.selettore { font-family: 'VCR OSD Mono', sans-serif }

[QUEST] Gates of Flesh - Sezione E

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Le forze del bene hanno cannato e andare tutti a farvi fottere.

    Group
    Administrator
    Posts
    7,313
    Location
    Silent Hill - Brookheaven Hospital

    Status
    Anonymous
    La stanza in cui il colloquio sta avendo luogo è un vasto salone dai muri di cemento nudo. Ci sono ampie balconate che danno sulla cittadella, mostrando il panorama delle palazzine ammassate. Indistinguibili, sotto il cielo cupo dell’Amigdala.
    La stanza doveva essere usata come magazzino, perché nonostante il tavolo in lussuoso marmo bianco, e i drappi che pendono dal trono a capotavola, la polvere ha permeato le pareti. Un tugurio ripulito e addobbato di fretta, perché l’immagine non fa compromessi nemmeno di fronte a una catastrofe.
    La stanza sta ospitando un pranzo per i Viaggiatori stanchi, giunti qui dopo aver sentito dell’incarico. Ed è Calda.
    Rovente, Infernale.
    Il che ci porta a parlare della gradita figura di cui siete gli ospiti.
    "Oh. R."
    Se mai sia stato qualcuno, ad inventare lo stereotipo dei Serpenti per i mondi, costui deve esserne assolutamente stato il calco. Perfetto. Luminoso. Lord Johan ha tutto l’aspetto di un dio dorato, un’essenza che trasuda dalle carni levigate con cui ha scelto di mostrarsi, incapace di trattenerla del tutto. Le larghe spalle poggiate sullo schienale riversano nell’aria un alone di luce che si solleva come un fumo dalla leggera fosforescenza. Come quello di una fiamma, ma con un corpo perfettamente proporzionato al posto della legna che brucia. E se non fosse per il contesto in cui si trovano Johan ostenta una certezza, che lo farebbe, e che il ruolo della legna non spetterebbe a lui. Il suo potere è da ammirare e da temere e bisogna accettare il fatto che non dia scampo, neanche ora che sta venendo frenato. Il disagio e il sudore sono il prezzo da pagare per l’udienza che sta avendo luogo.
    "Onorato. È un piacere avere qui un membro dell'Ordine."
    E la sua voce? Una cantilena perfettamente intonata, liscia, il tono dolce al punto da essere sfacciatamente lezioso: qualcuno potrebbe ascoltare una nota canzonatoria tra le sue parole educate, generose di complimenti. E Johan risponderebbe con un sorriso accuratamente misurato, lasciando che il dubbio alimenti il suo fascino.
    Ora se non vi spiace discuteremo i dettagli.
    La tavola è apparecchiata di ogni leccornia, ma Johan non tocca nulla. Il suo piatto è vuoto, il suo calice riempito di vino che mai assaggerà. Lusso, anche tra le bestie. Può far arrivare qualsiasi cibo lui voglia, solo per il gusto di fargli perdere sapore.
    Come avrete saputo dalla nostra richiesta, in questo momento ci troviamo nei quartieri costruiti come abitazione per i dipendenti...
    Sofisticatezza, anche in una semplice frase. Distacco, anche se si sta parlando di qualcosa che farebbe aborrire chi si ritiene parte di un’etica superiore.
    ... ve la farò breve, poiché nessuno di noi qui ha tempo da perdere.
    Ma che comunque verrà perso, per un capriccio. Per un pranzo di alto livello.
    In questo stabilimento vengono prodotte armi. Studiate, progettate. Brevettate e poi vendute.
    Si comporta normalmente. Le mani in grembo, la schiena dritta, le gambe accavallate. Come se fosse tutto a posto. Come se non sapesse, come se aspettasse altro che qualcuno gli faccia notare il modo in cui sta cuocendo vivi i presenti. La bocca mascherata dal più falso e affabile dei sorrisi, ma lo sguardo che urlerebbe quanto grande sia la sua noia, se solo qualcuno lo sfidasse ad avere un contatto visivo.
    E si, queste armi hanno una base biologica. Più che spesso sono animali, meno che spesso...
    Ma Johan è sempre gentile verso i propri sottoposti. Un Dio generoso, direbbero alcuni. Potrebbe alzare la temperatura, poco alla volta come quando si cuoce una rana. Potrebbe trasformare l’aria in fuoco, soffiare saette, fare sfoggio del proprio potere. Ma è generoso, poiché lo trattiene. Perché ne lascia fluire il giusto.
    … non sono nessuno di importante.
    Dopotutto non può pretendere che qualcuno, al di fuori dei Serpenti suoi pari, possa condividere una piacevole chiacchierata con lui senza uscirne indenne.
    In quanto Armi, non sempre è possibile tenerle sotto controllo. Questi rischi ci sono. Queste crisi succedono.
    L’aria ondeggia, distorta dal calore. E lui la sta tirando troppo per le lunghe. Ma il galateo non scritto dei suoi fratelli richiede cose come questa, e non poche altre.
    Lord Johan sistema il suo zigomo sulle nocche della mano sinistra. Piegandosi in avanti, la curva di un seno florido fa capolino dalla camicia strategicamente sbottonata.
    Avrete certamente letto i rapporti mentre i miei soldati vi trasportavano qui. Ma lasciate che faccia un riassunto della situazione e ribadisca il nostro obiettivo.
    C’è uno di quei soldati proprio nella stanza. Mezzo piegato sul tavolo, visibilmente sofferente sotto la cappa di aria bollente. Johan solleva due dita, come se stesse ordinando a un cameriere di avvicinarsi.
    Drunkman, saresti così gentile?
    S-si...
    La voce dell’agente è camuffata da un distorsore elettronico. Ogni centimetro di pelle è coperto dalla divisa, dall’equipaggiamento protettivo, dalla maschera. Estrae un palmare da una delle numerose tasche della sua cintura.
    Devono essere un’agonia, tutti quei vestiti.
    Eh-ehm...
    Prova a immaginare l’odore di quel corpo, una volta che finalmente si sarà liberato degli abiti, e si lecca un labbro.
    … dall’ultimo rapporto delle guardie resta ancora impossibile stabilire le cause dell’incidente. Ma sappiamo… sappiamo, ecco, che in meno di settantadue ore l’intero complesso è stato conquistato dalle cavie e la sorveglianza sopraffatta. Non pare esserci stato tempo per operare le misure di contenimento.
    Lo interrompe senza chiedere, “Siete già a conoscenza del Dottor Bowman. È il responsabile del progetto.
    “Si...” riprende Drunkman, “… sappiamo che nei giorni precedenti Bowman si è comportato in modo sospetto. La teoria è che ci sia lui dietro l’incidente.
    Drunkman si ferma. Da dietro la maschera arriva un respiro che mai sembrerà abbastanza profondo da saziare il suo bisogno d’aria, “… ed è l’obiettivo primario della nostra operazione. Le truppe di Lord Johan sono giunte sul posto, e lui stesso si sta occupando di contenere i danni. Le Armi cercano di risalire le due strutture che ospitano i laboratori e arrivare alla cittadella, dove cercano di rapire i residenti.
    Indicando con un cenno del capo fuori dalla finestra, il soldato richiama l’attenzione sulle due gigantesche strutture che sorgono oltre il confine del quartiere. Vagamente simili a reattori nucleari, anche da una simile distanza è possibile vedere i droni ed elicotteri armati sciamargli attorno come insetti pronti ad attaccare.
    A seguito dell’evacuazione della Cittadella, sono iniziate le operazioni di ricerca e sterminio. Noi ci uniremo alle altre squadre per ripulire il Sito B, che è l’ultimo in cui l’obiettivo è stato avvistato. Abbiamo l’ordine di catturare Bowman, se ancora vivo, e di sterilizzare la zona.
    Direi che è tutto. Grazie mille.
    Posso congedarmi? Dovrei prepararmi prima della missione e...
    E avrebbe tanto, ma tanto bisogno di respirare. Questo non lo disse, sicuro che Johan glielo avrebbe negato per prolungare il suo divertimento.
    Che fortuna essere di buon umore, oggi.
    Fa pure.
    Il sollievo di Drunkman è quasi palpabile, mentre scivola fuori dalla sala. Ed ora, il momento di sigillare il contratto di assunzione.
    Con eccezione del caro R, voi siete qui in quanto mercenari. Sottoscrivendo questo patto io mi impegno a ricompensarvi con ricchezze materiali, e una raccomandazione verso i miei fratelli.
    Quello che richiede il contatto visivo più intenso, l’arsura più bruciante.
    Qualche domanda?
    Il calore non fa che aumentare. C’è della carne splendidamente cucinata, sul tavolo. Di questo passo, entro sera sarà tutta da buttare.

    jpg


    Signori, benvenuti a Gates of Flesh! Concediamoci un paio di giri per conoscerci, e dare a Val e Iro il tempo di ultimare le loro schede. Inizio subito col presentarvi il simpaticissimo Lord Johan, il vostro nuovo datore di lavoro. Vi trovate in un palazzo di architettura brutalista sulla sinistra dell’immagine, adornato un po’ di fretta per fare le veci di una sala da pranzo.
    Johan sta utilizzando una manipolazione di lv sconosciuto che pare essere legata alla luce e al calore. Potete vedere un’aura dorata e incandescente sollevarsi sulle spalle, a indicazione del fatto che sia attiva. Nonostante la stia trattenendo, il suo potere è sufficiente a portare l’intera stanza a quei 45 gradi secchi tipici della savana nei giorni d’estate quando non piove da nove mesi. Prego, ruolate pure come preferite il vostro arrivo qui, sapendo come base che l’annuncio è stato mandato un po’ in ogni dove attraverso canali un po’ “da mercato nero”. Datemi un po’ e carico anche i documenti a cui Johan ha fatto riferimento.


    Edited by r a v - 4/11/2022, 10:43
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    3,957

    Status
    ONLINE
    R si sforza di non sbattere le palpebre mentre osserva una stella a occhio nudo.
    Immagina che la sensazione sia la stessa, di certo è quella che la sua mente gli suggerisce, mentre il corpo è troppo impegnato a non bruciare per inviare segnali diversi dal puro e semplice dolore. Ma lo stesso non si muove e lo stesso si sforza di non distogliere lo sguardo lasciando che la sensazione si faccia strada nella sua carne strato dopo strato, la nauseante sensazione di stare venendo marchiato sempre più viva.
    Ma ci sono occhi dentro i suoi occhi e se distogliesse lo sguardo ne pagherebbe le conseguenze. E anche se Lei non glielo avesse chiesto ordinato, lo stesso si sarebbe costretto e avrebbe sopportato per un solo, semplice motivo: deve conoscere questa sensazione. Deve impararla. Deve essere certo di ricordarla.
    Ha conosciuto qualcosa di simile, innumerevoli volte, qualcosa di tanto somigliante quanto differente, qualcosa che a suo tempo la ha realmente marchiato e che adesso non può impedirsi di provare a conoscere meglio.
    Perché se Lord Johan è luce, lei è Metallo.
    La sensazione è contemporaneamente fisica e mentale, ognuna delle sue parole a pesare sulle orecchie come se venisse urlata, anche quando la voce è un solo sussurro. Ognuno dei concetti a entrare nella testa con la violenza di un ariete, sfondando le pareti del cranio e facendosi largo dilaniando ciò che intralcia il cammino. Sulla lingua il sapore è quello salato di una moneta succhiata per ore e l'odore nelle narici è metallo. Oro, gli sussurra una voce estranea nella testa. Questo è osservare Lei, trovarsi in sua presenza e ascoltare i suoi ordini, la testa piegata in basso a scrutare la figura così tanto più piccola di lui, gli occhi che non distolgono lo sguardo per non essere rapiti dalle figure che si muovono sullo sfondo. La sua ombra non sta ferma, un po' come quella di R stesso. La sua ombra ha due code di scorpione e non smettono di tremare e attorcigliarsi contro le pareti.
    Per questo non distoglie lo sguardo, non si muove e neanche accenna il gesto di portare la mancina al colletto della maglia per lasciar entrare un po' d'aria sulla pelle madida di sudore.
    Ha imparato cosa succede a vacillare davanti a loro.
    Ma come tutti i comandamenti, ha le sue eccezioni e le sue regole non scritte. La sua ombra non è Pesante come quella di lei, ma non è priva di potere. Piccoli scampoli, insufficienti a fare poco più che abbaiare alla loro gola, ma forse abbastanza per intervenire. Potrebbe chiedere alla sua ombra di spalancare gli occhi, alla sua carne di avvolgere la sua pelle, al suo vento di scorrere tra la stoffa e di provare, almeno provare, a salvarlo da questa tortura crematoria.
    Ancora, non accenna a muoversi, non accenna a schermarsi.
    Sa cosa succederebbe se vacillasse ma sa ancora meglio cosa accadrebbe se provasse a difendersi. Se tentasse di mettere un ostacolo alla sua forza. Niente di diverso che implorare di essere incenerito lì dove si trova, per mostrargli che non esiste forza capace di opporsi alla sua.
    Per questo non si muove e per questo ascolta, lasciando che gli occhi nei suoi occhi osservino con lui.
    Ogni parola è preziosa e ogni informazione è una goccia d'acqua per assetati, perché se grande è la loro gloria e la loro potenza e la loro ira, nessuna di queste cose è niente a confronto del loro amore per i misteri inutili. E lui come al solito non sa niente.
    Lei gli ha chiesto di intervenire e lo ha fatto. Gli ha chiesto di presentarsi da Lui e lo ha fatto. Gli ha chiesto di fornire il suo contributo all'operazione in ogni modo possibile e questo intende farlo.
    Operazione Golconda, sterminio a tappeto, Estremo Pregiudizio. Non quello che si aspettava, o meglio non tutto. H/K, Hunter Killer è il genere di lavori che trovano per lui, individuare ed eliminare il bersaglio, Estremo Pregiudizio, nessun errore, nessuna conseguenza casuale al di fuori del dovuto. Ma l'unico nome che soffia fuori dalle labbra del Sole non è quello di una preda.
    Bowman, sussurra, e la sua mente trattiene quel nome in un angolo, uno parecchio vuoto, parecchio polveroso, fatto di persone che non vanno ammazzate. Peggio, persone che preferibilmente vanno salvate. Non che ci sia troppa differenza, in fondo. Se davvero questo Bowman è il responsabile, recuperarlo sarà solo un modo come un altro per consegnarlo al patibolo. Uno estremamente caldo, ma dubita che qualcuno come l'uomo dorato che ha davanti si possa sporcare le mani eliminando qualcuno volontariamente. Idiozia, sciocchezze. Bollire vivi tre sottoposti a caso è un conto, una triste conseguenza di lavorare coi mortali, ma Ucciderne qualcuno? Uccidere richiede intenzionalità. Intenzionalità vuol dire Considerazione. Considerazione potrebbe quasi suggerire rispetto.
    Sorriderebbe appena alla sola, ridicola idea, ma preferisce evitare di muoversi, non ancora.
    Non mentre l'uomo in maschera, Drunkman, un altro nome, un altro angolo polveroso del pensiero, elenca i pochi dati a disposizione, gli stessi che la sua mente non può fare altro che rigirarsi.
    La città è evacuata, questo lo ha visto da solo, da qualche parte al di fuori della baracca è ancora abbandonata la moto che lo ha portato qui autostrada nel cielo, geometria impossibile, velocità Relativistica e si è potuto fare una minima idea della situazione. Città evacuata vuol dire pericolo in superficie, o quantomeno abbastanza vicino da porsi il problema del contenimento. Fuga di massa, e qualunque cosa sia fuggita è sufficiente a far intervenire la cavalleria in gran forze.
    C'è molto da valutare, molto da capire e da decidere, ci sono i due uomini con lui ad esempio, da valutare e da conoscere. Agenti mercenari, questo l'ha capito e questo non lo preoccupa. Se saranno capaci saranno d'aiuto, se non lo saranno almeno sono sacrificabili persino dal suo punto di vista.
    Tanto, così tanto da decidere, ma non qui, non adesso. Non mentre l'uomo dagli occhi di drago gli parla con sufficienza lingua antica, ampiamente conosciuta, lingua che Lei parla alla perfezione e non mentre la pelle della giacca da moto minaccia di sciogliersi sulla carne imprigionandolo in una sacca di cuoio rovente. Le dita sfiorano il fodero di metallo del Sekhem. Non si sorprende di ritrarle immediatamente, i polpastrelli già bruciati.
    Concorderemo qualunque dettaglio mancante con Drunkman.
    Fuori da quelle mura, lontano da quel calore, lontano da quegli occhi dorati che non gli è concesso smettere di osservare, non finché gli occhi nei suoi occhi non saranno soddisfatti.
    Gli stessi occhi che, è sicuro, lo hanno appena coinvolto in una capricciosa disputa tra colleghi. Una nella quale una delle due parti forse è persino ignorante dell'altra.
    Controllerò la situazione fuori e ci uniremo a lui per iniziare.
    Il primo movimento da quando è entrato, le prime parole da quando ha porto i suoi omaggi, e sono parole da schiavo, sussurrate mentre compie un passo indietro. Ma non ha mai creduto che il Paradiso fosse gratuito e questo è ancora l'Eden promesso.
    Ah, dimenticavo.
    Quando parla è già sulla porta, ma è così che doveva essere. No, non aveva dimenticato, era stato consapevole, fin troppo consapevole, fin dal primo istante in cui aveva posato gli occhi su Lord Johan. Consapevole abbastanza da conoscere il rischio che correva, ma non c'è minaccia ipotetica che possa sopraffare un pericolo reale. E lui ha ricevuto ordini precisi. Di tempo. Di luogo. Di modo.
    Lady Kontrol ha chiesto di dirle
    Poco prima di allontanarsi.
    "E' un piacere per lei mettermi a sua disposizione"
    In presenza di testimoni.
    "E aiutarla a risolvere questo sfortunato problema"
    Sorridendo mentre lo guarda.
    Inspira e l'aria rovente forse non è poi così calda. Non mentre il silenzio si riempie della domanda. Estremo Pregiudizio anche per te, R? E non mentre si chiede se piuttosto sia tutta un'idiozia da ragazzini in cui la sua Signora abbaia ad un albero molto più alto di lei, senza accorgersi che quello neanche sa chi lei sia.
    Forse è meglio scoprirlo un altra volta.
    Signore.
    China appena il capo prima di uscire con un solo passo. Inspira aria pulita mentre ancora chiude la porta. Scaglia le lacrime dagli occhi prima ancora di finire di buttarla fuori.
    Aria nuova. Aria pulita.
    La Cittadella. La Missione.
    Chiunque siano i suoi due Mercenari, che restino pure dentro a firmare e farsi promettere mondi e gloria.
    Lo sterminio verso cui cammina è già il pagamento perfetto per lui.

