.selettore { font-family: 'VCR OSD Mono', sans-serif }

Another nightmare before christmas

Scena per Sol

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    2
    Posts
    2,327

    Status
    ONLINE
    Si aspettava, una risposta del genere da parte di Ginny. Forse il rendersi conto d'averlo fatto, la scalda più delle sue parole stesse: sa quanto la mietitrice possa essere fredda, calcolatrice, persino spietata, perchè l'ha visto in prima persona. Che con lei riesca a non esserlo, che possa aprirsi per confessare ciò che ad altri non direbbe...la fa sentire speciale, quanto basta a ricambiarla con la fiducia più totale, rispetto alla stima che ella fa dei loro poteri combinati. Sorride, ridacchia quasi, a pensare a quanto rossa debba essere la sua compagna d'avventura, sotto lo strato bianco teschio che nasconde la pelle del suo viso, nell'averle detto qualcosa di simile...che sia vero oppure no, ha importanza dopotutto? Se Babbo Natale esiste, e loro lo stanno per salvare, le è decisamente lecito immaginarsi qualsiasi cosa voglia rispetto al mondo, ed a ciò che vorrebbe vederci.
    Renne che volano, ad esempio, strappandole il fiato nell'iniziare a farlo, perchè avrebbe dovuto sapere e ricordare ma gongolando aveva finito per distrarsi. E poi nasi brillanti, e poi crocevia a squarciare il cielo, proiettandola assieme ai suoi nuovi e vecchi amici sulla scia della malvagia creatura che anzichè elargire doni sembrava preferire rapir bambini: la sua stretta sulla vita di Ginny si fa più forte, quando la slitta appare innanzi a loro e l'aria si fa rarefatta e gelida, a causa non del clima ma della quota. Ed anche di chi la solca, perchè se anche del mostro riesce a vedere una sola mano, quando la rossa le dice di prestare attenzione ai pianti di chi è stato catturato, Sol si convince di poterli sentire davvero...
    Perchè in un sacco simile c'è stata, perchè riunirsi a quello maggiore stretto alle spalle del suo signore, probabilmente era il piano della sagoma oscura che l'aveva catturata ed isolata. Ciò che la mietitrice le urla, per superare con la propria voce il vento ed il suo fischio, porta le sue membra a tremare e le sue ossa a irrigidirsi: dopo secoli di buio ed assenza, Krampus sembra intenzionato a recuperare il tempo perso...rendendosi più efficace che mai nella sua opera di male, sfruttando il potere del grosso sacco in cui un altro al posto suo avrebbe messo doni, per far sparire dai propri letti più ragazzini possibile.
    Li sento...
    Forse con le orecchie, forse con il cuore, forse ancora con la sola immaginazione. Sol riusciva a scorgerli nel freddo e nelle tenebre che lei stessa aveva dovuto soffrire, e nel farlo la sua luce vibrò come quella d'una candela, rischiando di spegnersi per un istante, soffocata dal timore e dal disgusto...
    Per poi tornare a rifulgere, ancor più forte di prima, grazie a ciò che Ginny aveva detto e fatto assieme a lei.
    Reggiti forte, Ginny!
    Uno schiocco di dita, e poi un'ondata di potere guidata dai ricordi dei raggi che un tempo il suo vecchio corpo scagliava in tutto il cosmo: Rudolph, così come chi lo cavalcava, sarebbe stato sospinto da un'incommensurabile luce che certamente non li avrebbe fatti passare inosservati, ma sicuramente avrebbe permesso loro di guadagnare il terreno perduto alle spalle della slitta. Una volta sopra, o a fianco del loro obbiettivo Sol gridò ancora, sconfiggendo il vento graffiante con il proprio urlo...perchè lei non era una guerriera, e non lo sarebbe mai stata. Ma non per questo non avrebbe aiutato i poveretti già catturati, e quelli che gli uomini sacco stavano continuando a condurre in prigionia.
    Io non posso combatterlo.
    Era Ginny quella con la spada, la pistola, e la capacità di usarle. Sol al contrario non aveva che il suo splendore, che solo raramente sapeva tramutarsi in arma, e che difficilmente sarebbe stato sufficiente a contrastare un demone tanto potente ed antico. Per questo, dopo aver pronunciato quella frase, allungò una mano ed indicò a Ginny il grosso sacco alle sue spalle: non sarebbe stata abbastanza sciocca da gettarcisi, e tentare d'entrarvi senza prima averne parlato con lei...ma nemmeno avrebbe accettato un no come risposta all'ultima cosa che disse, prima d'attendere che fosse lei a parlare, perchè per ciò che aveva intenzione di fare non stava affatto chiedendo il permesso.
    Ma posso scaldare loro, finchè tu non l'avrai fatto a fette!



    BABYSTAR

    Piccole luci, nascono da uno schiocco di dita di Solaire, brillando splendenti e gioiose. La morte di una stella permette ad altre di nascere, ma lei è uscita dal ciclo, ed è in questo modo che cerca di sdebitarsi: creando astri temporanei, cuccioli di stella. Sono un regalo, che Sol potrà decidere di fare a chi considera proprio alleato, che per tre turni si troverà affiancato da questo scoppiettante globo. Avere una babystar vicino è un po come star vicino a lei, perchè il bagliore dell'abilità Blazar splenderà anche attorno ad essa (coprendo lo stesso raggio che copre attorno a Sol), e Sol potrà usarla per castare le proprie tecniche curative o di supporto, come fosse sempre accanto all'amico cui ha donato, questo piccolo miracolo.
    Utilizzi: 2 1.


    PHOTONSPEED

    Ricordi d'una vita precedente, difficili da comprendere nella sua nuova, cosciente ma limitata forma, e ciò nonostante impossibili da dimenticare. Sol è stata fuoco inestinguibile, Sol è stata Luce ed è questo l'aspetto su cui si concentrerà, quando vorrà tornare a viaggiare, veloce come potevano un tempo i suoi raggi. Il suo corpo s'illuminerà e basterà un pensiero, per raggiungere la destinazione desiderata, spostandosi come si sposta ciò che di più veloce c'è, gioendo per un attimo del contatto con un passato solitario, ma grandioso. Solaire può applicare Photonspeed anche alle sue Babystar, oltre che a se stessa, nel qual caso i cuccioli d'astro trascineranno nella propria scia, coloro cui son stati affidati.
    Utilizzi: 2 1.



    Altri nove turni di Babystar a Rudolph, visto che i precedenti nove scadevano proprio ora.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    0-1
    Posts
    1,039

    Status
    ONLINE
    Divengono luce, si fanno sole sotto la luna che bacia la scena orribile che finalmente hanno raggiunto. Rudolph muggisce sorpreso e persino Ginny trattiene il fiato, lo stomaco sempre più lento del resto del suo cadavere quando a balzi simili è costretto.
    E poi esso si torce, quando riaprendo gli occhi dopo il flash la mietitrice scopre di trovarsi testa a testa con la slitta che senza una stella al suo fianco forse non avrebbe mai raggiunto. E dunque a fianco, ed abbastanza vicina da poterne sentire il fiato. Alla bestia nera che è lo spirito peggiore del Natale, e d'esso rappresenta ogni terrore nascosto da neve e luci.
    Krampus è enorme, irsuto, un gigante nato dal terrore di bambini a cui è stato detto che scorgere un Santo impegnato a fare doni è un peccato, e che se ai bravi egli porta balocchi per coloro che non lo sono è riservata la zampa del mostro che lo precede. Curvo sul mezzo che ha rubato perché mai prima d'ora ha potuto guidare quella slitta, la frusta che ha usato sulle renne fatta della sua stessa lunga coda, le corna ricurve come quelle di un ariete e lo sguardo rosso che non è quello di un folle o di una bestia, ma quello di un fanatico che ama ciò che sta facendo: le urla che hanno atterrito Ginny, e risvegliato in Sol il fervore necessario a farle scegliere di brillare più fulgida che mai. Per lui sono un canto angelico, un coro intonato da Dio in persona, innalzato per la sofferenza che è da sempre lo scopo della sua esistenza...ed il motivo per cui in tanti prima della Vendetta e di una stella hanno tentato di fermarlo, ottenendo solamente d'esserne sbranati.
    Le nota subito, il lampo che le ha trasportate abbastanza vicine da colpirlo impossibile da nascondere nelle tenebre della notte che egli sta solcando. Ghigna quando le fornaci nelle sue orbite le osservano, denti ritorti e gialli a rispondere allo sdegno con cui Ginny lo scruta: la spada pronta, il vento affilato a sufficienza da farsi lama. Se la mietitrice esita è per ciò che Solaire le confessa di volere, ed il timore che a quella dichiarazione non può evitare di stringerle il cuore.
    Sol, tu...
    Ma ciò che hanno scelto di affrontare non ha pietà per chi rapisce, ne per chi è impavido abbastanza da sfidarlo. Abbandonando la presa sulla propria coda allunga una zampa verso un ceppo di sterpaglie, una clava improvvisata di rami e tronchi selezionati tra i più aguzzi e crudeli, che dopo esser stata fatta roteare con trasporto sopra il suo diabolico capo egli usa per scagliare una randellata alle fanciulle che per prime e sole hanno creduto di poterlo ostacolare: è quello l'attimo in cui Ginny decide, quello l'istante che la mietitrice sfrutta per assassinare ogni suo dubbio. E tenere fede a ciò che ha detto, a ciò di cui ha cercato di convincersi. Perché il male ha bisogno di chi sia in grado di sfidarlo, e vi son modi diversi che assaggiarne il sangue per farlo.
    D'accordo.
    Molly sciabola nell'aria, fende il vento e con esso l'arma del loro avversario, l'impatto è un tuono in quei cieli scuri ed il suo rimbombo risuona nelle nuvole che slitta e renne cavalcano, incupendole e caricandole della tempesta che a breve esploderà. Eppure la mietitrice è pronta e più veloce del demone che s'è scelta come avversario, ed a quel primo colpo ne fa seguire un successivo che punta non al suo collo ma all'immenso sacco su cui egli poggia la propria oscena schiena: e sulla sua superficie che apre una ferita, uno squarcio affatto largo quanto sarebbe sufficiente affinché qualcuno possa uscirne...ma sufficiente, perché Sol possa entrarvi.
    Fai del tuo meglio con loro.
    Krampus ruggisce con rabbia, la slitta trema e sbanda per un istante solo, eppure è chiaro che dopo quel primo fallito assalto ne farà seguire di altri e più feroci. Ginny è pronta a lottare, meno a separarsi dal sole dei cui raggi ha goduto fino a quell'istante, a cui attribuisce gran parte della certezza che l'ha spinta a credere di potere davvero vincere un confronto tanto impari: la Vendetta è antica quanto il mondo, ma nessuna paura è profonda quanto quella che il Krampus incarna, perché di uomini neri dagli appetiti indicibili le leggende dell'uomo sono sempre state colme.
    Eppure ciò che è giusto supera ciò che è conveniente, e se il suo privarsi di una stella fortunata può lenire le sofferenze di coloro che dalla sua spada possono essere salvati, allora è giusto che nell'aria gelida di quel cielo impietoso anche lei congeli e si strugga traendo forza non dalla speranza, ma dalla necessità di prevalere.
    Si prepara allo scontro, si prepara a quello che dovrà, e nel farlo lascia Solaire libera di compiere ciò che nessun altro potrebbe al posto suo. Dandole la propria fiducia, chiedendo in cambio solamente il successo. Perché se entrambe falliranno per innumerevoli bambini non ci sarà una nuova alba, e delle tenebre che hanno tentato di affrontare, persino loro saranno inermi vittime.
    Io, a lui, darò il mio peggio.


