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The Machine - Revolution

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    dalla stella che brilla di meno...un BUCO NERO O_O

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    Il vialetto è sgombro, parcheggiarci la nave fin troppo facile. Il mezzo sbuffa pesantemente quando infine ai suoi motori è permesso spegnersi, per quanto D l'abbia rimessa a nuovo non è stata una giornata facile per quell'ammasso di ferraglia e chissà se saprà portarvi via quando avrete fatto ciò che dovete. Perché il piano è quello, no? Piazzare la bomba, eliminare ostacoli nel caso ce ne siano...e poi andarsene il più lontano possibile per non essere coinvolti nel boom che porrà fine a questo sogno, giusto?
    Il cuore di Columbia batte nel petto della gigantesca donna dorata, D lo capisce scrutandola col suo affilato sguardo. E' da li che tutto il resto ha preso vita, è li che Drake ha fatto in modo che una bambina sognasse ciò che lui desiderava, creando per prima cosa la propria gabbia...e mano a mano tutto il resto.
    Prima pietra del suo regno, racconta ad una ragazzina che sarà un angelo custode e creerà ciò che s'immagina di divenire come guscio tra se stessa ed il mondo. Ti sembra quasi di sentire l'odore della fanciulla che hai cercato di rapire, di consegnare a colui che l'ha resa schiava del proprio stesso potere. Ti sembra quasi di vederla scrutarti dalle finestre aperte lassù in alto, dove nel volto della statua s'aprono gli occhi da cui per lungo tempo è stata costretta ad osservare senza mai poter raggiungere, senza mai poter sfiorare...
    Eppure siete soli, nemmeno l'atterraggio ha messo in moto allarmi o sistemi di sicurezza. Tutto fila liscio, tutto va secondo i piani, e forse è semplicemente vero che Thomas ha avuto molto tempo per pensare a come mettere fine al proprio mondo. Allora perché Cosmo e Cogito non sembrano contente d'essere dove sono? La prima meno vivace del consueto, la seconda persa come se il suo sguardo non riuscisse a giungere lontano come fa di solito. Macchine come quella a cui vi state avvicinando sono solite procurarsi da sole i guardiani di cui han bisogno, dando loro forma attraverso i sogni di chi s'avvicina troppo...il fatto che nessuno tenti di fermarvi mentre v'accingete a portare un ordigno nel suo cuore significa forse che anche il dio nella macchina è stanco di lavorare? O forse che davvero senza Mary non le è possibile creare nulla, l'imprinting che Drake ha dato ad una un limite anche per l'altra?
    La superficie dorata è solamente il guscio esterno, entrare e salire è necessario per capire più di quel mistero o ignorarlo perché tanto ha vita breve, perché tanto nel giro di pochi minuti esploderà spezzando le sbarre che hanno rattrappito le ali di Mary fin troppo a lungo. Non vi resta che procedere, sperare che Sol abbia ragione. Che la torre sia rimasta vuota, l'attenzione dei pezzi grossi di quell'isola attirata altrove, la pista sgombra per le ultime pazzie che vi rimangono da fare. Prima che tutto svanisca e chi sta lottando per la propria libertà si sciolga come neve al sole, la bolla di cui non è mai stato che un riflesso finalmente esplosa dopo aver volato troppo a lungo. Prima di rivedere Mary e spiegarle ciò che avete fatto per lei, sperando che si trovi d'accordo con ciò che la sua Paura ha scelto per tutti voi.


    Tutto quello che D becca grazie a Paranoia è già nel post, per il resto la strada pare sgombra u.u
     
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    Le forze del bene hanno cannato e andare tutti a farvi fottere.