    R lascia la stanza (se ancora vivo e se mi è permesso, spero non fosse un problema) ed esce dalla baracca. Non parte verso l'infinito ma resta lì ad aspettare Dingo e Nico.
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    0-1
    Posts
    7,255

    Status
    OFFLINE
    Era stato prelevato durante la notte. Gli era stato ordinato di preparare i bagagli ed alla svelta. Spaesato com'era, in un multiverso di cui nulla sapeva se non che vedeva cose che lo portavano sempre lontano da casa, era un burattino in balia della corrente Nico. Il Terzo Giorno gli aveva "gentilmente" chiesto di preparare le sue capacità e metterle al servizio di qualcun altro, di un incarico proveniente dai Serpenti. Nulla sapeva né dell'uno nè dell'altro, solo che il Terzo Giorno pagava bene, e si dimostrava idoneo per i suoi intenti, infondo... Chi gli aveva insegnato la via alchemica era una volta parte di loro.
    Si preparò al meglio che poteva, seppur nulla di diverso dal solito. Aveva preferito viaggiare quella volta con gli occhialoni addosso, lasciando la sua sciarpa di seta bianca legata al collo. Il suo fucile, carico, era posto sulla spalla ed il borsello risultava pieno di fiale di vetro, di varia grandezza, e del suo formulario. Ci aveva perso giorni e notti a perfezionarlo, fino ad arrivare al punto di coniare una lingua tutta sua con una calligrafia lineare e priva di curve, a lui comprensibile, ma che faceva uso comunque dei tanti simboli di cui l'Alchimia abbondava.

    Ebbe giusto la mattinata per prepararsi, prima che uomini armati di tutto punto, con armi ed indubimenti a lui ignoti ed incredibilmente futuristici, bussarono alla porta del suo alloggio, che aveva trovato dopo esser stato accettato da quello che si definiva un Covenant, un patto... Una gilda in pratica.
    Non gli dissero nulla, semplicemente lo fissarono quando aprì la porta, si girarono e presero a camminare. Ovviamente, inutile dirlo, li seguì.
    Ancora una volta passò da un passaggio particolare, una specie di fessura nell'aere che ancora la sua mente non riusciva a comprendere bene. Pensava che tali fossero il risultato estremo di un'alchimia dovuta al trasporto, ma mai avrebbe potuto pensare che questi "portali" servivano a condurre le persone come lui da un piano ad un altro. Si, perché Nico non sa nulla del multiverso, non sa nulla dei piani ed è ancora convinto di trovarsi nella sua terra, magari in un continente diverso, ma sia nello stesso mondo che nello stesso tempo.

    L'ambientazione cambiò in fretta, giusto il tempo di passare attraverso quella fenditura. Ora ai suoi occhi si trovava un paesaggio austero, di casupole costruite una sopra l'altra, con un aria industrialmente spessa e nauseante sopra di esse. Venne scortato fino ad una specie di carro molto strano per lui. Sussultava e strane ruote possedeva ma, soprattutto, non aveva cavalli che lo trainavano e faceva puzza, molta puzza. Ne rimase incantanto, ma non ebbe il tempo di esaminarlo attentamente e di capire la sua natura, venne semplicemente strattonato sul tale carro e trasportato dove non sapeva. Rimase lì, seduto, in silenzio tombale, sentendo tale veicolo sussultare, scoppiettare e camminare, mentre guardava fuori, verso una delle due strutture gigantesche che dominavano il paesaggio. Se fosse stato lì per motivi personali, avrebbe chiesto dove si trovava, che cos'erano quelle costruzioni, cosa aveva annerito così tanto il cielo e come mai vi era una così alta densità di abitazioni, ma rimase in silenzio ad attendere.

    Venne scortato fino ad un edificio e poi condotto verso delle scale. Non era solo, non era neppure sulla "carrozza" per lui "futuristica". Vi era un altra persona che non rispecchiava gli indumenti delle persone che stavano scortando lui. Era strano, come se avesse qualcosa di non naturale per Nico. Colorito più grigio del normale, quasi cadaverico, ronzii che erano quasi percettibili venire da tale persona e pelle in alcuni luoghi più lucida del normale. Non ci fece molto caso in realtà, giusto una piccola occhiata per poi concentrarsi su quel paesaggio a lui totalmente anomalo. Non fece neppure caso che gli disse qualcosa durante il tragitto, di quanto era preso ad ammirare un panorama a lui sconosciuto.

    Anche l'altro venne scortato verso le scale, e lì lasciati. Si poteva solo salire ed ad ogni piano vi era qualcuno che faceva capire loro che non era la via corretta.
    Arrivarono fino a quarto piano, o almeno Nico di sicuro. Si, perché lì l'aria incominciò a farsi più pesante, secca e calda. Gli occhi erano isolati grazie agli occhialoni scuri, ma la pelle poteva tranquillamente assaporare come irreale era quell'ambiente, frutto di qualcosa non dettato dalla natura ma di qualcuno che andava oltre il solo immaginabile di Nico stesso.
    I guanti di pelle stavano facendo sudare sempre più le mani mentre avanza e, arrivato alla porta, dovette pure toglierseli e metterli in tasca.

    Varcando la porta ciò che si dimostrò di fronte a se era un caldo banchetto, a cui nessuno stava mangiando o pensando.

    La conversazione prese animo poco dopo che entrarono e Nico tentò di prestare ascolto il più che poteva.
    Era incuriosito, da molto, da tutto. Avrebbe voluto esaminare quella persona che tanto irradiava calore come attirava le attenzioni dell'alchimista, ma capiva che era bene trattenersi dall'agire in maniera insolita.
    Il caldo era insopportabile e mentre si parlava di armi, Nico dovette togliersi la sciarpa e aprirsi un pò di più il giaccone, tentando di prendere aria il più che poteva, rimanere lì e tentare di sopportare.
    Non erano solo loro due, anzi... Oltre i due che attendevano in quella stanza vi era un altra persona, un ragazzo dal'aspetto androgino, il quale però, per il momento, non attirò alcuna attenzione di Nico, troppo attento e concentrato sia ad ascoltare che a carpire ogni possibile informazione di chi sembrava così tanto a suo agio in quell'ambiente rovente, quasi da savana. Ma attenzione, non voleva carpire informazioni utili per ciò per cui era stato chiamato, anzi... Ciò che gli interessava era sapere come poteva tale persona stare così bene in un caldo così torrido e far sembrare che quel calore provenisse proprio da se.

    Venne scosso dal suo fantasticare, dal suo immaginare possibili spiegazioni dovute a questo caldo ed a tale persona, quando sentì la parola mercenari.
    Gli erano stati dati dei rapporti mentre veniva trasportato lì, dei fascicoli, brevi, su varie cose, riassunti generali. Gli aveva dato una piccola lettura durante il viaggio, ma non più d tanto. Non gli era stato detto nulla finché non era entrato in quella stanza e ciò dunque sapeva, fascicoli e discussione, nulla di più.

    Sorrise, mentre si asciugava con la sciarpa oramai srotolata il sudore che gli calava dai capelli che tendevano a scompigliarsi. Non era abituato a quel calore e gli sembrava di boccheggiare come un pesce fuor d'acqua, alla disperata ricerca di ossigeno fresco.

    nNo.. Farò in modo che chi si ritroverà con la mia persona in questa missione possa ritornare viva, o almeno spero..

    Il tono era incerto, perché incerto era di se stesso. L'ultima volta che aveva aiutato un gruppo di avventurieri a scortare un nobile, l'aveva fatto saltare in aria e quasi morire insieme ad un gruppo di rivoltosi. Certo, aveva placato l'ira dei rivoltosi verso il nobile, ma era stato allontanato dal gruppo degli avventurieri. Ma doveva dare il massimo delle sua capacità di medico da campo, per tentare di farsi valere come novizio del covenant del Terzo Giorno.

    Ed ovviamente di sterminare ogni minaccia. Con le mie capacità

    Si sentiva intimidito, fuori posto, in un ambiente fin troppo complesso per la sua persona. Antiquato pure, ma se era stato ingaggiato come mercenario un qualcosa di interessante lo doveva avere. O forse era stato mandato lì da qualcuno del covenant per sbarazzarsi di lui alla prima occasione, per quanto petulante era sembrato. Certo, ora non aveva dato alcun modo di osservare la sua capacità di porre infinite domande a raffica, ma solo perché si sentiva inferiore e tentava di resistere a quel calore che poco a poco lo stava arrostendo, a fuoco lento, dall'interno.

    Ma a differenza dell'androgino che faceva per uscire, lui rimase lì, ad aspettare. In caso che anche la persona che era arrivata insieme a lui sarebbe uscita, l'avrebbe seguita pacatamente.
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Le forze del bene hanno cannato e andare tutti a farvi fottere.

    Group
    Administrator
    Posts
    7,313
    Location
    Silent Hill - Brookheaven Hospital

    Status
    Anonymous
    Lady… Kontroll…
    Un istante di esitazione, una perdita momentanea della presa che aveva sulla propria espressione. Gli occhi si strinsero, anche se per appena una frazione di secondo.
    Ma certo.
    Johan mentirebbe se dicesse di conoscerla. Ma mentirebbe anche se dicesse che gli importa farlo. Mentirebbe anche ricambiando una simile frase con qualche parola di cortesia. L’etichetta, ad ogni modo, è indispensabile. Anche se un Serpente che mostra gratitudine è merce rara. Il che gli fa pensare che la cara Lady Kontroll non abbia mai pronunciato simili parole o, se invece lo ha fatto, non abbia ancora ben chiaro come funzionano le cose. In entrambi i casi, con un cenno della mano ottiene il giusto compromesso, e congeda R.
    Restano solo lui e i due mercenari, e nessuna domanda da fare. Molto bene. Non potrebbe pensare a un finale migliore per la loro conversazione.
    Perfetto allora.
    Visto che tra i due rimasti uno si è limitato a dare voce al proprio entusiasmo e l’altro a guardare l’arrosto con espressione bramosa, Johan può dir loro di andare. E una volta solo, stravaccarsi con una gamba allungata sul bracciolo della poltrona.
    Uuuff…
    Quando si parla di diplomazia la gente tende sempre a sottovalutare la capacità di cuocere a fuoco lento gli interlocutori. Eppure accorcia di parecchio discussioni troppo lunghe e noiose.

    -


    Fuori dalla stanza, finalmente si respira.
    Forse è il contrasto dovuto alla vicinanza con Lord Johan, ma l’aria all’esterno sembra incredibilmente fresca e umida. E la luce infinitamente minore. Il sudore inizia subito a diventare freddo e sgradevole, le vene sulle tempie a pulsare. L’improvviso cambio di temperatura lascia disorientati per un istante. Il primo a uscire è R, che si ritrova sul pianerottolo. Poco distante, al di là di un arco, qualcuno si ingozza rumorosamente d’acqua mentre scruta il paesaggio dalla balconata.
    Gl…
    Drunkman ha un fisico da soldato scelto. Poco più basso e largo dello spadaccino, sotto le protezioni corporee. La parte inferiore della maschera è aperta su un lato e permette di studiarne la mascella squadrata, la pelle leggermente abbronzata e le labbra dritte mentre succhia dalla sua borraccia come chi ha percorso il deserto a piedi. Quando finisce di svuotarla stronca sul nascere un mezzo colpo di tosse, colto sul fatto. Si risistema la maschera, e solo quando questa è perfettamente chiusa può ricominciare a parlare con la sua voce robotica.
    Ancora crudi, ah?
    Sembra così inadatto al proprio ruolo. L’accorgersi di qualcuno alle sue spalle è stato sufficiente a farlo drizzare di colpo, impaurito. E le dita ancora armeggiano su una guancia, insicure sul fatto di averla chiusa come si deve o meno. Nessun click sospetto, è un buon segno.
    Mi fa piacere. Mh-hm.
    Dietro la visiera brillano occhi rossi e inespressivi. Anche lui sembra ricordarsene in ritardo, adeguando la sua gestualità con quel secondo di ritardo che basta a tradire la recita, a farlo sembrare qualcosa di più di un soldato meccanico.
    Drunkman. Johan ci ha già presentati.
    La borraccia sparisce tra le numerose tasche del suo cinturone.
    Se avete finito direi che possiamo darci da fare. Voi risponderete a me.
    E il suo sguardo va oltre le spalle dell’ultimo arrivato. Lì dove la porta si sta aprendo di nuovo, e assieme a una nuova ventata rovente escono fuori anche i due mercenari.
    Seguitemi.” Vi viene detto come primo ordine. Il vostro nuovo comandante scende le scale. Fuori dalla palazzina, potete rendervi conto della tortuosità che caratterizza la Cittadella: in qualsiasi punto cardinale non potete scorgere che edifici squadrati, pali telefonici. Difficile orientarsi per degli stranieri come voi, per fortuna c’è un semplice trucco che vi viene in aiuto.
    L’intera cittadella è in discesa. Dal punto in cui vi trovate potete vedere tetti, terrazze, foreste di antenne e parabole. Un declivio parecchio ripido che scende sempre più veloce verso l’enorme struttura del Sito B. Come se tutto questo posto fosse stato costruito all’interno di un cratere. Drunkman sale sul retro della jeep che vi ha portati qui e vi fa cenno di avvicinarvi. Saluta il soldato alla guida e poi si piega. Sta estraendo qualcosa da una cassa.
    Partiremo fra poco, qui è segnato l’orario. Una mappa del Sito B, e qualche informazione su ciò che dovremo affrontare.
    Si tratta di due palmari del tutto simili a quello che gli avete visto utilizzare pochi minuti fa. Dei vetri rettangolari da infilarsi in tasca, con sopra una cornice scorrevole. Il soldato li porge a Dingo e Nico. Non una parola a R, il cui codec invece inizia a trillare per una serie di notifiche, mentre gli appositi file vengono scaricati.
    Se nei vostri Mondi questi affari non ci sono… vi basta scorrere con le dita sullo schermo. Vi troverete mappe, obiettivi, comunicazioni. Se li sentite suonare, portateveli all’orecchio.
    Alle spalle della palazzina, in effetti, è difficile vedere il cielo. La cittadella si innalza come una parete uniforme di costruzioni e vicoli labirintici, ma aguzzando la vista potete vederli. Obici, mezzi corazzati. Un numero sterminato di bocche da fuoco è costantemente puntato verso lo Stabilimento.
    Sono buono e vi concedo qualche minuto per prepararvi. Dopo una chiacchierata con Johan uno ne ha sempre bisogno. Se vi serve…
    Senza indicare un punto specifico, indice e medio del soldato indicano proprio la cima della salita. Non è possibile scorgere nulla in particolare comunque, ma ogni tanto degli elicotteri vanno da quel confine al Sito, o viceversa.
    … sul perimetro della città ci sono caserme e rifugi. Potete riposarvi lì. Farvi una doccia, basta che vi sbrighiate.
    Anche se non li vedete, sapete che ci sono soldati ovunque. Sentite i loro passi portati dal vento, un vociare, il rumore dei macchinari. Ma se provate a concentrarvi sulla discesa, a captare qualche suono dalla struttura in fondo…
    … niente. Ogni suono finisce mano a mano che si scende. Il Sito è silenzioso e sospeso nel tempo, un cadavere su cui ronzano insetti meccanizzati.
    Mi troverete in fondo, in prossimità del Sito. Ci faremo un giro in armeria appena sarete pronti.
    La posizione è segnata sui vostri dispositivi. Insieme al countdown prima dell’inizio delle operazioni.
    E poi Scenderemo.
    La jeep viene messa in moto, e se volete direttamente recarvi al sito potete tranquillamente scroccare un passaggio. Decidete in fretta.

