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Tu sceeeeendi dalle stelle

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    Ha, lo sapevo che oggi dovevo trovare un attimo per connettermi!
    Ragazzi, mi fate sempre sciogliere (a parte rav, che m'ha lasciato un attimo stranita, ma ciò nonostante divertita?). Grazie a voi di tutto, e certo che vi racconto le mie storie, mia figlia ormai non le vuol più sentire dunque mi tocca trovare un surrogato hahaha
    Rinnovo il mio benvenuto a chiunque sia qua da poco, mi spiace che faccio il fantasma e compaio poco su Discord ma spero di ritrovarvi qui anche l'anno prossimo e tutto il periodo in mezzo, a condividere con noi queste piccole follie!
    Ed anche perché altrimenti, ci metto un attimo ad allungare la falce dalle vostre parti. Chiedo a B l'indirizzo e ZAC!
    Vi si vuole bene, a tutti, davvero.
     
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    In ritardo come sempre, quest'anno bello che ammalato.
    É stato un anno incredibile per me, soprattutto perché ho conquidtato la.mia beneamata indipendenza come ben sapete (e mo tentiamo di farlo fare al buon Ravvo.)
    Detto questo passo ai ringraziamenti:
    Luna e Deathbper aver la pasienza di vedermi postare in ritardo, sono rallentato a little bit rispetto l'anno scorso é vero, peró mi piace molto interagir con voi e perdermi nelle vostre quest, avete stile girls.
    Liv perché ti si vuole bene e so bene che se voglio cazzeggiare a motore te sei la persona number one in pole potition in attesa di qualcuno per parlare di cani e gatti e cibi.
    Non mi scordo di Jess, a cui ho dato delle schede di palestra e che lodo per essere una gattara penitente come me.
    Poi va beh, un abbraccio di grupppo a Beast e B che mi sopportano sempre nei miei sdiliri su nuove possibili tecniche di Eddo.
    In fine, non per importanza, il buon Ravvo! Su su, che forse anche te quest'anno diventi un programmatore (?)
    Non dar scordarsi peró anche Val, evanescente come non mai senza lo straccio di un pc, e Val(Habit) la cui scheda FINALMENTE é nata, e che dire, nice concept man!

    Un saluto ai nuovi e per quest'anno i saluti son stati fatti! See ya!
    (prende i 6kpr e vola via)
    E poi u
     
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    Beh... è la vita... sono cose che capitano dopotutto >>

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    Va be'... Io non so nemmeno se ha senso parlare adesso, considerato che pure io sono in ritardissimo, ma insomma: meglio tardi che mai! Quindi è il momento dei miei ringraziamenti fatti, citando il buon barbascuraX, MALEH:

    Inizio dicendo un grazie a tutti che sopportate le mie lagne, che non permettete ai miei deliri ed ai miei scleri di esplodere e che spesso mi riportate con i piedi per terra quando la moa testa non aiuta ed anzi: cerca attivamente di causarmi paranoie.
    Non giocando ormai da tanto, e quindi non avendo una scheda attiva, normalmente non avrebbe senso parlare del gdr, però nonostante tutto è bello leggervi, esporre idee, sentirsi dire da B "non ti aiuto se non ti fai una scheda" (INFAMEH), fraintendere malissimo ciò che succede in quest e ruolate perché le uniche informazioni che ho sono quelle che dite su discord... Insomma: a modo mio mi sento comunque ancora parte del rave, anche se inattivo e questo mi porta a dire un enorme "GRAZIE" a tutti voi malnati e miscredenti <3 ed a ricordarvi che ogni giorni che passa la mia mente malata crea nuovi pg brutti e nuovi sistemi altamente inefficienti per fare cose molto semplici e basilari e che quindi, il giorno che tornerò, sarà una bestemmia per chiunque dovrà aiutarmi a correggerli u_u
     
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    dalla stella che brilla di meno...un BUCO NERO O_O