    Cicatrice - Brezze piacevoli, sbuffi di tempesta, al vento piace soffiare in molte maniere diverse. Solo per Ginny, però, si rende affilato. Scorre sulla lama di Molly fino a baciarne la punta e se la mietitrice è abile è quello il momento in cui gli imprime la propria spinta, indicandogli con un fendente quale gola vuole tagliare. Preciso come un fucile e veloce come una frusta, il vento obbedisce senza catene ad obbligarlo perché solo grazie a lei ha assaggiato il sangue, e come tutti ne è rimasto inebriato. Inutilizzabile senza la spada attorno a cui egli soffia la Cicatrice del vento ha una potenza del 125%, con cui tentare di guadagnare il sorriso della madre che di fronte ai suoi occhi ha rinunciato alla vita perché un fiore rosso germogliasse.


    Ginny usa due volte Cicatrice: la prima per respingere l'attacco di Krampus, la seconda per aprire nel suo sacco un'apertura che Solaire possa sfruttare per entrarci!
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    2
    Posts
    2,327

    Status
    ONLINE
    Quell'attimo, uno solo, di incertezza. Il suo nome, sussurrato con una preoccupazione tale da spezzarle il cuore...e poi al contrario, improvvisa come un'alba ed altrettanto attesa, nella notte di pronostici tutt'altro che rosei per loro e per i bambini che dipendevano dalla riuscita della loro impresa. Tutta la fiducia di cui aveva bisogno, tutto il supporto che non era sicura di poter chiedere...alla sua idea, alla sua utilità, alla sua forza. Alla maniera in cui era giusto contribuisse, perchè Ginny aveva una spada e lei invece un cuore caldo, che al gelo di quei sacchi avrebbe potuto opporsi abbastanza a lungo da impedire a chi ne era intrappolato, di divenire un fantasma prima che la mietitrice riuscisse a prevalere.
    Perchè l'avrebbe fatto, perchè doveva farlo. Perchè assieme ci sarebbero riuscite. Perchè Ginny sapeva tante cose, e se lei stessa aveva definito la loro coppia inarrestabile...un bruto puzzolente e peloso e dall'aria poco sveglia, poteva davvero sperare di poterla contraddire?
    Con la spada in mano, ed i capelli al vento, e gli occhi accesi da ciò che raramente aveva visto brillare nella loro ambra. Con la speranza in mano e la fiducia in petto, e la determinazione per tenere fede ad entrambe senza concedere un centimetro a chi le avrebbe volute infrante. Ginny le apparve belissima, superba, magnifica...abbastanza da portarla a sporgersi verso di lei, carezzarle il volto con le dita, tenerlo puntato verso di se per un istante solo. Quello necessario a posare le proprie labbra sulle sue, ed assaggiarne il gelido sapore.
    Smmmuack ☼
    Sapeva di ghiaccio, di cenere e polvere, ma anche di fiori. Era delicato, più di quanto Ginny non avrebbe mai voluto lasciar intendere, quello del sangue soltanto un leggero retrogusto che le fu facile ignorare perdendosi nella piena complessità del resto di quel gusto: si morse le labba per sentirlo ancora meglio, dopo averle allontanate dalle sue. Guardandola ancora meglio, ancor da più vicino, certa di come si sarebbe irrigidita e del fatto che in qualche modo, sperabilmente solo a parole, gliel'avrebbe fatta pagare prima o poi...
    Ma che ne fosse valsa la pena, che la selta di farlo fosse stata quella giusta. Solaire era più che certa, e non avrebbe ritrattato mai.
    Fagliela vedere, tigre.
    Un occhiolino, le ciglia splendettero, e così il cucciolo di stella che le aveva assegnato, investendola di tutto il potere di cui poteva avere bisogno. Tinte sanguigne e scarlatte, come le ferite e le fiamme, perchè Ginny non aveva bisogno di protezione quanto della forza di cui il Krampus sembrava campione e che lei avrebbe dovuto contrastare: grazie a lei seppe che filarsela nello squarcio buio che il vento aveva aperto per lei nel sacco di quel mostro non voleva dire abbandonarla, non significava tradirne la fiducia, ma al contrario accettare il peso di quella che stava venendo riposta in lei, e ricambiarla con altrettanta fede.
    E poi, il momento di separarsi giunse davvero. Solaire prese un bel respiro, poi un altro e dopo un altro ancora, e per un attimo tremò. Ma al posto che respingere quella vibrazione se ne lasciò invadere, anzichè scrollarsela di dosso si permise di vibrare assieme a lei, finchè la sua figura si fece traslucida ed il suo corpo luminoso e trasparente, un raggio di luce scagliato dalla notte fino a tenebre persino peggiori: prima che il Krampus la fermasse, prima che il male capisse il suo piano, Solaire si proiettò come una lancia splendente verso la ferita che Ginny aveva scavato per lei. Stringendo i denti ed i pugni ed ogni muscolo, perchè nonostante tutto aveva paura. E gridando allora per esorcizzarla, perchè forse il coraggio non era tanto il non tremare mai, ma il riuscire a procedere pur quando le gambe avrebbero preferito cedere.
    IIIIIIIIIIHHH!!



    HOLOBLINK


    A volte un miracolo non basta. A volte anche la luce d'una stella, può essere troppo flebile se da sola, deve rischiarare il cielo intero. Solaire non è abbastanza forte, l'ha scoperto ed ha pianto per questo. Non può impedire al buio di calare ed alle tenebre di vincere, perchè sulla terra che ha scelto di calcare è una fiammella piccola, facile da calpestare. Ma ha amici. Compagni ed alleati raccolti nei suoi tanti viaggi, volontà più forti della sua, spalle più larghe capaci di sollevare pesi maggiori. Il suo compito non è mai stato sostituirli, ma guidarli e dar loro una mano: in un tripudio di colori l'Holoblink nasce da un occhiolino proprio come lo Starblink, ma trasporta molto più amore concretizzandosi in tre diverse stelline di colori che Solaire potrà scegliere di volta in volta, consumando due utilizzi delle tecniche coinvolte perchè lo sforzo è grande, ormai l'ha imparato. Ma la soddisfazione e la gioia, di godersi una nuova alba insieme a chi ha conquistato il suo cuore, vale ogni fatica.
    Utilizzi: 2 1.


    CITAZIONE
    Arancione x2 - Sorella minore, della stellina generata dalla variante Rossa della tecnica, quella Arancio donerà a chi la riceve un assaggio dell'energia incommensurabile, che vive in un cuore stellare, fornendo per tre turni uno scaling alle sue tecniche, pari al Lv dell'abilità Blazar. Nel caso la tecnica Chromosphere sia attiva, lo scaling sarà considerato di un Lv superiore.

    Rosso - chi riceve uno Starblink rosso, verrà reso partecipe dell'infinita fonte dell'energia stellare, che aggiungerà alla prossima tecnica da lui castata tre Scaling, sull'abilità da cui proviene.




    PHOTONSTEP

    L'ha fatto tante volte, grazie alla tecnica PHOTONSPEED. Abbastanza da conoscere il trucco ormai, da sapere a menadito su quali ricordi concentrarsi, per far si che la sua carne perda consistenza, si faccia luce e come tale possa viaggiare: Photonstep è una versione minore dello stesso miracolo, incompleta perchè lungo il tragitto Solaire si fa più vulnerabile a chi dovesse colpirla o influenzare la sua mente, ma più facile e meno faticosa da realizzare. Una trasformazione a metà che non la rende raggio ma solo sagoma brillante, permettendole però di raggiungere in un solo balzo chi ha più bisogno dei suoi baci e dei suoi abbracci: nulla di più importante, per chi come lei è nata per spargere il proprio amore. Nulla di più bello, per chi dopotutto non ha mai chiesto altro.

    Spiegazione tecnica ~ Abilità di Status, Lv2. Permette di spostarsi con Velocità pari al Lv di quest'abilità. Durante lo spostamento, manifestazioni energetiche e psichiche la colpiscono come fossero di 1Lv superiore. In compenso, guadagna un Lv extra. Ha durata illimitata.




    Qualche power up a Ginny, così da aiutarla contro Krampus, e poi giù nella bocca del mostro ☼
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    0-1
    Posts
    1,039

    Status
    ONLINE
    Molti, tra coloro a cui la Morte o la sorte ha assegnato un'esistenza più lunga di quanto la natura la avesse intesa, lamentano come i ricordi sfuggano tra le dita di chi tenta di stringerne in eccesso. Menti inadatte ai secoli possono attraversarli solo lasciandosi alle spalle ciò che ormai è troppo distante per essere osservato, ed occhi che l'età rende di anno in anno sempre più miopi finiranno per non distinguere più il punto di partenza del viaggio una volta avvicinatosi troppo all'inevitabile arrivo.
    Ginny aveva sempre goduto di un'ottima memoria, forse grazie alla disciplina che suo padre le aveva insegnato o forse perché un'esistenza perlopiù arida pesa meno, sulle spalle di chi deve trascinarla. Degli innumerevoli contratti che aveva siglato, delle incalcolabili pratiche che aveva concluso, riusciva ancora a rimembrare nomi e volti e la ragione per cui la sua lama ed il suo revolver avevano sputato piombo, baciato carne e versato infine sangue: eppure lo sapeva, come dei più antichi anche lei stesse iniziando a scordare i dettagli. Gli odori erano i primi ad andarsene, poi il colore degli occhi di coloro che l'avevano incontrata. Poi l'esistenza di chi l'aveva incrociata solo per pochi attimi, scambiando con lei poche parole o forse nessuna, infine persino i colori svanivano e ciò che ancora sapeva non era che un'ombra di quanto stato, una sagoma priva di minuzie e capace di restituire solamente l'impressione di quanto fu...
    Ma quando Solaire avvicinò il viso al suo, tendendo le labbra in un gesto che la mietitrice riconobbe più per quanto ne aveva sentito, che per le volte in cui le era capitato di farlo. E quando la Morte che ella avrebbe voluto richiamare sul proprio viso, il mortifero teschio che nessuno avrebbe mai baciato anziché ruggire ed imprimersi nelle retine della stella si scoprì muto, incapace di proteggere la Vendetta dal furto che stava per subire perché persino il primo mietitore si era dimostrato impotente di fronte all'amore che lo aveva spezzato, allora ella spalancò gli occhi e subì quanto doveva, certa che quel momento le sarebbe rimasto impresso fino a quando le sue antiche ossa avessero finalmente ottenuto il permesso di riposare.
    Perché Ginny era vissuta a lungo, a lungo si era mischiata ai mortali ed alle loro beghe, eppure solo una volta prima d'allora aveva posato le proprie labbra su quelle di qualcun altro lasciando che il loro respiro divenisse uno, ed i loro cuori battessero allo stesso ritmo.
    E perché l'astro che le strappò quel bacio sapeva di sole, e di tutto ciò che nella sua infanzia del mondo non aveva potuto conoscere, rinchiusa nella grotta che Morte aveva trasformato nel proprio antro dopo avere deciso che del Giardino che avrebbe dovuto curare, ed in cui avrebbe dovuto piantare il seme dell'unica anima avesse amato, non ne voleva più sapere.
    Non fu con gratitudine che guardò Solaire quando questa si ritrasse, ne con un sussurro che rispose agli auguri che le dedicò prima di farsi luce e gettarsi nella fenditura che la sua vittima aveva aperto per lei: la Vendetta gridò belluina e rapace, reindirizzando la propria rabbia da colei che senza il suo consenso le aveva imposto un gesto simile, gettandola al vento che la avvolse quando balzando a sua volta dal dorso di Rudolph si scagliò come un vendicativo angelo sulla slitta che il Krampus aveva profanato, proprio come la stella aveva fatto sostituendosi al ricordo dell'unico uomo che Ginny avesse mai amato.
    E quando Sol abbandonò il caos esterno, accettando l'abbraccio di tenebre più quiete ma non meno gelide, la magia del grande sacco impose il silenzio sul chiasso che nel mondo al di fuori della sua tela stava scatenandosi. Della donna che aveva lasciato a combattere e del demone irsuto non udì che gli echi, grida e ruggiti che si persero presto in un silenzio assoluto, spezzato unicamente dai singhiozzi e dai lamenti di coloro che al contrario suo in quel limbo erano stati costretti; quando finalmente i suoi piedi toccarono un suolo lo trovarono identico a quello che aveva già visitato quando nell'ufficio abbandonato di Babbo Natale un uomo-sacco era riuscito ad inghiottirla, eppure le insondabili tenebre che la circondavano in ogni direzione le diedero l'impressione di essere ancora più vaste, e per questo più opprimenti: un intero cosmo di tenebra e gelo, a riscaldarlo non i balocchi che avrebbero dovuto riempirlo ma le flebili vite di chi era stato rapito e presto sarebbe spirato tra le ombre, solo e desolato, lontano dal focolare da cui era stato preso e dai genitori che mai più l'avrebbero rivisto. E se il compito di Ginny era quello di combattere così che nessun altro fosse aggiunto agli animi in pena che già si trovavano in quella solitaria anticamera dell'aldilà quello di Solaire era di scaldarli e dire loro di resistere, perché aiuto sarebbe giunto in forma di renna e vendicatrice banshee, se solo avessero tenuto duro abbastanza a lungo...
    Ma come poterli stringere, se nemmeno i suoi occhi riuscivano a perforare il buio abbastanza da permettergli di avvertire altro che i loro echi circondarla da ovunque? E come scaldarli se persino lei già iniziava a congelare, il suo lume fulgido ma uno solamente contro tenebre tanto assolute, e tanto assolutamente soffocanti?