    Abbiamo aspettato abbastanza, il buon Val si aggiungerà appena potrà. Avete qualche post per curiosare in giro, ma se non vi interessa montate assieme al caro Drunkman e dirigetevi verso il Sito. Per orientarvi potete basarvi sulla descrizione della Cittadella. A tal proposito, Dingo e Nico hanno ottenuto un nuovo giocattolo:

    CITAZIONE
    png
    Palmare
    Apparentemente in possesso delle proprietà di uno smartphone, esso permette di visualizzare vari tipi di contenuti multimediali. Fotocamera e videocamera incorporate, l'apparecchio viene ricaricato dal movimento del suo utilizzatore. L'interfaccia user-friendly può essere padroneggiata in pochi minuti anche dalla persona più negata con le tecnologie. Solitamente, il palmare va in combo con degli appositi auricolari così da non intralciare i movimenti durante le operazioni più delicate. Una fibbia sul retro permette di fissarlo in qualsiasi punto del vestiario, e il flash può funzionare da torcia per 6 turni di fila prima di doverne aspettare altrettanti per ricaricarsi.

    - Il file Cittadella è stato aggiornato.
    - Il file Drunkman è stato aggiornato.
    - Aggiunto il file Achilles.
    - Aggiunto il file Splitter.
    - Aggiunto il file Sito-B.
    - Aggiunto il file Plasmacita.


    Edited by r a v - 20/7/2021, 08:32
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    3,957

    Status
    ONLINE
    Ciao P.
    L'aria è gelo. Il sudore una cappa di ghiaccio versata sulla pelle. Il respiro è neve fresca appena gettata.
    Spero che i miei fiori ti siano piaciuti.
    Non ha mai mandato fiori, non saprebbe come fare né dove trovarla ma la cosa gli sembra irrilevante. Ce ne sono di molto più importanti a cui pensare. Strapparsi la giacca da moto di dosso, uno straccio mezzo sciolto impregnato di sudore, e arrancare verso l'uscita è una di queste. Non staccare le dita dalle tempie, tremore appena accennato ma indistinguibile, è un'altra.
    Sono sicuro che puoi leggere le mie coordinate da li, vero?
    Occhi dentro i suoi occhi. Orecchie dentro le sue orecchie. Microchip da cane addestrato ficcato nel cranio, lo sfregio sulla tempia nascosto dai capelli di colpo così simile al marchio di una bestia qualunque. Scaccia il pensiero mentre sfrega gli occhi, immagini ancora a fuoco nelle retine, l'uscita così lontana e sfocata. Troppo, per il bene del suo umore.
    E sono sicuro che sai meglio di me che mi hanno mandato a fare. Stanno per farmi un briefing e stanno per non dirmi niente di niente, come al solito.
    Verità alle quali è inutile opporsi, una condizione che non può sperare di combattere, ma di certo un ostacolo contro il quale può concedersi un certo spazio di manovra. Il messaggio che sta registrando in questo momento, destinataria Nome Ignoto, Coordinate Ignote, è uno di questi.
    Se potessi fare qualche ricerca per me e farmi sapere qualcosa... quello che non hanno nessuna voglia di dirmi. Sai quanto te ne sarei grato.
    Ombra davanti a lui. Una che riconosce immediatamente e una che non ha interesse lo ascolti parlare. Occhi azzurri incontrano quella della maschera e le labbra livide, prevedibilmente, sorridono. Gli occhi brillano. Come fosse impegnato in una splendida conversazione. Come se non potesse essere più soddisfatto di trovarsi lì. Non li distoglie nè perde il sorriso mentre chiude la comunicazione.
    Spero di potermi presto sdebitare a cena con te.
    Il codec emette un ultimo, sordo ronzio mentre interrompe il messaggio. Si chiede quanto, prima che attraversi le innumerevoli realtà che di certo lo separano dal suo destinatario. Quanto prima che lei risponda, se deciderà e potrà farlo. Domande per un altro tempo, uno nel quale avrà modo di dedicarcisi senza essere costretto a mantenere le apparenze per il suo nuovo superiore. Superiore? Difficile dirlo. Uomo di Johan, questo è ovvio, per quanto lo riguarda come fosse Johan stesso, vista la sua condizione di esterno. Ma è difficile non riconoscersi tra schiavi.
    Difficile abbassare troppo gli occhi davanti a qualcuno che è marchiato tanto quanto te.
    R.
    Silenzio, dove si chiede se non dovrebbe esserci un Signore.
    Passi alle sue spalle lo interrompono, i due mercenari assoldati per la missione che finalmente li raggiungono, giusto in tempo per abbandonare al più presto quella caserma e il suo calore soffocante.
    Fuori, niente a cui non si stia abituando. Geometria incomprensibile, informazioni scarse, un indiscutibile senso di ammirazione per chiunque sia a comando di tutto quanto. Per chiunque abbia il suo nome inciso a lettere d'oro sulla porta di tutto. Un chiunque che d'altra parte ha appena incontrato.
    Il codec stride nella testa, non la risposta che aspetta, ma qualcosa che ci va molto vicino. Informazioni, nuove e buone, tutto quello di cui ha bisogno e che gli interessa al momento. L'offerta di andarsi a riprendere è l'unica cosa a infastidirlo. Riposarsi, difficile immaginare potessero offrirgli qualcosa di meno invitante.
    Il sudore sulla pelle è una patina gelida, i vestiti sono stracci ancora fumanti, i muscoli gridano e tutto nel suo corpo è un unico grumo di fastidio e irritazione, ma il Demone ride e sorride e nascosto dentro al suo viso gli dice di cosa ha davvero bisogno. Cosa lo farà immediatamente sentire molto, molto meglio.
    Getta la giacca sulla jeep e la segue un attimo dopo, sedendosi davanti a Drunkman.
    Preferisco vedere il sito il prima possibile.
    Mani giunte, poggiate sulle ginocchia, di nuovo occhi azzurri inchiodati in lenti rosse.
    E preferisco sentire la situazione da te.
    Johan ha dato una briciola. Quei file, che percepisce appena mentre scorrono come testo invisibile sulla retina, ne hanno un'altra. P forse gliene fornirà un'altra ancora. Drunkman potrebbe essere buono e contribuire.
    Opinione di soldato. Opinione che non sentirà mai pronunciare a chi ha una faccia da salvare davanti ai servi. Opinione che non troverà mai in dei file scritti per salvare la faccia davanti ai superiori.
    Qualunque cosa stia succedendo davvero lì, può dirgliela solo chi è costretto a infilarci le mani fino ai gomiti, non chi gli da gli ordini né nessun altro.
    E per una volta R vorrebbe davvero avere la sensazione che gli sia stato detto tutto.

    R lascia un messaggio a P, vedi tu se mi risponderà o no e con cosa, scrocca il passaggio in jeep e non contento caga il cazzo anche a Drunkman per vedere se gli può dire di più
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    0-1
    Posts
    7,255

    Status
    OFFLINE
    Come brezza fresca l'aria lievemente si poggiava sul suo volto mentre uscuva da quella stanza oramai rovente. Il tuo tacito compagno, fino a quel momento, lo aveva preceduto, perché aveva voluto lui cosí. Aria fresca, o meglio non pesantemente riscaldata, riempiva i suoi polmoni e, mentre prendeva un respiro di sollievo, si toglieva gli occhialoni dal volto, riappoggiandoli sulla sciarpa di seta bianca, la quale poi fu allentata per far fluire il flusso soave di frescura sul suo torso.

    Ahhh.. Prima di oggi dubitavo di poter incontrare un luogo dalla temperatura infernale come quello...


    Il commento gli sfuggí piú che altro, mentre osservava i due che li avevano preceduto. Uno stava parlando con il nulla e la cosa lo rese molto curioso. Si ricordava di un tale nel villaggio ove era nato che faceva ció in maniera simile, e per questo fu sempre etichettato come pazzo, talmente ch,e quando un ondata di vaiolo se lo portó via, venne fatto incidere nella di sua lapide "Colui che parlava animatamente alle mosche". Non ricordava mai di averlo visto parlare con le mosche peró, solo si. Ma di sicuro che, se questo era il caso, qualche intruglio per leviare la pazzia dello spadaccino dalla ambigua tuta attillata lo poteva preparare sul momento. Un semplice sfiorar il suo tacquino, attentamente sempre saldo al suo fianco, che la formula gli si gia disegnava in mente.
    Ma ancor prima di estrarre un ampolla e metter mano ai reagenti, la sua attenzione venne distratta dall'uomo di maschera munito, e sensi inebriati da pesanti ondate di alcohol.

    Ascoltó attentamente, dimostrando la capacitá di saltare da un interesse all'altro tipico di qualcuno che mai cose del genere aveva visto. Vide estrarre quei due pezzi di materiale strano, rettangolari e dalle forme ignote e rimase ad osservarli mentre si massaggiava con la mancina il mento, e la incolta barbetta che portava sul suo volto. No, non aveva mai visto un palmare, non sapeva come utilizzarlo e non sapeva neanche a cosa realmente servisse. Fu solo dopo le parole del autonominato Drunkman, anche se cosí era stato presentato in quella stanza/forno crematorio, che ne comprese l'utilizzo, cercando inizialmente di usarlo con i guanti. Non vi fu iniziale responso da quella tavoletta di tecnologia troppo avanzata per il suo tempo, e la causa furono i guanti che utilizzava per proteggersi le mani dagli agenti corrosivi cui spesso aveva a che fare. Portó la mano destra alla bocca ed addentó il suo indice, sfilando cosí la mano dal guanto, che gli rimase in bocca. Poggió dunque i polpastrelli su quello strano vetro non proprio vitreo e notó come al solo tocco quell'affare rispondeva.
    Rimase cosí a sfogliare tutti i files, tutte le informazioni al momento trapelate e lí riportate, per documentarsi al meglio. E rimase lí, attonito a leggere, finché non avvertí la parola armeria. Se fosse stato un felino le orecchie gli si sarebbero drizzate. La sua attenzione fu dunque ricatturata dall'uomo e, come falene con una luce intensa, non fece altro che seguirlo.

    Si si, andiamo andiamo, mi va bene l'armeria!

    Inutile dire che, subito dopo essersi messo a sedere sul veicolo di ferro e scoppio, la sua attenzione venme ricatturata dal palmare e da tutte le notizie che poteva fagocitare tramite esso.
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Le forze del bene hanno cannato e andare tutti a farvi fottere.

    Group
    Administrator
    Posts
    7,313
    Location
    Silent Hill - Brookheaven Hospital

    Status
    Anonymous
    La situazione…
    Drunkman si deterge la base del collo con la punta delle dita, primo centimetro di pelle non coperto dalla pesante maschera. Sospira.
    … da professionista posso riassumerla in 'Di Merda'.
    Il respiro è affaticato dietro il distorsore vocale, e i vestiti sembrano pungergli da come ogni tanto si strofina. Sintomi da caldo, e probabilmente tutta l’acqua del mondo non basterebbe ad aiutarlo a riprendersi. Proprio perché sa cosa si prova, potete vederlo allungarvi un paio di borracce prese dalla stessa cassa, prima di prendere posto di fronte a voi.
    Non sono un novellino, mi chiamano perché sono addestrato a gestire proprio casini come questo. Lavoro da una vita al contenimento di bioarmi. Okay? Ma è la prima volta che devo preoccuparmi anche di sopravvivere alla struttura stessa.
    Al centro della jeep si trova un binario metallico, esattamente nel centro dello spazio tra le due panche. Seguendolo con lo sguardo fino al lunotto posteriore, si capisce a che serva: una mitragliatrice pesante riposa contro il vetro, piegata verso il basso. Il treppiede è infilato nella fessura del binario, così da scorrere verso il bordo della macchina.
    Il Sito-B è dove producono i prototipi e li testano. È pieno così di armi, di trappole, di sistemi di contenimento e soppressione. E Bowman li usa sui miei uomini. Come se gli Splitter non bastassero.
    L’automezzo procede in linea retta a velocità sostenuta. Ai vostri lati palazzine tutte uguali, grigie e squadrate.
    Ognuno di questi affari è come un carro corazzato. Una munizione media gli fa il solletico. Non si stancano mai di correre. E la cosa peggiore è che li stavano addestrando. Sanno usare armi e coordinarsi. Sanno adattarsi.
    Il motore che lavora. Ma più vi avvicinate più si accentua una sensazione di straniamento, di qualcosa che manca. Il vento continua a soffiare, ma la sua voce è più bassa. Più vi avvicinate al Sito, più i suoni del mondo esterno sembrano ovattati.
    E la mappa dei Siti non ha un cazzo di senso. Lo hai visto, no? Una volta dentro i tecnici si sono resi conto che l’estensione interna è più grande di quella che le mura possono contenere. Non è una cosa che puoi fare modificando qualche...
    Siamo arrivati, Capo.
    La jeep si ferma. Drunkman sospira e scendete, la frase troncata prima della sua conclusione. P non ha dato nessun colpo che segnali la sua presenza. Ma P è sempre in ascolto e se è intenzionata a dare una mano è solo questione di tempo.

    jpg



    All’inizio abbiamo utilizzato trappole a ultravioletti. Funzionava. Riuscivamo a penetrare le parti non protette dal PFAB. Poi hanno imparato e sono passati a usare protezioni corporee per bloccare la luce.
    L’assenza di suoni naturali è quasi totale, ora che siete nei pressi della struttura. La larghezza del Sito, che ora è a meno di cinquecento metri, è sufficiente a occupare entrambi i lati del vostro campo visivo.
    L'accampamento si estende come un anello attorno al Sito per la stessa, sconfinata distanza. Potete vedere le tende piazzate in maniera regolare, strade squadrate a separarle percorse da veicoli come il vostro e altri. Camion corazzati, vagoni colmi di artiglieria. C’è il vociare e il muoversi di macchinari tipici di un dispiegamento del genere, che nelle regioni più lontane vi sembra di vedere stia ancora venendo allestito.
    Al momento…” Drunkman si orienta senza nemmeno guardare davvero cosa ha attorno. Mentre è voltato verso di voi lo vedete evitare con grazia il piede di un grosso esoscheletro che gli taglia la strada. Deve alzare la voce per farsi sentire:
    ... siamo costretti a combattere mentre rilasciamo sul campo una cascata di gas nervino. Vi serviranno delle maschere...
    E poi si infila, invitandovi, in una tenda che sembra uguale alle altre. Il tessuto è abbastanza spesso da isolare i suoni del campo, e al suo interno…
    … non li uccide, ma riesce a fiaccarli abbastanza. Usiamo munizioni perforanti-incendiare per finirli.
    … al suo interno qualcuno ha allestito un supermercato per fanatici di armi. Scaffali traforati che reggono fucili, rastrelliere piene di coltelli e spade. Sul fondo della tenda un bancone, presieduto da un soldato che sta lucidando una semiautomatica.
    In basso a destra nella visuale di R, appare una scritta. Un messaggio da aprire. Neanche il tempo di farlo, e le notifiche trillano per una seconda mail. E un’altra ancora.
    Drunkman.
    Damian.
    Il solito?
    Si. E tre menù per bambini.
    Ma certo. Venite qui.
    L’armaiolo curiosa sotto il bancone, e ne estrae uno zaino, ne estrae un grosso fucile.
    Equipaggiamento che Drunkman indossa senza particolari cerimonie, prima di lasciarvi spazio.
    Servitevi pure. Questo giro lo offre il Lord.
    Soprattutto tu col fucile di legno.” dice Damian rivolto a te, Nico, “Con quello cacciavano i mammut nell’età della pietra!
    Puoi fare qualcosa?
    Vedremo, è il mio lavoro.
    Drunkman controlla la propria arma, la punta per assicurarsi che il mirino funzioni, fa scattare a vuoto il meccanismo di sparo.
    Una delle squadre ha lanciato una richiesta di aiuto dal primo livello. Ci caleremo con gli elicotteri e ci uniremo ai rinforzi. Da lì scenderemo fino al punto in cui si nasconde Bowman.
    E mentre si avvia verso l’uscita vi getta un ultimo sguardo. Partirete tra pochi minuti. Poi non ci sarà più tempo per fare domande.
    E fino a che non lo avremo trovato, dovremo fare pulizia. Ucciderli Tutti.

