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Crociera con delitto

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    E perché dovrei raccontarvi dei fatti miei, sssscusate?
    No che non le stava piacendo, la piega che quella discussione aveva preso. Lance riuscì quasi ad avere pietà di lei mentre si ritrovava spiattellato in faccia il proprio passato, con tanto di richiesta d'approfondirlo. Certo, non tutte le rotture coinvolgevano regni annegati dalla pioggia e l'abbandono d'ogni possibile speranza...ma per una figura tanto in vista, che a giudicare da come sembrava esser nota non poteva neppure starnutire senza che i paparazzi ne fotografassero ogni frame. Forse poteva essere persino peggiore?
    Come se i giornali di tutta Utopia non ne avesssero già parlato abbastanza ai tempi.
    Ogni dettaglio gettato in pasto al pubblico, ogni voce di corridoio amplificata fino a farsi vera a prescindere dai fatti, perché ciò che il pubblico dice è ciò di cui tutti si convinceranno. Gli occhi di Meta si assottigliarono e la sua lingua prese a saettar fuori dalle sue labbra a ritmi allarmanti, tanto che il Cavaliere fu quasi tentato di metter mano alla spada anche stavolta giusto per assicurarsi che la succube non saltasse addosso a Sol per aver osato chiederle tanto...
    Come ssse non l'avesssi già raccontato abbassstanza volte!
    Ma poi la maniera in cui si voltò e scivolò via dal tavolo che aveva occupato, nel suo tentativo di imbastire una discussione ben diversa da quella che infine l'aveva colpita. Ma poi il tono che tentò di nascondere con la rabbia, quello che sapeva più di dolore che di astio, ed il fatto che nonostante parte di lei volesse evidentemente chiudersi in un risentito silenzio la sua bocca non si chiuse, ed i suoi occhi sembrarono perdersi altrove quando finalmente seduta sulla sedia che le spettava parlò ancora, visualizzando momenti che neppure nella memoria ella frequentava più ormai da tempo.
    Convinsero il Cavaliere a desistere, a star a sentire. Perché in fin dei conti chi è innamorato della propria voce è il peggior nemico di se stesso, quando si trova innanzi alla necessità di tacere anziché dir tutto quel che non dovrebbe.
    Quel brutto ssstronzo...non era nessuno, quando l'ho conosciuto!
    Iniziò il suo racconto, e Lance si domandò se Sol l'avesse fatto apposta o se per l'ennesima volta anche lei sarebbe rimasta sorpresa da quell'inaspettata inefficacia dei suoi metodi d'indagine. Forse davvero essere tanto empatica la stava aiutando nel compito che le era stato calato addosso dal WAU? Forse davvero sapersi calare nei panni altrui come lei riusciva a fare molto meglio di quanto Lance non c'avesse mai neppure provato era la maniera giusta per scucire segreti a chi aveva tutte le ragioni per non rivelarli?
    Un mezzo rampollo senza nome e senza niente con daddy issssues grandi come Superbia.
    E mentre l'Arto si perdeva nei propri pensieri Miss Meta faceva lo stesso nel viale dei suoi ricordi, e Sol quasi avrebbe potuto vedere il riflesso di un Johannes più giovane e con le spalle meno larghe, vestito come un vagabondo e non come il capitano d'industria che infine s'era fatto.
    Era quasi carino, sapete? Di quel carino che fanno i cucciolotti abbandonati a bordo strada.
    Qualcuno di meno tronfio, qualcuno di meno arrogante e facile alla furia, che forse sarebbe persino potuto piacere anche a lei? Irresistibile per ogni crocerossina, e per quello Meta non aveva proprio potuto fare a meno di raccoglierlo. E dargli più di quanto forse non avrebbe dovuto, visto come quella storia tutti sapevan già fosse andata a finire.
    Ed io come una ssstupida l'ho raccolto, me lo son portato in casa...dovevate vederlo quando ha visto per la prima volta come vive, chi sa davvero cos'è il ssssuccesso!
    Ed ecco l'hubris, ed ecco la Superbia di cui lei stessa aveva parlato, come se concedere a chi si ama un posto sotto il proprio tetto fosse una concessione e non qualcosa di naturale. Chissà se a parlare era il suo risentimento o piuttosto chi era davvero, e chissà se una come lei fosse ancora capace di rendersi conto, di quanto ridicole suonassero certe affermazioni a chi le ascoltava da esterno...
    O magari chissà, il vero astioso era Lance. Che dopotutto un tempo aveva vissuto in un castello, con un intero Regno ai suoi piedi, ed ora non aveva più nulla del genere.
    All'inizio era un cagnolino adorante...è diventato il mio aiutante, mi preparava i trucchi ed i vestiti, ssstava a litigare al mio posto con i costumisti quando mi preparavano gonne troppo lunghe.
    Meta sorrise, persa per un attimo in quelli che dovevano essere i momenti più felici che avesse vissuto con lui. Durò poco, e sembrò risentita con se stessa quando se ne accorse, rabbuiandosi all'istante.
    Ma poi...appena ha iniziato ad avere qualche contatto. Contatti che ha consssciuto grazie a me!
    Un pugno sul tavolo, la piccola e sottile mano che si schiantava proprio come quelle di Johannes avevan fatto più e più volte, anche se ottenendo effetti molto meno roboanti e pirotecnici. Forse dopotutto, il tonante bellimbusto aveva davvero appreso qualcosa da chi gli aveva fatto assaggiare la fama per la prima volta?
    Sss'è fatto sempre più distante, sempre più egoista...non lo riconoscevo più.
    Non era una storia nuova, ne una che fosse impossibile da prevedere. Forse per questo a Meta pesava tanto, perché un conto è cadere in una trappola che nessuno potrebbe mai vedere. Ed un altro è cascare a piè pari in qualcosa di cui si sa già tutto, ma che ugualmente non si riesce ad evitare.
    Ha messso su quelle industrie da sfacchinatori...e come ne andava fiero! Come ssse dare da fare a quattro poveracci fosse meglio che lavorare per me!
    E quindi forse tutto quell'orgoglio, tutta quella sicurezza, tutto quel rifiuto di comprendere come per qualcuno potesse esser bello possedere qualcosa di proprio anziché esser vassallo per sempre. Poteva essere un sistema di difesa, un suo modo per permettersi di scendere a patti con l'idea d'esser stata scaricata da qualcuno a cui era stata pronta a dare tutto?
    Alla fine...m'ha detto che per i suoi affari essere associato con me era un danno, che la sua reputazione ne ssstava risentendo. Sss'è n'è andato di notte, senza nemmeno salutare.
    Distolse lo sguardo, tornò a guardare il muro, le braccia incrociate su un petto che s'alzava ed abbassava a ritmo sostenuto, perché quella storia l'aveva raccontata con tutta la foga possibile. Lancelot fu quasi convinto avesse finito, eppure attese ugualmente. Dandole tempo di calmarsi almeno un po', e dare a tale storia la sua vera conclusione.
    E due giorni dopo s'era già trovato quella gallina...contenta di essssere il suo ssstupido trofeo.
    Persino WAU non aveva avuto altro da dire riguardo a Chrotte, se non di chi era fidanzata. Le industrie di Johannes le comandavano assieme, ma quanto davvero eran comuni le decisioni prese a nome d'entrambi? Stordito da un infodump tanto prolisso, Lance riuscì persino a stupirsi quando Meta finì la sua arringa. Guardando Sol con qualcosa di simile a vera tristezza, aldilà di tutte le maschere che s'era calata in viso fino a quel momento per non ammettere di poterne provare...e ponendo la sua ultima domanda come se infondo, del destino di quella che aveva chiamato smorfiosa e gallina, gliene importasse davvero qualcosa.
    Come...com'è morta?
     