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    Fosse stato per D, si sarebbe rifiutato. ODIAVA dovere qualcosa a qualcuno, lo aveva già detto e pensato. Ma il tocco di Sol fu così dolce. Il modo in cui lei curava e il modo in cui lui si curava erano radicalmente diversi. E non serviva dire quale dei due fosse di gran lunga meglio dell’altro:
    Aaaaah, Sol...
    I curativi di D potevano al massimo rattopparlo alla meglio. Stringere i denti e andare avanti con la missione poi stava a lui. Questo significava che una volta tornati alla base gli veniva concesso qualche giorno di riposo, cerotti e antidolorifici, perché una vera guarigione era ben oltre ciò che poteva fare senza l’aiuto di un medico. E oltre le spese per cui i suoi patroni erano disposti a sborsare.
    Grazie a chi ti ha mandata…
    Quindi era difficile immaginare quel piacere. Quello di sentirsi rimessi a nuovo, aggiustati. Sol irradiava quella sensazione, quel calore liquido e dolce, ma sentirlo propagarsi sotto la propria pelle era cento volte più intenso. La stessa differenza tra il vedere un fuoco e allungare le mani per scaldarcisi. Si toccò la guancia, accorgendosi che anche nuovi denti stavano sbucando, laddove Riot glieli aveva fatti saltare. Quando ebbe finito, e gli ricordò che di certo non era buona solo a fare l’infermiera, D le sorrise. Incredibile, aveva incontrato una donna e per una volta non la stava già odiando.
    Lo so. Sei forte.
    Mentre erano prigionieri, D si era quasi piegato.
    Lei invece no.
    Più di quello che credi. Andresti un po’ addestrata, ma il talento c’è.
    E l’aveva ritrovata impegnata a scalare rocce a mani nude. C’era abbastanza focus nella ragazza da far vergognare molti dei guerrieri che il pistolero si divertiva tanto a prendere in giro, quando li incrociava nelle sue serate al Ramo. C’era solo un inconveniente:
    Vorrei solo che la cosa non ti pesi.
    E diavolo, se non sa quanto peserà. Peserà addirittura a lui, dopo che avranno finito. E se ai Mondi poco sarebbe importato che il pistolero avesse un’altra giornata in preda ai rimorsi per le proprie azioni, che dovesse essere Sol a farlo sarebbe stato… un peccato. Una delle poche persone gentili che D incontrava da secoli. Gli sarebbe dispiaciuto vedere quella gentilezza spegnersi.
    Non voglio che tu debba mentire a Mary, quando ti chiederà a chi hai fatto del male per portarla via.
    Uno di loro due doveva uscirne pulito. Almeno un po’. Non si sarebbero mai conquistati la fiducia della giovane, e quella sarebbe servita a D per mandare avanti i propri piani.
    D si sfilò il cinturone, e fece sparire munizioni e strumenti nella fodera del suo cappotto. La mano libera intercettò quella di Sol, proprio ora che sembrava stesse riuscendo a trovare un modo per reggere la bomba, interrompendo il primo passo che stava facendo. Sospirò mentre passava la cinghia nella prima fessura che gli sembrò idonea. Ogni ordigno di una certa potenza sarebbe meglio trasportarlo a bagaglio: le dita tendono a non essere affidabili all’idea di reggere qualcosa di così pericoloso.
    Sta’ tranquilla. Se tutto andrà bene non dovremo sparare un colpo.
    Mentì.
    Ma se sarà necessario lasciami indietro, pensa solo alla Macchina. Non siamo qua per fare un bagno di sangue, ed essere uno stronzo è il mio lavoro. Non il tuo.
    Alla fine se poteva sollevarla da quel peso, perché no?
    Eppure D aveva ancora quella sensazione, come se non fosse sicuro. Come sapesse che Sol lo avrebbe stupito di nuovo. Va bene, basta ora. La stava tirando decisamente troppo per le lunghe. Si accese un’altra sigaretta, tirò fuori una nuova cintura colma di munizioni, e si avviò legandosela alla vita.
    CITAZIONE

    Credi che lo sia ancora?