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    Lance si sveglia, nel letto che condivide con la sua stella. La camera è buia, l'unico lume quello della fanciulla che riposa al suo fianco; nella stanza accanto, le ultime braci d'un fuoco ormai spento scaldano la casa contro il freddo dell'esterno.
    E' una notte come tante, o almeno dovrebbe esserlo. Eppure in cuor suo sa che c'è qualcosa di diverso. Per questo si alza lentamente, attento a non svegliare Sol. Per questo scivola via dalle coperte, agguanta Gerione e se ne copre le spalle, attraversando come uno spettro in nero il salone buio dell'albero che assieme alla sua compagna ha visto sbocciare e crescere per dare ad entrambi un posto da chiamare casa.
    Lo sguardo fisso verso la porta, abbastanza da distrarlo e fargli picchiare il mignolo contro una sedia. Saltella per un po', si massaggia il dito leso, maledice Superbia ed ogni altro dio di cui ricorda il nome finché finalmente non raggiunge l'uscio. Quando lo apre, capisce finalmente perché è stato chiamato li.
    La vista è sempre splendida dalla Casa sul Ramo, il cielo un tripudio di colori perché ogni stella ha reso omaggio a ciò che una di loro s'è guadagnata. Eppure quella notte è differente, perché il blu del cielo è solcato da luminose lacrime.
    Stelle cadenti, Sol ha cercato di spiegargli che non sono veri astri ma lui non l'ha voluta ascoltare. Nel caos dopotutto, chi può mai saperlo? Potrebbero essere davvero tali, potrebbero essere viandanti che per la prima volta solcano i propri sogni. A lui ricordano le gocce di pioggia di cui un giorno capì di non dover più aver paura, e nel guardarle non riesce a fare a meno di pensare a tutto ciò che nell'ultimo anno è cambiato. A quanto tutto continui a scorrere, nonostante ciò che un uomo può fare per tentare d'aggrapparsi a qualcosa. A quanto per questo l'unica scelta giusta è quella di scorrere a propria volta, cercando non di rimanere fermi ma di indirizzare la propria goccia verso la via che sembra giusta.
    A chiunque abbia incontrato, nel bene e nel male. A qualsiasi cosa abbiano fatto assieme, che sia meraviglia oppure orrore.
    Rimane ad osservare, l'alito condensato in gelide nubi e le membra protette dal mantello che lo scalda. Sa che lo farà tutta la notte e che il giorno dopo scorderà quell'emozione, perché ci son cose che solo al buio s'è pronti a confessarsi. E dopotutto va bene così, dopotutto è giusto e bello. Dopotutto è così che va la vita, e forse dopo tanto tempo è finalmente pronto ad accettarlo.




    Anche Jekt apre gli occhi dal suo sonno tormentato. Anche lui volge lo sguardo al cielo, lo stesso che ha temuto a lungo perché il fuoco ripudia le tenebre che la sua crudele luce ancora non ha raggiunto. Tra le rovine ancora fumanti sulle cui ceneri s'è addormentato, circondato dagli spiriti crudeli o innocenti di chi le fiamme hanno preteso. Tremante, perché in rare occasioni persino lui riesce ad aver freddo. Solleva il cappuccio, inspira lentamente quell'aria gelida, perché se è tale significa che le braci sono sazie e per una volta gli è permesso d'esser uomo anziché mostro.
    Ha sognato qualcosa, tanto tempo fa. Un ricordo che non ha mai creduto esser vero, un richiamo verso un passato che non è certo appartenergli. Eppure gli è bastato per mettersi in viaggio, abbandonare le calde sale in cui ha sprecato troppo tempo. Eppure gli ha dato nuova vita, perché uno scopo nemmeno ricordava che sapore avesse.
    E dunque poco importa che forse non esista, che forse sia una fantasia destinata a rimanere tale. Mentre il firmamento si anima ed innumerevoli sfregi lo percorrono, mentre astri muoiono e cadono bruciando nel loro ultimo grido, Jekt ricorda ciò che seguendo l'ombra di una scura torre ha compiuto.
    Molto non lo sa, il fuoco crudele nel strappargli ogni ricordo. Ma altro lo conserva, nascosto nei pochi angoli che il demone non razzia quando la sua fame si fa grande a sufficienza da rivolgersi persino a lui. E' stato fiamma, è stato rovina, lo sarà sempre e per questo non riesce mai a dormire. Ma è stato anche uomo, di tanto in tanto. E' stato anche altro, qualcosa di più simile a chi un tempo fu, prima d'accettare l'abbraccio del male in cambio d'un premio mai più giunto.
    Ricorda quegli istanti, ricorda coloro con cui li ha condivisi. I loro nomi e i loro volti, quando è fortunato abbastanza da non averli già scordati. E' poco, non basta a renderlo felice perché tale opportunità l'ha persa da tempo. Ma a renderlo sereno per una notte sola, quello forse si. Guardando verso l'alto scivola in un sonno raro, scervo dagli incubi che da sempre lo tormentano. Prima di lasciarsene cullare solleva la fiasca che porta sempre con se al cielo, ed assaggiandone uno degli ormai rari sorsi che se ne concede ricorda un brindisi che per qualche ragione gli è rimasto, che per qualche ragione non se n'è mai andato. Si chiede dove siano tutti, se anche loro stan guardando quello stesso cielo. E prima di chiudere finalmente gli occhi, prima di riposare per la prima vera volta dopo secoli. Sente una mano carezzargli il viso, una voce sussurrargli ciò che non gli ha mai detto prima.