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    Come una diga, a cui basta una crepa per finire demolita, ed inondare chiunque vi sia inavvertitamente troppo vicino. Anche Miss Meta esondò facilmente, dopo aver finto di resistere per qualche istante, nel quale Sol aveva stretto i denti e sperato in quell'esatto svolgimento.
    E lei rimase ad ascoltare, in brodo di giuggiole per la possibilità finalmente di scoprire qualcosa che le interessasse davvero, e non soltanto per il senso di giustizia appena nato a causa di quel suo stressantissimo, ingrato compito.
    Il tono della Miss la indispettì fin da quasi subito, perchè chi macchiava con l'egocentrismo qualcosa di puro quanto l'amore non poteva sperare di star simpatico ad una stella...e per quanto a fine storia non fosse giunta nessuna particolare illuminazione, riguardo la possibilità o meno d'una colpevolezza, Solaire fu comunque lieta d'aver potuto grazie ad essa guadagnare un quadro più completo, della vita di Johannes e di conseguenza, di quella della sua ormai defunta compagna.
    Si chiese persino, ad un certo punto, ragionando sul commento che Meta fece riguardo quanto rapida era stata la sua sostituzione; se Chrotte non fosse stata vittima, erede di una famiglia facoltosa e nobile com'era stata, di un matrimonio combinato...un'unione forzata?
    Niente più che un sentore, un istinto che forse avrebbe dovuto verificare, chiedendo a WAU o magari tornanto a Johannes, per quanto fosse sicura che di fronte a domande tanto indiscrete la sua furia si sarebbe risvegliata.
    E poi giunse quell'ultima domanda, posta in tono tanto diverso. Come se all'improvviso Chrotte non fosse più un'usurpatrice, una gallina o una stronza, ma piuttosto una sorella...qualcuno che le era più vicina di molti altri, perchè se anche non si fossero mai parlate, avevano condiviso qualcosa di importante.
    Grazie per la condivisione, Meta...
    Un cambio così repentino...normalmente Solaire l'avrebbe considerato un effetto seecondario di quel suo sfogo, un crollo della maschera che a poco a poco si era sgretolata, un frammento caduto in più ad ogni parola. Ma se doveva essere maliziosa, e doveva convincersi di essere capace di scrutare gli animi altrui abbastanza, da poter distinguere un assassino da un'innocua pop-star...forse valeva la pena dubitarne, forse valeva la pena indagare a riguardo? E che metodo migliore che punzecchiarla, dandole esattamente ciò che cercava. E studiando la sua reazione a riguardo?
    C'è stato un flash. Un lampo accecante. Quando la luce è svanita...
    Solo nello stringere gli occhi per osservarla, Solaire riuscì a non lasciarsi atterrire dallo star rivivendo per l'ennesima volta quel pessimo, orribile ricordo. Ignorò consciamente il proprio cuore, aspettandosi supporto da Lancelot, perchè lui certamente avrebbe capito ciò che stava tentando...e con un commento netto, e la faccia più neutra di cui fosse capace, espose il fatto come fosse un commento come tanti.
    Lei era senza testa.
    Tremò lo stesso, un brivido che soppresse, chiudendo gli occhi e deglutendo per un attimo. Li riaprì presto, così da perdersi il meno possibile di ciò che sperava di cogliere, sul viso o nel corpo di chi avrebbe avuto ogni motivo di essere la colpevole che stava cercando.
    Doveva smetterla di pensarci. Doveva cambiare discorso, proseguire oltre, altrimenti il groppo nella sua gola si sarebbe sciolto per l'ennesima volta, reso ancora più amaro dal pensiero riguardo il fato obbligato che la storia di Meta le aveva ispirato: la domanda che buttò li servì più a quello, che ad indagare davvero. Ma se davvero la pop star era così facile da far parlare, se davvero scucirle più di quanto non volesse richiedeva così poco impegno. Forse continuare a farla parlar era davvero il modo migliore per spingerla a sbagliare, e confessare ciò che non avrebbe voluto, sempre che dopotutto centrasse davvero qualcosa?
    Pensi che possano aver ucciso lei...per colpire lui?
     
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    Un altro buco nell'acqua, almeno fino a quel momento. Un altro sospettato che stava scoprendosi potenzialmente innocente, e la lista di possibili omicidi che era stata data loro iniziava ad assottigliarsi...forse stavano davvero sbagliando qualcosa? Lancelot se lo domandò, chiudendosi ancor di più in se stesso per qualche attimo, mentre Miss Meta s'apprestava a rispondere alla domanda con cui Sol l'aveva incalzata. Meno propenso di lei a credere che qualcuno, a prescindere da quanto larga potesse essere la sua bocca, avrebbe finito per incriminarsi da solo a furia di chiacchiere, il Cavaliere si domandò se anziché rimaner distante a far brutto a tutti loro ed intervenire solamente quando riteneva necessario farlo non avesse potuto far di più...a costo anche di strappare un po' del controllo di cui Sol era stata investita dalle sue mani, forzarla ad utilizzare metodi più efficaci della parola. Sfogarsi sul paio di loro ch'eran risultati più fastidiosi non suonava come un'idea poi così malvagia, ma Lance sapeva ancora distinguere quali pensieri appartenessero a lui e quali al Lupo che da quando aveva smesso di farsi tirar cazzotti da Johannes era rimasto sorprendentemente silente; e perché torturarli quando gli sarebbe bastato poco per tramutare grazie al proprio inchiostro un bicchier d'acqua in un filtro della verità, o evocare dal suo stesso sangue una lama o un lazo capace di costringere chiunque ne venisse morso a non dir mai più il falso?
    Non mi hai assscoltato? Per lui, lei non era niente più che...
    Persino il WAU probabilmente aveva metodi e protocolli per costringer qualcuno a sputare il rospo, per quanto poco propenso fosse l'Arto all'idea d'affidarsi più del necessario a quell'ammasso di ferraglia...
    Perso nei suoi pensieri, intento a cercar le parole con cui spiegare tutto ciò a Sol senza offenderla o farla sentir sminuita quando sarebbero usciti da quella sala, o forse addirittura prima perché da qualcuno avrebbero pur dovuto ricominciare. Lancelot quasi si perse l'istante in cui Miss Meta ebbe un'illuminazione che tanto a lui quanto a Sol era sfuggita.
    Aspetta un attimo.
    Si bloccò a metà frase, assottigliò gli occhi e ripensò a ciò che Solaire le aveva appena detto: sembrò rimuginarci per un po' prima di sputarlo, come volendosi assicurare di non star dicendo nulla di sciocco. Eppure la lampadina che s'era accesa nella sua fronte parve resistere ad ogni tentativo della logica di frantumarla, portandola a sussurrare con inaspettato astio una frase la cui rabbia portò il Cavaliere ad allarmarsi, e sollevarsi un'altra volta dal muro che s'era dato l'incarico di sorreggere.
    E' morta così...e voi ssstate perdendo tempo con me?
    ...che intendi dire?
    La cantante lo guardò come fosse un idiota, e per un istante Lancelot ci si sentì davvero. E quando parlò la sensazione anziché svanire aumentò perché certo, non s'era mai considerato un fine letterato quanto più un tizio a cui piaceva sventolare una grossa spada...ma da li ad esser preso per stupido di solito ce ne passava, forse proprio perché in pochi andrebbero a dirlo a chi impugna una zweihander di due metri e passa.
    Un lampo di luce. Chi è che sa fare cossse del genere, mmh?
    Domanda retorica, la risposta lo colpì con la furia dei lampi che il suo stesso viso aveva assaggiato: e dire che erano li quand'era successo, testimoni di prima mano di quanto accaduto. Johannes era stato li, e la memoria lo ingannava...o era stato il primo a reagire davvero a quanto successo, quando ancora gli occhi dei presenti stavano cercando di riprendersi dallo shock d'una luce tanto intensa?
    E ssse anche non fossse stato lui...non avrebbe più senso indagare su chi è capace di fare cossse del genere?
    Beh, allora, prima di tutto...
    Mise in dubbio la propria stessa intuizione e per qualche motivo Lance pensò che le facesse onore, perché incolpare Johannes dopo tutto ciò che le aveva fatto sarebbe stato facile eppure formulò i propri pensieri in modo da dargli ancora una chance, e dare un concreto apporto ad indagini che dopotutto stavano davvero rischiando di raggiungere un punto morto.
    ...sai che non è una cattiva idea?
    Perché in fin dei conti non era solamente questione di chi avrebbe voluto Chrotte morta, ma anche di chi avrebbe potuto ucciderla...nella maniera in cui loro stessi l'avevano vista morire, cosa di cui non chiunque effettivamente sarebbe stato capace?
     