    Una volta dentro il sacco Solaire vede la sua abilità Blazar diminuire di un Lv a turno, proprio come la scorsa volta!
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    2
    Posts
    2,327

    Status
    ONLINE
    Ricordare il gelo, è molto diverso da provarlo. Rimembrare le tenebre, la vertigine ed il timore, tutt'altra cosa rispetto che trovarsene di nuovo immersi...
    Ignara dello scossone che il suo bacio aveva dato a Ginny, del disturbo che le aveva arrecato in un gesto che per lei non poteva che esser bello, Solaire si fece luce e come tale si scagliò nella fessura che l'altra aveva aperto per lei, nella prigione in cui il demonio in nero che la lasciò a combattere aveva rinchiuso e continuava a segregare le sue giovani, inermi vittime; piena di determinazione e speranza, il cuore lieto d'aver trovato un vero scopo in una battaglia che altrimenti l'avrebbe vista come assistente, comparsa o poco più, fu solo grazie a tali sensazioni che riuscì a non farsi atterrire dalle condizioni che l'avvolsero in un solo istante quando il confine fu varcato, e dal mondo esterno ella passò a quello che esisteva solo dentro al tremendo e buio sacco.
    Il viaggio verso il suolo fu rapido, costellato da un sentire più vero e diretto di ciò che dall'esterno aveva solamente potuto intuire. Non poteva vederli, perchè le tenebre erano ancor più fitte di quanto non lo eran state quando all'inizio di quell'avventura, le aveva assaggiate per la prima volta...ma poteva sentirli, avvertire la loro angoscia, sentirsi il volto bagnato di lacrime che appartenevano a lei ma anche a tutti loro. Una punizione immeritata, una condanna calata sul capo di innocenti che nulla avevan fatto per guadagnare un tale triste, miserabile destino...
    Dovette pensare a Ginny per non lasciarsi sopraffare, da quel coacervo d'orribili emozioni. Alla sua decisione, alla certezza con cui s'imbarcava nei suoi compiti ma anche e soprattutto alla fiducia che le aveva dato, permettendole ed aiutandola a fare ciò che davvero era suo compito compiere. Strinse i denti allora, ed i pugni assieme ad essi quando finalmente i suoi piedi tornarono ad esser carne, posati sul fondale di quel deserto di stoffa e desolazione, solitario nonostante gli innumerevoli prigionieri che in ogni istante venivano condotti tra le sue impalpabili, e crudeli sbarre.
    Accettò che il freddo la mordesse, che l'aria mesta di quel purgatorio le riempisse i polmoni, ricordò ciò che era ed il motivo per cui nessun mortale vento avrebbe mai potuto spegnere ciò che per eoni aveva bruciato nel cielo d'ogni mondo: il suo aspetto quello di una fanciulla luminosa, ma la sua natura ben diversa, e più antica di qualsiasi santo e qualunque demone, così come delle loro creazioni...
    Alzò gli occhi, cercò con lo sguardo la fessura da cui era penetrata, non per trovare una via di fuga da quel luogo quanto piuttosto per scrutare attraverso essa il cielo notturno e ciò che brillando lo puntellava. S'era sentita spesso lontana dalle proprie origini, ormai distante e troppo diversa dagli astri che aveva scelto d'abbandonare per vivere tra gli uomini ed i loro problemi, e le loro battaglie, e i loro triviali battibecchi. Eppure in quel momento riuscì ad invertire quel processo, a tornare ad essere più stella che persona, e sentire in se più dirompente che mai l'imperativo che dall'inizio d'ogni cosmo imperava nel nucleo ardente d'ognuna delle sue sorelle: quell'amore sconfinato e senza compromessi le riempì il petto, dandole il coraggio che le serviva e l'idea giusta per compiere ciò che doveva, perchè nel sacco s'era gettata senza un vero piano se non quello di abbracciare più bimbi possibile, dir loro che presto sarebbe finito tutto e sarebbero potuti tornare a casa...
    Ma per farlo doveva sapere, e per sapere doveva vedere. I suoi occhi terreni troppo poco acuti per penetrare la tenebra in cui s'era gettata senza un rimorso, eppure fu proprio nello specchiarsi di quegli astri distanti nel suo sguardo che Solaire individuò ciò che di corretto poteva fare: tuffò se stessa in quella visione, proiettò la propria coscienza nell'antico cosmo che l'aveva ospitata ed accolta, e fatta nascere e vista crescere e danzare...
    Così da poter chiedere ausilio alla sorellanza di cui ancora faceva parte, a modo suo. Non per ricevere calore, non per essere bagnata dalla loro luce, perchè astro lo era ancora e ciò significava possederne una fonte inesauribile: ma per conoscere a chi puntarla, dove guardare, e come trovare coloro che di tale tepore avevano bisogno, nonostante le ombre tentassero di nasconderglieli. Domandando loro quanti condannati ci fossero in quel limbo, dove si trovassero e come raggiungerli, perchè una volta saputo questo non le sarebbe stato difficile compiere il prossimo passo del suo neonato ma vincente piano: la sua forza era diversa da quella di Ginny, ma non per questo minore. E d'energia per cingerli tutti quanti, Solaire era certa d'averne a sufficienza.



    COSMO

    Lo sguardo d'una stella s'espande, nel cosmo infinito, senza veri limiti. Ciò che non vede coi suoi stessi raggi, vien osservato dalle sue sorelle, che durante la loro incessante danza celeste chiacchierano, scambiandosi le storie di ciò che scorgono, affinchè ognuna di loro, sappia sempre di ciò che accade, da un angolo all'altro dell'universo. Sol ha rinunciato a questa consapevolezza, quando s'è fatta carne, ma ciò non significa, che i suoi occhi non possano ancora scorgere, lampi di ciò che una volta, vedevano con tanta chiarezza. Il cosmo risplenderà nelle sue pupille, e la concentrazione necessaria, le farà perdere entrambe le azioni del turno corrente, ma anche se solo per pochi istanti, la vecchia conoscenza risplenderà in lei, permettendole di vedere ciò che non potrebbe, e conoscere ciò che i suoi nuovi, bellissimi ma limitati sensi, le precludono, sbirciando al di la del velo dei mondi, o nei cuori di coloro che incroceranno il suo sguardo.
    Utilizzi: 3 2.



    Sol, tramite Cosmo, vuole scoprire il più possibile dove si trovano i bambini rapiti, possibilmente anche conoscere la loro posizione o comunqe, esserne in qualche maniera consapevole.
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    0-1
    Posts
    1,039

