizzi i tuoi poteri,
    attraverso il quale sigilli il mostro nel tuo cuore.
    Questa non è soltanto un arma.

    Questa è un simbolo.
    Il simbolo del nostro ordine.

    Accettandola, rinnovi il tuo giuramento.
    Brandendola, accetti di farti guidare dal codice.
    Attaccando con essa ... beh, direi che farai un gran male a qualcuno.


    Ingos ha lasciato che Strahd prendesse la lancia.
    Forse il conte pensava di indebolirmi, tenermi assoggettato al suo volere. Forse Ingos sperava di tenere il controllo.
    Ma anche lui si è accorto delle false promesse del vampiro.
    Non importa. Ho trovato il modo.
    Ichor non lascerà più il suo legittimo proprietario.
    E Ingos può amdarsene a fanculo.

    [Equipaggiamento - Lancia
    Incantata con Lampo]



    <span style="font-size: 15px;">Numisma: Heart of Strahd

    Successe quasi troppo in fretta, anche se non senza sacrificio.
    Nelle catacombe di Castel Ravenloft, nell'oscurità e nel freddo abbraccio di quelle sale, Ichor trapassò il petto del Conte di Barovia, ponendo fine alla sua vita innaturale.
    Dopo mesi di tribolazioni, il gruppo di eroi aveva finalmente ucciso l'antico monarca, spezzando il ciclo di morte e maledizioni che attanagliava la regione delle nebbie.
    E mentre gli avventurieri festeggiavano la fine dell'incubo, mentre gli abitanti di Barovia tiravano un sospiro di sollievo... il demone Ichor bevve il sangue del vampiro.

    - Egestas: Cursed Blood

    Ogni decisione ha le sue conseguenze, ogni scelta il suo prezzo.
    Nell'oscurità dei sotterranei di castel Ravenloft, il dente d'argento del Cacciatore morse il cuore maledetto del Conte di Barovia.
    Così il demone Ichor bevve il nero sangue di Strahd, accogliendo nella sua iride parte del suo empio potere.
    Ora quel potere è nascosto nel cuore pulsante del demone, per sempre intrappolato nell'argento della lancia.
    L'unica chiave per poterlo liberare, è il dolore del suo carceriere.
    [ Personalizzazione status livello 2: i danni delle tecniche derivanti da Red Tide ottengono uno scaling aggiuntivo pari al danno subito da Mangiasogni ]



    - Dominatio: Blood Rain

    Come detto è l’intera realtà a piegarsi al volere del Dio, mettendogli a disposizione gigantesche riserve dell’elemento che esso domina. Il proprio Dominio può essere espanso saturando ogni centimetro cubo di spazio con l’elemento in questione, attraverso un fenomeno meteorologico – in questo caso una pioggia di sangue – che riempirà i venti metri circostanti al punto in cui verrà evocato, per circa cinque turni. Sebbene tale manifestazione non faccia danni diretti né ostacoli i nemici in alcun modo, le sue emanazioni potranno essere manipolate tramite l’abilità principale del caster e manterranno tutte le proprietà originali + quelle aggiuntive dovute all’abilità Egestas.
    [Bonus Malus: Adrenalina - Utopia]



    Crow's claws

    Artigli nella carne, sangue che sgorga!
    Sventra, dilania, uccidi!
    Uccidi uccidi uccidi!
    Usami, Piccolo Corvo!

    [Artigli, armi naturali - forma alternativa]


    The old Boomstick [x]

    Trema ad ogni boato, la struttura poco solida per gestire il rinculo di tutti quei grani di polvere pirica. Sputa piombini o schegge solide di sangue a seconda di ciò che Mangiasogni ha a disposizione in una rosa dal raggio d'una ventina di metri ma che da il meglio di se sulla breve distanza, perché i mostri vomitano fiamme e sanguinano veleno ed è giusto che un Cacciatore si munisca di strumenti per snellire il divario tra ciò che nasce per uccidere e chi invece dovrebbe soltanto esserne vittima. Tenuta assieme da spago, sangue e cattive intenzioni, adoperabile con una mano sola per quanto il rinculo tenda ad essere pesante. Persino Ingos sembra essercisi affezionato, per questo quando prende il controllo tende ad implementarla alla massa che aggiunge al piccolo Corvo trasformandola in un'arma naturale, posizionandone la canna nel proprio becco così che ogni suo grido possa essere fatale.