    Dormi, Jekt.





    Sheol le vede negli occhi dell'uomo che sotto di lui geme e gorgoglia il proprio ultimo respiro. Il cranio spezzato, costretto tra il terreno sudicio del vicolo in cui l'ha trascinato ed il tubo arrugginito che ancora impugna. Il fiato che viene a mancare troppo presto, perché un diavolo deve pur sfogarsi di tanto in tanto. E quel gioco era durato troppo poco, non abbastanza per colmare l'insoddisfazione che ormai da troppo gli scavava dentro.
    Gli permette d'andarsene, neppure gli cava gli occhi perché uno è spappolato e l'altro troppo rosso dal sangue che gli è esploso dentro per renderlo gradevole. E perché pazzo si, scemo anche, ma non abbastanza da non capire che con quella pioggia astrale il povero disgraziato non centra proprio nulla. Volge lo sguardo al cielo allora, è lassù che le stelle si son messe a frignare. Da quanto non lo faceva davvero? Da quanto il suo sguardo era premuto a terra, nello stesso fango e nella stessa sporcizia da cui un uomo nero un tempo gli aveva detto di scappare?
    Ci sta lavorando, non ha dimenticato. Ha anzi capito che se davvero vuole volare, se davvero vuole vedere, andarsene a zonzo come una zanzara pronta a trarre sangue dalla prima carcassa di passaggio non può esser sufficiente. Che dev'essere più furbo, che dev'esser più cattivo. Che deve avere un piano, uno scopo, qualcosa a cui tendere davvero. Per meritarsi ciò che ha ricevuto, al contrario dei troppi altri vermi che all'inferno continuano a strisciare e mescere il sangue che dal paradiso non smetterà mai di colare. Per essere qualcosa, per essere qualcuno. E non soltanto l'ennesimo idiota che innanzi all'infinito sceglie di perdercisi, anziché trovare la via per la Verità nascosta tra le stelle.
    Vorrebbe chiedergliela, ora che cadono. Vorrebbe raggiungerle e costringerle a parlare, ma sa che le sue mani brucerebbero se davvero ci provasse. Allora inspira, l'aria fredda filtrata dal puzzo ignobile delle sue bende. Allora butta fuori tutto, e nel farlo pensa a loro.
    Ad una ragazzina infame, ad una vendicatrice spettrale, ad un uomo senza volto. E poi al bambino che sta crescendo nel ventre d'una poveraccia ed a ciò che ha intenzione di fare a tutti loro. Forse basterà, e l'unico stronzo che è pronto a chiamare Dio volgerà per la seconda volta lo sguardo verso il suo figlio più bastardo. Forse invece no e dovrà ricominciare tutto da capo, eppure forse andrebbe bene anche così?
    L'ha già fatto una volta, sta ancora facendolo. La seconda non potrà essere tanto peggio e le mille successive nemmeno, e ad ogni tentativo sarà più bravo. Più feroce, più crudele. Finché i suoi occhi non saranno affilati abbastanza da squarciare le tenebre e la barriera che ha scoperto nascondersi dietro la loro coltre. E quelle dita, di cui solo nelle notti più buie riesce a sentire il ticchettio. Riuscirà finalmente a fermarle, non per il Silenzio che la loro assenza porterà. Ma per poter prendere il loro posto, e sapere finalmente come ci si sente ad essere qualcosa di diverso da un danzante burattino.