    Una vibrazione dalle pistole infoderate dietro la sua schiena, un cenno, un’insicurezza. Come a volerlo avvisare che qualcosa non andava. Risposero loro, alla domanda di Sol.
    Cazzo.
    Il passo di D si fece più breve e cauto, mentre estraeva Cosmo per portarla di fronte a sé. Il fianco sinistro girato sul fronte, per diminuire la superficie da colpire.
    Avrebbero potuto colpirci appena siamo atterrati, sono in una posizione vantaggiosa.
    Non ci aveva pensato. Non lo avrebbe minimamente fatto, se lei non avesse avuto quel dubbio. Eppure qualcosa doveva esserci. Perché quella tensione da parte delle sue Bambine, allora? Cosa li stava aspettando lì dentro?
    Forse qualcosa che ha poco a che fare con robot e soldati. Poco a che fare con Fink, il Cardinale e...
    Le fece cenno di tenersi indietro mentre cercava di allungare il collo per sbirciare oltre l’uscio. Ma come sospettava, non avrebbe visto nulla da lì.
    Sol…
    Cosa aveva detto lei? Che il braccio era attaccato prima? La cosa doveva preoccuparli?
    Eppure non fu quella la domanda che uscì dalle sue labbra:
    Che mi sai dire sul Cardinale?
    D si rese conto di non sapere nemmeno che faccia avesse. Ogni suo tentativo di averci a che fare si era scontrato contro attese a vuoto, scagnozzi e doppiogiochisti. Se non aveva così tanti problemi a farsi vedere in giro, perché evitare di incontrare l’agente che aveva appositamente chiamato?
    Sarebbe stato tutto così semplice… quante dritte avrebbe potuto dargli. Quella di sparare a vista a gente di nome Thomas, tanto per cominciare. Per essere uno che rivoleva indietro qualcosa, si era dimostrato fottutamente distratto da tutto il resto che c’era attorno. I Serpenti erano incompetenti, il pistolero se lo diceva sempre e ogni giorno scopriva un nuovo livello di quella incompetenza. Ma per comportarsi come il Cardinale Drake persino loro avrebbero dovuto mettercisi di impegno…
    Ora che ci penso, non era nemmeno con Fink poco fa.


    CITAZIONE
    Efesto
    Direttamente dalle fucine dell'Insonnia, ogni volta che D lo richiede un crocevia si apre tra le sue mani portando una nuova arma alle coordinate indicate ai suoi superiori. L'abilità in possesso dell'oggetto verrà decisa e comunicata sul momento schiacciando il comunicatore contro la mano o la spalla. La tecnica richiede ovviamente che l'equip Codec sia in condizioni perfette, poiché anche il minimo danno creerebbe problemi nella trasmissione dei dati, e l'arma ha tutti i vantaggi e gli svantaggi del caso potendo essere rubata o rotta. Il viaggio tra Mondi usura l'oggetto materializzato, che riuscirà a funzionare per soli quattro turni, ma rompere un equipaggiamento per usarne i materiali permetterà di renderne la struttura più stabile - l'abilità in possesso del nuovo equip sarà di lv proporzionale a quella dell'oggetto distrutto.
    D ha richiamato:
    CITAZIONE
    Cartucciera [+]
    Munizioni Speciali precedentemente Risvegliate. Esse forniranno il relativo status senza bisogno di attivare l'abilità Risveglio, abbastanza da far fuoco per 6 turni non consecutivi. Possono essere ricaricate Risvegliandole.

    Rendendo la presenza dell'oggetto permanente con la rottura di una delle Sparachiodi presenti nel listino dell'Insonnia!


    Sigarette [+]
    Non fanno granché bene alla salute, ma D non ha mai progettato di vivere a lungo. E poi non saprebbe come smettere. Iniziò da giovane, perché faceva figo, e ora che è un uomo adulto arriva a soffrire fisicamente quando se ne priva troppo a lungo. Le sigarette tranquillizzano i nervi e permettono di tirare un sospiro di sollievo, per di più aromatizzato alla ciliegia. Per questioni igieniche a D piace fumare grazie all’ausilio di un lungo bocchino, anche se raramente lo porta in missione con sé. Immancabile l'accendino, a cui viene fatto spazio direttamente all'interno del pacchetto.

    - Speziale (Risveglio): D prepara le proprie sigarette mischiando tabacco e ogni ingrediente gli venga in mente. Poiché ama sperimentare, è solito farlo con i consumabili in vendita sui vari banconi del rave. Le sue Sigarette possono quindi mimare l’effetto di qualsiasi consumabile sul mercato, a patto che D abbia un campione da distruggere per prepararle.
    [Sacrifica uno o più Consumabili per dare alle Sigarette altrettanti effetti a scelta, tra quelli disponibili nei negozi scoperti finora sul rave.]

    - Tabagismo (Risveglio): dipendente com’è dal fumo, nessuno si stupirà nel sapere che il pacchetto di D è sempre ricolmo e raramente resta a secco di sigarette. In gioco, ciò si traduce nell’impossibilità di esaurire le unità di consumabili creati con Speziale visto che una volta finita una cicca… beh, ce ne sarà sempre un’altra e un’altra ancora, con somma gioia dei polmoni di D e di chi sta intorno.
    [Nullifica il malus di Speziale, permettendo di creare ulteriori sigarette senza distruggere il consumabile.]



