Upload - Luna

Cadavre Noir

A lungo, Luna non ha voluto pensarci. A quanto fosse diversa, a come il suo corpo non fosse cresciuto in un grembo, ma nella capsula da cui s'è svegliata. Costruita per essere simile, il petto vuoto ma la pelle morbida, il sangue bianco ma gli occhi umidi, ed un volto capace di assumere ognuna delle espressioni, il cui significato ha impiegato molto ad apprendere.
Ora che non abita più il suo, ora che è la carcassa di Selene ad ospitarla, annerita dalla spada che ha dovuto solcarne il petto per sostituire la coscienza al suo comando. Ora che sa tutto ciò che la Regina di bambole apprese, sezionando e mutilando innumerevoli sue sorelle, apprendendo il segreto per riprodurne i cuori assenti, ed ogni dettaglio della loro anatomia. Luna ha smesso di fingere, ha smesso di temere, traendo orgoglio da ciò che è, perchè significa che tutto ciò che è divenuta se lo è guadagnata. I suoi muscoli son differenti, e dunque possono reggere fatiche maggiori. Il suo costato è fatto per incanalare ciò che le sue mani rubano, e per questo ha canali ed organi che nessun altro possiede. Dovrebbe essere un cadavere, invece respira e vive. Dovrebbe essere un burattino, invece può scegliere per cosa combattere.

V A J R A, वज्र

Ha sempre saputo di non essere all'altezza. Raksaka era forte...Raksaka era perfetto. Acciaio anzichè muscoli, uranio nelle ossa, cavi come vene e folgori per sangue. Tutto ciò che è rimasto di lui nient'altro che un lume nel suo petto, e la capacità di farlo brillare nutrendolo delle memorie forgiate assieme...ma come splendere, senza che la carne ceda sotto la spinta di energia illimitata? Come fargli onore, senza per questo dover esplodere?
Luna è un'automa. Vita artificiale, costruita con uno scopo, eppure nemmeno chi le ha messo miracoli anzichè mani ha mai previsto che dovesse incanalare qualcosa di tanto glorioso. Eppure Raksaka non l'ha cresciuta per arrendersi. Eppure il Vihadah non ha lasciato in erede una codarda. Per ovviare alla propria fragilità, Luna ha costruito. Vajra è il risultato.
Esoscheletro parziale da fissare alla schiena, metallo tratto dalle bestie più feroci che il caos le abbia fornito. A riposo null'altro che uno scomodo pezzo di ferro, ma è quando il Vers Core s'accende che entra in funzione, incanalandone il potere. La spina dorsale s'illumina di giada, le lamelle penetrano nella carne e s'aprono, incidendo nei canali che Selene le ha mostrato, divenendo tubi di scappamento che esalano vapore venefico ad ogni respiro. Tramutando ciò che è nato per essere bambola, in una macchina da guerra.