    CITAZIONE

    Menù per bambini


    Dotazione base per i soldati dello Stabilimento. Essa consiste in:
    - Maschera Antigas, obbligatoria durante gli attacchi nervini. Permette fino a sei turni non consecutivi di aria pulita. [Quantità: 1]
    - Iniettore medico: permette di recuperare dalle ferite, ripristinando il 50% di salute. [Quantità: 1]
    - Munizioni 12,7x99: caricatori adattabili a diversi tipi di arma, grazie a un nuovo tipo di proiettile plastico. Di tipo perforante-incendiario, permettono di far fuoco per sei turni non consecutivi ignorando le difese di molti modelli di Achilles. [Quantità: 1]
    - Torcia elettrica: è possibile fissarla ai vestiti.
    - Corda: da utilizzare per le discese in corda doppia.

    CITAZIONE

    Forniture base



    AAHR-1 [+]
    Anti Achilles Heavy Rifle. Completamente progettato da Drunkman dopo la disfatta del Sito-A, è il primo fucile interamente creato per affrontare le bioarmi dello Stabilimento. Poiché il normale munizionamento non ha effetto nel rallentare un Achilles era necessaria un’arma da piede in grado di sparare calibri di potenza paragonabile al 12,7x99, uno dei pochi proiettili in grado di penetrarne la pelle. L’AA può quindi essere usato in movimento e nel tiro a raffica, ma il grande peso e il rinculo lo rendono un fucile efficace a una distanza d’ingaggio di massimo 150 metri superata la quale il tiro devia in maniera troppo imprecisa. Resta comunque una buona scelta contro gli Splitter, la cui strategia di base è irrompere tra le file nemiche e romperne la formazione. Il comandante Drunkman utilizza una versione personalizzata del fucile.
    [Velocità -1lv, permette di perforare la corazza degli Achilles]

    TT1 Ultraviolet [+]
    Test Type Ultraviolet. Fucile in dotazione alle guardie di sicurezza dello Stabilimento, non di rado utilizzato nei test di combattimento contro gli Splitters, i Volatile e dalle forze di polizia della Cittadella. L’arma indirizza rapide raffiche di impulsi ultravioletti, che se mirati a un essere umano ne causano l’istantanea liquefazione. Lo stesso funzionamento la rende molto utile nell’affrontare gli Achilles di cui sono stati individuati i punti deboli, così che il calore si diffonda al corpo originale e neutralizzi l’unità all’istante. Anche colpire una ferita aperta potrebbe portare a ottimi risultati. Purtroppo, gli Achilles stanno col tempo imparando a fronteggiare questo tipo di armi.
    [Infligge danni superiori colpendo il punto debole degli Achilles]

    ACE Grenade [+]
    Hanno il nome di un succo di frutta. Granate al gas nervino, la formula utilizzata dalle milizie di Lord Johan non è assimilabile attraverso la pelle e quindi le truppe che ne fanno uso possono essere protette da semplici maschere antigas. Le dimensioni di un Achilles ne fanno grandi consumatori d’aria, che quindi inalano quantità notevoli di agente nervino. Una volta lanciata la granata crea una coltre di gas che dura circa sei turni. Gli Achilles non vengono uccisi dai fumi di queste bombe, ma finché si trovano a respirarli sperimentano un grande stress che li rende più deboli e, quindi, affrontabili.
    [Dotazione: 3 granate]

    BS Wholphin [+]
    Le protezioni corporee non possono molto contro le armi dello Stabilimento, per questo parecchi soldati preferiscono vesti leggere e portare più peso in munizioni che in imbottiture. In ogni caso, la Wholphin può rappresentare un buon compromesso per le truppe che preferiscono combattere a breve distanza. Le piastre in silicone polarizzato sono rette da una matrice in polimero, niente kevlar, così da ridurre al minimo il peso della corazza. In pochi fanno anche richiesta di un elmetto: non esiste materiale duro al mondo che possa prevenire al cervello di rimbalzare nel cranio fino a spappolarsi dopo aver ricevuto un colpo da un Achilles.
    [Resistenza lv5, ma ogni colpo subito danneggia la tuta, abbassandone la difesa di 1lv ogni 10% di danni]

    BK Samurai [+]
    Armi con filo in ossidiana, lama in titanio, la forma idonea per un lancio di precisione e il peso sufficiente a farne una discreta arma corpo a corpo. Il taglio chirurgico di cui sono capaci può penetrare la pelle di un Achilles a sufficienza da creare un punto debole. Inutile dire che una persona normale si troverebbe con gli organi recisi attraverso tagli profondissimi e quasi invisibili, morendo di emorragia interna in pochi minuti.
    [Infligge Sanguinamento. Gli umani iniziano a perdere sangue subendo il 10% di danni a turno, e nessuna antistatus può richiudere il taglio. Sugli Achilles, permette di creare un punto debole se viene inflitto abbastanza danno]


    - Aggiunti i messaggi di P tra i file.
    - I pg possono ottenere gratuitamente 1 unità di Menu per Bambini.
    - I pg possono scegliere una delle forniture base in vendita dall'armaiolo.


    Edited by r a v - 4/11/2022, 11:34
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    3,957

    Status
    ONLINE
    Dondolare ritmico della jeep, ruote che affondano nella polvere, il profumo della cittadella ancora forte nel cranio mentre l'attraversano. Troppo lento, non abbastanza veloce, ma non ha intenzione di mettersi a correre, non mentre finalmente nuove informazioni gli vengono offerte così generosamente.
    Situazione critica, niente che R non si aspettasse, niente che non fosse pronto ad affrontare, ma in fondo non poi così male. Manca qualcosa, manca sempre qualcosa, le macchie nere nei verbali sono indelebili, antiche tanto quanto il suo mestiere, i siti neri superano di numero le case stesse e i segreti si moltiplicano al punto da divenire essi stessi una lingua a parte. Un'intera comunità di pensiero. Eppure, non sembra così male.
    Armi e macchinari usati contro di loro, come se qualunque cosa avesse provocato quella rivolta si stesse anche occupando di dirigerla. Come a dare loro un magnifico sfoggio di tutti quei meravigliosi giocattoli, artificiali e organici, che si sono presi la briga di costruire. Eccola la nostra potenza di fuoco. Eccole le nostre creature migliori. Ecco le nostre trappole e le nostre difese e tutta la nostra gloria.
    Bowman stesso?
    Solo teorie, quelle sulla sua responsabilità. Nessuno che parlasse ad alta voce, nessuno che desse un volto al problema, a malapena Drunkman riesce ad accennarlo. Ufficialmente la missione è ancora di recuperarlo vivo. Catturarlo o magari salvarlo. Ma se c'è davvero il capo di tutta la struttura dietro il problema, allora quell'opzione potrebbe essere persa da un pezzo. Ma ancora, niente di così male.
    R capisce, riconosce e comprende. Le macchie nel contratto di cui ha così tanta certezza ci sono, ma non si mostrano, la situazione appare sorprendentemente chiara, persino troppo. Il Dottore ha perso la testa e le sue armi con lui. Serve eliminare loro e recuperare lui. Per farlo, serve solo sopravvivere a ciò che di più letale i suoi Signori si sono dedicati a cucinare.
    Dita allungate da pianista carezzano l'elsa del Sekhem.
    Quando raggiungono la destinazione, i suoni all'esterno li hanno abbandonati da tempo, eppure quel che arriva a sostituirli non può fare a meno di strappargli un sorriso. Riconosce le marce, riconosce gli ordini, riconosce gli schemi invisibili di movimenti che ognuna di quelle cose traccia nella sala. Guerra, ancora una volta. Di nuovo, per l'ennesima, innumerevole volta da quando è stato risvegliatoliberato è in guerra. Esattamente come gli avevano promesso.
    Incredibile che Dio sia di parola.
    Drunkman si muove agilmente nel caos, lo stesso passo sicuro che riconosce in sé stesso, a malapena ostacolato dalla sua ignoranza dell'ambiente. Ma quel campo è come tutti gli altri cambi e i suoi schemi gli brillano già negli occhi, impressi a fuoco fin dal primo vagito.
    Ascolta e a malapena si accorge del bip che gli risuona nel cranio, le orecchie perse a raccogliere ogni informazione possibile sulle creature. Neanche si ferma mentre i messaggi di P gli scorrono davanti agli occhi, la sua risposta appena più lenta di quanto si aspettasse, ma non per questo assente. Mai assente. Gli occhi dentro i suoi occhi e le orecchie nelle sue orecchie non potrebbero mai abbandonarlo, non importa quanto lontano potrebbe scappare. Non importa quanto potrebbe volerlo.
    Supernova, piuttosto.
    Johan? Forse no. Forse si, eppure è stato il suo primo pensiero al sentir parlare di interferenza. Nessun buco nero da quelle parti, o forse si, uno molto piccolo, molto ben addomesticato tenuto nelle profondità della struttura per schermarla da occhi indesiderati. Eppure qualcosa dentro gli dice che Johan stesso potrebbe senza difficoltà ottenere lo stesso risultato. Sole. Stella. Supernova. Qualunque di queste cose fosse.
    Fammi sapere. Quando torno, andremo a vederne una insieme. La più incredibile che i tuoi computer sappiano trovare.
    Parole appena sussurrate, per nessuno tranne che per lei, suo infallibile angelo custode. Neanche interrompono Drunkman mentre ancora cammina e ancora parla. Si augura che le sue comunicazioni non vengano interrotte da un drammatico grido di donna, quando lo scavare su Johan avesse allertato qualcuno poco contento del loro interesse. Trovargli un altro operatore così capace avrebbe richiesto fin troppo tempo.
    A fatica riesce a trascinarsi lontano dall'esoscheletro, gli occhi che tornano a fuoco sulla nuca del suo contatto e che lo seguono nella tenda. Stupidi, sciocchi robot. Fottute meraviglie, la cosa più incredibile che abbia mai visto, una da cui ancora non ha imparato a staccare gli occhi, a trattenere le emozioni, a evitare di farsi vedere impressionato come un ragazzino davanti alla sua prima pistola.
    Lo irrita l'idea che qualcuno possa vederlo così, ma il fastidio dura poco.
    Ma che carino.
    Guns. Lots of guns tutto attorno a lui. Un piccolo paradiso in terra per chiunque ne avesse bisogno, benvenuti nell'armeria personale degli angeli di Dio. Fucili, pistole, esplosivi e coltelli. Tutto ciò di cui hanno bisogno per far brillare gli occhi persino a lui.
    R ignora lo scambio tra Drunkman e l'altro uomo, Damian gli suggerisce appena un orecchio, mentre non può trattenersi dal percorrere l'attrezzatura esposta. Saprebbe usarle, almeno, quelle robe? Ne dubita. Tecnologia avanzata, tecnologia molto oltre la portata della sua specie, niente di diversi da quelle meraviglie meccaniche la fuori che tanto gli fanno spalancare gli occhi. Solo più piccole. Molto più rumorose.
    Carezza appena la canna di un fucile e le unghie stridono contro una delle granate. No, niente che possa fare al caso suo. Niente a parte quelli.
    Affilatura perfetta. Forma calcolata alla minima frazione di centimetro. Punta millimetrata. Coltelli come non ne ha mai visti, coltelli talmente perfetti che nessuno nella sua stirpe avrebbe potuto crearne anche sacrificando ad essi la sua intera esistenza. Sfiora appena la lama, intuire il taglio è frazione d'istante, staccare le dita gli riesce quando ancora hanno graffiato solo la pelle. Magnifici. Perfetti. Ma non quello di cui ha bisogno.
    Offre il Lord, eh?
    E' quasi curioso di scoprire cosa succederebbe se provasse ad approfittare di quell'offerta, ma non è il momento di perdere tempo o di provocare supernove a forma di persona. Idea idiota che può essergli nata nel cranio solo per colpa dell'esaltazione che gli ha dato tutta quella tecnologia sconosciuta. Stringe appena gli occhi mentre costringe il sorriso a scomparire e le labbra a serrarsi in una linea livida.
    Ha un lavoro da fare e nessun tempo da perdere in idiozie da dilettante.
    Unirci ai rinforzi e risolvere la situazione nei punti di fuga.
    La tuta è morbida al tatto. Strana, anche lei diversa da qualunque cosa abbia mai visto. Quando fa scorrere i palmi sul petto, la sensazione è quella di accarezzare byte. A stento si trattiene dal sorridere ancora mentre slaccia il Sakhem dal fianco e la prende dal tavolo. Brivido gelido scorre lungo la schiena mentre lo fa cadere ai suoi piedi.
    Liberare il passaggio lungo tutto i piani. Sgombrare ogni cosa.
    Solo umano. Una verità della quale non si è ancora liberato, una debolezza che se non si sbriga a correggere potrebbe rappresentare la sua fine. Una che ignorare non farà che danneggiarlo. Per questo non si cura di altro se non di infilare quella corazza, un pezzo alla volta, fasci di materiale sconosciuto che trovano posto premuti alla sua carne. Che gli stringono le braccia, serrano il torace e affondano denti di fin nei genitali. Stringe, quella cosa. Gli piace la sensazione.
    Trovare Bowman, catturarlo e portarlo fuori.
    Stringe le cinghie, metà con le dita, metà coi denti nello stesso istante. La fretta febbrile di recuperare il Sekhem a strisciare lungo le ossa come un serpente viscido di spine. A malapena si accorge del sospiro soddisfatto che gli scivola tra le labbra quando finalmente la mancina scende ad afferrare il fodero.
    Che succede se non si fa prendere vivo?
    Aggancia la spada alla vita e non si è mai sentito così bene. Mai così perfetto. Mai così al suo posto. Mai come in questo momento sente di avere davvero davanti tutto ciò che ha sempre desiderato. Fissare la maschera alla gola, a pendere sul petto, pronta ad essere indossata, e la torcia al petto è solo un altro istante. Solo un altro tassello di perfezione che trova il suo posto. Nuove cinghie accolgono la corda. Nuove tasche stringono l'iniettore. Osserva a malapena i proiettili, prima di lanciare la scatola con un gesto distratto al suo compagno. Niente che serva a lui. Molto che possa far comodo a qualcuno che non sappia apprezzare una buona lama.
    Ma gli occhi non smettono di seguire Drunkman.
    E' sufficiente la sua testa, in quel caso?
    Cose nere si muovono sulla sua pelle. Come fosse acqua, carne bruciata ne emerge senza disturbarne la superficie. A malapena il profilo di una mascella scuoiata, di zanne affilate esposte. Appena la forma di una spalla e di braccia fasciate di muscoli. Quello strano movimento, ancora più innaturale se contrapposto alla totale immobilità di R mentre quella cosa gli si muove dentro, fuori e addosso, come allucinazione.
    Quella cosa che sembra stiracchiarsi. Come se anche lui provasse la corazza.
    Come se qualcosa in quella frase lo avesse infine risvegliato.
    Quattro occhi azzurri restano a guardare.
    Zanne e labbra restano a sorridere.