    [Arma da fuoco / armi naturali - forma alternativa]




    Note - Skills - Tech - Equip - Scheda



    Edited by Sarcad is Offline - 29/3/2024, 21:18
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    2
    Posts
    2,327

    Status
    ONLINE
    Le lascia andare, una volta dentro. Le spoglie della sua preda, carne maciullata e sanguinante le cui tracce spera non attirino qualcosa di più grosso, almeno non prima che le sia concesso il tempo d'esplorare con dovizia quella baracca colma di punti d'interesse.
    Stringe di nuovo il bastone tra le dita, piuttosto, lo pone innanzi a se nell'avvicinarsi a chi le appare morto, ma che lo stesso pungola un paio di volte, insicura ora che la capacità della sua mente d'introdursi in quelle altrui, è attutita ed annebbiata a sufficienza da renderla più diffidente, di quanto non si senta da tempo.
    L'ignoto non le era mancato, l'incertezza nemmeno, ed è volendo più risposte riguardo la natura del luogo in cui è stata trascinata contro la sua volontà, che preferisce quella seconda e più fredda carcassa, al luccichio metallico presente nell'altra sala. Nessun altro predatore è giunto a rivendicare o litigarsi il cane che ha abbattuto, questo le suggerisce di aver tempo, ma non ha intenzione d'abusare d'una certezza solida quanto la forza di cui si sente padrona dopo aver strappato quella prima debole, inetta vita, e dunque fragile quanto il cristallo su cui le sembra di camminare.
    Una volta verificata la sua dipartita, ciò che fa prima di tutto è sfilargli il cappello col ramo che ha eletto a propria temporanea arma. Vuole vederlo in viso, vuole capir meglio la sua natura, sperando di potere grazie a lui saper cosa aspettarsi da altri incontri. Il colorito della sua pelle parla di una decomposizione già avviata, o piuttosto d'una natura differente dalle più comuni razze di umanoidi che ha incontrato nei suoi viaggi, e su cui lei stessa è basata.
    Infine giunge l'ovvio, e di nuovo è a disagio nel dover posare contro il muro il bastone per poterlo fare. La mancanza d'un braccio è più fastidiosa di quanto non se la sarebbe aspettata, e per un attimo si chiede se sarebbe mai riuscita ad abituarsene, se il giorno in cui si recise il proprio con Thamaja e con un fulmine, Jacob Black si fosse rimangiato la propria promessa decidendo di non voler divenire suo eterno compagno.
    Scaccia quei pensieri, inutili alla sopravvivenza in cui sta cercando d'esser efficacie, facendo quel che ogni disperato farebbe nel trovarne un altro già caduto: lo depreda, iniziando dal frugargli nelle tasche, in cerca di qualsiasi cosa potrebbe tornarle utile. Passando poi allo zaino, lasciando che il corpo morto cada a terra così che lei possa sfilarglielo per analizzarne con più agio e cura il contenuto, rovistando oltre qualsiasi cerniera, tastando ogni possibile anfratto: nulla di ciò che aveva ha aiutato lui a sopravvivere, dall'assalto evidentemente giunto dalla finestra verso cui in un attimo d'ansia Luna alza lo sguardo, come aspettandosi di veder nuovi occhi pronti a farle far la stessa fine. Ma il rifiuto d'un uomo può essere il tesoro di un altro, e dopotutto il cane che aveva pasteggiato con le viscere di quello sfortunato, lei l'aveva abbattuto facilmente. Dei morti si dovrebbe aver rispetto, ma Luna non ha mai capito perchè. Per questo non si fa problemi a supporlo come un debole, morto sbranato mentre cercava di costruirsi una congeniale tomba, anzichè armarsi fino ai denti contro quella dannata foresta, e combattere contro i suoi emissari fino a riuscire a prevalere.
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    31,403
    Location
    dalla stella che brilla di meno...un BUCO NERO O_O