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    No che Solaire non c'aveva pensato, a vedere la questione da quel punto di vista. Lei era una stella, santo cielo, casomai una barista. Tutto ciò che stava facendo andava di gran lunga oltre le sue competenze!
    Sperò per qualche attimo in una risposta più sagace, da parte di Lancelot. Ma quando persino lui, finì per concordare con Meta...
    Hemm...
    Solaire si sentì in imbarazzo, si sentì stupida. Inadatta al ruolo che aveva accettato per senso del dovere, perchè dopotutto...non avrebbe dovuto essere ovvio, che prima di domandarsi chi avrebbe avuto un motivo di uccidere Chrotte, la vera questione avrebbe dovuto essere chi tra i sospettati avesse potuto assassinarla a quella maniera?
    Un lampo di luce...il mantello con cui Lancelot aveva nascosto entrambi che svaniva, lavato via da quell'improvviso flash, lasciandoli esposti alla rabbia con cui Johannes li aveva assaliti subito dopo. E poi un taglio netto, incandescente, che aveva visto da vicino essendosi gettata sulla testa recisa e sul cadavere ancora caldo, nel suo inutile e vano tentativo di curarlo.
    Rivivere la scena per l'ennesima volta l'atterrì, contribuendo al senso d'inadeguatezza che il commento di Meta aveva scaricato sul suo capo. Ci provò per un attimo ad ignorarlo, a fingere che andasse tutto bene, o perlomeno a rimandare come aveva fatto fin'ora ogni sfogo o questione collaterale al momento in cui lei e Lancelot se ne sarebbero andati da quella sala, prendendosi la piccola ma necessaria pausa che aveva separato un interrogatorio dal successivo. Ad aderire a quell'abbozzo d'un piano che s'era fatta, riguardo il far parlare Meta continuando a porle domande, nella speranza che per qualche ragione finisse per tradirsi o dirle qualcosa che magari, normalmente non avrebbe confessato...
    Johannes...è mai stato violento...con te?
    Ma la verità era che la pop-star s'era dimostrata più sveglia di lei, al punto che per qualche attimo Solaire fu tentata di chiamare WAU e designarla come nuova ispettrice, resignando le proprie dimissioni perchè davvero convinta d'aver fatto il passo più lungo della gamba nell'essersi imbarcata in una questione che decisamente, non le competeva.
    Però, però, però...e se poi si fosse davvero rivelato tutto un inganno? Se Miss Meta fosse stata l'assassina, o anche solo una sua complice...se Sol avesse finito per sbagliarsi, e l'omicida l'avesse passata liscia solo perchè per qualche attimo s'era sentita sciocca e stupida?
    WAU...vieni. Abbiamo bisogno di te.
    Chiuse gli occhi, sospirò, strinse i pugni nel pronunciare quella frase, certa che nonostante il suo aver blaterato qualcosa riguardo la privacy prima del primo interrogatorio, la macchina stesse monitorando la situazione abbastanza da rispondere a quel richiamo.
    No che non si sarebbe tirata indietro, no che non avrebbe ceduto il proprio ruolo a qualcun altro, deludendo Lancelot e se stessa e chiunque altro tra i presenti in quel ristorante, credesse davvero almeno un briciolo nella giustizia che doveva esser fatta. No che la sua testa dura non le avrebbe mai permesso di desistere dopo aver impiegato tanto impegno da quando la faccenda era iniziata, ammansendo Johannes e tenendo testa a Massima e facendo amicizia con Erika: l'idea di Meta era buona, ed allora l'avrebbe sfruttata, proprio davanti a lei per beccarla nel caso fosse un bluff...o guadagnarsi una nuova alleata, se davvero si fosse rivelata innocente e volenterosa di collaborare.
    Puoi...puoi elencarmi le capacità dei sospettati?
    Ed al diavolo il sentirsi sciocchi e stupidi, perchè certo che lo era e lo aveva sempre saputo. E ciò non l'aveva mai fermata dall'ottenere quel che voleva, e non ci sarebbe riuscito neppure questa volta!
     