    Status
    ONLINE
    I gridi di battaglia, e grida del vento che spira gelido e crudele su coloro che ne sfidano le sommità...svaniscono quando la stella si scaglia nelle tenebre, scegliendo volontariamente un fato che i più non augurerebbero neppure al proprio nemico peggiore. Solaire sa cosa la aspetta, sa perché lo sta facendo. Eppure come evitare di rabbrividire quando il mondo si fa buio, e l'orizzonte diviene una prigione?
    L'atterraggio è morbido, la prigionia a cui si è votata non è clemente a sufficienza da permetterle di porvi fine con una caduta disattenta. Il panorama simile a quello che una volta ha già incontrato, se non per la maggiore vastità che quelle nuove ombre promettono...
    E per quello squarcio, ancora aperto lassù. Distante quanto la luna lo è dalla terra che bagna d'argento, ignorato dal demone irsuto che Ginny sta tenendo occupato così come dai suoi inanimati servitori, impegnati ai rapimenti di cui per qualche motivo l'ombra oscura del Natale sembrava essere ghiotta...nessuna zampa, nessun occhio cremisi ne viola i confini questa volta. E così, colei che un tempo fu una stella è libera di allungare il proprio sguardo oltre i suoi lembi così che abbracci lo splendore della sorellanza che ha lasciato, le cui esponenti paiono accalcarsi negli stretti confini di quello scorcio per sbirciare l'antro nero ove le avventure della più irruenta di tutte loro l'hanno infine condotta...e chiedere loro aiuto, domandare loro di permetterle di accedere alla sapienza senza fine di chi tutto vede, ed ovunque brilla.
    Le iridi di Solaire risplendono, e non v'è uno solo di quegli astri che non risponda al suo richiamo: loro li conoscono quei bambini, animi innocenti cresciuti nutrendosi dell'amore che solo loro possono donare. Li hanno visti nascere e crescere, attendere ogni anno la ricorrenza a loro più cara e poi tremare, quando tenebre dagli occhi vacui sono giunti a sottrarli ai loro letti inghiottendoli in voragini identiche a quelle di cui Sol stessa era rimasta vittima.
    E grazie a quello squarcio, ed alla preghiera di una parente il cui cuore possono raggiungere più facilmente, perché donna ma anche figlia di quello stesso cosmo in cui da eoni danzano e si amano. Sanno ritrovarli, uno ad uno. E dire a lei dove si trovano, lasciando che il suo sguardo si faccia lama e dissipi la tremenda selva di quell'oscurità crudele e gelida, antitesi di tutto ciò per cui ogni astro ha scelto di dare fuoco a se stesso...affinché egli sappia, e dunque veda.
    Isole di calore pavido e tremante, candele flebili minacciate dai soffi del dubbio e della paura, rappresentazioni di quei cuccioli d'uomo che innumerevoli sono già stati presi dal vorace incubo. Rannicchiati, gli occhi gonfi ed i nasini rossi, le mani strette al petto o ai piccoli talismani che alcuni di loro stringono, in forma di animali di pezza o giocattoli di simile natura...tanti, abbastanza perché Solaire sia sopraffatta tanto dalla loro quantità quanto dalla desolazione di cuori che dovrebbero essere vivaci e colmi di gioia, anziché infreddoliti e sul punto di spegnersi per sempre.
    La distesa è vasta, il loro numero maggiore di quanto non avrebbe mai potuto immaginare. Ma se quella è una sorpresa solo a metà, perché che Krampus avesse accumulato vantaggio nel suo spregevole operato è qualcosa che la stella già sapeva, ve n'è una ben più grande che le sopravviene nell'istante in cui per la prima volta il suo sguardo cosmico viene ricambiato da un'occhiata altrettanto acuta.
    Mmmh?
    V'è un uomo, una figura anziana, curva e china e circondata da fanciulli abbastanza fortunati da averla trovata nelle tenebre. Ammantato da vesti di un vivace rosso, sulle ginocchia alcuni di quei bambini, stretti con la mano che non regge ciò che ad un'occhiata pare un bastone nodoso, ma forse invece è una lancia. Orbo, raggrinzito dall'età e da un dolore che Solaire sa riconoscere perché simile a quello che lei stessa prova, nel sentirsi drenata dal potere del suo splendore. E' l'unico prigioniero oltre a lei a superare il metro d'altezza, ed i ragazzini che si raccolgono attorno a lui paiono meno derelitti di tutti gli altri, confortati dalla sua presenza.
    E' curioso, stupito da una presenza che non sembrava attendersi. E quando solleva un'antica, rugosa mano dal capo della bambina che stava consolando carezzandone i capelli e sussurrando al suo orecchio di giorni più felici, il gesto d'invito che rivolge a Solaire è sufficiente a ridurre la distanza altrimenti invalicabile che fino all'istante prima li separava: ha potere, benché a sua volta prigioniero di quell'abisso. E per quanto forse diverso da ciò che l'astro si sarebbe aspettata pensando al nome che le risuona in testa, pronunciato sottovoce dai molti fanciulletti che grazie a lui trovano attimi di pace dal supplizio che è stato riservato loro, ella non ha alcun dubbio riguardo la sua identità. Anziano abbastanza da avere indossato molte maschere durante la sua esistenza...compresa quella di un santo, patrono dell'inverno e distributore di doni. Babbo Natale è innanzi a lei, prigioniero assieme a coloro che nella sua notte avrebbe dovuto servire...e nel guardarla la speranza che gli era stata sottratta risplende di nuova vita, ed un mesto sorriso sorge sulle sue secche ed infreddolite labbra.
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    2
    Posts
    2,327

    Status
    ONLINE
    Erano tutti li. Più di quanti non ne avrebbe immaginati...più di quelli il cui dolore, da sola, avrebbe saputo reggere. La crudeltà è più facile da digerire, quando esiste solo nell'immaginazione...la mente glissa sui dettagli peggiori, l'astrazione non pesa quanto le crude membra di una mutilata realtà; e così Solaire pianse, e non avrebbe saputo fare altro non fosse già stata pronta a compiere quanto programmato...indici e pollici di entrambe le mani uniti, pronti a schioccare e nel farlo scagliar scintille. Una sola normalmente, ma dei piccoli soli che il suo amore sapeva generare gliene servivano molti: se Krampus non fosse stato impegnato, se Ginny non avesse promesso di mantenere puntato all'esterno il suo sguardo, la stella avrebbe tremato all'idea che tutta quella luce potesse rivelargli cosa stava accadendo nei meandri del suo sacco, e per questo attirarne le malvage zampe, ed i predatori artigli.
    Invece fu sicura, nel far si che l'aria attorno alle sue mani s'accendesse di innumerevoli sfavillii. Invece accolse con un sorriso i cuccioli d'astro cui diede vita, i cui esponenti più vivaci le carezzarono le guance liberandole dalle perlacee lacrime che aveva verssato, prima di dirigersi verso il bambino a cui eran stati destinati: uno per ciascuno, perchè l'energia di una stella non ha davvero limiti se il suo cuore è saldo, e la sua luce fa ciò per cui in primo luogo ha mai brillato.
    Ed in quelle tenebre ogni fanciullo si sarebbe trovato accanto un vivace lumino, una sfera colorata che avrebbe portato al fianco d'ognuno il calore che Solaire si sforzava d'emettere ancora, e che presto avrebbe fatto in maniera che avvampasse ancor più fulgido così da contrastare il maleficio gelido che gravava su chiunque in quello spazio, lei compresa.
    Non avrebbe saputo durare a lungo in quella maniera, lo sforzo insostenibile persino per chi come lei poteva far affidamento sull'inesauribile energia di ciò che era stata. Ma sapeva di non doverlo fare, d'avere un tempo limite per scaldarli, determinato da quando Ginny si fosse rivelata feroce nei confronti del crudele carceriere che li aveva voluti intrappolati, derelitti, soli e gelidi: doveva resistere fino al suo ritorno, doveva affidarsi a lei così come la fiducia le era stata donata...per un attimo fu pronta ad inginocchiarsi, a chiudere gli occhi e stringere i pugni, sforzandosi di brillare e nient'altro perchè i suoi abbracci avrebbero fatto ancor meglio di quegli scampoli del suo potere, ma stringere uno voleva dire non cingere centinaia d'altri. Chiudersi in se stessa pur di prolungare la consolazione che i suoi cuccioli avrebbero dato, sforarsi affinchè il tepore che avrebbe fornito loro li tenesse in vita finchè la Vendetta non fosse calata appieno sul capo di quel Krampus: poi però lo vide, seduto in mezzo a loro...impegnato in qualcosa di simile a ciò che stava facendo lei, ma ben più vecchio e consunto.
    Impiegò qualche attimo a capire...a realizzare chi è che stava guardando davvero, perchè era un po diverso da come se l'era sempre immaginato. Più ingobbio, gli abiti differenti...era una lancia, quella che impugnava? Eppure non poteva esservi altra spiegazione, e quanto realizzò boccheggiando l'unica possibile verità le sue labbra si spalancarono, ed i suoi occhi divennero gonfi di stupore...
    Tu...tu!?
    Lui. Lui?
    Lui!
    Sei proprio...tu!
    La invitava ad avvicinarsi...come ce ne fosse stato bisogno. Nemmeno dovette pensare a sciogliere la propria forma fisica, farsi luce e volare fino a raggiungerlo...nemmeno dovette sforzarsi di suonare entusiasta e sognante, quando finalmente ne pronunciò il nome.
    Babbo Natale.
    E chi altro sennò. Era sparito dopotutto, rapito dal suo stesso ufficio...non era forse ovvio, fosse stato il Krampus a metterlo nei guai?
    Solaire saltellò sul posto nel vederlo, non tanto diversa da qualsiasi bambino si fosse trovato ad incontrarlo davvero al di fuori di quell'incubo. Mordendosi le labbra allungò una mano come a volerlo toccare, magari sfiorare una manica della sua veste rossa o piuttosto carezzargli la barba, pizzicargli una guancia, fargli boop sul naso...fu lo sguardo dell'uomo infine a spegnere il suo entusiasmo, non in maniera pessima ma riportandola coi piedi a terra abbastanza, da permetterle di realizzare ciò che la sua presenza li voleva dire.
    Non solo che il Natale fosse davvero a rischio, ma anche che forse le sue possibilità di rovesciare la tragica piega degli eventi s'erano appena fatte più concrete...certo, di Ginny continuava a fidarsi appieno. Ma innanzi a lei ora s'ergeva l'alleato migliore avessero mai potuto trovare, colui che più di ogni altro conosceva quel demone rapitore...e che forse una volta l'aveva già messo al suo posto!
    Facendosi più seria, Sol si mise a ragionare...e se c'era qualcosa da scoprire, presto prima che la sua luce si esaurisse, era com'è che s'erano davvero svolti gli eventi. Cos'era cambiato dopo gli anni in cui Krampus non s'era fatto vedere, com'era riuscito a sopraffare chi ogni anno girava i mondi distribuendo balocchi in ogni camino...e chi meglio del protagonista di tutto ciò, avrebbe mai potuto rivelarle quel che le serviva sapere?
    Come...come ti ha preso?



    BABYSTAR

    Piccole luci, nascono da uno schiocco di dita di Solaire, brillando splendenti e gioiose. La morte di una stella permette ad altre di nascere, ma lei è uscita dal ciclo, ed è in questo modo che cerca di sdebitarsi: creando astri temporanei, cuccioli di stella. Sono un regalo, che Sol potrà decidere di fare a chi considera proprio alleato, che per tre turni si troverà affiancato da questo scoppiettante globo. Avere una babystar vicino è un po come star vicino a lei, perchè il bagliore dell'abilità Blazar splenderà anche attorno ad essa (coprendo lo stesso raggio che copre attorno a Sol), e Sol potrà usarla per castare le proprie tecniche curative o di supporto, come fosse sempre accanto all'amico cui ha donato, questo piccolo miracolo.
    Utilizzi: 1 0.


    SORORITY


    L'energia di una stella è inesauribile, così come il suo amore. Nel momento in cui sia chiamata a supportare più alleati, Solaire sarà in grado di utilizzare questa tecnica, capace di materializzare una Babystar, per ogni alleato in campo. Sorority può funzionare solo se utilizzata nel medesimo turno di Babystar, ed è grazie alla sinergia tra queste due tecniche che ogni suo amico verrà affiancato da un cucciolo di stella, con tutti gli effetti e le conseguenze, che il favore di queste piccole luci porta con se. In modo che la sua luce brilli per tutti, nessuno escluso, e tutti possano beneficiare, del suo sconfinato calore.
    Utilizzi: 4 3.