    Status
    ONLINE
    Cono-che?
    E' il gatto il primo a risponderti, Nami. Una mano ancora levata nella pantomima d'una zampa da leccare, il capo inclinato come quello d'ogni animale non stia capendo qualcosa. La nuova prospettiva non sembra aiutarlo ad interpretare le tue parole, e persino sua sorella sembra impiegare qualche istante a decidere se ciò che hai detto è una menzogna oppure no.
    Oh, piccolina, temo proprio tu abbia perso la strada allora. Di conoscenza ce n'è rimasta poca in questa foresta...
    A meno che non ti interessi sapere di che colore sono le budella!
    La volpe rimane gentile, nonostante la maschera che porta in viso ti impedisca di comprendere se davvero sia cascata nella sciocchezza che gli hai propinato. Suo fratello ridacchia dopo il suo commento e poi si distrae, rizzandosi sul piano su cui s'è acquattato, voltando il capo verso uno dei cespugli che sbucano la dove la foresta è irrotta nel grande silo: foglie e rametti si muovono, qualcosa di piccolo sembra star correndo o strisciando laggiù nella speranza di non esser visto. G si acquatta come un animale sullo strumento che finalmente ha smesso di strimpellare e ondeggia il bacino prima di balzare a terra, gettandosi senza grande successo all'inseguimento di qualcosa che sparisce ben prima che le sue lerce zampe riescano ad agguantarlo, svanendo all'interno del cespuglio e dimenandocisi provocando un gran chiasso.
    V lo osserva e scuote il capo, ma v'è qualcosa d'affettuoso nel modo in cui lo fa. Ha ancora qualcosa da dire però, inizia a farlo con lo sguardo volpino ancora rivolto alla fratta smossa dal fratello e solo nel concludere la sua domanda lo sposta a Nami, che aldilà degli occhi della maschera scarlatta avrebbe potuto scorgere il brillio di quella che forse era speranza.
    Tuttavia, se posso permettermi...saresti interessata piuttosto, a condividere un tesoro?
    Silenzio dal cespuglio, il volto di G v'emerge allarmato e la sua voce gratta di quella che pare rabbia nel commento affilato che rivolge alla sorella.
    V? Ma che cazzo?!
    Ma lei non si scompone, difficile immaginarla farlo. Distoglie lo sguardo da G piuttosto, zittendolo con una semplice ma accorata battuta.
    Oh, avanti, fratellino mio adorato. Non è questo il tempo d'essere dei piccoli, avidi bastardi.
    Il gatto...ridacchia, per qualche motivo? Anche V sembra alleggerire il proprio tono, divertirsi per qualche strana ragione a quello che altri avrebbero preso come un insulto. Ed incalza subito dopo la piccolina che il destino o un brutto sogno ha trascinato innanzi a loro, ignorando come ha fatto fin dall'inizio il suo commento riguardo il bizzarro palco scelto per l'esibizione ormai conclusa.
    Non è vero, cara Nami?