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    Perché il senso fin dall'inizio è sempre stato anche un po' questo sapete? Non solo sfruttare le feste per avere tutti quanti più PR, non solo farci un regalo vicendevole che è sempre bello, ma rappresentare in qualche maniera il fatto che i pg hanno passato un altro anno sul rave e per questo hanno accumulato nuovi ricordi, nuove esperienze, nuove avventure e nuovi legami. Magari anche un po' offscreen, magari facendosi ogni tanto anche i fatti loro quando non li trasciniamo nell'ennesimo disperato delirio, abbastanza da meritare questo piccolo extra a fine anno per celebrare tutti noi ma anche tutti loro.
    E poi volevo fare qualcosa di diverso che spero vi piaccia comunque un po', perché le citazioni cinematografiche le ho finite nei due anni passati e va bene sia gasarsi tutti assieme sia buttar giù un post strappalacrime ma mi andava di porre l'attenzione, questa volta, sulle storie stralunate e magnifiche che assieme buttiamo giù u.u
    E come sempre grazie a chi c'è sempre stato e continua ad esserci ed a chi è arrivato da poco portando aria fresca e nuova voglia di fare e nuove idee e nuove spinte a proseguire in questo bel sogno collettivo che è il nostro rave, e spero davvero che sappiate e ricordate sempre ma specialmente ora quanto importanti siete e siamo gli uni per gli altri nel donare questo angolo in cui un po' esprimerci, un po' cazzeggiare, un po' condividere gioie e dolori ed un po' gasarsi a far saltare in aria mondi o scappare dagli incubi o mangiarceli quando noi ed i nostri cari alter ego siamo abbastanza fortunati u.u
    Un altro anno di rave, che è bellissimo sapere sia solo uno dei tanti perché molti ne son passati ed ancora di più c'attendono e oh, il prossimo è il decennale, ci credete? Io si <3

    AH ED OVVIAMENTE PIJATEVE TUTTI 6000 PR E SU A FAR GIRARE L'ECONOMIA
     
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    Un rumore soffocato, dalla sala accanto. Basta perchè Sol si desti, poco volontariamente e molto di cattivo umore, perchè le notti esistono per amare o riposare, non per tonfi e maledizioni bonfochiate a mezza voce.
    Si volta, gli occhi ancora chiusi, cerca Lancelot con le braccia. Quando al suo posto trova solo il suo calore, si forza finalmente ad aprir la bocca.
    Mnnnhhhhh-aaance?
    Al suo mugugno risponde il cigolio d'una porta aperta, e per un attimo è tentata di lasciar correre. Di riaddormentarsi, di chieder domattina come mai è uscito a notte fonda, sempre che di quegli istanti se ne fosse ricordata.
    Ma poi, anche lei sente qualcosa. Un richiamo lontano, simile ad un luccichio o al suonare di argentee campanelle. Grugnisce, si lamenta ancora un po, crogiolandosi in un malumore sciocco ed infantile, a cui sa che lui darebbe corda. Poi si mette a sedere, i capelli scompigliati e la maglia spiegazzata attorno al torace. Apre finalmente gli occhi, e si decide a fare ciò che è giusto.
    Attraversa la sala, trova l'uscio ancora aperto. Lui è li, e benchè la sua sagoma sia coperta dal mantello, non riesce comunque a non trovarlo bellissimo.
    E poi ci son le stelle. Che cadono, anche se non è vero, ma non fa niente se per una notte faranno finta.
    Non dice una parola mentre lo raggiunge, gli occhi calamitati dallo spettacolo che riesce ad esser lieta di non essersi persa. Non lo rimprovera per averla svegliata, ne per non averlo fatto. Semplicemente gli va a fianco, chiedendogli senza una parola di avvolgere anche lei nel suo mantello. Quando lo fa, quando i loro corpi si toccano, condividendo il proprio calore, riesce finalmente a sorridere.
    Mentre il cosmo la saluta, lei come chiunque altro stia guardando in quel momento al cielo. Mentre il cuore del suo Cavaliere batte all'unisono col suo, e le braccia con cui s'avvinghiano li uniscono in un unico, caldo agglomerato di coccole e meraviglia. Sol ricorda, lo fa con piacere, è grata di riuscirci. Tutto ciò che ha vissuto, dal giorno della sua migliore decisione. E tutto ciò che ancora le rimane da vivere, assieme a coloro che s'è scelta come famiglia.