    R prende la BS Wholphin e io ringrazio tanto. Prende anche il menù bambini, ovviamente, ma passa la sua parte di proiettili a Nico, non penso ci sia problemi a farlo, no?
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    0-1
    Posts
    7,255

    Status
    OFFLINE
    Rumori metallici, cacofonie atipiche per le orecchie di Nico.
    Si sentiva stranamente entusiasta da ogni cosa vedeva, quel mondo gli sembrava fin troppo distante dalla sua realtà che quasi si sentiva nel paese dei balocchi. Fumi vari scorrazzavano nell'orizzonte, avrebbe pagato non sapeva cosa per analizzare ogni cosa, ed il suo cuore fremeva dalla gioia della situazione. Forse per altri quello in cui si stavano andando a ficcare era tutto fuorché gasante, ma per Nico nulla era più gioioso di vedere alchimie e lege a lui estranee, avanzamenti tecnologici che al suo pensiero erano preclusi fino all'attimo in cui non li notava, guardava e scrutava.
    Ignorava i termini che non capiva, sapeva che prima o poi tutto avrebbe avuto senso nella sua mente e non poteva far altro che annotarli nella sua mente, come scolpiti sul marmo, marmo dell'interesse verso la conoscenza assoluta.
    Arrivano dunque, mentre Drunkman continua a parlare, a vaneggiare. Sicuramente il figuro androggeno avrà capito qualcosa di ciò che stava dicendo il loro interlocutore, ma Nico non prestava ascolto. Aveva ben ricevuto le parole Sito-B prototipi, bioarmi, e che la mappa non aveva senso, ma non si era domandato su ciò che volesse realmente dire Drunkman, troppo attento a scrutare ovunque.
    Scende, seguendo chi lo stava precedendo.

    Però una parola la comprende, e molto bene, seppur se qualcuno prova a guardarlo è girato a guardare con attenzione l'esoscheletro in tutta la sua fattezza.
    Quella parola però ha una reazione, finalmente, in lui, lo risveglia dall'incanto del fascino, perché è qualcosa che è a lui noto, quando non dovrebbe realmente esserlo. Gas Nervino, gas nocivo e tossico. Si, ne sapeva sintetizzare, anche sul momento, vari tipi, sia che si propagavano con deflagrazione che tramite fumi particolari. Il suo ricettario ne era pieno di tali gioie chimiche, e se lo portava sempre dietro.

    Ascolta, mentre i due parlano, per poi vedere il ben di dio di chi l'armaiolo faceva in quel "paradiso" che era quella tenda in cui si erano infilati.

    Scatta immediatamente verso un fucile che ha catturato immediatamente la sua attenzione, non le granate... No, quei giocattolini li sapeva fare pure lui. Come faceva a sapere che erano granate? la forma. Gli ricordava le sue ampolle atte ad essere lanciate ed esplodere. No, ciò che lo aveva catturato era il TT1 Ultraviolet.

    Come scusi? Ah si si... Questo penso che vada bene per affiancare il mio Betelgeuse. E seppur le posso dar ragione sui mammut, se lo si sa usare bene è un arma spietata anch'essa.

    Non aspetta altra risposta, appena capisce che gli avrebbero procurato una nuova arma, imbraccia immediatamente il fucile appeso al muro. Poggia la mancina sul manico anteriore, e la destra sull'impugnatura posteriore. Il dito indice avvolto dalla seta candida è tenuto lontano dal grilletto, anche se dubita che sia realmente carico. Poggia la guancia destra sulla spalliera del fucile e, puntando verso i suoi piedi, mette a fuoco il mirino. Sembra molto naturale mentre fa questo, quasi come se lo avrebbe sempre fatto. La verità è che le armi da fuoco lo affascino quanto l'alchimia, in quanto non sono altro che mezzi fruitori di composti alchemici. È naturale per lui sentirsi a suo agio in tali aggeggi, pure quando non li ha mai visti.

    Si, è perfetta, mi piace! La chiamerò Vega!

    Sorride, mentre lascia la presa della mancina e solleva la canna verso l'alto, poggiando il fucile sulla sua spalla destra.
    Ha giusto il tempo per voltarsi verso il suo compagno di avventure, che aveva scelto la tuta, protezione fisica. Lo vede prendere la scatola di munizioni e la vede pure proiettata verso di lui, e fa pure per prenderla, sempre con la mancina ora libera, ora con un bel carico di munizioni.

    E così, con proiettili extra ed un arma degna del caso, si avvicina al bancone, prende un "Menù bambino", in cui inserisce pure i colpi aggiuntivi gentilmente offerti dallo spadaccino Hi-tech, a cui risponde con un cenno del capo.

    In caso di necessità, mi sdebiterò di questo favore, avrai le mie cure.

    Il ghigno fece capolino nel volto dell'Alchimista, mentre si riordinava sul posto il suo armamento, agganciando la torcia al vestito, al livello dell'ascella destra, ponendo Sul capo, a mo di cappello, la maschera antigas e mettendo in saccoccia tutto il resto.

    È felice quando succedono certe cose, quando gli vien data la possibilità di agguantare quanto possibile, per utilizzarlo magari dopo. Una cosa è da segnalare. In tutto ciò, ogni tanto, un piccolo riflesso rosso tenta di far capolino in mezzo alla sua sciarpa di seta, un pendente a forma di uovo, scarlatto, che sempre e per sempre con lui rimarrà. Quell'esperienza era il giusto mezzo di far pratica con quell'oggetto, stava riflettendo, e quegli armamenti aggiuntivi non erano altro che utensili perfetti per metterlo in sicurezza mentre testava.

    Mentre fa tutto ciò, e ciò pensa, ascolta, ascolta attentamente il piano e cosa dovranno fare.
    Più di quanta attenzione dava prima, ora le informazioni gli interessavano, e non poco. Forse era la nuova aggiunta alle sue braccia? O forse l'esser pronti a qualcosa di impensabile? Forse entrambe, forse era l'eccitazione che stava raggiungendo picchi estremi in lui.

    Va bene, possiam fare piazza pulita di ogni cosa si muove che non sia umano. Mi va bene. Non vi importa di come finiscono le brutte bestie no? Ho alcuni test da fare!

    È malsano il giubilo con cui enuncia quest'ultima frase? Probabilmente. Ma infondo, un alchimista è tutto fuorché sano di mente. E solo un pazzo si potrebbe andare a gettare a capofitto in un ambientazione di cui poco sapeva, in un mondo che non gli apparteneva ed in un tempo fin troppo avanti a lui, senza farsi molte domande ed anzi sentirsi a suo agio fra tutta quella tecnologia sconosciuta, armato inizialmente di un bastone di legno e polvere scura e delle fiale di vetro, ed ora con un arma iper tecnologica di cui ignorava ancora bene il funzionamento.


    Nico si accaparra un ottimo TT1 Ultraviolet, aggiungendo una doppia razione di Munizioni, grazie ad R, al suo menù bambino.


    Edited by » Iro. - 26/9/2021, 12:25
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Le forze del bene hanno cannato e andare tutti a farvi fottere.

    Group
    Administrator
    Posts
    7,313
    Location
    Silent Hill - Brookheaven Hospital

    Status
    Anonymous
    Drunkman osserva la vestizione a distanza, vicino l’uscita dalla tenda. La maschera inespressiva, mentre le dita premute lì dove dovrebbe esserci un orecchio lasciano intendere che sia in ascolto con gente più distante. Non respirasse, la sua figura sarebbe indistinguibile da quella di un qualsiasi robot. Damian al contrario è fin troppo rilassato, mentre si poggia coi gomiti sul bancone e osserva i due viaggiatori con aria quasi languida.
    Ma certo. Li farai neri.” sussurra all’alchimista, ma c’è un che di divertito nella sua voce.
    Però stai mettendo il caricatore nell’arma sbagliata.
    In sottofondo la spiegazione di Damian, che ha afferrato un Ultraviolet a sua volta e sta mostrando a Nico il funzionamento delle celle solari sul fianco dell’arma, della differenza tra fucile a impulsi e fucile a proiettili, Drunkman l’ha vista e sentita centinaia di volte e ormai occhi e orecchie la lasciano automaticamente sfocata, sullo sfondo. R che gli si avvicina è molto più interessante, con le sue domande.
    CITAZIONE

    Che succede se non si fa prendere vivo?


    L’accenno di una risata, stroncato prima ancora di riuscire ad abbandonare la gola.
    È per questo che siamo Professionisti.
    Esiste un Se, per quelli come voi? L’ordine va eseguito e la possibilità del fallimento non è contemplata. Solo la grandezza dell’eventuale punizione. Cosa fare se non sarà possibile prenderlo vivo? Quello che fate sempre, ogni volta che sapete di non poter portare a termine un incarico.
    C’è un’incertezza nella gestualità di Drunkman. Il modo in cui si tasta la base del collo trovandola, ancora, madida di sudore.
    L’unica cosa che impedisce a Johan di nuclearizzare il Sito è il timore di uccidere Bowman.
    Sullo sfondo, Damian continua a giocare e mostrare entusiasta il funzionamento di varie armi all’alchimista. C’è un discorso sulla polvere nera che lui non riesce ad afferrare per quanto veloce, ma non ha importanza.
    Dovremo confermare la morte e nel caso recuperare qualsiasi supporto di memoria a cui possa aver avuto accesso.
    La polvere bianca è mooooooolto meglio, ti devi aggiornare. Meno sporco, meno fumo! Tu pensa che stiamo progettando anche fucili senza polvere. Usano dei magneti sul fondo della canna che…
    Comunque, le vite di chiunque si trovi nel Sito perderanno valore. Avremo il tempo minimo consentito per l’evacuazione. Poi quel posto diventerà una camera sterile.
    Pensa che poi c’è una bioarma che può usare le sacche d’aria per sparare proiet…
    Avete finito lì?
    … eeee non sapremo mai cosa fa questa spettacolare bioarma. Damian trasale, zittendosi con aria colpevole.
    "Muoviamoci allora, il ballo è stasera e le ragazze ci aspettano."
    Uscite dalla tenda, siete pronti. In lontananza, sentite già gli elicotteri.

    -


    Il ballo.
    Siete vestiti di tutto punto. Mancava soltanto una bella macchina. E ora che ci siete a bordo l'ansia per l'evento serpeggia fra i vostri compagni. Ne sa qualcosa Nico, seduto proprio vicino al soldato più ansioso della sfortunata ventina con cui vi state alzando in volo.
    "Va bene, Team Delta."
    Può sentirlo tremare, il respiro irregolare. Stringe il fucile al petto, intonando una qualche preghiera. Nella sua cantilena fa ogni tanto il nome di una donna. Tutti gli altri lo ignorano, forse perché abituati alla scena.
    Sapete tutto ciò che serve. Siete armati e siete preparati. Se qualcuno deve andare in bagno, beh… doveva pensarci prima di salire a bordo.
    La stiva dell'elicottero da trasporto è pregna di una staticità che segna la quiete prima della tempesta, isolata verso il mondo esterno dagli spessi muri. Voi guerrieri siete fissati ai vostri posti in due file, da un lato la cabina di pilotaggio. Dall'altro il portone di apertura della stiva.
    Solo Drunkman ha il permesso e il dovere di stare in piedi, camminando avanti e indietro tra le fila contrapposte, la sua voce che parla nelle vostre cuffie.
    Il team Iota ci ha preceduti quindici minuti fa. Cattiva notizia, sono nei guai fino al collo. Ma la buona notizia è che hanno chiamato noi.
    L'aria è secca, qui dentro. Il continuo brusio delle pale riesce comunque ad attraversare ogni barriera e giungono fin dentro le vostre orecchie. Finestre squadrate sopra ogni posto vi permettono di osservare l'esterno.
    Ossia, i migliori. E per quelli di voi che hanno la passione per la biologia..."
    Nel dirlo lo sguardo cade inevitabilmente su Nico, e la memoria corre subito alla sua richiesta di minuti prima, quando erano ancora occupati in armeria.
    "I corpi di queste creature sono proprietà fisica e intellettuale dello Stabilimento. La trasgressione di questa proprietà verrà considerata tradimento, e punita in quanto tale."
    E poi tossicchiando, fa un'ultima aggiunta a voce più bassa.
    "... quindi non fatelo se non tra amici intimi."
    Vedete il campo militare che si abbassa e riuscite a scorgere di sfuggita gli altri mezzi che si alzano in volo. Carri ed esoscheletri trasportati con cavi sottili.
    Superate le torrette sul bordo della struttura, appollaiate come uccelli, i cannoni puntanti verso la bocca del Sito. E quando iniziate a calarvi, la luce vi abbandona a ogni metro di discesa. La voce della pilota vi prepara allo scontro imminente.
    "Rilascio gas. Inizio il bombardamento."
    Signori, pronti allo sgancio.
    La porta del cargo si apre e vi consente di vedere più chiaramente. Fumi biancastri turbinano all’esterno, dove potete distinguere il profilo di un secondo elicottero che rilascia sotto di sé un’altra cascata di gas, piogge di ordigni fumogeni che piovono in un coro di fischi.
    In posizione fra sei secondi.
    È procedura infilare le maschere al cinque. A un cenno di Drunkman tutti i soldati si coprono il viso.
    Quattro secondi.
    E si alzano in due file per avviarsi verso l’uscita. Ora che siete a un passo dal campo di battaglia potete distinguerlo, il pavimento è una distesa di cemento grezzo, mura di nebbia si allargano sotto lo spostamento d’aria degli elicotteri.
    Tre, Due…
    E attraverso le cuffie i rumori della battaglia, raffiche di spari… e gli urli lontani di qualcosa che non è umano. Il codec di R vibra, ma ormai non c'è più tempo da dedicare ai messaggi.
    … UNO.
    Il sole è lontano sul campo di battaglia, solo le luci degli abbaglianti e degli spari riescono a farsi strada nel fumo. E a proiettare tra gli strali i profili del nemico.

    jpg


    CITAZIONE
    Condizioni di battaglia: signori, benvenuti nella Sezione E del Sito. L’elicottero vi ha posati verso il centro della piattaforma. Da qui potete muovervi verso i quattro punti cardinali, e andarvi a infangare in uno degli scontri in corso. Vi è stato lasciato questo turno per prepararvi, castare i vostri power up e così via, ma dal prossimo – indipendentemente dalla direzione scelta – sarete nel mezzo dell’azione. La situazione è per ora Incasinatissima. Alla vostra discesa siete già immersi dalla cacofonia della seconda guerra mondiale, e potete vedere attorno a voi i resti di mezzi da guerra già danneggiati, mentre le truppe devono essersi spostate in altri punti della sezione per continuare a combattere. La visibilità è buona grazie ai fari e agli abbaglianti dei vari mezzi che potete vedere attorno - elicotteri in cielo intenti a rilasciare gas a tappeto e falciare gli obiettivi con le mitragliatrici, jeep che corrono in giro e così via - ma coperta dalle coltri di gas nervino, quindi speriamo vi siate ricordati di indossare la vostra Maschera. Dal prossimo turno partirà il contatore di 6 turni entro i quali dovrete riuscire a respingere l’attacco. Se finirete l’aria inizierete rapidamente a soffocare, riuscendo a trattenere il respiro per soli 3 turni prima di finire a terra. Diamo inizio alle danze.