    E' un viaggiatore, Luna. Proprio come te, proprio come chiunque altro sia stato trascinato nella selva dall'incubo affamato che t'ha inghiottito per risputarti tra le sue fronde. Non lo capisci a causa del suo volto, della pelle grigia e raggrinzita che lo caratterizza non a causa d'una morte che intuisci essere avvenuta da poco, la pozza sanguigna che s'espande sul pavimento quando lo ribalti a terra calda a sufficienza da non lasciarti dubbi a tal riguardo. Quanto piuttosto per ciò che trovi frugando tra i suoi averi, riconoscendovi scorte non poi così diverse da quelle che tu stessa conservi nelle tasche della tua cintura.
    Ossa e carne intrisi di vino, avanzi delle Baccanti che nelle cantine di Annie festeggiano senza sosta sbranando qualcuno di cui in superficie giungono solo tali resti. Un barattolo minuscolo con due dita d'una confettura simile a quella tonante che tu stessa conservi ma rossa anziché bluastra, ti basta agitarla appena per esser certa siano fiamme ciò che s'accenderanno su qualsiasi cosa ne verrà intinta. Un contenitore di ceramica che sei certa aver già visto nei Sacrari che il Terzo Giorno ha un po' ovunque, l'aroma che se ne innalza rilassante a tal punto che un'annusata troppo intensa rischierebbe di farti addormentare...infine tra le sue mani una boccetta di vetro semivuota, un collirio che potresti riconoscere come una delle droghe del famoso Hübstock. I suoi occhi sono umidi a guardarli bene, iniettati di sangue ma acquosi più di quanto una violenta dipartita dovrebbe lasciarli. Stava cercando di usare quel prodigio quando il cane l'ha assalito? Per questo non sembrano esserci segni di colluttazione diversi dalla finestra infranta oltre cui non scorgi altro che vegetazione incolta e fitta, quando chiunque avrebbe lottato pur di non finir col ventre aperto e le fauci d'un mastino intente a masticarle?
    Nessun indizio sulle sue origini o sul motivo per cui si trovava nella tua stessa, grama situazione, non te ne stupisci perché è abitudine dei cosmonauti viaggiare leggeri. Nessuna arma e niente più di ciò che hai trovato, stai quasi per rinunciare e goderti il bottino accumulato grazie alla sua sfortuna quando appiattito nello zaino noti qualcosa...
    Un foglio di carta, accanto una matita tanto consunta da esser difficile da impugnare. Nessuna scritta, solo disegni. Un'occhiata dovrebbe bastare a carpirne la natura ed un'analisi più attenta potrebbe persino rivelarti d'aver già visitato alcuni dei luoghi che vi son ritratti: è una mappa, approssimativa ed abbozzata e probabilmente incompleta...e ciò nonostante capace di darti un'idea più precisa dello sconosciuto luogo in cui ti sei risvegliata, e di quali direzioni forse è meglio non intraprendervi.

    Luna fa incetta di scorte! Il viaggiatore mortocrepato aveva nello zaino e nelle tasche un po' di scorte di cui puoi appropriarti: in particolare portava con se 1 Avanzo delle Baccanti, 1 Confettura Tuttebotte gusto fuoco (entrambi provenienti dal Bancone di Annie), 1 Incenso dell'Unione dei Sacrari ed uno Sguardo Vagante dell'Hübstock mezzo usato che dunque ha il suo effetto diminuito da tre turni ad uno solo!




    Resisti, Mangiasogni. Ripreso il controllo del corpo che Ingos t'ha strappato, tornato esile abbastanza da strappare al verme l'istante che ti serve per colpirlo mentre le sue spire s'adattano alle nuove dimensioni di chi ha scelto di stritolare...
    Riesci comunque un istante troppo tardi, per questo qualche livido sei costretto ad accettarlo. Ossa che scricchiolano prima che le piume si facciano corazza, impedendo a chi forse ti vorrebbe come nuova carcassa da manovrare a piacimento di spezzarti e ridurti ad un grumo di carne buona solamente come mangime per le larve: al contrario la tua lancia fa quanto deve, perfora la sua molle carne così che per la prima volta le acque si tingano di sangue fresco e non di quello marcio che scorreva nelle vene immobili del cadavere nella cui bocca state combattendo per la vita. E' nero come pece, il sapore ben più pieno ed intenso di quanto non dovrebbe essere...per un attimo ti ricorda un racconto che sentisti un giorno, la memoria che una cacciatrice condivise con te dopo una caccia condivisa e riuscita: ricordi di un pasto sublime, di un banchetto degno di chi per preda aveva scelto un Dio anziché mostri...
    Dura poco, deve farlo. Perché la strisciante creatura ferita si dimena e nel farlo riesce a liberarsi dai lacci sanguigni con cui l'hai stretta, e spinta dall'istinto fa l'unica cosa che rimane ad una bestia quando gli artigli di chi avrebbe voluto divorare si dimostrano più affilati del previsto: ti scivola attorno, scioglie il nodo in cui t'ha stretto e poi svanisce nella foschia nera di cui la ferita che le hai inflitto ha macchiato l'acquitrino. S'avventa sul fondale ed in esso striscia, mischiandosi nel fango e sguisciando rapida quanto la sua forma glielo permette abbandonandoti nelle fauci inermi del corpo che per tanto tempo ha usato come tana: respiri acqua grazie ad una magia che non comprendi, il bisogno d'emergere cancellato dall'ennesimo debito stipulato con chiunque ti parli dalle tenebre con fiammanti occhi gialli. Ma hai una carcassa di cui liberarti se davvero vuoi gettarti all'inseguimento, ed una vista da recuperare se vuoi sperar d'essere abbastanza lesto d'arpionare il verme prima che possa trovare un buco in cui nascondersi.