    D si fa coraggio, espone i suoi dubbi a Sol ed entra. Prima però decide di consumare un ulteriore utilizzo di Efesto per evocare delle Munizioni - sostituisce il suo cinturone, quello vecchio lo smolla a Sol per legarci la bomba - e Risveglia le Sigarette! La cicca che tiene tra le labbra imita gli effetti di un Avanzo delle Baccanti, permettendogli di recuperare 1 utilizzo a tutte le sue tecniche.
     
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    Ne ho conosciuti di stronzi, Donnie.
    Tutta quella premura...tutta quella gentilezza. Il modo in cui aveva riso assieme a lei, le maniere in cui aveva cercato di renderla il più al sicuro possibile, nonostante fossero su un terreno di guerra. Solaire sbagliava tanto, e sbagliava spesso, e più di una volta si era fidata della persona sbagliata. Erano proprio loro, quelli a cui si riferì mentre lasciava che Donnie le donasse la cinghia che avrebbe tenuto la bomba per lei, mostrandosi una volta in più come meritevole, del complimento che stava per rivolgergli. Forse se ne sarebbe pentita anche stavolta, forse era e sarebbe sempre stata troppo facile da prendere in giro. Ma in qualche modo, si disse in quei momenti, le andava bene così? Piuttosto che non fidarsi, e passar la vita guardinga...meglio scagliarsi e piuttosto farsi male, che rimanere sempre con il fiato sospeso e la paura costante, di fare un passo di troppo?
    Tu non ci somigli nemmeno.
    Gli sorrise, sperando in cuor suo che quel che avevan condiviso potesse bastare, ad essere più forte di qualsiasi altro doppio fine. Ma tenne fede alla propria convinzione, abbandonando quelle preoccupazioni, concentrandosi piuttosto su ciò che Donnie disse e seguendolo, mentre si addentrava nella torre che sembrava assolutamente identica, a come l'aveva lasciata alla sua visita precedente.
    Mmmh...
    Erano passate...ore, dopotutto? Le sembravan secoli, tante cose v'erano accadute in mezzo. Esser stata messa a nanna da Thomas sicuramente aiutava a dilungare quel periodo, e se tutto era davvero come sembrava...di li a poco ci sarebbe stata una sala con una statua. Poi delle scale, se la memoria non la ingannava...poi il luogo che più di tutti quelli che aveva visto, le gridava "macchina sovrannaturale"?
    Immaginava che una volta giunti li la bomba avrebbe potuto abbandonarla, e poi attivarla assieme a Donnie. Quanto tempo avrebbe dato loro per fuggire? Abbastanza, da non essere coinvolti nella distruzione?
    Mary era rimasta chiusa in quella gabbia dorata tanto a lungo...farla saltare in aria avrebbe fatto stare bene la stella, ed a sentire Thomas sarebbe stato un gesto di liberazione tutt'altro che simbolico. Una volta slegata da quelle catene, Mary avrebbe potuto vivere normalmente? Qualcuno ci sarebbe mai riuscito, sapendo quanto cara fosse costata la propria libertà?
    Quando il pistolero le domandò del Cardinale, Sol era tanto presa dai propri pensieri che impiegò qualche attimo a rispondere. Se davvero Fink era andato, il suo esercito con lui...chi poteva star guidando le truppe che ancora stavn combattendo, a giudicare dai rombi delle esplosion che si avvicendavano, aldilà delle nuvole?
    Lui...l'ho visto una volta sola. Eravamo già nella stanza di Mary, quando è arrivato...
    Ricordava il suo aspetto, le sue parole molto meno. Ciò che aveva fatto assolutamente, invece, ed il discorso già avviato la aiutò ad inquadrare in poche parole tutto ciò che di lui c'era da dire.
    Parlavamo di esser stronzi, no?
    Aveva provato una tale rabbia...la provava ancora, ma se prima la paura prevaleva, in quegli istanti essere vicina a qualcosa di simile ad una vendetta stava riuscendo ad impedirle di tremare.
    Ci ha attaccato...ha attaccato lei. Solo allora è intervenuto Crybird, e c'ha portati via.
    Thomas l'aveva sfidato apertamente...aveva provato a fermarlo, ma dopo averlo colpito perchè non aveva usato il suo potere incontrastato per trovarli all'istante, anzichè lasciare a Fink ed ai suoi scagnozzi il compito di farlo? Forse era meno onnipotente di quanto non avesse voluto far credere, o forse era solamente uno sciocco, accecato da tutto il tempo che aveva passato in panciolle, senza che nessuno potesse preoccuparlo o scomodarlo.
    E ciò nonostante, Solaire si disse che sottovalutarlo sarebbe stato l'errore più grande che potesse fare in quei momenti...così come abbassare la guardia, prima di riuscire a far saltare in aria quel posto.
    È forte...quel braccio ce l'ha fatto crollare addosso lui, per impedirci di fuggire.
    Donnie doveva sapere, Donnie doveva capire, che se nemmeno Crybird era mai giunto ad attaccarlo direttamente doveva esserci una ragione. Anche lui sembrava teso, e probabilmente era un bene che lo fosse. Con le mani libere, Solaire impugnò di nuovo la pistola che le aveva regalato, aguzzando orecchie ed occhi mentre si addentrava nella prima sala di quel luogo che alla sua prima visita, le era parso abbandonato ormai da tempo.
    E poi disse ad alta voce ciò che era certa anche l'altro pensasse, perchè se c'era arrivata lei, lui non poteva certo essere da meno.
    Io starei qua, se fossi in lui.
    Dopotutto...per quanto Thomas stesse facendo un casino, per quanto la ribellione stesse gettando ombre e sangue su ciò per cui Drake aveva fatto tanto. Il Cardinale sapeva della loro presenza, da qualche parte nella sua città...se anche avesse creduto che nessuno potesse venire a conoscenza del suo segreto. Davvero avrebbe avuto senso per lui rischiare, senza tenere d'occhio l'unica cosa che di reale e prezioso, possedeva veramente?
     