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    Mi prendete per il cu...
    Non ti prende per il culo.
    Mi prendete per il culo!
    Meta non prese benissimo il tentativo presto abortito d'ignorare il suo brillante contributo, ed a poco valsero i tentativi di Lance di placare il suo livore. La fronte si corrucciò, le sopracciglia levate e curve a sufficienza da farle assumere un cipiglio molto meno seducente e più adatto all'infernale creatura cornuta che era...fosse stata capace d'estrarre artigli o sputar veleno, il Cavaliere fu sicuro che l'avrebbe fatto. Invece si limitò a guardarlo di sottecchi, come a valutar la possibilità di riuscire a superarlo e strozzare Sol prima d'essere acchiappata ed immobilizzata...
    Proseguiremo le nostre indagini, ma nel frattempo di prego di rispondere...
    Vedrete se non ci tiro fuori un post su questa storia!
    E così Lance sfruttò quell'attimo di incertezza per incalzare, ottenendo perlomeno di farla desistere da intenzioni violente: acchiappò con foga il proprio cellulare e vi si immerse, il ticchettio delle sue lunghe unghie sullo schermo snervante ma sicuramente meglio dell'idea di doverla inibire toccando quel suo corpo viscido. Dando così tempo a Sol di evocare l'onnipresente WAU, che per la prima volta si fece attendere prima di fare capolino ben più timido di quanto non fosse mai stato prima: un pannello del soffitto tremolò appena e s'abbassò di qualche centimetro, lasciando che la lente rossa della macchine vi sbirciasse giusto un soffio...non doveva saper regolare il volume della propria voce, però, perché quella risuonò forte e chiara nonostante tutto.
    HEMMM...le ricordo ciò che le dissi riguardo la PRIVACY, signorina ISPETTOR...
    Mi prendi per il culo.
    NON ti prendo per il CULO!
    Stava già ascoltando. Stava già evidentemente origliando, altrimenti non avrebbe mai potuto rispondere al richiamo della stella. Era solo una stupida macchina, normale non fosse bravo neppure a mentire quanto lo sarebbe stata una persona...Lance sapeva che non avrebbe dovuto prendersela per le sue idiozie e per questo si schiaffò una mano in faccia, tentando con quel gesto di calmarsi e ragionare.
    La privacy...è importante solo finché non si decide di rinunciarvi, no?
    Doveva pur esserci un modo per aggirare quella scemenza, e dopotutto non servivano proprio a svendere i propri dati sensibili quegli advertising che Sol gli diceva sempre d'ignorare quelle poche volte che tentava e falliva nel destreggiarsi tra i disgustosi dispositivi elettronici che di tanto in tanto D gli regalava?
    WAU annuì solamente alla sua domanda, scuotendo timido ed impaurito la propria lente prima d'occultarsi ancor di più, giungendo quasi a svanire nell'antro da cui era sbucato.
    E Lance domandò, congratulandosi con se stesso quando la risposta si rivelò chiaramente positiva.
    Miss...le farebbe niente rinunciare momentaneamente alla sua?
    Privache?
    Meta alzò a malapena lo sguardo dal proprio telefono, impegnata com'era a farsi selfie da allegare al lungo post con cui avrebbe distrutto per sempre la reputazione dei due bellocci che l'avevano infastidita. Ed a quanto pare gli assensi indiretti dovevano essere sufficienti perché a tale sua dichiarazione WAU sbucò ben più vivace dal soffitto, svicolato dai limiti che fino a quel momento gli avevano imposto di fingere di non potervi accedere.
    PERFETTO, la ringrazio molto per la COLLABORAZIONE! Signorina ISPETTORE, stava chiedendo INFORMAZIONI riguardo...
    Le capacità dei sospettati, si. Cosa sanno fare...qualsiasi tipo di potere abbiano, e possano aver utilizzato per l'omicidio.
    Finalmente qualcosa d'interessante, finalmente qualcosa a cui Lance avrebbe potuto partecipare in prima persona: la capacità di Sol di raccogliere gossip era impareggiabile, ed a chiacchiere se la sarebbe sempre cavata meglio di quanto lui non avrebbe potuto sperare...ma quando si trattava di capire com'è, che qualcuno può uccider qualcun altro. Allora li si che Lancelot si sentì ferrato a sufficienza da prender parte con maggior impegno alla discussione, incalzando il robot a dichiarare ciò che gli era stato richiesto.
    CERTAMENTE! Allora, andando in ORDINE...
    Si voltò verso la parete a lato del desco che avrebbe dovuto separare la sospettata dagli ispettori, e su cui invece Meta stava ancora bellamente spaparanzata. Tramutando questa volta il proprio unico occhio in un proiettore che bagnò tale muro di luci e colori, formando immagini che aveva evidentemente registrato non molto prima quando Johannes e Lance erano stati impegnati a riempirsi di botte.
    Il SIGNOR JOHANNES ha capacità di MANIPOLAZIONE METEREOLOGICA discretamente sviluppate, ma come avete avuto modo di SPERIMENTARE, spesso preferisce usare i propri POSSENTI PUGNI.
    Di nuovo una mano in viso, per massaggiarsi la guancia stavolta. Il solco che le nocche di quel bastardo gli avevano lasciato gli sembrava quasi di sentirlo ancora, e prima o poi lo avrebbe sfidato a duello per mostrargli quanto si fosse trattenuto in quegli istanti...
    Le immagini cambiarono, mostrando stavolta una generalessa nell'atto di comandare le sue dorate, splendenti truppe.
    L'onorevole MASSIMA DECIMA MERIDIA ha la capacità di ISPIRARE, oppure INTIMORIRE coloro che le si rivolgono, a seconda di quanto considerino SPESSI i suoi MUSCOLI.
    ...ok, quella si che era una roba strana. Come ci si accorge di avere capacità simili? Era una culturista per passione prima, oppure...?
    Nuova diapositiva, nuove informazioni. Questa volta riguardanti la succube accanto a loro, che sollevò lo sguardo interessata prima d'adirarsi per le parole di WAU.
    MISS META, la QUI presente, ha INVIDIABILI capacità canore, e sa VOLARE in maniera MEDIOCRE.
    Ma mediocre sarà tua madre!
    Ha anche un EGO infantile e PERMALOSO, parrebbe.
    Reagì con un medio e poi nient'altro, lasciando la macchina libera di proseguire la sua lista. In maniera prevedibile, perché dopotutto...
    INFINE, il MAGNIFICO HEXXUS può...hemmm...
    ...figurarsi se non gli sarebbe toccato anche quell'ultimo interrogatorio infine. Lance sospirò, senza neppure attendere che WAU continuasse a dire quanto già reso ovvio dal suo imbarazzo e dal fatto che al posto di un'immagine definita e nitida come le precedenti, il suo proiettore non stesse trasmettendo che una fantasia di colori mescolati.
    Non abbiamo DATI, su di lui. Qualche SORTILEGIO mi impedisce di SCANSIONARE i suoi PARAMETRI.
    E si avvicinò a Sol, demoralizzato da quella che avrebbe potuto essere una buona scorciatoia e che invece s'era rivelata solamente un buon modo per confermare quanto già sapevano di dover fare.
    Beh...è quantomeno sospetto.
    Meta era troppo impegnata coi suoi social per notarli, perlomeno se ne sarebbe a malapena accorta quando finalmente se ne sarebbero andati...nell'unica direzione che al Cavaliere parve ovvia, perché che ciò che si cerca sia sempre nell'ultimo posto in cui si guarda era dopotutto una costante universale a cui era stato sciocco a pensare di potersi sottrarre.
    Mai sentito parlare della legge di Murphy?
     