    Ultimo, gigantesco utilizzo di babystar: Sol ne dona una, tramite Sorority, ad ogni bambino individuato dal Cosmo del turno precedente!
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    0-1
    Posts
    1,039

    Status
    ONLINE
    Al Polo Nord le stelle brillavano fulgide. L'aria gelata quanto il ghiaccio che copriva, nessuna luce se non quella dell'eventuale aurora e persino il sole a rimanere distante, offrendo notti di sei mesi a chi come quell'uomo in rosso aveva sempre amato tanto le tenebre, quanto coloro che v'erano nate per renderle meno spaventose e più colme di meraviglia.
    Erano state loro ad ispirarlo, quando tanto tempo prima aveva iniziato quel gioco. Per questo il suo unico occhio si illuminò di infantile gioia quando al comando di Solaire innumerevoli globi presero vita, dirigendosi ognuno verso uno di quegli orfani di focolari e speranze: solo l'inesauribile cuore di una stella sarebbe potuto riuscire in tale fatica, perché ella poté osservarlo quando alla velocità dei suoi raggi ogni figlio partorito dallo schioccare delle sue dita andò ad affiancarsi ad un fanciullo...quanti fossero, e quanto soli. Quanto dannatamente enorme fosse l'oscuro limbo nascosto in un sacco, e quanti bambini aveva già tentato di trasformare in infreddoliti fantasmi.
    Ho ho ho!
    Eppure Babbo Natale rise, e quando la sua voce risuonò echeggiando in quel fosco vuoto tutti loro alzarono il capo. Trovando ad attenderli qualcosa di migliore dei balocchi che lui stesso avrebbe consegnato, fosse stato libero anziché a sua volta prigioniero, perché amici nuovi pronti ad ardere pur di rischiarare le tenebre sono preziosi e che ognuno di loro portasse con se il profumo di casa, ed il calore di una madre, lo era persino ancora di più. Ricordò a chi già aveva iniziato a scordare, scoraggiato e spento da quel freddo e quel buio che mai alcun bambino avrebbe dovuto affrontare, delle mura da cui era stato rapito...e di coloro che tra esse li attendevano a braccia aperte, pronti a convincerli che tutta quella storia non fosse stata che un brutto e triste sogno.
    L'uomo in rosso indicò la stella cadente ai bambini raccolti attorno a lui, che per la prima volta da quando erano stati rinchiusi guardarono con speranza innanzi a se...e quando la luce si rivelò una ragazza toccò le loro spalle e scompigliò loro i capelli per assicurargli che andasse tutto bene, e non vi fosse nulla da temere.
    Sembrava in procinto di dire qualcosa, ma Solaire fu più veloce a parlare. Ed egli annuì solenne al suo primo quesito, assicurandole di essere davvero quell'unico ed inimitabile che fin dal principio di quella vicenda era stato suo desiderio trovare.
    Tra le altre cose, mia cara, si. Ho risposto anche a quel nome.
    Mosse ancora il capo, comprendendo la sua fretta, quando ella incalzò subito domandandogli il motivo per cui era li. Il suo solo occhio la scrutò brevemente, così come lui solo era capace a fare, perché bontà e cattiverie lasciavano tracce sui volti di coloro che ne facevano e nei secoli egli era divenuto il più abile nel riconoscerli; ma lei era un astro, e della sua stirpe Babbo Natale sapeva quanto bastava per fidarsene...e dopo averla trovata buona, così come troppo tardi aveva capito lo fosse ogni bambino. Le diede una nuova risposta, più seria questa volta.
    Possiamo, in verità, dire che non mi abbia mai lasciato...ma ci sono questioni più impellenti di cui discutere.
    Le vesti differenti, il cipiglio più sfaccettato di quanto non se lo fosse figurato, Solaire iniziò a comprendere in quell'istante come nella figura di cui aveva udito il nome e le leggende vi fossero più volti dell'unico che aveva intuito. Perché conosceva Ginny, che era immortale e per questo saggia, più di quanto molti uomini riuscissero a divenire nel corso di una sola vita. E perché Lancelot era il suo compagno, ed alla guerra egli non si era mai tirato indietro...la stella seppe come innanzi a lei non vi fosse solo un giocattolaio, ma anche un vecchio guerriero. Uno spinto non più dall'estro della gioventù, o dagli entusiasmi dell'onore, quanto piuttosto dalla consapevolezza che alle volte serve una lancia in mano per respingere chi altrimenti non rinuncerebbe a compiere il male...
    E che per questo le chiedeva di spiegargli ciò che era necessario, perché chi è tanto anziano deve prepararsi prima di affrontare una fatica.
    Il tuo arrivo qui...sei scesa dal cielo per aiutare un povero vecchio, e tutte queste giovani anime?
    Conosceva le stelle, sapeva di come potessero cadere o piuttosto discendere dalla volta che le ospitava. Ma un astro nuovo, ed ingenuo alle vie del mondo sarebbe stato un sollievo solamente temporaneo alle angustie perpetrate nei confronti di chi nel grande sacco era stato racchiuso...un lume retto e generoso, ma destinato ad estinguersi presto in un limbo fatto per estinguere ogni luce.
    Eppure c'era uno strappo lassù, una fenditura che a colui che aveva cucito quella sacca non era sfuggita affatto, e che aveva visto aprirsi a causa di un fischiante vento e non dei raggi di una sola e coraggiosa stella: per questo fu con speranza, che alzò l'occhio in quella direzione. Ed assicurandosi di non lasciare comprendere ai fanciulli accanto a lui quanto dei loro fati dipendesse da quella risposta, chiese l'unica cosa che contava davvero...perché Krampus era crudele, nessuno lo sapeva meglio di chi a lungo l'aveva imprigionato. Abbastanza da soffocare con il proprio fiato fetido qualunque povera stella...ma forse, non a sufficienza da sapere come sopravvivere a qualcuno che era riuscito a smuoverne una.
    O qualcuno ha guidato i tuoi passi...ed allargherà quello squarcio, lassù?



    I bambini sono tanti, davvero tantissimi. Eppure ognuno di loro riceve una babystar, che sembra farli stare temporaneamente meglio!
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    2
    Posts
    2,327

    Status
    ONLINE
    Il modo in cui la guardava...la maniera in cui le si rivolse. Non le piacque per qualche motivo, come si sentisse sminuita per qualche ragione, nel suo ruolo e nella sua natura. Come se quel vecchio avesse già visto altre stelle, e di loro avesse un'opinione bassa...di qualcuno che in un'occasione come quella in cui s'erano ritrovati, non avrebbe davvero saputo aiutare?
    Era Babbo Natale, certo, l'aveva confermato a modo suo. La risata corrispondeva, il resto all'incirca c'era, anche se ancora non si spiegava l'arma al suo fianco ne il fatto che fosse rinchiuso in un sacco che avrebbe dovuto appartenergli, posto su una slitta che avrebbe dovuto portare il suo nome.
    Non per questo avrebbe accettato d'esser sminuita, dopo ciò che aveva fatto per raggiungerlo. Non per questo avrebbe permesso a chiunque fosse quel vecchietto di fare altro che combattere, ora che c'era un modo per farlo, non tanto per sconfiggere un oscuro demone ma per salvare una miriade di bambini dalle sue nere e crudeli grinfie!
    Aspetti un attimo....nnnggh!
    Non fu per lui, o per dimostrargli qualcosa che lo fece. Che strinse i denti ed i pugni e si costrinse a brillar molto di più di quanto le tenebre opprimenti non l'avrebbero voluta veder fare, circondandosi di lumini identici a quelli che aveva donato ad ogni bambino, non figli ma rappresentazioni delle sorelle che risposero alla sua chiamata, lanciandole qualche raggio così che a sua volta potesse rifletterli a coloro che ne avevan più bisogno.
    Solo dopo averlo fatto, solo dopo essersi assicurata che coloro che grazie a lei avevano ripreso colore, ed a volte addirittura un sorriso, potessero resistere più a lungo grazie alla sua presenza, si impegnò nel rispondere alle questioni poste da chi s'era immaginata diverso.
    Sono qui...sono qui con Ginny. È un'amica...è tipo la Vendetta, una mietitrice...
    Era agitata, il cuore che batteva forte, il terrore non quello di svanire nelle tenebre ma di non riuscire a salvarne tutti coloro che erano stati presi in trappola: vederli in così tanti non l'aveva consolata ma tutto il contrario, perchè certo era relativamente sicura che i suoi figli di luce stellare fossero giunti ad ognuno di loro...ma per quanto Ginny gliel'avesse detto in quanti stavano rischiando, e coi suoi stessi occhi avesse visto il numero spropositato d'uomini di tela che dalla lontana superficie dei mondi s'involavano verso il sacco-prigione in cui lei stessa s'era tuffata. Un conto era pensare a tutti quei poveretti, immaginarseli soli ed infreddoliti e spaventati...
    Ed un altro era ritrovarseli davanti, così vicini che molti li avrebbe potuti abbracciare con un solo passo di luce nella loro direzione. La loro desolazione, che i suoi lumini stavano solo lenendo e non curando, era una ferita aperta nel suo cuore che doleva ad ogni nuovo respiro strozzato, ad ogni nuova lacrima che chiunque di loro avrebbe pianto...
    Ma loro.
    Per questo il suo volto si indurì, nel rivolgersi di nuovo al rugoso volto di quel vecchio. Che era vittima quanto tutti loro, che come loro era stato perduto fino a pochi attimi prima, e forse stava ancora scrollandosi di dosso l'inconsolabilità di chi è racchiuso da pesanti sbarre e sa di non essere abbastanza forte da piegarle.
    E che ciò nonostante era più responsabile di tutti gli altri, e non solo perchè al Krampus in qualche maniera, Sol era sicura avrebbe dovuto pensar lui. Ma perchè loro erano adulti, la vita l'avevano vissuta a lungo, chi nascosto al polo nord e chi nel cielo da cui era discesa, e non caduta. Ed è compito degli anziani prendersi cura dei cuccioli, e lei non si sarebbe mai perdonata, avesse visto spirare al gelo anche solamente uno di loro. E sperava proprio, o meglio pretendeva, fosse così anche per chi avrebbe dovuto portare tutti loro doni e gioia e non oscurità, e morte!
    Coma salviamo loro?



    CROMOSPHERE


    Sol non è sola, non lo sarà mai. Ha viaggiato nel cosmo, circondata dalle sue sorelle, e per tanto tempo sono state una sola cosa, cellule di un organismo esteso da un capo all'altro dell'universo, atomi della stessa, magnifica molecola. Le ha abbandonate, per farsi carne ed ossa, ma le stelle non portano rancore e nel momento del bisogno, le sue simili risponderanno al suo richiamo, attraversando i piani d'esistenza, solo per raggiungerla. Circondata da piccoli lumi di ogni colore, che le orbiteranno attorno, Solaire amplificherà la propria influenza benefica sul mondo, e l'abilità Blazar per tre turni diverrà capace di risanare ferite col doppio della velocità, aumentando a tal punto il suo tepore lenitivo, da permettere ai suoi alleati di ignorare dolore e fatica, fintanto che il favore degli astri, sarà con loro. Utilizzi: 3 1.