    - Aggiunto il file Sezione E
    - Aggiunti i messaggi di P tra i file.


    Edited by r a v - 10/10/2021, 11:25
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    3,957

    Status
    ONLINE

    png



    Splendido.
    Un sorriso. Allungare appena la mancina, staccarla a malincuore dal fodero il tempo di un respiro, per dare un'amichevole pacca alla spalla del ragazzo. Spesso non serve davvero altro, per costruire un po' di cameratismo.
    Contare su un medico da battaglia è sempre una certezza.
    Sorriso tirato, labbra livide, misurato, la perfezione di qualcosa di strano. Falso. Provato davanti a uno specchio. Ma probabilmente il più dolce che quella tenda abbia mai visto. Lo stesso che riserva a Drunkman mentre annuisce appena alle sue parole, un cenno lento del capo.
    Vivo a qualunque costo.
    Niente che non sospettasse. C'è un pulsante, molto piccolo, molto poco appariscente, a portata di mano di tutti coloro che si trovano a capo di un posto come questo. Si chiama Niente Testimoni e coinvolge parecchio fosforo, forse un mucchio di radiazioni e sicuramente una gelida luce abbagliante, bellissima e inimitabile. R è sicuro che Johan ne abbia uno del genere, che probabilmente non smetta di carezzarlo con le dita fin da quando sono iniziati i problemi, o forse molto più probabilmente quel pulsante è lui stesso.
    Vivo o tutti morti.
    Entrare, ripulire, recuperare, uscire. Niente che non abbia già fatto. Niente che la sua mente non associ a centinaia di schemi e procedure, a ricordi come cascata, a istinti marchiati fin nelle ossa in quasi trent'anni di guerra. Tutto sbagliato, tutto cancellato, tutto da rifare. Prima volta nelle nuove condizioni. Prima volta nel nuovo campo di battaglia.
    Prima volta contro mostri.
    Dovrebbe sentirsi teso. I passi dovrebbero sembrare pesanti, i muscoli come immersi nel fango e le ossa di legno, a scricchiolare e scricchiolare mentre segue Drunkman, soltanto la certezza affinata del passo di marcia a farlo avanzare. Non dovrebbe sentirsi così. Eccitato. Leggero. Smanioso.
    Non dovrebbe trattenersi dal correre e saltare e scavalcare ognuno di quei mezzi con un unico salto per gettarsi dentro ridendo.
    In qualche modo se lo impedisce, almeno abbastanza a lungo da raggiungere l'elicottero.

    ___



    Trema. Sobbalza. Spinge da un lato e poi dall'altro. Soltanto le cinghie serrate con ferocia a trattenerlo dal precipitare addosso agli altri. Stessa danza già provata, stesso volo già effettuato, tutto quanto talmente conosciuto da poterlo vivere ad occhi chiusi.
    Si costringe a calmare il respiro eccitato. Stringe il fodero al petto.
    Ci sono altri con loro, uomini della milizia, soldati di Drunkman, squadra vecchia probabilmente. Squadra che lo conosce bene. Qualcosa nel suo modo di avanzare da una parte all'altra del mezzo, qualcosa nelle parole che pronuncia, ci sono delle variazioni, sbavature causate dalla presenza di R e del ragazzo, ma per il resto è un discorso già fatto. Già provato, già fatto, già ascoltato da persone che l'hanno sentito ancora e ancora.
    Osserva con una frazione appena di sguardo il tic nervoso del soldato poco distante, appena accanto a Nico. Nessuno reagisce, è il solo a rivolgere lo sguardo. Sopprime l'ennesimo sorriso, prima di chiudere gli occhi. Respirare a fondo.
    Carezza il fodero con la mancina. Percorre solchi che le sue stesse dita hanno tracciato.
    Il suono, fuori, è parte della melodia. L'elicottero balla, la guerra suona, lui è soltanto un ballerino come tanti, impegnato nell'ennesima danza. Conosce ogni cosa di quel suono, degli schemi nascosti in quel caos, del ticchettio ovattato dei proiettili. Del frusciare continuo delle eliche. Delle grida, lontane, troppi ostacoli, troppa la volontà di trattenerle in gola fino all'ultimo istante.
    R ascolta il caos ed è certo di tutto quel che sta accadendo, molto più di quanto qualunque briefing potrebbe fare.
    Qualcuno sta combattendo. Qualcuno sta morendo. Qualcuno sta implorando pietà a Dei di cui non ha mai neanche sentito il nome.
    Caos ordinato. Cerca lo schema. Metti a tacere quei suoni uno alla volta.
    Inspira e quando espira, la luce se ne va assieme al suo fiato. La discesa sempre più vicina a concludersi. Pareti come muraglie titaniche a serrarsi su di loro da ogni direzione. Nessuna via di fuga. Nessuna opzione alternativa. Fino all'ultimo uomo.
    Osserva il buio. Osserva il gas. Ma non smette di carezzare il fodero, non smette di inspirare ed espirare, non smette di ascoltare la musica. Così bella, così dolce, così perfetta, è davvero... oh, si, è davvero

    jpg

    Perfetto


    Infrange la superfice con uno scatto. L'aria gelida lo accoglie, fredda tanto da far male persino all'interno di quel mezzo, molto, molto più fredda del calore soffocante del suo corpo. Dov'è il suo corpo? Oh, eccolo, appena indietro, si è alzato prima lui. Osserva senza interesse la sua carne che si alza, la tuta nera a fasciarla da parte a parte, a malapena riesce a guardare il suo stesso sorriso, prima che le mani raggiungano la maschera e lo nascondano dietro altro ferro e vetro. Maschera, niente maschera, una sola per lui e serve al suo corpo. Non importa, va bene così, il suo corpo è troppo fragile, la sua carne troppo debole. Può fare senza, aria e gas sono gelidi allo stesso modo, quando così tanta carne viscida e calda ti preme addosso di continuo.
    Muove appena il collo, da parte a parte. Lo scrocchiare delle ossa è il suono di metallo spezzato a metà. Ha poco tempo, molto poco, non resisterà a lungo prima di dover rientrare nel suo corpo, ma che ha da preoccuparsi?
    Zanne scoperte stridono mentre la bocca si piega nella parodia di un sorriso.
    Dita artigliate fremono appena mentre la spada vi si coagula dentro.
    Un minuto di libertà, al centro della musica? Due minuti? Tre?
    Si può fare così tanto, in tre minuti. Epoche intere possono trascorrere. Vite possono iniziare e finire.
    Il caposquadra sta contando ma non c'è bisogno, non è necessario, è sufficiente che lo sportello si apra, che lo facciano finalmente uscire. Che lo lascino tornare nel suo mondo, il mondo vero che continua a sognare ogni istante.
    Ora. Ora. ORA.
    Quando lo sportello si spalanca, il Demone e il suo corpo sono già immersi nel gas. Scagliati in avanti con lo slancio di un proiettile. Ombre li inghiottono, fasci di luce li carezzano, cacofonie di proiettili li accolgono.
    Bentornati, dicono gli spari.


    CITAZIONE
    DEMONE
    Morto che cammina, un cadavere abbandonato alla furia dell'acqua, del cielo e del fuoco, che ancora arde di odio. Dunque è questo l'aspetto della sua anima? No, lei non avrebbe potuto mai accettarlo. Sembianze umane di cui non è capace di liberarsi, ma spezzate, ridotte a brandelli, i fasci di muscoli esposti pulsano di sangue nero, tesi in procinto di colpire. Le lame di coltello nella bocca stridono, grattano, sembrano sussurrare qualcosa ma dalla gola emerge solo una lunga risata strozzata. Gli occhi incavati nel cranio brillano di luce azzurra, non ci sono palpebre a nasconderli, niente a fermarli mentre percorrono la carne da parte a parte. Più alto del suo corpo, più largo del suo corpo, brandelli d'acciaio inchiodati a nascondere parte della gamba, il sesso, il petto, una maschera piatta sul viso. La sua carne non smette di tremare, il vortice che la compone non si è arrestato, è soltanto più denso, più tangibile, ma ancora si muove dentro di lui, la sua figura evanescente e ogni passo soltanto il silenzio del vento. L'Apoteosi che ha atteso per tutta la vita, la guerra eterna per la quale ha pregato per quasi trent'anni. E niente potrà fermarlo, non ora che stringe tra gli artigli il potere che gli è stato promesso, non ora che è migliore di quanto sia mai stato. Non ora che finalmente può lasciarsi alle spalle l'umano, l'agente e l'angelo e divenire ciò che sapeva di essere fin dal momento della sua nascita. L'Uomo nello Specchio ha camminato fin dalla nostra metà del vetro. L'Uomo Nero si è risvegliato dall'incubo di essere soltanto un uomo. Il Demone respira e ride e uccide. Libero, finalmente libero.
    [Tecnica di Evocazione. Il Demone ottiene un effetto Extra di lv pari a Doppelganger per ogni altra abilità ottenuta da R, utilizzabili uno alla volta. E' impossibile evocarlo senza Apoteosi ed evocarne più di uno alla volta. Se ucciso, la tecnica perde ogni utilizzo rimasto e R subisce un danno Fisico e Psichico del 25%. Durata 5 Turni. Porta a 5 il Lv di Doppelganger finché resta evocato.]

    UOMO NERO [x2]
    Le mani con cui ha stretto il collo del primo bambino erano nere. Le braccia che hanno spezzato le ossa della prima donna erano fasci di muscoli scuoiati. Le gambe che hanno camminato sul corpo del primo uomo erano nervi e artigli, il colore era quello della cancrena. E' sempre stato con lui, il Demone? Fin dal primo vagito, il suo pianto nascondeva un ringhio? O forse è nato dopo, forse poco alla volta, forse tutto insieme. Non sa se era con lui la prima volta che ha visto morire un uomo. Non ricorda le sue parole nelle orecchie la prima volta che ha visto stuprare una donna. Le sue mani non lo costringevano a guardare quando tutti coloro che amava bruciavano vivi. Eppure R ricorda le sue mani, ricorda il suo volto, ricorda le sue parole nelle orecchie nell'istante in cui stringe una spada. Soltanto un brivido, non prova altro, quando quelle mani sfiorano la sua pelle, stringono i suoi polsi, sgorgano dal suo petto come un'esplosione e si lasciano indossare come pelle nuova. Le gambe magre corrono assieme alle sue, le mani artigliate guidano i suoi fendenti, il ruggito stridulo di metallo spezzato scorre dalle sue labbra. Ancora. Ancora. Ma quando infine spalanca gli occhi e smette di ridere, quando resta ad osservare il sangue che lo bagna fino in volto, solo allora si accorge che è sempre stato lui a muovere la spada. Che non esiste nessun Demone, non è mai esistito. E' sempre stato lui la causa di ogni cosa.
    [Power Up, aumenta di 1 Lv l'abilità Demone e l'abilità Yaiba per 6 Turni. La Tecnica è inutilizzabile senza una Spada.]
    Utilizzata 1 dal Demone e 1 da R

    Ringrazio per il turno di preparazione e lo uso per evocare e poi castare Uomo Nero due volte, per entrambe le parti del mio ragazzone. Nel dettaglio, R evoca il Demone quando ancora a bordo (sperando che non me lo sparino a vista ma c'avranno un po' di nervi saldi sti Pro) e assieme si fiondano sotto appena dato il via. R ha indossato la Maschera, il Demone ne è purtroppo sprovvisto e farò valere bene questi suoi 3 turni, spero. Non avendo particolari metodi per discernere direzioni e macrosituazioni, si limitano a tirare dritti dalla direzione in cui scendono, e vediamo quali sono le prime bestie che si trovano davanti.
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    0-1
    Posts
    7,255

    Status
    OFFLINE
    Damian riesce a catturare totalmente il giovane alchimista alle prime esperienze con certe tipologie di armi. Si lascia guidare e si lascia spiegare per bene ciò che l'armaiolo ha da dirgli, da fargli vedere e da spiegargli. Rimane entusiasticamente coinvolto dalla parlantina di colui che gli ha dato la possibilità di allungare le sue mani, avvolte da seta bianca, su di un arma iper tecnologica, per chi va in giro con un fucile wheellock.

    Ma appena gli viene detto di uscire, di seguire chi lo aveva scortato lì, l'unica cosa che fa è portare la mancina sulla fronte e poi allontanarla poco e di scatto. L'unica cosa che sapeva dei gesti militari, che aveva visto fare possibilmente a qualcuno, possibilmente lì stesso, era quello, il saluto.

    Segue Drunkman, ed R, fuori dalla tenda.

    Il rumore di qualcosa di ancor più ianspettato lo avvolge, di qualcosa ancora non studiato e non scoperto da dove proveniva lui.

    Wo! L'uomo vola!

    Enuncia, mentre vede da lontano uno di quei elicotteri pilotati da qualcuno al suo interno, e pronto per librarsi in volo. Di certo non si sarebbe mai aspettato di vedere qualcosa del genere, né fantasticato. Certo, gente capace di volare, draghi e grifoni come cavalcature li ha viste, ma non che OGNI PERSONA potesse mettersi dentro un veicolo del genere e tranquillamente librarsi come se fosse affetto da qualche capacità speciale.

    Non riesce a comprendere bene le eliche, sente il rumore e vedere che qualcosa ruota a gran velocità sopra il veivolo, ma non comprende bene come funziona e perché ruota, né perché qualcos'altro ruotante è posto in coda. Ma saranno domande che effettuerà un altro giorno, o in un altra evenienza, non lì. Gli era chiesto di mescolarsi a tale gente e lui, persona di scienza e di arti esoteriche, non si sarebbe tirato in dietro.

    Si siede, ed a canto a lui nota quel ragazzo che dovrebbe tanto essere pure lui, ma che si ritrova essere il totale opposto. Lo guarda, in preda all'ansia, mentre Drunkman riprende a parlare, con tono più autoriale e col tentativo di spronare gli animi. Sorride, mentre continua a guardare il tizio, e di come spera che una qualche divinità possa a lui rispondere, attraverso le sue preghiere.

    Dovresti saperlo meglio di me, o persona che vivi in cotanta tecnologia, una qualsiasi divinità ti vede come una formica. Vuoi farti ascoltare? Fatti valere.

    Non sappiamo se il suo tentativo era quello di spronarlo, fra una pausa e l'altra di Drunkman, o di vedere che effetto facevano le sue parole, ma poco gli importava, perché subito dopo aver detto ciò, si gira a guardare Drunkman, seguendolo con lo sguardo ed ascoltandolo, mentre parla pure della richiesta fattagli prima, in armeria. Sorride, a mezzo ghigno, mentre indirizza lo sguardo verso di R appena vien detto "amici intimi".
    L'unico che in quella marmaglia poteva considerare amico intimo forse era lui, anche per il fatto di avergli promesso le sue cure.

    Aveva la voglia di provare qualcosa di nuovo, di elargire la sua possibilità di curare in qualsiasi momento, qualcosa che era frutto dei suoi incubi, e che realmente lo intrigava a tentare qualcosa che mai si sarebbe potuto sognare di effettuare come preparazione al supporto, piuttosto che al Sacrificio.

    Lo si vede dunque armeggiare con le sue fiali, su quel veicolo, quando Drunkman finisce di parlare. Liquidi neri si mescolano a fumi argentei, per poi diventare una sostanza purpurea che prima guarda, poi solleva in alto, affinché un qualche riflessi di luce gli potesse far capire come fosse venuto fuori il suo miscuglio fatto su due piedi. Sorride, lo tappa, lo agita energeticamente e lo riguarda.
    Dunque lo stappa e lo porta alla bocca, bevendolo tutto d'un fiato.
    Il gusto amaro e forte gli danno giusto la sensazione di accapponare il viso, ed il collo, ma resiste da bravo alchimista.