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    Lancelot fu carino a rispondere a Meta al posto suo. Ad alleggerire per qualche attimo il carico dalle sue spalle...e convincere WAU a parlare, di ciò che a Sol non era venuto in mente di chiedere.
    L'errore era d'entrambi, certo. La mancana derivava da tutti e due, ed il Cavaliere era il primo ad essere rimasto stupito dalla perspicacia di chi poco dopo si chiuse nell'interazione col proprio telefono, rifiutando di fornire aiuti diversi dall'ignorarli, e probabilmente prenderli in giro online.
    Eppure perchè era lei a sentirsi stupida, a sentirsi sempliciotta per non averci riflettuto prima? Come fosse stata l'unica a non intuire qualcosa d'ovvio per tutti gli altri, come se la divisa che aveva richiesto avesse dovuto donarle l'improvvisa e miracolosa facoltà di non sbagliare mai, e seguire sempre il corso d'azione più logico. Lei, che la logica nemmeno sapeva dove stava di casa...fosse stato il Cavaliere ad indossare quell'uniforme, ed a lei fosse spettato il ruolo d'aiutante. Sarebbe stato diverso, meno umiliante o fastidioso?
    Sigh.
    Si rassegnò, sospirando appena quando finalmente WAU fu convinto a svuotare il sacco. Si concentrò, massaggiandosi le tempie e stringendo gli occhi, tentando di mettere a fuoco tutte quelle informazioni e legarle tra loro, ed a ciò che già da soli avevano scoperto riguardo ospiti del ristorante e sospettati assassini, le loro relazioni, ed i possibili motivi per cui avrebbero potuto voler agire in quella barbara maniera...
    Non era davvero sicura d'avercela fatta, quando finalmente il robot la smise di sciorinare notizie riservate. La testa che doleva appena, una confusione ancor più acuta di quella provata a causa della frustrazione, di non star trovando indizi concludenti in quella che era la sua prima indagine...
    Lancelot si riprese prima di lei, sembrò dare per scontato ciò a cui lei invece non intendeva garantire lo stesso trattamento. In parte perchè di altri interrogatori non aveva davvero voglia. In parte però, perchè in verità c'era qualcosa che l'aveva perplessa durante l'elenco di WAU.
    Aspetta...aspetta un secondo.
    Qualcosa che le aveva fatto aggrottar le sopracciglia, e che s'era appuntata mentalmente così da non interromperlo prima del dovuto, lasciandogli la possiiblità di correggersi o aggiungere altro. Altro che avrebbe potuto schiarire il dubbio che stava offuscandole la mente in quegli istanti...e che forse, riguardava proprio lui?
    Massima...se poteva metterci strizza, per evitare di essere interrogata.
    Avrebbe potuto, ne sarebbe stata in grado. Forse Lancelot non avrebbe voluto ammettere la sua possanza, ma lei la percepiva come una fattuale montagna di muscoli scolpiti, e per questo a detta di WAU un suo bisbiglio avrebbe dovuto esser sufficiente a fargliela fare addosso!
    Perchè non c'ha provato?
    E certamente all'inizio aveva pensato di poter giocare con loro...ma poi, quand'era divenuto chiaro che l'andazzo non avrebbe seguito le sue aspettative. Perchè non toglierseli di torno con un ringhio, perchè perlomeno non provarci?
    Si ricordò altro degli istanti attorno all'omicidio...un dettaglio su cui aveva già riflettuto, e che in quel momento le parve importante.
    Glielo stavi impedendo tu?
    Il fatto che il mantello sotto cui lei e Lancelot stavano nascondendosi era sparito...non aveva ancora avuto modo e tempo di chiedere conferma al Cavaliere, ma dubitava fosse stato lui a far volontariamente calare quell'occultamento nel momento meno opportuno. S'era preso cazzotti gusto elettro in faccia per quello!
    E poi Johannes era stato incatenato, le sue folgori bloccate quando lei stessa aveva ordinato a WAU di fermarlo. Il che voleva dire che, tra tutti coloro che erano stati elencati come possibili colpevoli, i cui poteri non sembravano capaci di prodigi simili...ce n'era uno esterno alla lista, che però la facoltà di compiere qualcosa del genere l'aveva eccome?
    Puoi...impedire che chiunque, manifesti ciò che sa fare?
    Forse era una sciocchezza...probabilmente lo era. Quasi sicuramente, si. Ma nel caso non lo fosse stato...forse era quello il vero motivo, per cui fino a quel momento non avevano trovato che probabili innocenti? Forse in fin dei conti...avevano sbagliato fin dall'inizio, fidandosi di chi s'era mostrato assolutamente disponibile...perchè il nascondiglio migliore, è quello in bella vista?
     
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    Lance si bloccò quando Solaire pose le proprie domande. La mente già avviata al prossimo interrogatorio, il tedio di dover stare a sentire altre confessioni respinto tramite il senso del dovere che lo aizzava ogni volta che ripensava alla scena cui aveva assistito quando un lampo aveva strappato la vita ad una donna...
    Le INTENZIONI di voi OMINIDI sono IGNOTE alla mia PROGRAMMAZIONE, Signorina ISPETTORE.
    Ed era vero, il mantello sotto cui lui e Sol s'erano nascosti credendo ancora fosse tutto un gioco avrebbe dovuto nasconderli oltre l'istante in cui la luce li aveva avvolti. Non aveva mai riflettuto su quel dettaglio, preso com'era stato prima a combattere Johannes e poi a star dietro a tutto ciò che a Sol era toccato fare...
    Ma era quello, ciò a cui la stella si riferiva nell'ultima domanda che aveva posto?
    ...non hai risposto alla sua domanda.
    E che WAU fosse così evasivo con le risposte non era da lui, non da ciò che aveva mostrato d'essere fino a quel momento almeno. La privacy aggirata dopo l'autorizzazione d'una sola degli ospiti che avrebbe dovuto proteggere...le informazioni mancanti dell'ultimo sospettato, come volesse indirizzarli a continuar su quella giostra che fino a quel momento non aveva portato risultati.
    Si sarebbe fidato, credendolo solo una sciocca macchina, se Sol non avesse esposto i propri dubbi. Ma ora che le sue parole avevan illuminato quell'angolo buio della vicenda in cui s'erano invischiati...com'è che più vi guardava, più si convinceva che qualcosa stesse nascondendosi in tale ombra?
    Sono in realtà CONVINTO di averlo fatto, AIUTANTE ISPETTORE.
    Ad una, si. Ma non all'altra.
    Massima non aveva tentato di spaventarli. Non sembrava donna da voler ricorrere a tali mezzi quando potesse farne a meno, la fierezza e l'orgoglio che esibiva certamente alimentate più da una battaglia vinta senza vibrare un solo colpo. Ma dopo che Sol l'aveva messa all'angolo, dopo che l'aveva costretta a ridimensionar le sue dichiarazioni...perché non tentare, perché non fare tutto ciò ch'era in suo potere per aver la meglio?
    Temo dovrà essere più SPECIFICO, Signor...
    Puoi bloccare il potere di chiunque?
    Cercava di svicolare, tentava di cambiar discorso. O solamente di prender tempo, visto che per ogni interruzione da parte del Cavaliere i tempi di risposta aumentavano a dismisura...persino Miss Meta sollevò gli occhi dal proprio cellulare, incuriosita dal prolungato silenzio e da cosa avesse potuto provocarlo.
    All'interno delle mura di questo ESERCIZIO COMMERCIALE, è mio COMPITO e PIACERE assicurare un ambiente SICURO e...
    Quante volte l'hai già fatto?
    Bingo. La maniera in cui si zittì, in cui la sua fusoliera si bloccò completamente, l'occhio immobile se non nel roteare come a voler metter Lancelot più a fuoco. Confermò al Cavaliere d'aver posto una domanda giusta...una a cui la macchina non intendeva dar risposta.
    Quante?
    Forse stava fingendo di non capire. Forse davvero qualcosa nelle sue direttive stava confondendolo, impedendogli di dire ciò di cui altrimenti avrebbe parlato?
    Era solo una macchina dopotutto. Un meccanismo con una voce e l'abbozzo d'un carattere, ed il potere di fare tutto ciò che desiderava all'interno del perimetro che gli era stato dato da sorvegliare. Di tutti coloro che assieme a Sol aveva già interrogato, e di chi ancora restava a cui porre domande. Lance faticò ad immaginare un avversario più pericoloso da affrontare.
    L'hai fatto anche a me?
    Potevano averlo hackerato...potevano averlo programmato per farlo, e poi dimenticare. Poco più che uno strumento, un elettrodomestico dai fenomenali poteri cosmici ma senza libertà più grandi di quelle d'un tostapane...o forse era lui a starlo immaginando in maniera sbagliata, lui a fraintendere quanta libertà d'azione avesse?
    Signorina ISPETTORE! Non è TEMPO di mettere sotto TORCHIO il prossimo INDAGATO?
    WAU si rianimò dopo attimi d'inquietante immobilità, cercando in Solaire una nuova via di fuga. Divenendo ancor più palese nel suo tentativo di non rispondere, cosa che irrigidì Lancelot più di quanto non l'avesse ancora fatto il sospetto di un suo coinvolgimento. Cercò di mettere in guardia Sol con uno sguardo, implorandola di stare attenta riguardo ciò che avrebbe detto o chiesto...perché se anche lei l'avesse messo al muro, se per lui non vi fosse stata alcuna via di fuga. Come avrebbe potuto reagire chi dopo tutto tra quelle mura aveva potere assoluto ed incontrastato?
     