    Sol potenzia per i prossimi tre turni l'abilità Blazar al meglio che può, castandovi sopra due Cromosphere.
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    0-1
    Posts
    1,039

    Status
    ONLINE
    Delle stelle, Babbo Natale aveva appreso molto. Sapeva quanto fulgide fossero, e quanto le notti sarebbero state tristi e vuote senza di loro. Ne aveva conosciute alcune, volando una volta all'anno nei loro cieli...amava le loro risa, come ogni uomo avesse mai avuto la fortuna di udirle.
    Le sapeva anche permalose, ma resilienti. Abbastanza da poter sopportare la maleducazione di un vecchio, le cui ossa ancora tremavano per un freddo che al contrario dei bambini tutt'attorno, non si sarebbe scrollato di dosso tanto facilmente...e forse persino da poterlo perdonare, se infine assieme avrebbero prevalso e guadagnato il diritto a festeggiare una simile vittoria.
    Ginny Deathface, huh? Mmmmh...
    Conosceva anche la Morte, come chiunque vi fosse scampato tanto a lungo. E nessuno che ne avesse incrociato il viso avrebbe mai scordato la zazzera di capelli rossi che ormai da tempo lo seguiva, un tempo solo bimba ma ormai cresciuta in una donna bella e letale come solo i fiori sbocciati al buio sanno esserlo.
    Il Santo rifletté qualche istante lisciandosi la barba, prima di levarsi finalmente in piedi. Stringendo con un braccio la bambina che era stata sulle sue ginocchia fino a quel momento, e che ancora osservava Sol con occhi sgranati tanto per la meraviglia quanto per il timore. E sforzandosi non poco nel levare la propria imponente massa, usando il proprio bastone come leva, perché una volta issato egli spiccò come una montagna, più alto persino del Cavaliere al cui fianco Solaire amava spendere i propri giorni.
    D'accordo. Dovrebbe funzionare.
    Annuì, e Solaire seppe di essere stata lei a convincerlo. Con il proprio vigore e con le proprie parole, col nome che gli aveva portato quanto con la luce che aveva restituito ad un occhio altrimenti rassegnato alle tenebre che l'avrebbero spento.
    Più fiero di quanto non fosse da tempo, Babbo Natale sollevò la propria lancia e la sbatté con forza al suolo...scatenando un rintocco che risuonò non nelle orecchie ma nei cuori d'ognuno dei prigionieri confinati in quel sacco, risvegliando le scintille di meraviglia che ognuno di loro covava.
    Ho ho ho, bambini!
    La voce tonante, macellaia del silenzio in cui tutti loro avevano creduto di essere destinati a scomparire. Un sorriso sul viso austero, e nella barba candida fiocchi di neve, come quelli che presero a piovere dal cielo scuro soffiati all'interno dello squarcio aperto da Ginny da soffi di vento prima assenti, e che a nessuno erano imputabili se non a colui che finalmente, aveva scelto di combattere.
    E' giunta l'ora di porre fine a questo brutto incubo!
    In molti avevano alzato il capo per la stella, in tanti avevano abbracciato i cuccioli solari che ella aveva messo loro a fianco, o iniziato a giocarvi come se tutto ciò che gli era capitato non fosse stato che un brutto sogno: ma non la conoscevano, non sapevano il suo nome, ed ogni bravo figlio sa che non è agli sconosciuti che deve prestare orecchio.
    Babbo Natale invece era amico di tutti loro. Era stato nei loro sogni, aveva reso la neve un gioco e l'inverno una parentesi gioiosa anziché la notte cupa che la natura avrebbe voluto fosse. Per questo lo ascoltarono, e per questo iniziarono a marciare per raggiungerlo, i pigiami scompigliati dal vento vivace che dalle sue labbra era spirato per ricordare loro quanto di bello li attendesse nelle case da cui erano stati strappati: genitori pronti a stringerli, calde coperte sotto cui nascondersi, amici da rivedere ed a cui narrare del folle sogno che per molto tempo avrebbero raccontato come una storia vera...
    E poi giocattoli in arrivo, un albero sotto cui aprire pacchi che avrebbero fatto scoppiare di gioia i loro cuori. Sotto i perfetti fiocchi di una neve che non gelava ma scaldava il petto come un sorso di cioccolata calda, innumerevoli marmocchi iniziarono a convergere verso colui che solo poteva contare sull'amore di ognuno di loro. E che ciò nonostante tornò a rivolgersi a Solaire, sorridendole paterno.
    Falli brillare, mia cara stella, più che puoi.
    E così ella seppe che ogni raggio di luce che avrebbe donato ad uno di loro li avrebbe illuminati tutti, perché il ghiaccio del polo era una buona lente con cui magnificare la luce di chi nel cosmo bruciava così che gli uomini potessero guardare al cielo e sognare.
    Le tenebre che dovranno affrontare sono grandi...avranno bisogno di tutto il nostro aiuto.
    Non rispose alla sua domanda, perché non sarebbero stati loro a salvarli. Avrebbero piuttosto donato loro gli strumenti per soccorrersi da soli, così che scoprissero che le tenebre non esistevano per soffocare, ma per fare si che ogni lume fosse venerato come merita. Ginny avrebbe lottato sola ancora per poco...perché dalla ferita che aveva aperto nello stomaco di un demone, le sue vittime sarebbero risorte come angeli vendicatori. Pronti a pretenderne le corna, e la coda e la pelliccia. E farne giocattoli da scambiarsi e storie da ricordare per tutta la vita, e da tramandare ai loro figli quando sarebbero stati abbastanza grandi da rischiare di scordare.



    Grazie alla magia di Babbo Natale, qualsiasi power up Sol donerà ad uno solo dei bambini verrà espanso identico a chiunque abbia al proprio fianco una Babystar!
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    2
    Posts
    2,327

    Status
    ONLINE
    I-io...
    Quel vento, quella neve...quel potere. Tante volte, Solaire aveva visto altri viandanti espandere allo spasimo i doni che il cosmo aveva fatto loro. Ginny che piegava il vento al suo volere, Lancelot che con il proprio inchiostro dava vita a meravigliosi mostri, ogni genere di meraviglia trasformata da miracolo a realtà da volontà abbastanza fiere, da aver convinto i mondi ad aprir per loro le proprie vie: raramente però, tutto ciò aveva a che vedere con la meraviglia da cui lei stessa era nata. Il caos era pericoloso, le tenebre sempre presenti e sempre affamate di chi incautamente si muovesse a loro portata...aveva capito presto il perchè, in molti scegliessero tra l'infinità di possibili capacità proprio quella di di riempirsi d'armi con cui rispondervi, zanne altrettanto aguzze, o altro che potesse far la loro vece.
    Babbo Natale invece...ciò che evocò, senza bisogno di grandi esplosioni o ruggiti roboanti ma solamente un rintocco, ed un cambiamento drastico nell'atmosfera di quella trappola che da inferno, si fece centro dell'alba di quella spirituale rinascita. Le ricordò la propria stirpe, ciò che aveva provato in ogni attimo della sua vita precedente, quando anzichè gambe e braccia aveva solo un cuore ardente e infinite fiamme, a circondarlo e danzare al ritmo imposto dai passi d'ognuna delle sue sorelle...
    D'accordo.
    Per questo se ne lasciò convincere. Per questo non trovò nulla da obbiettare, e quando la marmaglia di bambini si diresse verso il Santo ella trovò giusto dare loro gli strumenti per difendersi e lottare, contro il buio che li aveva voluti prigionieri e bocconi facili di creature affamate della loro sofferenza: colma a sua volta della stessa stupefatta, sognante fiducia che aveva rapito i loro cuori, Solaire strizzò gli occhi e ne emise nuove scintille in forma di stelline colorate, le migliori che sperò potessero render tutti loro capaci di fare quel che l'uomo vicino a lei, stava chiedendo tutti loro: una gialla, così che fossero forti o agili o tosti abbastanza da tramutarsi da vittime inermi, in un minaccioso esercito. Ed una invece azzurra, perchè nemmeno li avesse visti coi suoi occhi strappare i capelli al Krampus e tirarlo per le corna avrebbe potuto impedirsi di temere per l'incolumità di tutti loro.
    M-ma loro...
    Solo dopo averlo fatto...solo dopo essersi sforzata per l'ennesima volta di sprizzar la propria luce, ritrovandosi di conseguenza più sfinita, e sfiorando solo per un istante la domanda che s'era già fatta tante volte riguardo cosa sarebbe mai accaduto, se un giorno avesse donato troppi dei propri raggi. Vedendo ognuno di loro brillare di quel che aveva donato loro, e tremando di fronte alla loro marcia, che sembrava tutto men che il giocoso incedere di chi avrebbe dovuto pensare unicamente a giocare, e lanciarsi palle di neve e divertirsi...
    Sol si riebbe da quell'attimo di meravigliato smarrimento e corrucciò la fronte, muovendo un passo verso Babbo Natale ed osservandolo per la prima volta non come fosse il santo che le avevano detto di dover cercare, ma un folle che stava per mettere in pericolo innumerevoli innocenti, pur di non risolvere le cose in prima persona.
    Sono solo bambini! Dovremmo essere noi, a combattere per loro!
    Ginny stava combattendo la fuori, lei stessa s'era tuffata nelle ombre più profonde: per entrambe un sacrificio, per chiunque in quella storia un prezzo da pagare, tranne che per lui. Che era pronto a mandar bambini a lottare in sua vece, sfruttando un astro ingenuo e la sua luce per renderli guerrieri. Lo stesso che si sentì improvvisamente in colpa d'essersi reso suo complice, e per questo strinse i pugni nell'osservarlo con incredula rabbia, in attesa d'una risposta che sperava potesse quietarla, anzichè far divampare ancor di più in lei quello spiacevole ed inaspettato sdegno.



    STARBLINK

    Un occhiolino è un simpatico segno di amicizia e di complicità, suggella amicizie e sublima frasi non dette, tra coloro che davvero si intendono. Essere amico di una stella è un vantaggio più unico che raro, e trasforma anche gesti così semplici, in qualcosa di magico e speciale: a Sol basterà strizzare l'occhio a chi ritiene proprio alleato o compagno, perchè una piccola stellina, a cinque punte e luminosa, prenda vita e si diriga verso costui, portando in dono bonus e vantaggi, diversi a seconda, del colore del piccolo astro.
    Giallo - chi le è amico può essere più forte, più robusto, più veloce. Utilizabile solo tramite il supporto di una Babystar, perchè le insicurezze sono difficili da superare da soli, lo Starblink giallo dona al bersaglio un'abilità fisica a scelta, di Lv pari all'abilità Blazar. Il power up dura tre turni.
    Utilizzi: 1 0.
    Azzurro - la stellina blu indicherà la protezione di Solaire, garantendo la sicurezza di chi lo riceverà, sottoforma d'una barriera del medesimo colore. S'attiverà al primo attacco rivolto al favorito, opponendogli una difesa del 100%. Se non consumata, la protezione s'esaurisce dopo tre turni. Può essere utilizzato solamente attraverso una Babystar.
    Utilizzi: 3 2.
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    0-1
    Posts
    1,039