    La battaglia è praticamente vinta...ma il verme tenta di scappare! Mangiasogni subisce danni del 15% visto che prima di difendersi ha bisogno di Leeching, motivo per cui la difesa riesce ad usarla quando già il verme stava stritolandolo. Eppure l'offensiva va a segno ferendo la strisciante bestiola che piuttosto che proseguire preferisce tentare di filarsela! Lo fa con la sua solita Velocità Lv3, dimenandosi prima per liberarsi dai lacci di sangue, e nel caso volessi tentare di colpirla mentre lo fa conta che hai le fauci dell'axololt di cui liberarti e soprattutto che l'acqua in cui succede tutto questo è ormai opaca - ostacolando dunque la vista - a causa di tutto il sangue che v'è stato versato!


    Edited by boide12 - 10/4/2024, 18:21
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    sono arrabnbiata issima cont utt9i suojl rave à vkiposdhf

    Group
    0-1
    Posts
    360

    Status
    OFFLINE
    Premettiamo che non era la prima volta in cui Nami aveva a che fare con gente strana, assurda e che sembrava non avesse una direzione precisa. Quei due, però, avevano qualcosa di storto, come un giocattolo rotto che improvvisamente diventa inquietante. Certo, lei non è che avesse paura, solo era capitata in una foresta piena di gente che voleva ammazzarla ed ora si trovava due figure strane che le parlavano, cantavano e suonavano in un posto del genere.
    Chissà cosa avrebbe pensato Rad, sicuramente una cosa del tipo aiutiamo queste povere creature!
    Però lei leggeva anche nella mente. Sarebbe stato davvero utile un potere come il suo, per capire con chi hai a che fare...no? Non per leggere la mente della fata, capendo finalmente che cazzo stesse pensando, per avere finalmente uno strumento pari al suo e ottenere le piccole vendette di cui aveva bisogno.

    La volpe sembrava essere più brava a fingersi gentile, il gatto invece no. Lui aveva ragione, che cazzo di bisogno c'era di trattare con modi carini una persona che trovi in mezzo alla foresta in cui ci sono solo bestie inferocite?
    Gatto era la sua nuova ispirazione, chissà se era in grado anche di tagliare a pezzi una bestia presa al volo, ora ne era curiosa.

    Un tesoro?
    Perché mi sembra di stare in una fiaba per bambini?
    Chi cazzo accetterebbe una cosa del genere?



    Forse Nami, perché dentro di sé non aveva mai abbandonato la sua parte bambina e una parola del genere risvegliava tutti i giochi più folli che faceva con il fratellino. Un ricordo tristissimo e potente, che dovette scacciare con tutte le forze, ma che alla fine le diede la spinta per continuare.
    Sospirò e si finse disinteressata, come ogni bambino a cui viene proposta una cosa pazza con la magia di mezzo,perché alla fine non è così scemo ed è ovvio che non ci casca.

    Un tesoro dite?
    I suoi occhi brillavano. Finalmente UN TESORO. Una cosa segreta di cui sapevano solo loro e che...
    No, Nami, sei intelligente, non ci caschi in una trappola del genere. Cazzzo. Sei adulta.


    Beh, quali sono le condizioni? A me non serve niente.
    Eccola, aveva messo le cose in chiaro: non le serviva niente da nessuno, figuriamoci da due che aveva appena incontrato e che potevano essere delle fatine con il tutù da ballo per quanto ne sapesse.
    Figuriamoci se le serviva sapere qualcosa di un tesoro segreto, che conoscevano solo loro.
    Dovevano fare i pubblicitari sti due, perché alla fine cazzo, sono bravi. Non ne volevo sapere niente del tesoro, ma ora...
     
    Top
    .
30 replies since 22/10/2023, 13:52   561 views
  Share  
.