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    Non era una sciocchezza. Non lo era affatto, e ad ogni interazione tra Lancelot e la macchina, che per la prima volta Solaire vide davvero come un freddo calcolatore, anzichè come una persona non poi così diversa da lei, dal Cavaliere e da tutti gli altri bizzarri protagonisti di quell'intricata vicenda.
    C'era davvero qualcosa che non andava, ed i suoi dubbi s'erano concretizzati in quei comportamenti bizzarri, e colpevoli che il guardiano meccanico di quel ristorante assunse, spiazzandola e prendendola in contropiede perchè...non credeva sarebbe davvero riuscita a fare centro, dopo aver finito per girarci attorno senza risultati per così tanto?
    WAU...
    Gli interrogatori, i confronti con tante diverse personalità, i piani per spuntarla e strappar loro informazioni sensibili, così come la rassegnazione che ormai aveva iniziato a farsi strada in lei riguardo l'evidente incapacità di cui stava iniziando a convincersi, spinta quasi all'esaurimento delle sue opzioni: tutto ciò aveva contribuito ad anestetizzarla all'idea che vi fosse un reale pericolo, una vera minaccia da sventare...un assassino in libertà, che già una volta aveva ucciso senza preoccuparsi affatto delle conseguenze.
    Anche il fatto che Lancelot fosse li con lei, e la sicurezza che sempre le aveva trasmesso riguardo la sua capacità di combattere, ed eventualmente sottomettere chiunque si fosse rivelato un sospettato più probabile di altri, avevano contribuito al farla sentire tutto sommato al sicuro, affatto minacciata dalla possibilità che ciò che era successo a Chrotte, capitasse a lei...
    Eppure Lancelot era spaventato, glielo leggeva in volto. E ne capiva le ragioni, perchè il potere che WAU aveva manifestato fino a quel momento non sembrava conoscere limiti.
    Ti ordino di rispondere alla domanda del mio assistente.
    Ciò nonostante, non avrebbe potuto tergiversare o rimandare oltre. Tanto perchè l'ansia non era mai stat abrava a gestirla, anzichè scaricarla immediatamente. Quanto perchè infondo...quali alternative avevano? Quel robot aveva controllo totale, ed orecchie ed occhi ovunque li volesse. L'idea di ritirarsi a pensare e riflettere, di scambiarsi bisbigli senza che lui ne fosse conscio sembrava irrealizzabile...dunque, non era meglio togliersi subito il dente, e giungere finalmente al cuore di una questione, che era sempre stata più facile di quel che le aveva dato credito?
    La prima gallina che canta, dopotutto, è quella che ha fatto l'uovo. E chi per primo era intervenuto, mettendo tutti gli uni contro gli altri, quando la testa di Chrotte ancora non aveva smesso di rotolare?
    E ti ricordo che Miss Meta, qui, sta trasmettendo in diretta tutto ciò che avviene tra queste mura...
    Bluffare andava contro tutto ciò su cui aveva appena ragionato, ma non riuscì a farne a meno. Sia perchè forse non era davvero una bugia, essendo che di quel che Meta stava facendo col suo telefono, Sol non sapeva in realtà nulla. Sia perchè ricordava bene quanto improvviso e subitaneo fosse stato il gesto di WAU, nel reclamare il collo della donna coi serpenti in testa. Non credeva che una consapevolezza simile l'avrebbe fermato, o che tra le sue doti non rientrassero quelle che gli avrebbero permesso di interrompere lo streaming, o far apparire attraverso lo schermo immagini diverse da quelle reali...ma forse, doverlo fare l'avrebbe tenuto impegnato abbastanza, perchè Lancelot potesse reagire?
    Giusto?
    Chissà se Meta si stava rendendo conto, del pericolo mortale a cui probabilmente era a sua volta sottoposta. Chissà se le avrebbe tenuto il gioco, o se piuttosto avrebbe avuto la prontezza di dirsi alleata dall'assassino meccanico, pur di non restare coinvolta...
    Sol sapeva solo, che il bisogno di un contatto con Lance, fosse anche stata solamente la stretta della sua mano, stava facendosi sempre più imperante. Avevano finalmente trovato un nemico, evidentemente. Eppure...sarebbero stati in grado di combatterlo, ed assieme forse anche sconfiggerlo?
     
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    Mossa azzardata da parte di Sol, cercar di mettere all'angolo chi aveva chiaramente ogni coltello dalla parte del manico. Lancelot lo pensò, per questo cercò di lanciare un'eloquente occhiata a Miss Meta, sperando che la succube capisse e stesse al gioco.
    E invece figurarsi se quella non s'era già messa a favore di camera, adocchiando unicamente se stessa nello schermo del proprio telefono, impegnata a sistemarsi i capelli mentre i suoi follower sbirciavan nella scollatura, disinteressati a qualsiasi cosa stesse avvenendo al di fuori della fessura tra i suoi strizzatissimi seni.
    Oh, puoi dirlo for...
    BZZZZT!
    Hey, ma che cazzo!
    E WAU non perse tempo, da bravo robottino qual era. Friggendo con una sola occhiata della sua lente rossastra il dispositivo, e fissando tale ciclopico sguardo sulla demonessa quando questa imprecò a gran voce dopo averlo lasciato cadere a terra, così che l'impatto col suolo gli desse il definitivo colpo di grazia.
    Mi duole RICORDARLE l'importanza della PRIVACY durante questi INTERROGATORI.
    Era Lancelot o la sua voce suonava incredibilmente più fredda, ora? Sapeva di dover agire. Sapeva di doverlo fare subito, tentando di sfruttar una distrazione che probabilmente si sarebbe dimostrata irripetibile, eppure esitò...per quanto potesse essere veloce, per quanto potesse dimostrarsi fulmine, WAU aveva già mostrato quanto la potenza dei suoi circuiti superasse quel di cui la carne era capace. Si sarebbe assunto qualsiasi rischio, fosse stato l'unico a scommetterci la testa...ma anche Solaire era li, immobile e cauta sotto il suo sguardo. WAU aveva avuto tutto il tempo d'osservarli, di capire che tipo di relazione li legasse...se anche un suo assalto fosse stato abbastanza improvviso, abbastanza violento da coglierlo di sorpresa. Poteva davvero sperare che per ripercussione il robot non avrebbe fatto del male a lei?
    Ma privacy le mie ovaie! Ora tu me lo ripaaa--nngggh?!
    Domandarselo bastò a far passare l'attimo, a far sbottare Meta che fece per alzarsi in piedi sul tavolo per recriminare con gesti osceni e minacce contro la macchina ma finì per essere schiacciata contro la sua superficie prima ancora di poter concludere la frase, atterrata dalla stessa irresistibile forza elettromagnetica che aveva contenuto Johannes quand'era stato il suo turno d'esserne incatenato.
    WAU la osservò giusto qualche attimo mentre quest'ultima tentava d'agitarsi e liberarsi senza successo, ben più debole rispetto all'energumeno che a sua volta non aveva potuto nulla per disfarsi da quei ceppi.
    E poi tornò ad osservare la coppia che aveva investito di pieni poteri, ed ai cui ordini non era evidentemente mai stato davvero obbligato ad obbedire.
    Signorina ISPETTORE. Signor AIUTANTE ISPETTORE.
    Ruotò con esasperante lentezza il proprio corpo artificiale, e per quanto il suo aspetto fosse identico a sempre Lancelot trovò qualcosa d'incredibilmente inquietante nella maniera in cui si mosse. Da solo l'avrebbe affrontato, da solo avrebbe pagato volentieri qualsiasi prezzo pur d'avere un'opportunità d'abbatterlo. Ma con Sol così vicina che fare se non restare immobile e coi nervi a fior di pelle, domandandosi se piuttosto che finire pressati a terra o decapitati a loro volta non fosse davvero meglio procedere piuttosto con la recita che una macchina, o chiunque ne avesse il controllo, aveva messo in piedi per loro?
    DICEVAMO?
     