    Status
    ONLINE
    Nessuno tra i mortali sarà mai antico quanto una stella. Eppure Babbo Natale era bravo nel giudicare le persone, e per quanto la maniera in cui Solaire parlava ed agiva gli era bastata a capire quanto non fosse un astro alle sue prime armi con le faccende dei mortali, aveva compreso anche come nonostante tutto il suo tempo in mezzo a loro non fosse che una frazione di quello che v'aveva passato lui.
    Io sono solo un povero vecchio. E quelle della tua stirpe, non sono fatte per la guerra.
    Per questo sorrise bonario alla sua esclamazione, all'orrore che vide risvegliarsi nei suoi occhi, di fronte ad una richiesta di cui in ritardo ella s'era resa conto fino in fondo. Disse il vero, dunque, rispondendole nonostante la stoltezza dimostrata perché avere a che fare con i più giovani faceva parte dei doveri che aveva scelto per se stesso, e così come Annie dava ai più grandi un petto e dei boccali da segnale, suo compito era quello di ispirare meraviglia in coloro per cui nessuna delle due cose avrebbe ancora avuto senso.
    Quanti di loro credi non abbiano mai sognato di essere grandi guerrieri?
    E mentre i giovani rapiti si avvicinavano, sempre più numerosi e fulgidi ora che Solaire aveva fatto loro dono dei preziosi raggi della propria corona, egli abbatté nuovamente la propria lancia al suolo così che tra le loro mani comparissero sue copie composte di pura luce: bagliori stellari riflessi nella neve, acuminati e pronti ad essere vibrati, che mani piccole e paffute impugnarono in maniera non diversa da come avevano fatto innumerevoli volte per gioco. Bambini e bambine, i volti illuminati dal sogno in cui un incubo si era tramutato, marciarono come soldati ridendo tra loro e con i cuori in visibilio...
    E fu guardandoli che il Santo ebbe prova di avere detto il vero, e sollevò allora la propria arma al cielo così che il vento polare che dallo squarcio nel sacco stava soffiando su tutti loro spirasse ancora più forte, sollevando le sue nuove truppe da terra e permettendo loro di volare verso lo spiraglio che una stella ed una mietitrice avevano spalancato per loro.
    ALLE ARMI, MIEI PICCOLI EROI! HO - HO - HOOOOO!!
    Anche Solaire volò assieme a loro, a fianco dell'uomo in cremisi la cui risata risuonò con l'impeto di un tuono: fiocchi di neve innumerevoli offuscarono la vista per brevi istanti, mentre l'ascesa portava tutti loro più vicino alla via di fuga scavata dalla lama di Ginny.
    E poi fu il vento, quello vero e feroce e gelido. E poi fu il caos, perché il silenzio di quel limbo aveva anestetizzato i sensi di coloro che v'erano stati immersi e Solaire si ritrovò a doversi riabituare al fatto che il mondo fosse altro che una distesa nera e grigia di triste e consunta stoffa.
    La mente più flessibile della sua, i bambini si ripresero ben prima e cominciarono la loro battaglia...levandosi in massa, come uno sciame dagli splendenti pungiglioni, non contro la grande ombra alla guida della slitta quanto piuttosto alle tenebre minori, quegli uomini-sacco che erano rei di averli strappati ai loro letti e trasportati la dove avevano creduto di poter morire: acchiappata da Babbo Natale l'astro volò come lui finché poterono farlo, perché la consapevolezza della gravità e del proprio peso è maggiore in chi in terra ha vissuto a lungo ed al contrario dei suoi infantili ammiratori, il Santo poteva gioire della propria stessa meraviglia ben meno a lungo.
    Ad accogliere entrambi Rudolph, ed in piedi vicino alle sue corna Ginny, che fino a quel momento aveva combattuto come una furia contro il demonio colpevole di ognuno dei misfatti che quella notte aveva cercato di disfare.
    Ginny Deathface. Dovrò ricredermi sulla tua posizione nella mia lista.
    La renna accolse balzando con gioia nell'aria fischiante il ritorno del proprio padrone, sostenendo senza sforzo anche il suo peso e quello di Solaire quando infine entrambi si posarono sul suo dorso. Solo allora finalmente Solaire avrebbe potuto osservare la propria compagna, colei che l'aveva condotta al centro di quella magica e disperata avventura, sporgendosi oltre le ampie spalle dell'uomo che l'aveva condotta fuori dalla prigione-sacco...
    I capelli al vento, il viso emaciato, le labbra sporche di sangue così come gli abiti resi stracci dalle artigliate che la sfregiavano ampiamente. Ginny le sorrise nonostante tutto, l'ambra dei suoi occhi spalancata perché esterrefatta da ciò che Solaire era riuscita a compiere. Conducendo a lei il migliore degli alleati in una lotta che aveva capito che altrimenti non avrebbe vinto, ed assieme a lui gli ostaggi del Krampus tramutati in un esercito volante che tra grida e risate stava decimando lo schieramento degli uomini sacco, ormai impegnati a tentare di riacciuffare loro nei propri stomaci anziché inviati a terra per rapire nuove vittime.
    L'hai notato, vero? Non può essere davvero ferito. Krampus è la mia ombra...e farà di tutto per non tornare ad esserlo.
    Ma Babbo Natale non era davvero solo un vecchio, ed il suo vigore ritornato dal momento in cui Solaire gli aveva restituito una speranza di libertà e vittoria non si fece attendere: aggrappata alle corna del destriero volante che si era guadagnata, Ginny annuì seria alle parole di chi per diritto era divenuto il capitano di quella caccia. E rispose quando egli dichiarò quale fosse la maniera in cui avrebbero sconfitto Krampus, adducendo all'unica tattica che avrebbe permesso loro di riuscire davvero nell'impresa di fermarlo.
    Loro penseranno ai suoi servi. Ed a me basta calpestarlo per ridurlo a ciò che dovrebbe essere.
    Ci serve che sia a terra.
    Perché Krampus era cambiato fin da quando i bambini avevano iniziato ad emergere dalla sacca alle sue spalle, squarciandone ad ogni passaggio sempre più la fibra, ed al primo accenno di rosso che aveva scorto si era concentrato unicamente nella guida della slitta, gli occhi iniettati d'odio ora colmi di un timore inenarrabile: spronò le renne, e visto che Rudolph aveva ormai esaurito la carica fornita da Solaire la slitta prese a seminare i propri inseguitori...motivo per cui Babbo Natale sospirò prima di innalzare ancora la propria lancia al cielo, e scagliarla con l'impeto e la violenza di un missile contro il suo stesso iconico mezzo.
    HO - HO - HOOOO!!
    La devastò, frantumandola in mille pezzi e portando Krampus ed il suo sacco a precipitare rovinosamente. I bambini continuarono a sciamare in quel cielo notturno, vivendo il sogno di volare ed al contempo quello di essere formidabili guerrieri, eliminando i resti dell'esercito di uomini-sacco ormai allo sbaraglio: e nel frattempo Rudolph scese in picchiata, inseguendo colui che a breve sarebbe franato a terra alla mercé dei propri inseguitori. Tutto sembrava essere volto al meglio, eppure Ginny non mollò la presa ne smise di affilare la propria volontà...conscia di come spesso la vittoria sfuggisse dalle mani di chi ne cantava troppo presto, ed affatto intenzionata a perdere di nuovo contro chi si era dimostrato ben più che capace di sopraffarla.



    Ginny ha su di se danni del 75%! E Krampus a quanto pare non può davvero essere ferito, essendo solamente un'ombra.
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    2
    Posts
    2,327

    Status
    ONLINE
    ...non è che il discorso di Babbo Natale la convinse molto, ecco. Certo, lui era vecchio e lei una stella. Questo voleva davvero dire lasciar combattere dei ragazzini al posto loro?
    A quanto pare si, e per qualche attimo Sol cercò persino di resistere alla meraviglia evocata dai venti polari che si piegarono al richiamo di guerra del santo, ed a tutto ciò che il suo corpo le diceva di voler provare, all'idea di abbandonare finalmente e per l'ultima volta, quel limbo che aveva rischiato di spegnerla poco a poco...
    Ma dovette ricredersi, una volta fuori. Una volta che vide l'entusiasmo con cui quei bambini si lanciarono alla guerra, prendendola come un gioco, forti abbastanza grazie alla sua luce ed alla benedizione del loro beniamino da non essere più inermi vittime, quanto piuttosto piccoli angeli vendicatori giunti a chieder conto, di quanto era stato fatto loro: lei non poteva capirlo, ma per ogni ragazzino la guerra è un gioco...e così come cuccioli di tigre si balzano al collo senza mordere davvero, rotolandosi per apprendere ciò che un giorno gli servirà a sopravvivere, anche quei bambini appresero quella notte come anche gli incubi potessero essere sconfitti, impugnando giusto un po di meraviglia ed i raggi di una stella.
    Distratta dallo spettacolo, quasi non si accorse di essere stata acchiappata da Babbo Natale e trascinata nuovamente sulla schiena di quel Rudolph, a cui aveva affidato Ginny: stava giusto domandandosi se la mietitrice avrebbe trovato bello lo spettacolo che le aveva offerto, tematico visto il titolo che si portava dietro come la Vendetta fosse stata servita su un piatto di neve candida, e bagliori cosmici riflessi...
    Ed ora eccola li, ad un tiro di schioppo, tra loro la distanza posta unicamente dalla stazza di quel vecchietto che per qualche ragione fuori dal gorgo in cui era stato imprigionato, sembrava improvvisamente più imponente.
    Ginny!
    Per un attimo perse tutto d'importanza: le parole del santo, le rivelazioni riguardo a Krampus, le loro discussioni riguardanti come poterlo sconfiggere. Perchè Ginny era li, le sarebbe bastato scavalcare l'uomo che le divideva e sulla cui spalla s'era arrampicata per vederla meglio, per raggiungerla e stringerla a se...
    Ma era messa male, ferita e graffiata, sanguinante al punto da riuscire quasi a risvegliare le sue lacrime: anzichè quelle, Solaire tornò al cipiglio imbronciato che aveva assunto di fronte a Babbo Natale poco prima, strappandosi dalle labbra un bacio di scoppiettante luce per soffiarlo verso la rossa, così da non doverla più vedere ridotta a quello stato...da qualcuno che a quanto pareva non poteva essere davvero sconfitto da lame e pallottole, e che stava cercando di darsela a gambe, evidentemente terrorizzato da colui che dalla sua prigione era tornato, con una stella a fianco ed un esercito a sua disposizione.
    Iiiiiih!!
    Un gridolino quando Babbo Natale scagliò la propria impietosa lancia, dita strette ai suoi abiti perchè l'improvviso movimento rischiò quasi di sbalzarla via, un piccolo trauma perchè per quanto non avesse mai atteso trepidante i suoi doni, vedere quella grande slitta ridotta in pezzi fece comunque un po male al suo fragile cuoricino. Si chiese cosa ne sarebbe stato delle altre renne, se avrebbero finito per cadere assieme a Krampus o se piuttosto sarebbero finalmente state libere dalle sue sferzate...e poi riuscì a focalizzarsi, a far ciò che era certa che Ginny avrebbe voluto da lei, perchè dopo tutto ciò che avevano fatto era tempo di concludere il lavoro, salvare definitivamente il Natale, ed impedire che qualcosa del genere potesse avvenire di nuovo. Gli uomini sacchi non li avrebbero disturbati più, troppo impegnati a venire distrutti da bambini che avrebbero ricordato quei momenti come bei sogni avventurosi...e Krampus andava catturato, e Babbo Natale aveva detto loro come. Non era sicura di poter davvero aiutare anche in quello, ma c'avrebbe provato almeno...fu assottigliando gli occhi verso la sua sagoma intenta a precipitare, che Sol mormorò a se stessa ed a tutti gli altri, in primis Rudolph, il testamento della sua ritrovata determinazione.
    Mettiamo fine a questa storia!



