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Grima Dik

Lo Scova Tesori

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    Nome:
    Grima Dik

    Età:
    Effettiva: Sconosciuta
    Apparente: All'incirca intorno ai 40 anni

    Sesso:
    Si crede un Maschio e di fatto lo è.

    Razza:
    Goblin

    Descrizione Fisica:

    Grima Dik è una figura che non passa inosservata, un mosaico vivente di contrasti e peculiarità. La sua pelle è di un verde muschio, una tonalità che ricorda le foreste antiche e inesplorate, mentre le sue orecchie a punta spuntano tra i capelli rossicci, simili a fili di ruggine, conferendogli un aspetto quasi fatato, se non fosse per il senso di inquietudine che suscita in chi lo osserva.

    Il suo abbigliamento è un caleidoscopio di oggetti disparati: indossa la pelliccia di un grosso orso, spessa e ruvida, che lo avvolge come un mantello regale, proteggendolo dal gelo invernale. Al collo, una collana di denti, trofei di vittorie passate o forse semplici ritrovamenti, tintinna ad ogni suo passo, un monito per chiunque osi avvicinarsi troppo.

    Nonostante la sua statura non sia imponente, Grima si erge a un metro e venti con una presenza che riempie la stanza. I suoi muscoli, ben definiti, sono il risultato di una vita di fatiche, ma non si lasci ingannare: la sua salute è fragile, un segreto celato dietro l’apparente forza fisica.

    Grima è un accumulatore seriale, ogni oggetto che indossa racconta una storia: polsini logori, anelli che hanno perso il loro splendore originario, una bandana sbiadita legata al braccio. Non c’è logica o estetica nel suo modo di vestire, solo la pratica necessità di utilizzare ciò che il destino gli pone davanti, che sia un ritrovamento fortuito o un oggetto scartato da altri.

    In lui convivono la durezza di chi ha imparato a sopravvivere in un mondo che non perdona e la sorprendente delicatezza di chi sa apprezzare la bellezza nelle piccole cose, anche se non lo ammetterebbe mai. Grima Dik è un enigma, un personaggio che, nonostante le apparenze, nasconde molto più di quanto mostra.

    Descrizione Psicologica:

    "Grima Dik è un ladro e un bugiardo. Ricordatelo sempre!" - Mille Passi

    Grima Dik, un personaggio di dubbia moralità, si aggira per le strade con l’astuzia di un gatto e la furtività di un’ombra. Non si autodefinirebbe mai come un bugiardo o un ladro, ma le sue azioni parlano più delle parole. Ogni oggetto che cattura il suo interesse, che sia un gioiello scintillante o un semplice cappello ben fatto, diventa un bersaglio per le sue mani agili.

    Grima nutre un’affezione particolare per un oggetto: un grosso libro rilegato in pelle, adornato con intricati disegni in oro. Questo tomo, che porta sempre con sé come uno zaino, è più di un semplice compagno; è un confidente, un consigliere, un amico. Le pagine ingiallite dal tempo sono state sfogliate così tante volte che sembrano quasi vivere, e Grima, nel silenzio della notte, può essere trovato a conversare con esso, sussurrando segreti e ascoltando i silenziosi consigli che crede di ricevere.

    Il carattere di Grima è come il tempo di aprile, imprevedibile e mutevole. Non è malvagio, ma il suo umore scorbutico e la sua indifferenza possono renderlo difficile da avvicinare. Tuttavia, quando si tratta di acquisire un nuovo tesoro, la sua disposizione cambia drasticamente. In quei momenti, Grima si trasforma in un essere quasi altruista, disposto a condividere le sue ricchezze accumulate con chiunque possa aiutarlo a ottenere l’oggetto del suo desiderio. È in questi rari momenti di generosità che si intravede un barlume di bontà nel suo cuore, un barlume che si spegne non appena il tesoro è nelle sue mani.

    Biografia:

    Grima Dik non possiede ricordi, ma solo frammenti di momenti cristallizzati nel tempo.
    Il primo momento che lo definisce è il suo risveglio nel ventre oscuro del sottosuolo. Era solo, avvolto da un’oscurità così densa che sembrava quasi tangibile, eppure non provava timore. Accanto a lui giaceva qualcosa di inestimabile: il Libro. Un tomo antico, dalle copertine consumate e le pagine ingiallite dal tempo, era grande quanto un masso e pesante come il piombo. Grima lo usò come scudo contro l’oscurità, avvolgendosi nelle sue pagine come in un mantello protettivo. Il Libro divenne la sua compagnia, il suo conforto; passò così tanto tempo immerso nella sua lettura che le parole sembrarono fondersi con la sua pelle, diventando parte integrante del suo essere.

    Il secondo momento fu la scoperta del Piatto nell’oscurità. Freddo al tatto, grande quanto uno scudo e perfettamente rotondo, il Piatto era un enigma. Non possedeva pagine per rifugiarsi o parole da decifrare, ma emanava un’aura di mistero che lo attrasse irresistibilmente. Grima lo raccolse, sentendo il suo peso rassicurante tra le mani, e decise di portarlo con sé come un talismano contro l’ignoto.

    Un altro momento si materializzò quando, vagando nell’oscurità, il suo piede nudo incontrò qualcosa di affilato. Era passato molto tempo da quando aveva trovato il Piatto, tanto che i suoi piedi sembravano più grandi, più robusti. Curioso, si chinò e raccolse l’oggetto affilato, che battezzò con un nome semplice ma potente: il Dente. Era la prima volta che incontrava qualcosa capace di infliggere dolore, e questo lo affascinò. Decise di farne un’arma, un’estensione della sua volontà.

    L’ultimo momento che Grima ricorda con chiarezza è l’uscita dal sottosuolo. Il Libro pesava sulle sue spalle, ma era legato saldamente, quasi a voler assicurarsi che non lo abbandonasse. Nel fianco destro portava il Dente, pronto a difenderlo, e nella mano sinistra impugnava il Piatto, come uno scudo contro le incognite del mondo esterno. La luce del sole lo accecò, bruciando i suoi occhi abituati all’eterna notte sotterranea. Quando finalmente uscì, fu sopraffatto da un’infinità di sensazioni nuove e straordinarie, così intense che non sentì il bisogno di trattenere nulla nella memoria. Si guardò attorno, osservando il mondo con occhi nuovi, e iniziò a scendere lungo un pendio scosceso, pronto ad affrontare qualsiasi avventura lo attendesse.

     
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