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    Le sue peggori paure, i peggiori sospetti che in quegli ultimi minuti aveva maturato. Si manifestarono innanzi ai suoi occhi in men che non si dica, inscenati dalla maniera spregiudicata in cui la macchina mise a tacere all'istante tanto la possibilità di Meta, di registrare i suoi soprusi...tanto le sue lamentele, quando quest'ultima tentò di ribellarsi all'egemonia della macchina, che fin dall'inizio aveva avuto tutto sotto controllo.
    Come avevano potuto non pensarci...come avevano potuto fidarsi tanto ciecamente, fino a pochi istanti prima. Lance era sempre stato sospettoso a dir la verità, gliel'aveva letto nello sguardo: era stata lei a condurli in quella trappola...lei a porre nelle inesistenti ma onnipresenti mani di quel meccanismo, tanto la riuscita di quell'indagine quanto involontariamente, forse anche la propria stessa vita.
    Si domandò per un istante chi stesse controllando WAU, o se piuttosto fosse indipendente a sufficienza da aver voluto agire in prima persona, senza alcun ordine a comandarlo. Si distolse però presto da quesiti simili, rendendosi conto di quanto la situazione richiedesse una soluzione più immediata di quella che la loro risposta, avrebbe potuto fornire loro: forse a causa dell'adrenalina, che all'improvviso aveva iniziato ad inondarle le vene ben più di quanto non avesse fatto fino a quel momento...o piuttosto perchè a furia d'andare con lo zoppo s'impara a zoppicare, ed in casini orrendi con Lancelot s'era ficcata ormai abbastanza spesso da aver imparato ormai a quale velocità era richiesto di pensare, in simili terribili occasioni.
    Ma la stella fu più rapida di quanto avesse mai creduto, nell'escogitare un piano per ribaltare quella pericolosa situazione...uno forse sciocco, forse troppo pericoloso. Ma che non esitò lo stesso ad inscenare, dando pieno sfogo alla propria espressione più preoccupata e contrita, anzichè nasconderla per accontentare la macchina che sembrava pretendere da lei, facesse finta che nulla fosse accaduto.
    H-hem, WAU...
    Non era mai stata una brava attrice. Mentire qualcosa in cui nessuna stella era particolarmente brava, perchè l'inganno è figlio dell'ombra e nessuna di loro era capace di far altro che brillare a più non posso per l'intera eternità: eppure si sforzò, spremendo allo spasimo ogni capacità avesse appreso dal giorno in cui aveva abbandonato il proprio corpo celeste e s'era fatta donna, con carne e sangue ed un cuore più simile a quello delle creature che tanto a lungo aveva osservato ed invidiato.
    S-sono spaventata dall'atteggiamento irragionevole del mio assistente...
    E sollevò una mano per coprirsi la bocca, assunse un'aria cospiratoria e contrita, e mormorò a mezza voce parole a tono tanto basso da essere abbastanza sicura che Lancelot non potesse udirle: non tanto per lui quanto più per la finzione, perchè se era lui che doveva finger di temere allora WAU doveva convincersi che il suo inganno fosse molto migliore di quanto non fosse veramente...
    Stava mettendo in pericolo il Cavaliere, questo lo sapeva. Ma la macchina non avrebbe tentato subito di eliminarlo...vero? Ed anche se ci avesse provato, Lancelot era abbastanza forte da potersi ribellare ai suoi soprusi...giusto?
    Potresti...p-potresti venire più vicino a me?
    Il picco d'ansia che culminò in lei con quei pensieri lo riversò tutto nel tono pietoso con cui concluse il proprio sussurro, pregando la macchina di farsi più prossima a lei: una richiesta sciocca, superflua, fosse anche stata dettata dalla verità e non dall'inganno. Una così banalmente umana che sperava mandasse abbastanza in confusione la fredda logica della macchina da convincerla ad accontentarla, così magari da separarla da chi davvero aveva iniziato a percepire come minaccia; saperla contro Lancelot forse l'avrebbe convinta a concederle quella piccolezza...permettendole di provare il tutto per tutto, perchè una volta l'avesse avuta accanto avrebbe agito al massimo della sua prontezza: i suoi abbracci sapevano forzare calma, pace e bontà nella mente di chiunque ne venisse stretto. WAU non aveva un vero cuore, ed era ad esso che il suo potere puntava...avrebbe davvero funzionato, avesse avuto l'occasione di provarci? Oppure avrebbe scoperto un proprio limite, nell'attimo assolutamente più inconveniente per farlo?
     
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    Cos...
    La fiducia era raramente stata un problema tra di loro. Che entrambi si sarebbero gettati nel fuoco l'un per l'altro, che non vi fosse ostacolo contro cui non fossero pronti a confrontarsi pur d'assicurarsi che il proprio amato fosse felice ed al sicuro, se l'erano già dimostrato più e più volte...Lancelot non aveva dubbi che qualsiasi cosa stesse facendo Sol, coprendosi il viso ed impedendogli d'udire ciò che stava mormorando in direzione di WAU, fosse indirizzata al migliore possibile tra i finali che quella vicenda dagli improvvisi risvolti sinistri avrebbe potuto raggiungere.
    Eppure per un attimo dubitò davvero...eppure per un attimo non gli piacque la mancanza di controllo e questo si ripercosse nella maniera inconsulta in cui reagì pochi istanti dopo, quando WAU sparì nel pannello del soffitto a cui era appeso per risbucare da un altro identico ma ben più vicino a Sol.
    STALLE LONTA--GGGHHNN!!
    La macchina aveva puntato con interesse il proprio occhio su di lei...l'aveva sentita, questa era ovvio, ed aveva fatto per avvicinarsi senza emettere altro suono che quello ronzante dei circuiti e dei pistoni che gli permettevano di controllare l'intero ristorante.
    E nel momento stesso in cui dopo essersi tuffato nel soffitto riapparve ben più vicino a Sol di quanto il suo Cavaliere potesse tollerare egli fece per caricare, la mano immersa nel mantello che indossava come tunica e le dita pronte ad estrarne l'enorme spada che rimpianse d'aver mai riposto: sicuro che la stella avesse combinato un qualche guaio con qualsiasi cosa avesse sussurrato alla macchina, terrorizzato dall'idea di vederla fare una fine simile a quella che era toccata a Chrotte...riuscì a fare mezzo passo, non di più. Prima di finire schiacciato a terra, costretto al suolo da una forza che non ammetteva repliche. Immobilizzato quanto Miss Meta e Johansen prima di lei, capace a malapena di grugnire e respirare mentre la sua pelle candida aderiva al suolo con una forza tale da convincerlo che l'unica maniera avrebbe avuto per scollarvisi sarebbe stato strapparsela di dosso: WAU non si fece mancar l'occasione per gongolare, la sua crudeltà più evidente ad ogni nuovo istante che passava.
    Stia ATTENTO a non PERDERE LA TESTA, signor AIUTANTE ISPETTORE.
    E Lancelot si diede dello stupido per non essersi stato a sentir da subito, individuando in quel maledetto ammasso di rottami il vero antagonista che avevan perso tanto tempo a cercare inutilmente: al contrario di Sol non giunse a domandarsi quale fosse il suo movente o per quale ragione avesse ucciso, forse abituato a mostri che facevano il male altrui per il solo gusto di farlo o più semplicemente accecato dal miscuglio di rabbia e panico che stava consumandolo...avrebbe voluto richiamare il Lupo, avrebbe voluto lanciarlo addosso a quella macchina e permettergli di sbranarla, ma anche Gerione era sofferente e senza la sua capacità di far passar materia nella sua ombra la corazza nera da cui la bestia sapeva emergere era troppo distante per raggiungerla: dovette rimaner premuto a terra, un solo occhio a poter guardare altro che il terreno, ed osservare come WAU girava lentamente attorno a Sol come a volerne studiare ogni espressione ed ogni reazione, alla ricerca del passo falso che gli avrebbe dato una scusa per mettere ai ceppi anche lei.
    COMPRENDO, e CONDIVIDO le sue preoccupazioni, Signorina SOL.
    Il tono ragionevole, un pelo meno affilato di quanto non lo fosse stato poco prima. Forse voleva davvero credere che la stella fosse passata dalla sua parte...forse anche quella non era nient'altro che una trappola, come tutte quelle che gli aveva teso fino a quel momento indirizzandoli su false piste così da non poter mai essere incolpato. Un delitto quasi perfetto, non fosse stata per l'intuizione improvvisa d'una stella che v'aveva dato poca importanza. La stessa per cui stava rischiando di pagare caro sotto lo scarlatto sguardo vigile di chiunque stesse osservandola aldilà d'una lente, fosse esso davvero un meccanismo troppo zelante o piuttosto nient'altro che un burattino mosso da lunghi fili, così da nasconder l'identità di chiunque stesse facendolo danzare...
    Come intende PROCEDERE a riguardo?
     