    STARKISS


    Il bacio di una stella è magico, unico. Le piccole, carnose labbra di Sol risplenderanno di una luce gialla e scoppiettante, e da quel momento, ciò su cui si poseranno verrà sfiorato da un miracolo, lo stesso atto di amore e creazione che diede vita a lei che riecheggerà nei millenni, raggiungendo il fortunato, e risanandolo da ogni ferita fisica. Il bacio stellare è capace di risanare al 100% il corpo di chi l'ha meritato, e Sol può decidere di lanciarlo, sottoforma di sagoma luminosa, verso chi ha scelto di benedire con la propria magnifica luce. Utilizzi: 4 3.
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    0-1
    Posts
    1,039

    Status
    ONLINE
    Le renne furono libere, quando il giavellotto scagliato da Babbo Natale mandò in frantumi la sua slitta. Balzarono nell'aria gioiose della prigionia infranta, ed impiegarono poco a selezionare i più valorosi tra i bambini che il Santo aveva benedetto con il dono della sua luce come propri cavalieri: ognuno di loro volava già, ma nessuno veloce quanto le bestie incantate che ogni anno avevano trascinato la slitta fino ai camini delle loro case.
    E Krampus precipitò rovinosamente, in mezzo a trucioli e segatura rosso acceso, ed al sacco ormai vuoto cui i suoi artigli si aggrapparono: Rudolph scese in picchiata, ma evidentemente Babbo Natale non aveva intenzione di attendere o di perdere l'occasione di calpestare colui che con un suo piede sopra, sarebbe tornato ad essere solamente un'ombra...
    HO - HOOO...
    Per questo si gettò giù da Rudolph, balzando e poi precipitando più celermente di quanto la renna non potesse permettersi senza perdere il controllo e promettere a chiunque trasportasse un sonoro schianto: Ginny osservò quel gesto mentre la sagoma delle labbra di Solaire la sfiorava una seconda volta, portandola a sospirare a causa del benessere che un corpo integro portava anche a chi il dolore non lo conosceva.
    Concentrata sulla lotta, sull'ultimo atto rimasto da compiere di quell'impresa, si prese comunque tempo per rivolgere alla stella uno sguardo. Sorrideva, nella maniera sincera che era tanto difficile rubarle. Eppure le sue parole non furono gentili.
    Non pensare di poterla passare liscia.
    Il bacio che le aveva dato...quello vero, che aveva fatto incontrare le loro bocche. Ginny non l'aveva scordato perché la Vendetta ha la memoria lunga, e non avrebbe esitato a recriminare riguardo quell'offesa quando finalmente fosse giunta la pace adatta a farlo: un avvertimento e poi nient'altro, perché fu alla renna che ancora cavalcava che si rivolse subito dopo. Chiedendole un nuovo favore, in cambio del padrone che erano riuscite a restituirle.
    Ed ora...Rudolph, ci serve la tua luce.
    La renna capì, il suo naso brillò, e l'attimo successivo le fanciulle sul suo dorso si ritrovarono assieme a lui a terra: a poca distanza da loro, immerso in una nube di neve issata al vento, il demonio nero che Ginny aveva combattuto e da cui era stata sconfitta era appena atterrato a quattro zampe, scavando col proprio peso un cratere...ma non ebbe tempo di rivolgere a loro il proprio sguardo cremisi, perché l'ultima sillaba di una profonda risata giunse calando come una meteora dall'alto portando con se tutto il peso del Santo a cui apparteneva.
    HOOOOO!
    Lo sbuffo di neve fu ancora più voluminoso questa volta, offuscando per un attimo la vista. Quando i fiocchi calarono abbastanza da permettere allo sguardo di superarli, Ginny e Solaire poterono vedere Babbo Natale in ginocchio...e Krampus già lontano, intento a correre a quattro zampe, fuggendo come un disperato da colui che non era riuscito a calpestarlo.
    Mmmmh...un villaggio.
    Il Santo sollevò la propria mano, come attendesse che qualcosa giungesse a riempirla. E poco dopo così fu, perché fischiando la lancia con cui aveva abbattuto la propria stessa slitta - i cui frammenti iniziarono dopo poco a piovere tutt'attorno - giunse alle sue dita, ed esso ne sfruttò l'asta per aiutarsi a sollevarsi. Usò la sua acuminata punta per indicare le luci distanti verso cui Krampus stava dirigendosi a tutta birra, più rapido di quanto evidentemente l'uomo riuscisse ad essere.
    Dobbiamo impedirgli di raggiungerlo.
    Rudolph si avvicinò a lui, pronto a farlo risalire in sella. Affatto disposta ad aspettare Ginny gli lasciò il proprio posto, svanendo in uno sbuffo di vento e lanciandosi all'inseguimento: Krampus non poteva essere abbattuto dai suoi colpi, ma le ferite che gli infliggeva erano comunque capaci di rallentarlo...per questo si gettò al suo fianco, distante abbastanza da non essere alla portata dei suoi artigli ma prossima a sufficienza da prendere bene la mira: fendette l'aria gelida con la propria sciabola, e dal becco di Molly una lunga sferzata aerea tentò di azzoppare la nera bestia...
    La quale in compenso ruggì, sventolando il sacco che ancora stringeva in una zampa come una mazza, usandolo prima per respingere l'offensiva della Vendetta e poi lasciando che si allungasse, tentando d'usarlo come l'ariete di una mazza ferrata contro di lei.
    GGROOOWL!!
    Nnngh!
    Il colpo verticale, Ginny riuscì ad evitarlo scansandosi all'indietro, ma venne comunque sbalzata lontana dall'onda d'urto che ne scaturì...perché anche da vuoto il sacco conteneva infinito spazio, ed infinito era dunque il peso con cui poteva colpire e la distanza entro cui sapeva allungarsi: l'ennesima battuta d'arresto non fece altro che innervosire ancora di più la mietitrice, che seppe trovare conforto almeno all'idea di essere riuscita a compiere quanto si era prefissata...perché non l'aveva azzoppato, certo, ma Krampus aveva dovuto arrestare il proprio moto per rispondere alla sua offensiva: ed ora Babbo Natale, in groppa a Rudolph assieme ad una stella, era molto più vicino ed in rotta di collisione con il demonio...pronto a schiacciarlo sotto le suole dei propri stivali, e farlo tornare al mondo bidimensionale da cui sembrava intenzionato a fuggire per sempre.



    Cicatrice - Brezze piacevoli, sbuffi di tempesta, al vento piace soffiare in molte maniere diverse. Solo per Ginny, però, si rende affilato. Scorre sulla lama di Molly fino a baciarne la punta e se la mietitrice è abile è quello il momento in cui gli imprime la propria spinta, indicandogli con un fendente quale gola vuole tagliare. Preciso come un fucile e veloce come una frusta, il vento obbedisce senza catene ad obbligarlo perché solo grazie a lei ha assaggiato il sangue, e come tutti ne è rimasto inebriato. Inutilizzabile senza la spada attorno a cui egli soffia la Cicatrice del vento ha una potenza del 125%, con cui tentare di guadagnare il sorriso della madre che di fronte ai suoi occhi ha rinunciato alla vita perché un fiore rosso germogliasse.


    Ginny tenta di colpire Krampus con Sfregio, ma il colpo di sacco con cui egli risponde ha una forza di Lv5 che gli permette di superare, con una potenza del 200%, quella del 155% di lei. Anche il secondo attacco che lancia, allungando il sacco ed usandolo come clava, ha la stessa potenza ma Ginny lo schiva tramite la sua velocità, scartando all'indietro, non subendo alcuna ferita ma venendo sbilanciata dall'onda d'urto!
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    2
    Posts
    2,327

    Status
    ONLINE
    Hemm...
    Si chiamava Vendetta, dopotutto. Ricordandoselo, Luna davvero avrebbe potuto aspettarsi che dimenticasse, ciò che aveva fatto prima di gettarsi dentro al sacco?
    Non lo rimpiangeva, comunque, perchè mai si sarebbe pentita di un gesto d'affetto, elargito a chi aveva fatto di tutto per meritarlo. Ginny sapeva intimorirla, ma sapeva che sotto sotto anche lei era una tenerona...
    Lo spavento per quella frase la inibì solamente per un istante, spingendola a sorrider nervosamente in direzione della mietitrice, sperando di poterla impietosire più di quanto non sapessero farlo nemici, con cui la sapeva priva di clemenza.
    E poi tutto si fece di nuovo veloce, tutto si fece nuovamente urgente, e quei sentimenti tanto luminosi Sol dovette lasciarli da parte, in virtù della fretta messa da eventi che Krampus, proprio non la voleva sapere di render meno impellenti e meno gravi: fuggì all'assalto di Babbo Natale, che in quella che s'era tramutata in una caccia alla malvagia ombra, sembrava starsi divertendo quasi quanto i bambini che aveva tramutato in temibili guerrieri volanti. E nel darsela a gambe puntò ad un villaggio, distante ma non abbastanza da esser escluso dalle sue mire, e nell'urgenza con cui il Santo armato di lancia chiese di non permettergli di raggiungerlo Solaire intuì vi fosse in ballo il destino dei suoi abitanti, probabilmente dei più piccoli; se davvero era un incubo, dopotutto, a cos'altro avrebbe potuto puntare se non ad infliggere nuove sofferenze, a chi non poteva ne combattere ne difendersi...
    Ginny intervenì per prima, pronta come sempre, si gettò in battaglia ma venne respinta da chi già in volo era riuscito a ridurla male, il sacco che aveva generato gli omini di stoffa che i rapiti stavano abbattendo trasformato in un'arma pesante a sufficienza da far tremare il terreno: fu vedendola gemere, ed udendo il ringhio di quella malefica emanazione, che dentro Solaire scattò qualcosa.
    Abbandonò il dorso di Rudolph, si fece luce, sfolgorò via superando il demone ch'era stato arrestato nella sua corsa, frenando con mani e piedi affondati nella neve. Si voltò verso di lui, e provò per la prima volta da molto tempo le emozioni che le erano necessarie, per richiamare ciò che di una stella sarebbe sempre stato il potere maggiore: quella vicenda doveva concludersi, senza che altri tremassero e piangessero a causa sua...Krampus andava fermato, e trovandosi padrona d'un potere che spesso scordava di possedere, l'astro decise d'esser stufa di aspettar che fossero altri a porre fine alla sua mattanza, e di volersi fare protagonista del suo epilogo.
    Si alzò, lo sguardo duro e gli occhi splendenti...ed allargò le braccia, lasciando che i raggi che aveva passato eoni a scagliare in tutto il cosmo tornassero a risplendere attraverso di lei: i suoi capelli, la sua pelle, le sue vesti si fecero più bianche della neve sotto di lei, brillando della luce più candida e pura che nel cosmo si fosse mai vista.
    La sua bocca si spalancò per gridare ciò che sperava fosse l'ultima cosa che Krampus avrebbe udito, prima d'esser fatto tornare nulla più di un'ombra, e che egli fosse ancora distratto dall'assalto di Ginny o che piuttosto fosse pronto a mulinare la propria improvvisata arma anche contro di lei Solaire si sentì sicura, e si sentì santa, intoccabile perchè l'oscurità aveva un solo naturale nemico, e lei ne era divenuta la vivente incarnazione; mentre spilli di luce innumerevoli scaturivano da ogni centimetro della sua pelle, divenendo lance che avrebbero impalato ed arso chi tanto male aveva fatto, e tanto ancora ne avrebbe compiuto fosse stato lasciato libero di farlo...Solaire gridò verso di lui la propria condanna, tornando per un momento solo ad esser la fornace d'energia infinita che era stata per tempo immemore, e facendolo in nome d'ogni bambino che avesse avuto successo, avrebbe potuto continuare a fare sogni d'oro anzichè dover affrontare il buio che persino lei, per qualche attimo, era stata costretta a temere.
    Basta così!



    LUMINARIA


    Cos'è che una Stella sa far meglio? Grossi sconvolgimenti emotivi devono aver travolto Sol affinchè il suo corpo inizi a mutare, tutto in lei diventi bianco, e sempre più brillante. La connessione col suo passato si fa più intensa e viaggiando nel tempo e nello spazio, lei torna ad essere ciò che è stata, il suo cuore brucia con intensità inaudita, e chiunque veda questo glorioso flash, vive la meraviglia ed il terrore del trovarsi nel nucleo attivo d'una stella, subendone le terrificanti conseguenze. Luminaria è utilizzabile una sola volta a scena, e non può essere utilizzata senza che Sol sia profondamente turbata, scossa, o infuriata, perchè la sua potenza del 230% la prova enormemente, lasciandola sfiancata per i turni successivi, sconvolta dalla violenza di cui è stata capace. Utilizzi: 1 0.



    Sol ci prova! Supera Krampus con la sua abilità Photonstep...e poi lo attacca con un Luminaria di potenza 200%!
     
    Top
    .
59 replies since 30/11/2022, 11:40   669 views
  Share  
.