    Stava lavorando, quando la prima di loro ha tagliato il cielo. Impegnata a riparare il suo Nido, messo assieme dai rifiuti e dagli scarti, per questo sempre bisognoso di ben più manutenzione di quella che lei non gradirebbe dargli, ma che comunque gli fornisce.
    Seduta sul suo tetto, scintille verdi emesse dal suo indice a scaldare il metallo d'un alettone abbastanza da poterlo saldare, se la sarebbe persa non fosse per il riflesso sulla superficie liscia e scura di Thamaja, che giace al suo fianco. Ed assieme a lei tutte le altre, non si fosse presa quel momento per godersi una meritata pausa, e volgere il proprio sguardo al firmamento.
    Vicino a lei una lattina già aperta, non si lavora con la gola riarsa. La raggiunge, ne apprezza la freschezza, per quanto tutto attorno a lei sia già freddo a sufficienza da pizzicarle la pelle chiara. Ne prende un sorso, se lo gode. Più soddisfatta di quanto non avrebbe mai potuto essere, un tempo, quando un cuore era convinta di non averlo ancora.
    Raksaka se lo gusta assieme a lei, persino Jacob sembra dare la sua silente approvazione. Solo Selene sporge le labbra, costringendo quelle di Luna a raggrinzirsi in un'espressione disgustata, perchè la birra in lattina non è qualcosa che il suo palato raffinato sa apprezzare, dopo il tempo che ha passato rinchiusa nel proprio elegante, letale palazzo.
    Ridacchia, al suo disgusto, lo fa ancor di più quando Raksaka l'assale, risentito come lo è sempre quando i due cuori che vivono in lei entrano in conflitto. Se la gode, lo fa a voce ancor più alta, alimentando tale tiepida fiamma ad ogni nuova ferita che fende il cielo, finchè la sua risata non è abbastanza alta da esser tutto ciò che sente.
    Ed allora ci ripensa, a tutto ciò che è stato. A ciò che l'ha portata li, un frammento dopo l'altro. Tra le pareti di quel canyon, a fare ciò che sta facendo, sola ma non davvero, perchè tanti spettri l'accompagnano.
    Smette di ridere allora, ma non di sorridere davanti ad uno spettacolo che non sa se vedrà ancora. Un occhio verde guarda il cielo, anche se non potrebbe più. Quando una luce sottile attraversa il suo sguardo, una lacrima lo segue. La prima di molte altre, versate per ciò che un tempo non avrebbe mai capito. Ma che ora comprende, e per questo abbraccia. Felice e fiera di poterlo fare, e curiosa come non lo è mai stata prima, di scoprire ciò che i giorni futuri le daranno in più di quelli passati.










    Un po hai ragione, B, negli anni ci siamo già detti tutto quel che c'è da dirci, riguardo quanto apprezziamo la vicendevole compagnia. Grazie per avermi permesso di farlo in una maniera un po diversa, che forse tramite la metafora che sono i nostri personaggi, mi permetterà d'esprimerlo finalmente con parole nuove.
    Grazie di esserci, grazie per ciò che fate, e permettete a me di fare.
    Ci siamo già detti tutto, ma dirselo una volta in più non farà male
     
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    Ammetto che avrei voluto rispondere anche io con una scenetta dei miei pg...ma a questo punto, era o quella o il contest!
    Dunque mi limito a dire che si, certe cose ce le siamo già detti tutti, ma continuiamo sempre a farlo. Grazie rave e grazie a chiunque ci giochi, e che questo nuovo anno porti tanti altri bei momenti assieme!
     
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81 replies since 24/12/2015, 21:27   1584 views
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