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    Non ci somigli nemmeno, dice Sol. Eppure se D volesse controbattere non gli basterebbe che muover pochi passi, perché...
    L'ingresso della torre è identico a come la stella lo ricordava. "Ingresso vietato salvo approvazione del Cardinale" recitano i cartelli a fianco del maestoso uscio aperto, e se non son riusciti a fermarla la prima volta difficilmente ci riusciranno adesso.
    La stanza oltre la soglia è circolare e ben illuminata, la luce proveniente da un elaborato lampadario che scende dal soffitto e si riflette sui vetri delle bacheche che ne costeggian le pareti: reliquie di tempi passati, memorabilia posti a ricordo di ciò che Columbia è stata prima della sua grandezza e della caduta che avete portato alla sua soglia seguendo i piani di un pennuto determinato a morire...un plastico della città, un giornale i cui articoli annunciano l'inaugurazione di ben tre nuove isole da aggiungere al terreno calpestabile nell'alto di quel cielo sconfinato. Altarini su cui svettano le fotografie delle industrie Fink ancora in costruzione, e tra esse un'immagine che rappresenta il medesimo uomo a cui la statua che svetta al centro di quello spiazzo è dedicata; la stessa che riporta il motto Cogito Ergo Partum, la stessa che gli occhi del pistolero non riescono ad abbandonare...
    Non lo conosce, potrebbe essere un vecchio qualunque. Un Serpente arricchitosi negli anni ed infame come tutti gli altri, meno astuto perché ad un passo da perder il trono su cui tanto a lungo s'era pasciuto. Non lo considererebbe altro, lo guarderebbe a malapena se fin dall'entrata di quel monumento nel suo campo visivo la testa non stesse suggerendogli qualcosa di...impossibile?
    Mentre forse Sol si avvia verso le modeste scale a chiocciola poste alle spalle della scultura, corredate di cartelli d'avvertimento simili a quelli che avete già sorpassato ed a cui nessun vero viaggiatore avrebbe mai dato retta. Mentre Cosmo e Cogito fremono ancor di più tra le sue mani ed il contatto con la loro superficie gli trasmette un vuoto gelo, un'inquietante mancanza che forse scosso dalla realizzazione che il suo sesto senso vuole imporgli ma la razionalità ripudia non fa tempo a registrare...
    D guarda la statua di un uomo che nella vita ha avuto tutto ed è stato abbastanza idiota da rischiare di farselo soffiare. E tutto ciò che la sua voce interiore gli dice, tutto ciò che le rotelle invisibili che macinando informazioni di tanto in tanto folgorano la sua mente con un'illuminazione spontanea ed infallibile, è che quell'uomo non è altri che lui stesso.
     
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48 replies since 15/3/2021, 15:35   971 views
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