    Guarda la sua mano destra, prima normale ed ora da quell'aura purpurea avvolta, mentre la sinistra porta nella borsa le fiale usate e quella con cui ha bevuto, pronte per essere riutilizzate in caso di necessità, seppur da sterilizzare a dovere.
    Quando il veivolo incomincia a scendere, e vien detto di prepararsi, si alza, poggia la maschera antigas sul volto e si avvicina, il giusto, ad R. Gli da semplicemente una pacca sulla spalla destra, con la mano destra, affinché quell'aura purpurea avesse effetto. Il tocco basta, a far si che l'aura svanisca, e qualcosa sul corpo del ragazzo androgino si sia formato. Un tatuaggio, simbolo del sacrifico, ma non verrà mai utilizzato, previa necessità, per ciò per cui realmente è posto. R, tu sei un sacrificio ora, ma non verrai sacrificato, verrai salvaguardato mentre combatterai contro i mostri con cui state per avere a che fare, tu e Nico, insieme a tutte le altre povere anime umani che vi faranno compagnia.

    Viene lanciato subito dopo R. Sua prima esperienza in certe attività. Il cuore gli esplode mentre corre via verso l'uscita dell'elicottero. Imbraccia la sua nuova arma e si prepara al tutto per tutto. Le sue capacità le avrebbe utilizzate, ma non subito. Prima voleva vedere cosa riusciva a fare quel gingillo nuovo di zecca, prima di tentare di far esplodere qualcosa come un bravo alchimista.

    Nico usa il turno di preparazione per castare su di R Notam Sacrificii, così da apporre su di lui il sigillo, con cui si assicurerà di poter castargli, anche a distanza, qualsiasi cosa necessaria


    Tecniche



    1QcVxUk
    Notam Sacrificii*
    L’incubo dell’Epoca Oscura fu vivido e straziante. Quando Nico si svegliò scoprì di stare piangendo. Nella sua mano, questo ciondolo. Sembra una pietra al tatto, ma i suoi occhi sono acquosi e organici. Le sue labbra carnose. Questo affare è vivo, vigile, eppure silenzioso, i suoi lineamenti apparentemente disposti a caso. E Nico ricorda che debba esserci un motivo per cui è così, che quando sarà il momento lo vedrà piangere lacrime di sangue eppure non ricorda, non ricorda. Il Bejelit sembra dormire la maggior parte del tempo, salvo destarsi in vista di particolari eventi astronomici o l’incontro con entità e luoghi che nascondono grandi misteri. Esso fa dono a Nico della tecnica Desiderio, che permette di ottenere qualsiasi cosa pagando il più alto dei prezzi alle entità in penombra che rispondono alla sua chiamata. Dormendo col Bejelit al collo, notte dopo notte, Nico pian piano ha incominciato a sentirlo sempre più come parte di se, come qualcosa che in un futuro prossimo gli darà la facoltà di diventare grande. Ma manca qualcosa, lo sa, lo sente. La vera funzione dell'uovo scarlatto che gli pende al collo è avvolta dal mistero, ma ogni notte, sempre di più, piccole visioni gli giungono, non sa se di un pasato remoto o di un futuro che lo sta attendendo. Vede una figura avvolta da un lungo mantello nero, cranio esposto e cervello esposto all'aria, occhi cuciti e labbra chirurgicamente tagliate, lasciando la pelle rimasta a mo di maschera, scoprendo tutti i denti, oltre al naso mancante. Questa figura, ogni volta che la intravede nelle sue notti, Apre leggermente il mantello, e mentre si palese un'eclissi di sole dietro a tale figuro, un simbolo incandescente si appresta a sorgere fra le tenebre che celano la carne dell'essere. Una voce gli giunge in sogno, e sempre tali frasi gli lascia impresse: "Tutto ciò che devi fare, è deri la parola impressa nel tuo cuore, dì semplicemnte "Io Sacrifico". E tutti i tuoi desideri diverranno realtà." Ogni volta, ogni notte che tali incubi gli si palesasi, lui si risveglia di soprassalto, sudato e col cuore in tumulto. Solo il suo formulario gli da conforto in questi avvenimenti e, questa formula è nata da un tentativo di esorcizzare tali "incubi". Una formula che da sola non fa nulla, tranne che rilasciare sulla pelle e sulla carne di chi Nico ha toccato, lo stesso segno che quella figura malefica gli mostra di notte in notte. Un tatuaggio per molti, il simbolo di chi verrá selezionato per pochi.
    Effetto: Innocuo, garantisce a Nico la possibilità di apporre, col tocco, il Notam Sacrificii (aka Marchio del Sacrificio) come tatuaggio su di un bersaglio.
    Durata: Scena


     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Le forze del bene hanno cannato e andare tutti a farvi fottere.

    Group
    Administrator
    Posts
    7,313
    Location
    Silent Hill - Brookheaven Hospital

    Status
    Anonymous
    Quando tutta la squadra ha completato la discesa, le suole degli stivali che impattano sul cemento, c’è un attimo di esitazione. Fucili alzati, sguardi in ogni direzione. Via libera. La battaglia sta infuriando oltre le coltri di fumo. La radio gracchia. Un fremito di agitazione scuote il gruppo che si deconcentra alla visione del Demone, ma è solo per un attimo. Sanno già che non avrebbero potuto comprendere molte delle cose che avrebbero visto, e neanche hanno l’ordine di provarci.
    Un cenno di Drunkman, il dito alzato che ruota in tutte le direzioni. Ora di dividersi.
    Via!
    Venti soldati, quattro squadre da cinque, una per punto cardinale. Liberano il grido di battaglia. E poi iniziate tutti a correre.
    Il tempo torna a scorrere, alle vostre spalle il rombo dell’elicottero che si solleva. Sentite lo sfiatare delle granate a gas, che iniziano a piovere nel punto in cui eravate riuniti e lo sgancio dell’esoscheletro che atterrando sfracella il pavimento. Drunkman tiene sorprendentemente il passo più indietro, mentre dopo i primi venti metri gli altri due soldati senza nome sono già spariti. Il suono dei vostro respiro invade l’interno della maschera, rimbomba in bocca e poi nelle orecchie. E poi anche quello scompare. Il boato di un’esplosione.
    Verso sinistra, una colonna di nervino che si gonfia. L’eco del metallo che si deforma e di un’elica che perde giri, l’aria trema per qualcosa che si avvicina. Il fumo si disperde, si apre, mentre un elicottero precipita più avanti. La parte frontale sfondata, qualcosa si muove e salta fuori un istante prima dello schianto. Mentre il mezzo rovina a terra, le pale che si piegano mente ancora ruotano contro il suolo, la creatura atterra pesantemente sulle lunghe gambe da uccello corridore, poi scatta via lasciandosi dietro un vortice d’aria. Potrebbero esserci sopravvissuti nel relitto. Drunkman urla qualcosa alla radio ma non si ferma, una jeep vi sgomma di fianco e si perde nella scarsa visibilità. È una bolgia. Continuate ad avanzare. Non ci sono più confini precisi attorno, sfumati in mezzo alla nebbia, e non ci sono rumori definiti se non quelli delle urla, dei soldati e delle armi, l’aria è densa di proiettili. Ma il cervello cerca ordine nel caos, e piano piano anche in questa situazione si inizia a distinguere… qualcosa. Luce arancione e morbida dietro un velo di fumo, e mano mano che si fa più vicina prende il profilo tremante delle fiamme. È qui che l’ordine di Drunkman diventa di fermarsi. Nella sua voce, il forte bisogno di riprendere fiato.
    C’è qualcosa che brucia. Un rettangolo dai contorni appena distinguibili ma osservandolo già da una decina di metri inizia a delinearsi la forma squadrata di spalle metalliche. Il vetro dell’abitacolo spaccato, col corpo del pilota che penzola all’infuori. Il braccio destro è miracolosamente intonso mentre ciondola a pochi centimetri dal suolo, il resto del corpo ridotto a carne tritata disposta sul perimetro di un cerchio perfetto, fatto da un proiettile gigantesco. Una decina di metri di mech, un cadavere di metallo riverso quasi a sembrare una figura umana. Il calore si sente anche senza avvicinarsi, gli occhi non riescono a guardare direttamente il fuoco per più di qualche secondo.
    Due colpi…” sentenzia Drunkman. Uno ha ucciso il soldato, l’altro fatto esplodere il serbatoio del grosso esoscheletro. Impossibile vedere dove abbia colpito di preciso, le fiamme sono troppo intense. Ma sa esserci stato, ha visto più volte il modus operandi.
    Munizioni Anti Achilles.” e conoscendo il modus operandi, sapeva che quella era opera di uno dei loro fucili, e che quindi i responsabili “… sono vicini.
    Alza il fucile. Centocinquanta metri era il raggio massimo. La porzione di campo visibile molto inferiore. Non possono essere lontani, ma mai avrebbe pensato di trovarli a un passo da lui.
    L’errore di Drunkman fu pensare come un soldato. Uno che, conoscendo il raggio della propria arma, cerca di stare al suo limite per ingaggiare il nemico. Quando l’intero esoscheletro viene sollevato, tonnellate su tonnellate di metallo che muggiscono tra le scintille, lui stava dando loro le spalle. Ma sente il brivido e si irrigidisce, sa quello che sa per succedere. Il cadavere prende il volo sollevato da potenti braccia, pronto a schiantarsi sull’intera squadra. Quattro figure, due in piedi e due stese dietro la loro copertura, le prime impegnate nel lancio e le seconde che imbracciano i fucili della milizia. Le fiamme lambiscono la loro carne senza riuscire a morderla. Quale minore nascondiglio della luce e del calore che ucciderebbero qualunque altro soldato?
    Nell’istante della sorpresa gli Splitter armati prendono bene la mira ed esplodono due colpi. Di cosa siano capaci quei proiettili, si è già detto abbastanza.

    Allora, apriamo le ostilità! Drunkman decide di avventurarsi insieme a voi, insieme a due soldati che però hanno perso terreno e sono rimasti a controllare l'elicottero appena schiantatosi. Quando il capitano si accorge che uno dei mecha è stato abbattuto da un fucile dello Stabilimento si fa un conto su quanto lontani possono essere i nemici, e capisce che siete sotto tiro. Quello che non si aspettava è che gli Splitters decidessero di nascondersi sotto al relitto stesso, letteralmente mettendosi in apnea tra le fiamme. Scorta la vostra presenza quindi lanciano i resti del mecha (una decina di metri di colosso metallico dritta su di voi) grazie allo sforzo congiunto di Due abilità di Forza al lv5 e due doppi cast di un power up da 5 turni e una tecnica che imprime uno spostamento di potenza pari al 100% a ciò che toccano. Totale: 300% di monolito gigante che piomba su di voi. Per non farsi mancare niente, gli altri due Splitter del gruppo fanno fuoco su R e Nico con gli AAHR-1 in loro possesso. Il colpo ha Forza e Velocità lv3 e perfora difese di suddetto livello. A voi la palla.


    Edited by r a v - 8/11/2022, 10:59
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    3,957

    Status
    ONLINE
    Inspira aria al veleno. Gli odori si mescolano nella gola, acciaio, sangue e polvere da sparo annegati nel fetore tossico, non è così che immagina il suo paradiso, eppure va bene lo stesso. Pioggia di morte e gas, anche quella fa parte dell'eden, una che di solito può soltanto ammirare al di là di vetro e filtro, ma che adesso può assaggiare pienamente.
    I passi del Demone scavano nel cemento, lasciano dietro sfregi artigliati, a malapena può sentire alle spalle il tac tac ovattato della corsa del suo corpo. Resta indietro, lo fa sempre e non si sorprende, carne debole e fragile, così tanto più fragile di lui da domandarsi perché continui ad indossarla. Perché non si sia ancora deciso a strapparsela dalle ossa.
    Non importa, non deve distrarsi, non adesso che è nel suo elemento, non adesso che attorno ha tutto ciò che desidera e i suoi sensi non ne hanno mai abbastanza. La nebbia di veleno annega la vista ma è meglio così, limita gli stimoli, aiuta ad affinare i pensieri: qualunque cosa veda apparire oltre le serpi di fumo, quella cosa deve morire. Semplice, così tanto semplice e perfetto, non può chiedere di meglio. Ma non ha molto tempo a disposizione, lo sa, il fetore tossico che gli invade la gola alla fine avrà effetto anche su di lui e sarà costretto a ricongiungersi alla carne, al sicuro nella prigione di sangue e pelle. Prima di allora, deve essere certo di divertirsi.
    Ombre inumane rispondono alla sua chiamata. Mostri artificiali, qualcosa nella sua testa sussurra e gli ricorda, parole dette al suo corpo che per lui hanno così poco significato. Sa soltanto che deve ucciderli e di quello è certo, che bisogno ha di sapere altro? E' tutto a disposizione, davanti a lui.
    Bestie, ma intelligenti, pronte, occhi azzurri scattano da un'ombra all'altra a velocità innaturale e riconoscono la strategia. Carcassa di acciaio e lamiera, l'hanno sventrata, ora è la loro nuova arma, strumento di morte e distrazione, con uno stridere tanto simile ad un ringhiare viene scagliata in aria.
    Proiettile improvvisato, bomba artigianale, crollerà su di loro e ne farà scempio, mentre gli altri Mostri sono impegnati a sparare e a decimare le loro fila. Ottima idea, ottimo piano. Gli piace. Pessima esecuzione.
    Non è necessario neanche un gemito, spade nere si concretizzano attorno a lui, le sente strapparsi e separarsi dalla sua stessa carne, prendersi una parte dei suoi spettri e racchiuderli in quel vorticare di vento che intravede nella lama. Lasciate che vi mostri.
    Scattano verso l'alto, più veloci di loro, più della loro arma, più di qualunque presente. Inchiodano la bestia d'acciaio quando ha appena raggiunto il limite della sua ascesa, per un interminabile frammento d'istante la trattengono, satellite deforme a incombere su di loro. Poi spingono, verso il basso, all'indietro. Molto più in fretta. Come si fa davvero.
    Il mezzo pesante precipita sulle stesse ombre che l'hanno scagliato, forse prima che ancora si accorgessero dell'errore, non prima però che potessero sparare. Non importa. Il suo corpo non è così inutile, e deve ancora spiegare loro com'è che si fa un'azione di soppressione del genere. Il mezzo che precipita, qualcuno forse viene schiacciato sul colpo, qualcuno forse riesce a gettarsi al riparo, ma è quel singolo, meraviglioso momento di scompiglio che serve sfruttare.
    Boato, proiettili che azzannano l'aria e la nebbia, fendono volute di fumo e si precipitano sui loro bersagli. Il suo corpo li ha sentiti, il suo corpo li ha già visti, il suo corpo si è messo mentre ancora il boato del colpo risuonava, fin troppo veloce per quelle cose. Ci sono due bersagli nella loro traiettoria, ma lui è il più vicino ed entrambi quei colpi hanno bisogno di superarlo per ferire. Questo non può succedere.
    La mancina stringe la base del fodero, la destra artiglia l'elsa, fendente in estrazione, mezzaluna orizzontale, bordata di aria e veleno.
    I proiettili vengono intercettato, sbriciolati sotto la pressione del colpo, scagliati indietro assieme al gas, al cemento e a qualunque altra cosa a portata di colpo. Fendente in estrazione a risuonare come un boato ben più grande di quei due miseri spari.
    Morte dall'alto. Impatto, frantumazione. Morte frontale. Taglio, sventramento.
    Ecco.
    Parole risuonano all'unisono, nella stessa voce, nella stessa mente, in entrambe le creature che hanno potuto questo.
    Così si uccide nel mucchio.