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    Avrebbe dovuto aspettarselo. Avrebbe dovuto prevederlo, avrebbe dovuto sapere che sarebbe andata a finire così, o magari persino peggio...
    Non era il mantra che si ripeteva da tutta quella maledetta giornata, dopotutto? Da quando era iniziato il casino in cui aveva voluto per forza ficcare il naso, almeno, lo stesso che ad ogni tre passi le dava ragione per dubitare di se stessa, della propria volontà, delle proprie capacità...
    Vedere Lancelot a terra la fece tremare d'ansia e di paura, udire la minaccia che WAU gli rivolse contribuì a gelarle il sangue, evocando gocce di sudore freddo che le imperlarono in gran numero la fronte. Si ritrovò praticamente certa d'esser stata scoperta, esposta, in procinto d'essere atterrata a sua volta e poi condotta al patibolo che evidentemente spettava a chiunque si mettesse di traverso ai piani di quella macchina, fossero suoi o appartenessero a chi sapeva controllarla. Attese che il peggio avvenisse, immobilizzata dalla consapevolezza che se Lance non sapeva opporsi a quella forza lei non avrebbe avuto alcuna speranza, arrivò persino a sperare d'essere fatta fuori per prima così da non dover sopportare la vista del suo compagno privato del capo dopo un accecante flash di luce...
    Ma poi WAU la sorprese, dandole davvero ascolto. Portandosi al suo fianco, dandole ragione, mettendosi nuovamente al suo servizio. Chiedendole di continuare ad esser ciò a cui l'aveva eletta, sperando forse che fosse lei stessa a dargli l'ordine per cui l'esecuzione di un Cavaliere sarebbe avvenuta, li davanti ad i suoi occhi. Il che significava che il suo piano, nonostante risvolti più violenti di quelli che avrebbe voluto, stava procedendo a gonfie vele. Il che significava che doveva agire, subito ed in quel momento, prima che la macchina partorisse il minimo sospetto d'essere caduta in un tranello...
    S-Si, ecco, i-io...
    Tergiversò, tremando appena, gli occhi fissi su Lance perchè guardare WAU avrebbe voluto dire sicuramente esporsi, sicuramente farsi beccare, mandando all'aria ogni possibile speranza di non fare una brutta fine. La mente inceppata su se stessa, i muscoli intirizziti dal panico, i nervi tesi come corde di violino e sollevati a fior di pelle a farle sentire ogni minima vibrazione dell'aria come una possibile, letale minaccia...
    Avrebbe potuto restare li per sempre, inchiodata sul posto da quell'incredibile terrore. Avrebbe potuto attender tanto da perder la propria occasione, condannando così se stessa e Lancelot, Miss Meta e forse tutti gli altri così che non vi fossero possibili testimoni di un'uccisione che era stata solo il preludio di molte altre: il cuore ad esploderle in petto, le mani gelide, le dita premute contro i palmi tanto forte da farli sanguinare...
    Ma poi lo fece. In un attimo solo, un singolo istante di coraggio o di follia, di spregiudicatezza avventata e sciocca ma anche salvifica, perchè nient'altro che la sua mente riuscisse a pensare avrebbe potuto portare ad una salvezza differente da quella della morte.
    Si voltò, allargò le braccia...lo fece tanto veloce quant'era in grado d'esserlo se spinta al proprio massimo, tramutando il suo corpo in luce splendente che s'avventò contro la macchina. Non per assalirla, non per distruggerla, non per farla a pezzi. Ma per abbracciarla.
    Tipregofunzionatipregofunzionatipregofunzionatipregofunzionaaaaa!
    Cingerla, stringerla, lasciare che la luce nel suo petto straripasse e la infettasse, costringendola alla pace ed alla bontà che i suoi circuiti sembravano incapaci di processare. Intrappolandola in una morsa che non avrebbe permesso più alcuna ostilità, disinnescando la catena d'eventi che s'era messa in moto e sembrava decisa a portare il tutto ad un finale più che tragico: quello era il suo piano, semplice e basato su un assunto che poteva rivelarsi falso.
    Che un cuore d'acciaio potesse esser conquistato facilmente quanto uno di carne. Che qualsiasi programmazione quel computer avesse ricevuto, fosse meno forte dell'imprinting che lei tentò d'imporgli.



    PHOTONSPEED

    Ricordi d'una vita precedente, difficili da comprendere nella sua nuova, cosciente ma limitata forma, e ciò nonostante impossibili da dimenticare. Sol è stata fuoco inestinguibile, Sol è stata Luce ed è questo l'aspetto su cui si concentrerà, quando vorrà tornare a viaggiare, veloce come potevano un tempo i suoi raggi. Il suo corpo s'illuminerà e basterà un pensiero, per raggiungere la destinazione desiderata, spostandosi come si sposta ciò che di più veloce c'è, gioendo per un attimo del contatto con un passato solitario, ma grandioso. Solaire può applicare Photonspeed anche alle sue Babystar, oltre che a se stessa, nel qual caso i cuccioli d'astro trascineranno nella propria scia, coloro cui son stati affidati.
    Utilizzi: 4 3.


    STARHUG

    La violenza non ha senso, il dolore ne genera solo altro. L'armonia è la risposta finale e le stelle lo sanno, conoscono questa verità e per quanto le tribolazioni mortali, siano riusciti a scuoterla in Solaire di tanto in tanto, si tratta d'una verità cementata nella sua psiche, impossibile da eradicare, splendente a sufficienza, d'abbagliar chiunque possa ammirarla.Sol può farlo: allargar le braccia sarà sufficiente, stringervi forte chi non vuol capire e s'ostina a sbagliare permetterà alla stella di mostrar il suo cuore, rivelar tale ultima verità, così com'è insita in lei. E chi la scopre non può che venirne convinto, perdendo all'istante qualsiasi istinto alla lotta, ricevendo non danni ma un rinnovato vigore in quello che sarà il suo nuovo scopo, protegger il prossimo e curarlo, divenirne guardiano e salvatore. Perdendo qualcosa d'importante, forse. Ma guadagnando, in cambio, la vera pace. La tecnica è di natura Psichica, e serve una potenza del 125% per difendersene.
    Utilizzi: 4 3.




    Sol ci prova!
     
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