    CITAZIONE
    APOSTOLO
    E' stato un caso che lei sia dovuta morire? La sua carne spezzata e il suo sangue tra le mani, come offerte sacrificali per la sua rinascita, macchiati dalle ultime lacrime dell'uomo. Non è certo di essere sopravvissuto quel giorno. Forse la mano che è affondata nel petto lo ha ucciso, il cuore strappato e squarciato perché fungesse da richiamo, una porta spalancata per un altro mondo. Per Dio? Il corpo che si trascina dietro è solo una carcassa svuotata, lui non lo abita più, lui è altrove, e in quell'altrove in cui è rinato, riesce a sentirlo. Qualcosa di grande, di immenso, la sua mente soltanto una goccia della mente di questa cosa, il suo corpo soltanto un alito di vento respiro di questa cosa, tutto il suo potere nient'altro che la sua volontà manifesta. Perché niente di umano resta in R, il suo corpo morto senza cuore in un mondo tanto lontano da sembrare un miraggio, la sua nuova carne un involucro del torrente di sentimenti che portava con se, modellati perché lo servissero. Perché la sua volontà è la volontà della cosa dentro che lo ha guidato, il suo potere soltanto uno strumento di quella volontà che ora in questa forma è finalmente manifesta, qualcosa che l'involucro umano non avrebbe mai potuto avere. Perché lei è morta e il suo sacrificio gli ha concesso di rinascere. Perché era scritto nel destino di entrambi. Perché anche lui, come tutti gli uomini, desiderava una ragione per tutto il male compiuto, ed ora l'ha finalmente trovata.
    [Tecnica Variabile, il Demone ottiene un Cast Istantaneo diverso per ogni abilità posseduta. Inutilizzabile senza Apoteosi]
    CITAZIONE
    Bestia Oscura (Demone) L'umano era incapace di ottenere ciò che desiderava più di ogni altra cosa, non importa quanti cadaveri avrebbe ammassato e quanto in alto avrebbe gettato le sue braccia e le sue grida, il cielo appartiene soltanto ai demoni. Non più. Non adesso che è volontà manifesta e desiderio incarnato. Si è cibato di lei, dilaniando e violando la sua carne, l'unico sacrificio possibile, l'unico capace di mostrargli il volto di Dio. Purificato nella rinascita, il potere che gli è stato donato è quello di un'universo intero di malizia e odio, ogni parte di lui in sintonia con esso, un'armonia perfetta di grida, spada e dolore. Può rilasciare parte di esso in qualunque momento, legarlo ad uno qualunque dei suoi poteri (utilizzabile solo assieme ad un altro cast istantaneo) e ottenere Scaling su tutte le sue abilità. E strappare finalmente le ali persino alle tenebre stesse, per innalzarsi da terra come uno di loro.

    LINGUA NERA
    Lacrime di veleno, parole come sangue secco, respiro come Peste. Quanto a lungo prima che R infettasse la sua vita? Aveva creduto di poter nascondere la Verità dentro di sé, che tenendola stretta al petto, nel petto, prima o poi avrebbe smesso di sbavare e ringhiare, avrebbe smesso di sussurrare parole nelle orecchie, avrebbe smesso di costringerlo in piedi in piena notte a gridare verso le ombre. Illusioni, menzogne a cui non poteva credere. Sapeva ogni cosa, fin dal primo istante. La Verità non avrebbe mai smesso di macchiare di nero ogni suo gesto, ogni parola e ogni pensiero, fino a che niente più sarebbe rimasto di lui, soltanto pelle vuota scavata dall'intero a fornire un nascondiglio per il Demone. Non avrebbe mai smesso di versare quel nero attorno a lui, ogni cosa, ogni persona, tutto ciò per cui ha lottato, tutto ciò che ha desiderato, tutto ciò che amava. Perché al Demone non bastano gli avanzi, non si accontenta di spolpare ossa e il Soldato è un banchetto che ha già divorato da tempo. Ma c'è così tanto che può fare attraverso di lui, un sussurro alla volta, una manipolazione alla volta, un comando alla volta. Perché il Demone vuole la vita che R gli ha negato, desidera il mondo che gli è stato promesso e non intende impedirsi di stringerlo tra gli artigli e farlo proprio. Per rimodellarlo a sua immagine e somiglianza, dargli le sembianze del suo delirio e trasformando ogni cosa e persona in burattini tra le mani. Lei ha provato a spezzare i fili. Lei aveva intuito la Verità. Lei per prima era stata toccata dal nero e costretta a danzare ad una musica che non poteva accettare. Lei non è più qui a fermarlo.
    [Offensiva, costringe ad un movimento di Potenza Tecnica qualunque cosa sia a contatto con l'elemento.]
    Potenza 320% - Riduce di 5 Lv qualunque Resistenza e Supporto contro cui si scontri

    IAIDO
    Il primo sangue scorre a mescolarsi nella stessa goccia dell'ultimo. Fendente d'estrazione, un lampo di luce che si tinge di rosso prima ancora di aver compiuto il suo arco, quante volte ha compiuto questo stesso gesto? I ricordi sono un amalgama confuso, volti sovrapposti, urla come coro, ognuna di quelle voci non smette di gridare assassino e ognuna di quelle teste non smette di rotolare nella polvere. Forse dovrebbe provare qualcosa mentre colpisce, mentre la mancina stringe il fodero in posizione e la destra estrae. E vorrebbe, davvero vorrebbe esserne capace, sentire qualcosa, provare disprezzo, o almeno gioia, esaltazione, soddisfazione. Ma la verità è che non sente niente, perché dovrebbe? E' solo un fendente di spada, uno dei dieci, cento, mille che ha scagliato nella sua vita, che si tratti di staccare teste, tranciare arti, spezzare armi o uccidere fantasmi. Il colpo d'estrazione gli richiede un'arma da taglio ed è possibile accumularne potenza aspettando un interminabile istante dopo l'altro, in attesa di un battito di cuore che non arriverà mai. Ma non importa quanto possa aspettare, sperare, osservare il volto di chi sta per morire: neanche uno di quegli istanti sarà esitazione.
    [Offensiva, fendente di spada, inutilizzabile senza un'arma, ha potenza base del 125%. E' possibile sacrificare azioni per accumulare Carica (50%) da rilasciare nel momento del cast.]
    Potenza 175% - Riduce di 2Lv la Forza e di 5 la Resistenza di ciò che incontra

    Ok, ci sono. Grazie alla Velocità lv 5 di cui entrambi dispongono, Demone e R non hanno la minima difficoltà a reagire a tutto. Il Demone intercetta il mecha con Lingua Nera, potenziata da Bestia Oscura. Il cast totale ha potenza 320%, ma per effetto combinato di Lv4 e Yaiba, azzera una delle due Forza coinvolte, rendendo il 300 un 250 a cui si oppone col suo di movimento. Il risultato è 70% di Mech che cala su di loro a Velocità lv 5 e capace di ignorare fino a 5 Lv di Resistenza.

    R invece intercetta i proiettili (che supera in velocità di 3 lv) ed essendo avanzato rispetto a Nico, che lo ha seguito più lento, riesce a rispondere lui a entrambi (li ho immaginati comunque relativi in termini di posizione, essendosi mossi assieme). Lo fa con un fendente orizzontale di Iaido, che a potenza 175% sbriciola i colpi e prosegue sul mucchio di Splitter già intenti a beccarsi il mech in testa. L'antiresistenza viene ignorata (essendo un'offensiva) e la Forza azzerata, il colpo mantiene la sua piena potenza e ridurrà di 2 Lv la Forza e 5 la Resistenza di qualunque loro opposizione. E vediamo se inizio a mettere kill sul curriculum
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    0-1
    Posts
    7,255

    Status
    OFFLINE
    Avete mai provato ad andare in guerra? Trovarvi catapultati in un mondo che non é il vostro, imbracciare un arma di cui a mala pena si conosce di che cosa é fatta, aver detto "indossa questo per non morire e stacci vicino" ed essere lanciato, con un semplice calcinculo, nel bel mezzo di un conflitto a fuoco con tanto di gas nervino in atto? Il terrore vi assale, vi gela il sangue e vi paralizza. Il cervello incomincia a non computare piú informazioni e vi ritrovate semplicemente ad urlare dal terrorre. Chiunque non sia abituato a vedere gli orrori della guerra, moderna, si deve affacciare a questa realtá, a tale spettro pronto ad impossessare il corpo del primo civile che, malauguratamente, si ritrova in un campo di battaglia. E non importa quanti film di guerra avete visto, quanti macellai avete frequentato, quanti chilurghi avete visto operare, la guerra é sempre atroce e riuscirá sempre ad infestare i vostri peggiori incubi, perché é lo snaturamento perfetto della vita, il suo opposto speculare e dove il tristo mietitore si diletta a camminare in mezzo ai vivi, non curante di esser visto, in quanto sa che chi riuscirá a coglierlo in mezzo alla polvere, al sangue, alle budella trivellate e la carne esplosa e sanguinolenta, é destinato a seguirlo a breve.

    Nico era lí, aveva seguito quanto poté a R, prima di vedere quella oscura figura scostarsi dal suo corpo e partire più veloce di un proiettile. Non capí bene l'azione, un pó per il suo affanno che andava di bianco colorare la parte trasparente della maschera antigas che portava malamente sul capo, un pó perché il gas che tutto avvolgeva non gli permetteva di vedere granché, oltre che riflessi di luci. Udiva le fiamme, i colpi sparati, ma non capiva e, se non fosse stato per R, sicuramente sarebbe stato uno dei primi a venir falciato di netto.
    Se non fosse stato per R, nel momento in cui si era scorso un pó troppo dalle fila di Drunkman e comilitoni al seguito, nel vano tentativo di osservare meglio, uno di quei proiettili avvrebbe di sicuro esploso il cranio del giovane alchimista in un miscuglio di sangue, frammenti di scatola cranica e cervella, mettendo la parola fine, una volta per tutte, al futuro del giovane che ancora non comprendeva un fico secco del multiverso in cui si era trovato a vivere.

    Come una marmotta che coglie il pericolo un secondo troppo tardi, ma che miracolosamente riesce a salvarsi, ha l'istinto di gettarsi a terra, incurante della nuova arma imbracciata ed anzi, usandola per non rovinosamente distruggersi sul terreno.
    Si gira poi guardando il cielo, coperto dalle nubi verdognole ed é lí, mentre annaspa nel tentativo di respirare, con la maschera che da trasparente ora é del tutto bianca, conscio che doveva esser oramai morto ma che cosí ancora non é, ha una brillante idea.

    MA CERTO!

    Urla, mentre lascia la presa con ambedue le mani sul fucile futuristico che ora gli cade accanto, da addosso a lui ove si trovava.
    Le sue mani vanno a tastare rapidamente la sua borda che, dopo il lancio verso il terreno, verte ancora in perfette condizioni, incredibilmente. Se la porta di fronte a se, la apre ed incomincia a setacciare le varie milioni di piccole fiale con quei millilitri di liquido che trasportano. Sono fiale semplici, boccettine di vetro dalla forma di un cilindro con un tappo di sughero a sigillarle. Non hanno etichette, ma dei simboli sul tappo stesso e si differenziano per i vari colori dei liquidi che contengono.
    Li osserva con attenzione, atterrato com'é, mentre l'azione si svolge e cerca di regolarizzare il respiro, facendo ora appannare in maniera ritmica la maschera. Ne prende due, una contenente un liquido verdognolo, simile allo smeraldo che ai più può ricordare il classico assenzio da quattro soldi che nei peggiori pub si può ritrovare, e l'altra contenente un liquido arancio acceso, molto innaturale e con varie bollicine che ne manifestano l'effervescenza costante ed instabile.
    Sorride, e sarebbe visibile se non fosse per la maschera.
    Le afferra con la mancina, mentre con la destra richiude la sua borsa, la poggia al suo fianco e prende il suo libro di alchimia. Lo apre esattamente a metà e sfoglia giusto giusto due pagine, prima di richiuderlo repentinamente e poggiarlo accanto alla borsa.

    Così, passando ora alla destra la fiala dal liquido arancio, agita con la mancina quello smeraldo e, scostando dal suo volto la maschera antigas, ne beve rapidamente il contenuto trattenendo il fiato.

    Trattiene pure la tosse, provocata dall'aver bevuto quel liquido sdraiato a terra, il quale in parte é finito nelle vie respiratorie, tanto basta per aspettare la reazione propizia.
    Si, perché appena incomincia a tossire, si può notare come la nube di nervino che tutto avvolge ora si scosta da lui, da Drunkman e da chiunque é vicino ai due. L'aria intorno a Nico torna normalmente respirabile, ma non per deterioramento del gas nocivo, bensì lo spostamento, privo di folate di vento, del tale. Una piccola bolla d'aria si erge ora sul ragazzo, il quale si alza levandosi la maschera antigas.
    I suoi occhi, da azzurri, ora sono dello stesso colore del nervino e pure la sua pelle ora ne ricorda le sfumature, oltre al fatto che una ciocca dei suoi capelli ora é divenuta verde, acceso.

    Ride, come un alchimista pazzo, mentre assapora quella neonata abilità e l'aria pulita, e non calda della maschera, che gli concede respirare, provocata dalla reazione folle della sua soluzione col suo corpo. Si guarda intorno e nota sia R che il suo "demone".
    Brutta scelta quella di nascondersi fra il calore quando un esplosione sta per arrivare, soprattutto quando il gas stesso, nocivo per il proprio essere, risulta viaggiare contro le leggi della fisica e non seguire le correnti di calore, bensì infiltrarsi in ogni anfratto disponibile
    Allunga dunque una mano, la mancina, in direzione dei due, affinché la nube velenosa si allontani dai due, per poi lanciare in direzione dei loro nemici, di ove comprende all'ultimo che quelle Bioarmi si nascondino, la fiala dal liquido arancione, stappandola un attimo prima con i denti, come se fosse una granata.

    FUOCO IN BUCA!

    Grida, mentre così lancia. Mentre vola nel gas, questa incomincia a scoppiettare, ad avere delle scintille interne al vetro fino ad esplodere. Esplode ma non a mezz'aria, bensì una volta arrivata a destinazione, od impattando contro la prima cosa a disposizione. L'esplosione però non é normale, risulta ampliata dal gas che la circonda, il quale tende pure ad accendersi insieme all'esplosione, deflagrando con essa.
    Nico, dopo avere avuto un momento di panico, infondo é un civile nel bel mezzo di un conflitto armato, si getta a terra e, ricevendo il lampo di genio di poter far qualcosa contro ciò che da fastidio al momento, decide di Manipolare il Gas nervino con la tecnica Stibium e poi di lanciare un Sulfurus in direzione di ove son partiti gli spari.

    L'abilità che acquisisce con Stibium é la seguente:
    Manipolazione del Gas Nervino con personalizzazione Status: Scaling delle esplosioni in base all'abilità di manipolazione stessa.

    Se questa non é un'abilità valida, si può sempre considerare la personalizzazione +20% danni esplosioni.

    Dunque, l'esplosione di Sulfurus che si sprigiona non sarà pari a 125% bensì pari a 155%/145%.

    Usi tecniche:
    Notam Sacrificii: 1/2
    Stibium: 1/2
    Sulfurus: 1/2



    Tecniche



    *Tiene in considerazione nel calcolo il +25% dala borsa

    stibium
    Stibium*
    In ogni essere vivente risiede un essenza di selvaggio. Spesso questa essenza selvaggia è tenuta in gabbia da limiti mentali autoimposti e spesso è repressa al tal punto che appena trova una via di fuga, si sfoga generando una furia incontenibile. La soluzione che Nico riesce a sintentizzare per poter far sfogare l'io selvaggio di ogni persona, non fa altro che mutare la persona stessa, donandogli poteri prima non posseduti che possono variare di caso in caso, di persona in persona, di momento in momento. La "mutazione" ha una durata di 3 turni ed una potenzia di 3 livelli, ma il suo effetto non è deciso, non fino al momento della sintetizzazione.
    Effetto: Abilità LvL 3 a scelta.
    Durata: 3 Turni
    Calcolo: 100% + 25% = 125% - 30% Variabilità = 95% / 3 Turni = 30%




    sulfurus
    Sulfurus*
    Simbolo ed elemento cardine dell'alchimia, anche chiamato Brimstone. Rappresenta l'anima, dell'alchimista, e rappresenta pure la scintilla, l'esplosione, la secchezza e l'evaporazione. Questi sono tutti elementi fondamentali dell'Alchimia. E proprio per questo ciò che scaturisce dalla soluzione chiamata Sulfurus non è altro con una soluzione altamente instabile, e dunque esplosiva. Basta il minimo incrinamento della fialla in cui vien sintetizzato per generare un esplosione di 3 metri di raggio.
    Effetto: Esplosione raggio 3 Metri, Danno 125%
    Durata: Istantanea


    Edited by » Iro. - 13/12/2021, 11:17
     
    Top
    .
21 replies since 17/3/2021, 18:59   849 views
  Share  
.